per qualche dollaro in piu' regia di Sergio Leone Italia, Spagna, Germania 1965
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per qualche dollaro in piu' (1965)

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locandina del film PER QUALCHE DOLLARO IN PIU'

Titolo Originale: PER QUALCHE DOLLARO IN PIU'

RegiaSergio Leone

InterpretiClint Eastwood, Lee Van Cleef, Gian Maria Volontè, Mara Krup

Durata: h 2.11
NazionalitàItalia, Spagna, Germania 1965
Generewestern
Al cinema nel Giugno 1965

•  Altri film di Sergio Leone

Trama del film Per qualche dollaro in piu'

Due pistoleri sono alla ricerca di un pericoloso bandito e della sua banda, uno perché vuole la sua taglia, l'altro perché ha dei conti in sospeso con lui.

Film collegati a PER QUALCHE DOLLARO IN PIU'

 •  PER UN PUGNO DI DOLLARI, 1964
 •  IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO, 1966

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Voto Visitatori:   8,88 / 10 (228 voti)8,88Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Per qualche dollaro in piu', 228 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Alpagueur  @  02/10/2020 11:51:53
   9 / 10
A mio parere non solo il film più bello della trilogia del dollaro, ma anche il più bello della intera filmografia di Leone nonchè il miglior western della storia del cinema. Merito sicuramente di uno dei cattivi cinematografici più realistici e credibili, l'Indio (interpretato da un grandissimo Gian Maria Volontè).
E' diventato famoso soprattutto per le stupende note del carillon dell'orologio.
"Quando la musica finisce, raccogli la pistola e cerca di sparare....cerca"
Così diceva l'Indio al Colonnello Mortimer prima del duello finale. Questo spezzone di film, con la frase ripetuta esattamente identica da Vittorio Mezzogiorno, è stato citato 4 anni dopo nel film di Montaldo "Il giocattolo". Non è un caso. I dialoghi sono un altro punto forte del film (a volte ironici, me ne viene in mente qualcuno "E dimmi Colonnello, come mi consigli di presentarmi all'Indio...non so magari con un mazzo di rose?", "vede la verità vera signor Mortimer è che solo a un pazzo potrebbe venire in mente l'idea di assaltare la banca di El Paso", "si, solo a un pazzo drogato" solo per citarne alcune).
I personaggi sono uno più convincente e carismatico dell'altro, ma la vera figura chiave della pellicola è L'Indio, uno spietato bandito messicano furbo, scaltro, estremamente intelligente, abilissimo con la pistola, Ci vorranno i due migliori pistoleri in circolazione (uno della Carolina ex soldato, l'altro un cacciatore di taglie del New Mexico/Texas) per ucciderlo. A modo suo è leale, i lavori più "sporchi" li fa fare ai compari, e sfrutta l'ingresso nella banda del Monco per fargli sterminare tutti gli altri, far incolpare uno di loro e poter così scappare da solo con l'intero bottino (500.000 dollari, rubati dalla banca-fortezza di El Paso, una città all'incrocio tra ben 3 stati, Messico, Texas e Nuovo Messico). Anche alla fine riesce a capovolgere la situazione a suo favore, da assediato a assediante nel giro di pochi secondi (freddo e intelligente). Avrebbe potuto uccidere il Colonnello, ma lo ferisce solo alla mano, per dargli comunque una chance (anche se scarna). A modo suo è stato "leale". Anche alla pari, ha perso proprio per un centesimo di secondo (probabilmente a causa alla droga che assumeva, che giocoforza prima o poi gli avrebbe dovuto combinare qualche scherzo). Grandissimo.
Una nota di merito anche alle sublimi recitazioni Luigi Pistilli (Grogghy) e Klaus Kinski (Wild il gobbo), dopo L'indio quelli con la taglia più alta, i più pericolosi.
In realtà Grogghy aveva capito subito che l'Indio voleva fregarli tutti e che l'omicidio di Slim fosse solo uno stratagemma, lo si capisce da come lo guarda subito dopo che obbliga tutti i compari a inseguire i due bounty killer, molto intelligente questo personaggio.
Insomma Per qualche dollaro in più è al 90% El Indio... un carisma unico tra i 'villains' cinematografici (non solo del genere western). Sentenza non era veloce, furbo e intelligente come lui (altrimenti avrebbe costretto il biondo a parlare, con le buone o con le cattive), Ramòn Rojo era vincolato al fucile e troppo stupido (mirava sempre e solo al cuore) e Frank avrebbe potuto lucidargli gli stivali, non valeva l'unghia del dito mignolo del piede sinistro delll'Indio (uno che spara a sangue freddo a un bambino disarmato che gli piange in faccia come si può definire?). Chapeau!

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Ultima risposta 10/07/2022 13.34.56
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Hagen di Tronje  @  13/07/2018 12:01:30
   9 / 10
Secondo capitolo della "Trilogia del dollaro" di Sergio Leone e, personalmente, il mio preferito. La trama è meno innovativa rispetto al successivo "Il buono, il brutto, il cattivo" ma è comunque interessante, come interessante è il confronto fra I due protagonisti, magistralmente interpretati da Lee Van Cleef e Clint Eastwood. Monumentale l'interpretazione di Gian Maria Volontè (alle prese con un presonaggio complesso e ricco di sfaccettature) e ottimo il cast di contorno (Klaus Kinski su tutti). Dal punto di vista tecnico il film è ineccepibile, ritroviamo I primi piani tanto cari al regista e, soprattutto, la supenda colonna sonora di Ennio Morricone.
Assolutamente da non perdere.

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Ultima risposta 02/10/2020 11.56.26
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DogDayAfternoon  @  14/11/2013 21:10:40
   7 / 10
Un passo indietro rispetto al capitolo precedente, ma Leone di riscatterà alla grande con il successivo. Poche le battute storiche e le scene memorabili, una trama abbastanza convincente ma infarcita di alcune scene che ho trovato alquanto banali o improbabili


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scene delle quali non se ne sentiva il bisogno visto che la storia e i personaggi funzionavano già da sé e vista la durata finale eccessiva a mio avviso. Gian Maria Volontè spicca tra tutti, mentre Clint Eastwood fornisce la sua prova meno convincente nei film di Leone (tra l'altro curioso come nei suoi film non abbia mai un nome, dall'Americano al Monco al Biondo). Poco incisive anche le musiche di Morricone, pure lui sottotono.

Diciamo che per Leone è un film carino ma nulla di che, nella filmografia della maggior parte degli altri registi sarebbe stato il loro cavallo di battaglia.

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Ultima risposta 17/08/2014 22.06.05
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franky83  @  26/01/2012 16:59:24
   9½ / 10
Il voto si commenta da solo

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Ultima risposta 15/02/2012 11.06.02
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76eric  @  30/10/2011 13:10:20
   10 / 10
Secondo capitolo della "Trilogia del dollaro", che, a differenza del primo film e del terzo, tocca tematiche un tantino più profonde che verranno maggiormente analizzate nella successiva ed altrettanto celeberrima "Trilogia del tempo".

Un'orologio da taschino, che una volta aperto ci fa ascoltare una musica triste, malinconica; una musica che testimonia un terribile avvenimento accaduto diverso tempo prima, che parla di un amore che non avrebbe potuto mai essere corrisposto e che racconta il dolore dato dalla gravosa perdita dell' affetto di una sorella. La perdita di una vita che doveva sbocciare e che per questo brama vendetta in colui che l' ascolta nei silenziosi momenti di solitudine.

Ma, oltre a questo, Leone aggiunge quel suo animo scanzonato, e meno impegnato che da sempre lo ha contraddistinto, per raccontarci la determinazione di un pistolero solitario, un bounty-killer cinico e materialista, il cui credo è tutto relegato nella canna della sua colt, strumento necessario per racimolare l' essenziale grana. Fino all' ultimo centesimo, perchè alla fine i conti devono pur sempre tornare.

A differenza di "Per un pugno di dollari", il regista romano da i già collaudati e fantastici 2 protagonisti, ne intrufola un terzo, che per ammissione di Verdone ( che deve molto, anzi tutto a Leone) riesce persino, a ragione secondo me, a battere Clint il monco e le sue taglienti battute. Tutto merito del "Vecchio" Lee Van Cleef espressivo come non mai, nella sua maggiormente indelebile performance.
Per Ramon che in questo film diviene l' Indio è inutile sprecare parole.

La collaborazione con Morricone è un altro tassello che ne arricchisce lo spessore, ed anche in questo caso il compositore romano firma uno dei suoi tanti capolavori utilizzando temi musicali appropriati in ogni situazione della pellicola.

Girato in Italia ed in Spagna, in un ipotetico New Mexico credibilissimo, come sempre Leone ha tutto sotto controllo, e non mi spiego il motivo per il quale la critica penalizza maggiormente questa pellicola per virtù registiche rispetto alle sue altre.Si pensi ad esempio alla sequenza del conto alla rovescia, quando stà per portarsi a compimento la rapina.
Fatto stà che anche con questo Capolavoro viene data una dimostrazione di creatività ai registi americani del tempo, raccontando uno "spaccato" del lontano West diverso, del quale la bollatura dei suddetti in "spaghetti-western" mi ha sempre dato un certo fastidio, trovandolo come un qualcosa di sminuente, di poco simpatico.

"Quei due piuttosto che averli alle spalle è meglio averli di fronte, in posizione orizzontale....., possibilmente freddi", se non è una battuta da 10 questa.....

Null' altro. Capolavoro.

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Ultima risposta 06/01/2012 21.04.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  25/08/2010 22:02:56
   8½ / 10
Premettendo che della trilogia è quello che mi ha colpito di meno, si rimane ad altissimi livelli, grazie soprattutto allo straordinario apporto di Lee Van Cleef, grandissimo attore. Sempre di qualità le musiche di Morricone, così come l'interpretazione degli altri due protagonisti, Clint Eastwood e Gian Maria Volontè.
Una rivisitazione di "Un pugno di dollari" se vogliamo, oppure una sua elaborazione. Compito riuscito perfettamente.

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Ultima risposta 25/08/2010 23.40.58
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Cianopanza  @  20/05/2010 18:24:39
   10 / 10
Il mio preferito della trilogia del $$$.

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Ultima risposta 30/09/2020 17.25.33
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Buba Smith  @  05/10/2009 12:55:38
   10 / 10

Eccellente, Un Clint Eastwood che recita una parte assolutamente straordinaria, e che si cala in un personaggio davvero leggendario.


Per quanto mi riguarda penso che la sua interpretazione nei 2 primi film della trilogia del dollaro, sia tutt'ora una delle migliori interpretazioni in assoluto Di Eastwod, e della storia del cinema. Quello sguardo, quel carattere, quel carisma di acciaio e ghiaccio, che lo rendono assolutamente unico ed inimitabile.

Anche la colonna sonora assolutamente sublime e azzeccatissima, che contribuisce a dare un bel 10 meritatissimo a questi 2 film.

Stesso commento identico per il Primo capitolo.

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Ultima risposta 05/10/2009 13.50.38
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The BluBus  @  25/08/2009 13:24:48
   8½ / 10
Si apre la trilogia del dollaro, Leone è al primo western, ed è una grande partenza! Piu lieneare e meno contestualizzato storicamente dei successivi è comunque di grande impatto. 8.5

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Ultima risposta 25/08/2009 13.27.03
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edmond90  @  26/07/2009 23:00:44
   10 / 10
Ennesimo grandissimo film del maestro.Volontè e Van Cleef superbi

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Ultima risposta 17/10/2013 11.46.07
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BlackNight90  @  06/05/2009 00:16:02
   9½ / 10
Stesso discorso di 'Per un pugno di dollari', stessi incommensurabili pregi e stessi lievissimi difetti.
Lee Van Cleef in questo film è un figo della mado.nna (ancor più che nel ruolo di Sentenza), assolutamente superbo con quegli occhi sottili a fessure e quello sguardo glaciale da killer ma anche triste e tormentato come di chi ha perso qualcosa di fondamentale e vaga disperato in cerca di appagamento per la propria anima.
Il finale è perfezione assoluta, chi dice il contrario è matto da legare: tutto lo spirito del cinema western leoniano è in quegli ultimi minuti. Uno dei migliori mai visti.

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Mi ero dimenticato di quanto fosse bello. Grazie Leone.

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Ultima risposta 06/05/2009 19.42.46
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anthony  @  28/02/2009 22:14:51
   8½ / 10
I richiami alla commedia dell'Arte svaniscono, Kurosawa non viene più interpellato per un aiuto, un'idea o un abbozzo alla fonte della sua straordinaria opera...
Sergio Leone con Per qualche dollaro in più "fonda" ufficialmente il western all'Italiana (l'ufficiosità la lasciamo nell'universo del favoloso Per un Pugno di Dollari).
I capisaldi Leoniani e l'inconfondibile linguaggio cinematografico rimangono, comunque, gli stessi della pellicola precedente: un west sporco, cinico, senza valori o ideali, affollato da personaggi senza nome e senza storia, pistoleri antieroici..taciturni e solitari, uomini asessuati che continuano a esistere per il solo scopo di arricchirsi e di appagare il proprio istinto di conservazione...schiacciati, costretti e -probabilmente- impauriti dalla consapevolezza di una fine imminente, la fine del Mito, la fine di un'epoca, la fine del West... D.io rimane il grande assente dell'epopea Leoniana, cosìccome il romanticismo crepuscolare ad ampio respiro che aveva caratterizzato la filmografia classica western di Ford, Hawks, Mann....
Leone in qualche modo ha snaturato e umanizzato quella landa di sole, polvere, ranch sperduti e rissosi saloon; ha posto l'intero apparato umano, psicologico e iconografico del vecchio west davanti a una realtà scomoda e senza remore: una realtà chiamata divenire, una realtà che può significare -incontrovertibilmente- estinzione, una realtà destinata a mitizzare tutto ciò che è stato: la fine di un bellissimo Sogno e l'inizio di una chiusura inevitabile e -ironia della sorte!- senza fine!

Questo è l'unico film di Sergio Leone (sia ben chiaro: l'unico!!) che non mi sento di definire capolavoro!...maledetta sceneggiatura!..che in un paio di sequenze "centrali" non è assai chiara; e tra i vari motivi aggiungerei anche che non è riuscito a conquistarmi dall'inizio..infatti la prima mezzora risulta alquanto greve e fin troppo poco "slanciata". E' un film -forse- un po' troppo leggero, non troppo leoniano...insomma, non mi ha folgorato in pieno!

Di intrascurabile rimane comunque la favolosa melodia dell'Ennione nazionale, i movimenti di macchina precisi e impeccabili, i primi piani, le inquadrature,la fotografia stupenda, le bellissime locations iberico-western...l'immancabile dolly finale...la grandissima prova dei tre protagonisti e la mano di mastro Sergio dietro la macchina da presa...

8,5.

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Ultima risposta 01/03/2009 14.20.30
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greenday2  @  03/02/2009 16:45:57
   6½ / 10
Ho sempre odiato i western, ed e' per questo che a questo film piu di 6 e mezzo non riesco a dargli.

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Ultima risposta 17/02/2009 02.31.27
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paride_86  @  05/01/2009 03:19:34
   7½ / 10
Secondo capitolo della trilogia del dollaro di Sergio Leone.
Di sicuro "Per qualche dollaro in più" è migliore di "Per un pugno di dollari": ha una sceneggiatura ed una trama più complesse e coerenti, è interpretato meglio (a parte la paresi facciale di Clint Eastwood) ed è più suggestivo anche per quanto riguarda le scenografie.
Tuttavia la storia raccontata nel flashback è liquidata sbrigativamente e alcuni eccessi di machismo (il duello con proiettili e cappelli Eastwood-Van Cleef, il mobile della cassaforte sventrato a metà con le pistole dagli scagnozzi di Volontè) mi hanno ridere invece di entusiasmarmi.
Come è successo per il precedente capitolo della trilogia, la musica di Morricone dà carattere alle scene e riesce a regalare un sapore epico al film, nonostante non ci sia nulla, a mio avviso, di indimenticabile. Fra i personaggi il più complesso e riuscito è sicuramente Indio, complice un'ottima interpretazione di Gian Maria Volontè; antipatico e saccente, invece, il personaggio del Monco, che si contrappone al neutrale colonnello Van Cleef.
Il film mi è piaciuto, ma senza particolare entusiasmo; il finale, però, merita davvero la lode.

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Ultima risposta 03/02/2009 22.31.12
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  03/12/2008 12:05:32
   9 / 10
Secondo film della fortunata e prima trilogia di Leone, ancora più convincente del primo, più semplice e meno ricercato che i suoi film seguenti (pensando a "C'era una volta il West" e "Giù la testa"). Servirono solo nove giorni a Leone e la sua troupe per scriverne la sceneggiatura, ma si sa, grazie anche alla stessa ammissione di Lee Van Cleef dopo aver visto "Per un pugno di dollari", a volte è più importante lo stile della storia. Storia che comunque rimane affascinante, anche se ben poco si discosta da quello che è il genere Western del periodo, ma è decisamente portata ad altissimi livelli da tre protagonisti strepitosi: due americani e l'ancor più bravo italiano.

Indimenticabile la scena finale, che sarà poi il marchio di fabbrica dello spaghetti-western italiano, e forse anche la prefazione dello scontro finale fra Tuco, il Biondo e Sentenza.

15 risposte al commento
Ultima risposta 02/01/2009 23.23.34
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  20/01/2008 22:13:07
   9½ / 10
Io mi chiedo ancora se la trilogia del dollaro possa in effetti considerarsi una trilogia. Nessuno dei tre film rimanda agli altri due se non tramite il protagonista in comune, il pistolero vagabondo senza nome, che però potrebbe anche essere uno stereotipo degli spaghetti di Leone.
Cmq trilogia o non trilogia, ciascuno dei tre film è fenomenale e Leone supera sè stesso ad ogni capitolo.
Se il primo andava penalizzato per la somiglianza sfacciata (casuale ?) con La sfida del samurai, il che non mi ha impedito tuttavia di rifilargli un bel 9 e mezzo, questo può essere osservato in tutta la sua bellezza senza che ci stiamo a preoccupare di manovre illegali del regista.
Purtroppo, non esistendo un voto tra il 9 e mezzo e il 10, ho dovuto scegliere se equipararlo al meno bello Per un pugno di dollari o al terzo perfetto capitolo e alla fine ho convenuto per la prima scelta.
La coppia Eastwood-Volontè si ritrova, con l'aggiunta non secondaria di Lee Van Cleef.
I duelli sono tutti scanditi dalla deliziosa sinfonia del carillon. Che trovata !!!
In conclusione posso affermare che gli spaghetti western mi emozionano come pochi altri generi e sono per me una garanzia di divertimento.

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Ultima risposta 28/12/2008 18.47.37
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  02/11/2007 21:56:43
   8 / 10
Questo secondo episodio della trilogia del dollaro l'ho trovato molto più sincero e onesto dell'ultimo.. forse ho esagerato con l'instintività, e 6 e mezzo magari è un voto un po' basso per il buono brutto e cattivo, questo film comunque mi è piaciuto molto, mi manca un po' la figura del cattivo. Riconferma di primi piani magici e una trama molto interessante. La sceneggiatura questa volta mi ha convinto di più quindi sarò curioso di vedere anche il primo film della saga. Fantastico Clint e un finale inaspettato, senza ostentate fregature del prossimo come cardine del film. Volontè irriconoscibile rispetto ad un anno più tardi ne l'armata brancaleone, del resto credo sia dovuto all'assoluta potenza fotografica dei primi piani di Leone.

8 risposte al commento
Ultima risposta 08/01/2009 12.29.53
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  21/05/2007 14:43:55
   8½ / 10
Mi ha sorpreso Gian Maria Volontè. un grandissimo attore e qui firma una delle migliori interpretazioni di tutti i tempi.
il film è stupendo, leggermente superiore e sviluppato del precedente sia in storia che in introspezione...poi è leggendario di suo, quel carillon e l'organo sono l'espressione di un mondo drammatico, ma imponente, sontuoso che alla fine si smonta in una povertà di etica e valore culturale come quel suono morente di una vita rubata. è proprio "Per qualche dollaro in più" che uno si salva ("niente vecchio...non mi tornavano i conti), uno dei film più sarcastici di Leone...di più dei successivi colossi come Giù la Testa e C'era una volta il West, forse più retorici che ironici.
come dice Tornatore con la scomparsa di Leone il cinema italiano ha perso quel pensare in grande, quel concepimento del film in modo grandioso per cui (altra citazione dalla Monica Vitti) ogni inquadratura era un quadro, ogni personaggio era una statua trionfale immortalata nel suo carisma.
Leone è un genio a cui pochi arrivano, Leone è Cinema.

2 risposte al commento
Ultima risposta 12/11/2007 14.00.21
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preston  @  27/06/2006 19:38:49
   10 / 10
C'è anche a chi non piace Sergio Leone, ma sono episodi.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/06/2006 22.57.01
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ITA - AUS 0-2  @  26/06/2006 00:00:09
   6 / 10
come avrete capito dal mio voto a C'era una volta in America Sergio leone non è che mi piaccia tanto, anche se questo è uno dei suoi migliori (e gli do 6!)

18 risposte al commento
Ultima risposta 29/06/2006 12.55.44
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clone 1975  @  19/06/2006 00:53:11
   10 / 10
le musiche parlano da sole,i western di leone sn qualcosa di irraggiungibile,l'ultimo duello è qualcosa d impressionante,film così nn ne faranno più

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/07/2006 17.02.02
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  10/04/2006 20:37:36
   8½ / 10
Leone si conferma grandissimo autore. Gli ingredienti sono gli stessi degli altri film del "Dollaro", e tutto scorre via alla grande, avvincente ed incisivo. Ottime interpretazioni, come al solito, oltre alle musiche (ormai celebri).
Curiosità: i Metallica hanno fatto una cover di Ecstasy of Gold, uno dei pezzi della colonna sonora del film by Morricone, contenuta nell'album live "S & M" registrato assieme ad un'orchestra sinfonica

4 risposte al commento
Ultima risposta 21/05/2007 16.37.06
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Invia una mail all'autore del commento doncorleone  @  22/02/2006 16:27:43
   10 / 10
Sono d'accordo con chi mi ha preceduto: Leone ha diretto tutti capolavori (il colosso di Rodi nemmeno lo considero un suo film e cmq non l'ho visto) così mi voglio battere affinchè i suoi film salgano in classifica avvicinandosi a C'era una volta in America, vetta meritatissima. Voglio iniziare mettendo 10 a questo film sebbene non lo meriti pienamente, però lo faccio a fin di bene, lo faccio per amore di questo grande regista mio concittadino tanto bistrattato dalla critica intellettualoide e snob, per quello che io ritengo il miglior cineasta italiano (meglio anche di Fellini, personalissima opinione ovviamente benchè Fellini sia un genio e faccia un tipo di cinema più "artistico" per così dire").
Immortale.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/05/2006 02.48.26
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pastapasta2  @  29/10/2005 21:30:16
   9 / 10
bellissimo, unico, non ci sono parole per descrivere questo film.CAPOLAVORO

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2005 12.11.06
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corvino84  @  25/03/2005 13:45:52
   6 / 10
Questi film western, si somigliano un po tutti fra loro. Belle le musiche e la scenografia eh...ma dopo un po...che noiaaaa.

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2007 19.25.36
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  26/01/2005 17:03:43
   10 / 10
vedi recensione

6 risposte al commento
Ultima risposta 27/01/2005 14.00.26
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  06/01/2005 13:23:18
   9 / 10
Bellissimo questo film di Leone, in cui si riprende più o meno lo stesso cast di "per un pugno di dollari". Eastwood, con la sua faccia che sembra scolpita nella pietra, riprende il suo personaggio del film precendete, quello del cavaliere solitario cinico senza nome e senza passato, Lee van Cleef invece interpreta l'originale ruolo di un anziano generale alla ricerca di vendetta.
Infine c'è Volontè, superbo, anche questa volta nei panni del sadico cattivo. Nel cast compare pure Klaus Kinski, nella parte del gobbo, quando ancora faceva il caratterista, e già nelle poche scene in cui sui vede è in grado di imporre la sua presenza.

"Per qualche dollaro in più" è tra i migliori film del regista italiano, il suo stile con i primi piani e il particolare utilizzo della musica (bellissima e ovviamente di Morricone) è un marchio di fabbrica.
Bellissimo il duello finale, e geniale l'ultima sequenza con il conteggio in dollari dei morti, simbolo del cinismo dell'eroe leoniano.


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Ultima risposta 27/01/2005 09.39.04
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