masters of horror: sulle tracce del terrore regia di Takashi Miike USA, Giappone 2006
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masters of horror: sulle tracce del terrore (2006)

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locandina del film MASTERS OF HORROR: SULLE TRACCE DEL TERRORE

Titolo Originale: MASTERS OF HORROR: IMPRINT

RegiaTakashi Miike

InterpretiYouki Kudoh, Billy Drago, Michie, Toshie Negishi

Durata: h 1.03
NazionalitàUSA, Giappone 2006
Generehorror
Al cinema nel Giugno 2006

•  Altri film di Takashi Miike

•  SPECIALE MASTERS OF HORROR: SULLE TRACCE DEL TERRORE

Trama del film Masters of horror: sulle tracce del terrore

Sul finire del XIX secolo, un attempato giornalista statunitense si reca presso un'isola-casino giapponese alla ricerca del suo amore di gioventù, Komomo, che aveva illuso con la promessa non mantenuta di una vita in America. Una prostituta sfigurata giocherà con lui, raccontandogli storie che nessun uomo vorrebbe mai dover ascoltare...

Film collegati a MASTERS OF HORROR: SULLE TRACCE DEL TERRORE

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 •  MASTERS OF HORROR: STRADA PER LA MORTE, 2006
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Voto Visitatori:   7,33 / 10 (123 voti)7,33Grafico
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Voti e commenti su Masters of horror: sulle tracce del terrore, 123 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  07/09/2013 15:42:45
   4 / 10
Nono, qua assolutamente non ci siamo.
Buonissima atmosfera, location sicuramente azzeccata e particolare, nonchè poco comune in un film horror.
Per me i lati positivi terminano qui.
Non conoscevo questo regista, sennò me ne sarei stato alla larga.
Come per Laugier, così anche per Miike : la violenza ingiustificata non la tollero nella maniera più assoluta.
la storia promette nei primi 15 minuti, ma dopo si inizia ad assistere ad un festival della superficialità e banalità, condite da scene assurde e poco funzionali alla trama.
Miike non riesce a caratterizzare bene nessuno dei personaggi, che psicologicamente sono piatti quanto una tavola da surf.
Se non riesci a fare questo, allora devi ripiegare su altri escabotage per poter offrire allo spettatore una visione di " terrore".
Infatti il regista ha avuto la lodevole idea di far emergere la storia piano piano, ogni volta arricchendola di dettagli che volontariamente vengono omessi.

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Poi si assistono a tipo 3-4 flash-back sul passato della tipa sfigurata, dei quali ognuno va a confutare l'altro e non si riesce più a capire cosa sia successo.

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Le rivelazioni finali sono soltanto scene pressoccè inutili e che non riescono a districare la trama troppo confusionaria e che non riesce ad identificarsi nè come horror, nè come puntata di alta tensione, nè come torture-porn nel senso più letterale del genere.
Il finale non ha un senso ( almeno per me ) e nn mi sono neanche sforzato di capire cosa volesse dire.
NOn dò meno di quattro soltanto per la regia, per l'azzeccata location e per la fotografia che è comunque buona.
Il resto è veramente ignobile.

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Ultima risposta 12/06/2015 03.54.05
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leonida94  @  09/07/2013 19:46:10
   5½ / 10
Volutamente fastidioso e illecito. Il buon Miike ci prova in tutti i modi a disturbare, e ci riusce anche. Feti morti, sadiche torture (anche se l'essere appeso e infilzato è già stravisto nelle opere del regista), violenza gratuita su bimbi e donne, eccetera eccetera.
Questi metodi però, oltre che a disturbarmi, mi hanno infastidito mentalmente e stomacato, per il semplice fatto di essere fini a se stessi.
Diciamocelo, la storiella finale è stata creata "alla meglio" per sorreggere gli inutili sopprusi precedenti. Il finale non ha nulla di geniale, anzi risulta quasi ridicolo e anche mezzo già visto !

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Mi sento di salvare la sempre eccellente tecnica registica e la scelta di una locetion perfetta e inquietantissima.

Sarà un mio limite, ma oltre al senso di angoscia e timore iniziale, questo film non mi ha suscitato nulla. Il migliore della saga resta "Cigarette burns".

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Ultima risposta 12/09/2013 12.26.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  09/03/2012 19:40:11
   1 / 10
"Imprint" è un film nato dalla mente di un regista malato. Molte scene fanno davvero schifo, in particolare quelle della tortura, sono rimasto stupito di leggere in alcuni commenti che le scene di tortura sono belle. In parte è anche colpa mia, ammetto di essere ignorante per quel che riguarda Miike e non mi aspettavo scene così crude. Una cosa è sicura: d'ora in avanti mi terrò bene alla larga dai lavori di questo regista.
Secondo me Miike non ha capito una cosa molto importante, un horror per essere considerato tale deve fare paura, non far venire la nausea!

14 risposte al commento
Ultima risposta 12/06/2015 04.17.23
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CyberDave  @  17/06/2011 16:04:16
   4 / 10
Niente da fare, Takashi Miike non riesce proprio a piacermi.
Una storia di follia, crudele e sadica ma allo stesso tempo triste e malinconica, molto bello il colpo di scena verso la fine. Peccato che poi la follia dello stesso Miike prenda il sopravvento come sempre, rovinando a mio parere il film. La manina che spunta è ridicola, bastava far capire che c'era una gemella senza dover fare quella porcheria. No, non mi è piaciuto ed è un peccato perchè la storia si rivela molto interessante dopo i primi minuti soporiferi e dopo la scena della tortura (fatta bene e anche molto "dura") e mi aveva catturato.

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Ultima risposta 12/06/2015 04.19.36
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James_Ford89  @  27/12/2010 04:17:00
   4 / 10
Comincio col dire che un horror non è. Un horror deve saper spaventare!
Non nego che l'angoscia che trasmette in un'ora (ma che sembrano almeno 3 ore) non ci sia, nè che le immagini forti non disturbino.
Ma a parte quello, non c'è nulla. Nulla di sensato nella storia, ci saranno mille significati, mille sfaccettature geniali ma a me non è piaciuto per niente.


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Ultima risposta 12/06/2015 04.23.54
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Stunter  @  20/11/2010 18:21:13
   6 / 10
Sto film mi stava piacendo , girato bene , idea abbastanza buona , scene realistiche e sadiche quanto basta , buone interpretazioni dei personaggi .... Finchè non sbuca quella "manina" che a parer mio rovina l'intero film , ridicola proprio ... se non fosse per questo elemento sarebbe tutto sommato un buon film , ma comunque sia non lo boccio .

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Ultima risposta 09/02/2011 14.08.10
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  27/10/2010 12:35:17
   5½ / 10
Visivamente è molto bello. E i pregi finiscono qui. Miike ci mette di tutto per provare a creare inquietudine, spiriti, racconti e luoghi maledetti, streghe, feti morti (forse il passaggio migliore), mostri, la solita tortura sadica e il solito frullato onirico privo di senso; ma non ci riesce nemmeno un po', almeno per conto mio. A livello narrativo verrebbe da pensare a Rashomon, se non fosse che la citazione è cretina. Pure, l'idea della mano-mostriciattolo che esce dal cranio, inserita in un film dove, se c'è, l'ironia non si avverte, è ridicola.
L'impressione è che Miike continui a mettere al centro dei suoi film un concetto, il dolore, fisico ancora più che mentale, che non conosce, e che tratta con la sensibilità artistica di un ragazzino patito di fumetti.

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Ultima risposta 30/10/2010 12.01.35
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Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  28/08/2009 09:39:42
   6½ / 10
Il manico (registico, of course) di Miike è immenso, come il suo talento nel mostrare immagini forti; non mi hanno convinto del tutto la storia (soprattutto la trovata della "manina") ed il finale, che pur essendo una mazzata in faccia viene svolto troppo "frettolosamente" rispetto alla costruzione del film. Probabilmente questa brevità è voluta dal regista, per lasciare lo spettatore in balia delle elucubrazioni della propria mente, ma non mi ha soddisfatto in pieno.

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Ultima risposta 28/08/2009 11.36.13
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GodzillaZ  @  22/03/2009 19:34:40
   6 / 10
Visivamente è il tipico film giapponese.
La trama è ritrita se seguite manga e anime...ma non per questo brutta.
Ma è tutto imperniato su sadismo e torture... l' orrore è quello di film tipo hostel o saw... e non mi piace per niente.
Comunque ben fatto.

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Ultima risposta 31/03/2009 13.24.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  01/11/2008 12:15:41
   7½ / 10
Visto due volte, anche se durante la prima ero sotto effetto alcolico quindi...Imprint, firmato da quello psicopatico di T.Miike, è sicuramente uno dei capitoli più riusciti della prima stagione dei Masters of Horror. Uno dei punti di forza è la fotografia, davvero ben curata. Non ai livelli di perversione dei vari Ichi o Audition, però qualche buono spunto è presente anche quì. Scandaloso il doppiaggio italiano. Consigliato soprattutto a chi conosce Miike.

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Ultima risposta 01/11/2008 13.42.19
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  01/11/2008 10:45:54
   9 / 10
Puro Miike applicato; ergo, un capolavoro.
Crudo e angosciante, onirico e malato; mai violenza fu più necessaria. Ed è proprio questo che mi stupisce: in tutti i suoi film non si (s)cade mai nell'eccesso, pur restando ancorati a quellla crudezza che li contraddistingue.
Meraviglioso.

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Ultima risposta 10/11/2008 18.20.29
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hellknight2  @  19/10/2008 20:07:18
   6½ / 10
Questo è l'episodio più violento della serie MoH e il più perverso di tutti.
A parte questo la fotografia è ottima, l'accoppiata oriente-horror è interessante e la storia è inquietante.
Il finale comunque non è granchè.

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Ultima risposta 19/10/2008 20.58.30
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Cardablasco  @  27/06/2008 15:32:27
   4 / 10
Mi dispiace ma a me non è piaciuto affatto,le scene violente ci sono ma la storia non regge,poi la ragazza con la mano sulla testa.........

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Ultima risposta 24/11/2008 11.20.07
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the saint  @  21/02/2008 00:53:23
   6 / 10
bè la prima cosa che mi viene da dire è: SCIOCCANTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
cavolo takashi è un sadico o cosa?? deve aver subito qualche trauma da piccolo...
le scene di hostel a confronto sono roba da ragazzi... quindi preparatevi psicologicamente alla visione......
no è allucinante più che ci ripenso, uno scena non ce l'ho fatta proprio a guardarla!!!!!!!!(guardare spoiler..)
incredibile ancora non mi era mai successo di distogliere lo sguardo da un film, ma questo film c'è riuscito!!! ed è per questo che ho deciso di dargli la sufficenza! solo per questo però,
perchè la trama è assurda, è solo un binomio di violenza e sadismo allo stato puro, non riesco a vederci altro purtroppo...
a differenza invece dell'ottimo AUDITION!

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Ultima risposta 23/03/2008 02.25.36
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mainoz  @  31/01/2008 10:08:12
   7 / 10
Il migliore dei Masters of horror. Di film così cattivi e cruenti non ne avevo mai visti..è così disturbante, infinitamente sadico (fa star male fisicamente), un vero horror con una storia a dir poco originale. Il difetto è che manca un po di suspence.
Una curiosità: il protagonista è uno scagnozzo di Al Capone ne "Gli intoccabili"?

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Ultima risposta 02/05/2008 14.22.19
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enter  @  28/01/2008 21:28:11
   5½ / 10
film così così un po lentino e noiosetto,atroci le torture...cavolata il finale

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Ultima risposta 30/01/2008 08.56.41
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  28/01/2008 14:38:03
   6½ / 10
La prima parte di questo episodio è davvero sublime registicamente e di forte impatto, la seconda mi ha un po' delusa perchè si perde in un eccesso di crudezza e violenza gratuite (come le immagini dei feti abbandonati) ed il finale dell'episodio non è per nulla coinvolgente.
Sicuramente Miike rivela un grande talento per le scene cruente e per un'atmosfera molto horror ma questo non è sicuramente uno dei MOH più riusciti.

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Ultima risposta 02/02/2008 03.40.44
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giumig  @  02/01/2008 12:57:36
   4½ / 10
Horror non lo è, perchè un horror almeno per me, deve per primna cosa spaventare. QUi tutt'al piu si puo rimanere scioccati per alcune scene (2 o 3) di facile impatto. La trama, che i in alcuni casi non è la cosa piu importante ma che deve almeno avere una base, è solo un pretesto senza senso, cosi come la sceneggiatura e gli attori, davvero mediocri. Finale brutto.

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Ultima risposta 02/01/2008 13.37.33
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  01/10/2007 00:23:02
   9 / 10
Una frase tipo: "Zio bestia, che nerbata sullo stomaco" potrebbe rendere perfettamente l'idea delle sensazioni che si provano guardando "Imprint" e, al contempo, fornire un più che adeguato commento al film stesso.
Era da moltissimo tempo che non vedevo qualcosa di così violento (credo, tra l'altro, proprio da "Audition" sempre di Miike): la violenza esplicita, mai fine a sé stessa, rende il mediometraggio di Takashi quanto di più disturbante sia stato prodotto negli ultimi anni e se da un lato le scene di tortura necessitano di "nervi saldi e buono stomaco", dall'altra quelle dei feti gettati sono davvero difficili da mandar giù, nonostante meno invasive da un punto di vista prettamente visivo.
Come ottimamente esposto da Gaunt, anche il rimando miikiano alla narrativa kurosawiana di "Rashomon" è evidente e la gamma delle tematiche trattate (la diversità, la solitudine, la violenza e l'adulterio) fanno rimpiangere il fatto che questa produzione sia solo un mediometraggio.
Sconsigliatissimo ai deboli di stomaco. Ah, bellissima la fotografia.

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Ultima risposta 01/11/2008 11.02.10
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  29/08/2007 22:30:03
   8 / 10
Sul fatto che questo episodio non sia stato trasmesso è il segno tangibile che certi argomenti nelle televisioni americane sono come dei tabù. Vedendo questo mediometraggio è facilmente verificabile. Indubbiamente le immagini sono molto forti, una discesa in tutte le stratificazioni del Male che Miike non ci nasconde, ma anzi ci mostra in tutte le sue forme di degrado culturale e morale (con un po' di compiacimento). i riferimenti cinematografici a Kurosawa di Rashomon ed il Romero de La metà oscura sono evidenti.

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Ultima risposta 01/11/2008 21.58.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  24/07/2007 13:11:38
   9 / 10
Eccellente,sicuramente il miglior episodio dei Masters of horror tra quelli che ho visto,a conferma delle grandiosi capacita’ artistiche di Takashi Miike per l’occasione ben poco criptico nel messaggio di fondo, al fine di adeguarsi al meglio (probabilmente) ai gusti degli spettatori occidentali.
Miike non si risparmia e ci da’ dentro con la cattiveria,tant'è vero che “Imprint” ha avuto problemi con la solita censura americana…effettivamente alcune sequenze,su tutte quella della tortura,impressionano e non lasciano scampo allo spettatore richiamando alla memoria "Audition", altro splendido lavoro di Miike,nonche’ alcune pratiche sessuali tipiche del bondage e del sadomaso.
L’incubo partorito dalla geniale mente del regista giapponese è di quelli che angosciano sul serio,superficialmente potrebbe apparire come un giallo arricchito da un abbondante dose di violenza e cattiveria,il tutto confezionato in maniera elegante come consuetudine, con una fotografia magnifica,in cui i colori si mescolano alla perfezione quasi ci trovassimo di fronte ad un dipinto piu’ che ad un film.
Ma la violenza ,attitudine predominante della societa’ moderna secondo il regista, è solamente il mezzo utilizzato per rappresentare il malessere dei due personaggi principali,delusi e sconfitti dalla vita,fortemente segnati dagli eventi e sull’orlo di un baratro che non prevede passi indietro.
La violenza è lo sfogo naturale all’assenza d’amore e di comprensione,all’emarginazione,all’umiliazione che i due individui,seppur in maniera diversa, provano o hanno provato sulla loro pelle,cio’ che ne esce è il ritratto oscuro ma al tempo stesso poetico di due anime senza pace, perfettamente delineate nella loro ricerca esistenziale,simboli della crudelta’ della vita,vittime e carnefici al tempo stesso,specchio di una societa’ contemporanea sempre piu’ avvezza all’utilizzo della forza e della prevaricazione nei confronti del piu’ debole.
Incredibilmente affascinante è il personaggio della prostituta sfigurata, ambiguamente dolce e interiormente votata in maniera inesorabile al male, partorito da quella che Stephen King chiamerebbe la meta’ oscura.
“Imprint” si perde un pochino nel finale,a causa della notevole ricchezza d’argomenti che avrebbero forse meritato maggior approfondimento,rimane comunque un gran pezzo di cinema e soprattutto un gran horror che oltre a rispettare quelli che dovrebbero essere i consueti canoni del genere,risulta ambasciatore di un messaggio degno di analisi e riflessione.

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Ultima risposta 10/12/2007 09.25.29
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Jenna sun  @  04/07/2007 16:37:34
   1 / 10
è proprio vero che al peggio non c''è mai fine! Più un film è violento e più piace...c''è qualcosa che non va!!! Non è possibile che un film come questo abbia una media così alta e soprattutto ci vuole una mente perversa per idearlo ma anche per apprezzarlo... Un qualcosa che non può e non deve essere reale e che, proprio per questo, fa anche scappar da ridere per l''assurdità di certi passaggi! Insulsa la storia e incomprensibile per chiunque abbia un briciolo di sensibilità.

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Ultima risposta 09/03/2012 19.46.44
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Invia una mail all'autore del commento XanaX  @  02/07/2007 01:09:00
   8½ / 10
Fra tutti gli episodi di Master of Horror che sono riuscito a vedere fino ad ora questo sicuramente è il migliore. Storia molto bella, con continui colpi di scena, tiene in tensione fino alla fine. Crudo, terrificante, raccapricciante, reale...
Takashi Miike...
Un altro grande suo grande capolavoro.
L'unica pecca, amio avviso, è l'interpretazione di Billy Drago, sembrava un attore alle prime armi.

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Ultima risposta 02/07/2007 01.14.19
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  17/05/2007 12:50:30
   9 / 10
Forse non vale 9 ma nella nulla totale del cinema horror odierno questo Imprint è un piccolo gioiellino.
Ricco di suspance e di una violenza molto ricercata, fastidiosa MA MAI GRATUITA, insomma nella famosa scena della tortura non si punta su mutlazioni da bassa macelleria che portano lo spettatore al mero disgusto, qui è molto più ricercata, fine sadica........
La storia è davvero coinvolgente ogni scena non è mai fine a se stessa anche se il finale è eccessivo.
Una cosa è certa se Takashi Miike non avesse sfogato nel cinema le sue perversioni, sicuramente sarebbe diventato un serial killer :)

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Ultima risposta 17/05/2007 14.05.05
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  21/04/2007 10:48:49
   5½ / 10
Non mi è piaciuto molto questo "masters of Horror" di Miike.
Certo chi non conosce "Ichi the killer" "Audition" o "Visitor Q" , rimarrà a bocca aperta per l'esagerazione nella rappresentazione della violenza del regista giapponese.
Però "Imprint" non ha la forza dei suoi lavori migliori.
Oltre a essere francamente noiosetto, nonostante la breve durata, del mediometraggio di Miike non c'è molto da dire. I temi del doppio sono noti, la struttura a incastro con il protagonista alla ricerca della verità è la solita di "Rashomon" e ormai largamente abusata ovunque.

La scena centrale della tortura è certo molto forte, ma neanche lontanamente shokkante come gli ultimi 15 minuti di "Audition". E anche da questo punto di vista Miike ormai sembra aver detto abbastanza.
Girato con competenza da Miike, "Imprint" comunque è molto lontano dai lavori migliori del regista.

Garris (produttore dell'intera serie che comprende anche 2 horror memorabili come "Cigarette burns" di John Carpenter e "Homecoming" di Joe Dante) , l'ha cancellato dal palinsesto della tv che trasmetteva i mediometraggi perchè ritenuto esagerato.
La cosa sa di imbarazzante mossa commerciale per spingere all'acquisto dei dischi, dato che francamente l'episodio di Carpenter è 1000 volte di forte di quello di Miike.

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Ultima risposta 27/09/2007 11.20.17
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Brezeer87  @  24/02/2007 23:39:58
   9 / 10
Beh....che dire!
Inanzitutto che in appena un'ora un grande maestro del cinema orientale contemporaneo riesce a scherzare e a impressionare lo spettatore con una serie terribile di violenze, di pgni genere! Dalla pura e spropositata violenza sadica visiva ad una violenza più interiore e psicologica.
Io che ero rimasto quantomeno inorridito dalla tortura finale in Audition nn ho potuto fare a meno di riprovare qlla sensazione di crampo allo stomaco e soffio al cuore quando pensi: "vabè...ma mica lo farà davvero?? e poi vabè, anke se lo fa nn lo farà mica vedere!"...beh, tutto ciò è stato puntualmente smentito dal nostro caro Takashi! Per cui consiglio vivamente a tutti (soprattutto donne) di starne lontani se nn siete disposti a sensazioni forti....

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Ultima risposta 23/12/2007 19.57.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  26/01/2007 21:06:52
   8 / 10
Immagino come si sia sfregato le mani Miike quando gli hanno commissionato l'episodio di Masters of Horror..
Nell'arco di un'ora da libero sfogo alla sua parte più malsana e perversa con una serie di sequenze strazianti al limite della sopportazione, il tutto ambientato in una scenografia onirica che contribuisce a dare un'atmosfera surreale alla pellicola.
Il fatto di avere un'attore americano in un cast giapponese ha inciso sulla scelta della lingua nel film: Miike ha deciso di optare per l'inglese, parlato dalle attrici giapponesi con una tipica cadenza orientale (fa uno strano effetto ma è accettabile).
A mio parere il film è molto riuscito, ottima anche la fotografia. Alcune immagini mi hanno creato un certo disagio..
Peccato che alla fine l'episodio è stato definito troppo eccessivo per essere mandato in onda negli States (ma compare nell'edizione dvd); cosa che per un fan dell'horror non fa altro che aumentare la curiosità di vederlo..

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Ultima risposta 02/07/2007 10.55.20
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sweetyy  @  14/12/2006 13:57:08
   9 / 10
L'ho visto stanotte all'1 circa..io e il mio lupin 3 sul divano.....
sono rimasta piacevolmente sorpresa anche stavolta da Takashi (come accade quasi sempre).
Ma certo che ce ne vuole di fantasia.....ci sono scene tanto belle quanto inquietanti...prime fra tutte la tortura alla povera Komomo!
Alla fine del film ero pò turbata..
Comunque si dice che sia il Masters Of Horror migliore fra tutti e non mi riesce difficile crederlo anche se ho guardato solo questo e "Jenifer" di Dario Argento che mi è piaciuto molto ma questo qui lo supera!

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Ultima risposta 30/12/2006 04.11.34
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  18/10/2006 19:28:38
   9½ / 10
...Straordinario... Chi si è impressionato durante la tortura di Audition? Nn guardi la tortura di Imprint!!! Un film malato, violento, sporco, un film di Takashi Miike... Ma nn solo anche un'ottima trama ricca di colpi di scena...Takashia dichiarato: "Non sono riuscito a contenere il terrore trasmesso da questo film". Figuratevi cosa può essere. Assolutamente magnifico, consigliato...

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2 risposte al commento
Ultima risposta 19/10/2006 07.53.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  22/09/2006 10:46:29
   9 / 10
che incubo questo imprint di miike,fra gli horror visti di recente è forse quello che mi ha catturato e impressionato di più.
ragione e follia,menzogne e realtà sono fuse insieme ad arte,anche se credo che un quarto d'ora in più avrebbe reso il tutto meno confuso.
la scena della tortura a michie (komomo) è da gelare il sangue,audition è un aperitivo in rapporto a questa.
bravo billy drago e l'attore che fa il boss in ichi (non asano), che anche qui è un fulminato.

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/07/2007 10.57.11
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lupin 3  @  18/06/2006 17:39:21
   9 / 10
Un film lucubre, macabro, impuro......
Da vedere!

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