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Non è facile poter dare un commento obiettivo a questo MOH. Il film non è un horror, anche nell'accezione più ampia. A parte un'unica scena inquietante, non c'è alcun elemento di terrore, ansia o angoscia che sia. Joe Dante si cimenta in un'operazione molto originale, in cui trasforma una denuncia politica (più che legittima per chi sta scrivendo) che diventa ancor più condivisibile perché a portarla avanti sono dei soldati vittime della violenza cieca, che tornano alla realtà, resuscitando come zombi e con l'unica precisa volontà di andare a votare. Un film di fantapolitica, contaminato da qualche scena sentimentale e che viene catalogato "horror" solo per la presenza comunque benigna dei morti viventi. Perché non inserire " Homecoming" in un altro contesto? Perché premiare l'originalità di un regista che però trasforma completamente il messaggio che i Master of Horror vogliono dare allo spettatore? Perché modificare l'obiettivo della serie? A questi insoluti quesiti rispondo con un 4. Non giova certo al commento finale l'estrema caratterizzazione della protagonista, quasi fumettistica.
Il giudizio negativo è per la serie in sè, nello specifico questo episodio altro non è che una satira politica che di horror (ma anche di interessante aggiungerei) ha ben poco.
L'idea e la denuncia sono piuttosto originali, però a livello puramente filmico risulta un po' comico più che horror.. insomma una via di mezzo, ma non da bocciare, e da apprezzare l'idea che c'è dietro!
Poco horror...molta denuncia... L'assurda idea è simpatica (tragicomica) quanto stimolante e devo dire che gli zombie-caduti di guerra mi hanno fatto provare parecchia compassione. Buon trucco come accade spesso per i film della serie MOH, gli attori non mi hanno convinto molto e la regia di Dante è nella norma ne più ne meno. Non mi ha appassionato ma il soggetto è molto buono ed interessante, merita la visione solo per la satira antirepubblicana.
Mitico Joe Dante, mi piace sempre questo regista che ha dato alla luce uno dei miei horror preferiti, L'Ululato.
Questo Homecoming non è un horror, è più che altro una satira politica, ma nemmeno troppo politicizzata, perché non ci ho letto una dicotomia tra democratici contro repubblicani. Semmai, è una satira molto critica verso l'assetto istituzionale, gli apparati di Stato, il giornalismo ipocrita e l'establishment che governano gli USA. Qui, assistiamo alle vicende del protagonista che è uno degli uomini che curano l'immagine pubblica del Presidente degli Stati Uniti, che programma la sua campagna elettorale e studia per lui i discorsi più efficaci (e ipocriti) da usare nei comizi per attirare i consensi della gente. Un giorno, costui tira fuori una frase davvero ad effetto per controbattere le accuse di chi sostiene che la guerra non è servita a nulla se non a mandare a morte dei giovani soldati americani- soprattutto dopo che si è saputo che i capi dei servizi segreti USA hanno mentito all'opinione pubblica, sulla questione delle armi chimiche. La frase è "il mio desiderio più grande sarebbe che loro potessero tornare indietro da noi. Ma so che se ognuno di loro, morto in battaglia, potesse tornare indietro, sono sicuro che ci direbbe di essere orgoglioso, di essere morto combattendo per il proprio Paese e per la libertà"... La sparata è così grossa, ma talmente tanto grossa....che i soldati morti tornano indietro sul serio! Resuscitano dalle loro tombe come zombies, ma non mangiano la gente. Sono tranquilli, diciamo "mansueti". L'unica cosa che vogliono è VOTARE!! Ovviamente, intendono votare contro la riconferma dell'attuale presidente, quello della guerra.
Peraltro, è bello anche il parallelismo che c'è tra i soldati votanti e gli zombies. I soldati, così come molti altri votanti civili, si sono spesso comportati come zombies...ma quando le bugie sono troppo grosse, ecco che anche gli zombies, pur essendo creature di capacità intellettiva molto limitata, scendono in strada per guidare questa ribellione pacifica di zombies! C'è inoltre un altro elemento interessante: la tesi di questo mediometraggio non è che le guerre sono tutte sbagliate...La tesi è che non si possono fare guerre per motivi sbagliati o sulla base di bugie.
Buon episodio della serie Masters Of Horror diretto da Joe Dante. La trama è buona, molto ironica e contiene un messaggio antimilitarista,discreta la recitazione e buona la regia. Un episodio carino che diverte ma fa anche un po riflettere.
Non adoro i film sugli Zombie. Il messaggio/morale del film è geniale e sicuramente originale. Però tutto il resto non mi ha convinto. Ho trovato diversi punti stupidi ed insensati. Considerazione:
Da quando in qua per cambiare le cose si vota?? I Zombie fin da subito dovevano uccidere Presidente,ministri e scagnozzi vari. Così forse le cose cambiavano invece di aspettare la fine del film
Un chiaro messaggio antimilitarista affidato alla voce tombale dei non-morti. Retorica a go-go per questa ennesima variante zombesca in cui si evidenzia ancora come non sia lo zombie il vero mostro ma l'uomo "normale" con la sua brama di potere. Non convince pienamente e non mi ha coinvolto abbastanza.
Da Joe Dante ottengo il risultato migliore. Da non crederci. Idea di fondo a mio modo di vedere geniale : soldati morti che tornano in vita con il desiderio di votare contro il governo che li ha fatti morire per scopi poco nobili, ma sempre in nome del patriottismo e dell'eroismo. Dante dà voce a questi zombie, che diventano i veri testimoni di una realtà che a noi è molto spesso celata oppure modificata dai media. SOno numerose le scene che mettono a nudo ( in maniera spesso impietosa) la superficialità e l'ipocrisia della nostra società. Abbiamo il giornalista che fa domande scomode , ma che fa il lecchino al potente di turno. Non manca l'attivista politico che scrive i copioni al candidato, mettendo in risalto la pomposità ed il vuoto che emerge dai discorsi del politico. Non dimentico neanche il reverendo, che aprofitta immediatamente della soprannaturale situazione per screditare altre religioni ed imporre la sua come dogma universale. Inoltre ( non di poco conto ) si osserva anche come il politico inventi situazioni famigliari mai avvenute per far finta di essere più vicino alla popolazione ( vedere spoiler ). Molto grottesca e divertente anche la parte dei brogli elettorali ( che mi pare si riferiscano a reali brogli effettuati in Florida), nella quale i candidati uscenti devono per forza taroccare lo scrutinio dei voti per poter rivincere. Insomma, un film che fa satira e critica politica in maniera piuttosto esplicita, e sa coadiuvare più che bene il tutto con qualche sfumatura horror. La stessa componente horror per me riesce a costruire alcune scene parecchio interessanti : - lo zombie che abbandonato a sè stesso ( e probabilmente dimenticato dalla famiglia perchè morto ) viene accolto in un bar . - il dialogo tra il figlio morto e la madre -l'incontro con il fratello.
Forse l'unica cosa che mi è piaciuta un pò meno è proprio il finale, ma tutto il resto è di alto livello. Master of horror non è mai arrivato a queste vette.
Il fratello del protagonista non è mai morto in guerra. Anzi, quando è stato chiamato alle armi aveva paura ed ha tentato più volte il suicidio. Morirà da giovane in una situazione sfortunata : il protagonista, maneggiando la pistola, gli sparerà due colpi. QUindi il protagonista strumentalizza la morte del fratello, e si inventa una sua morte gloriosa per poter così tenere testa a dibattiti in tv.
Molto bello, stira che critica il governo bush. Film di zombie/politico/satirico che arriva al suo scopo, facile da comprendere e assolutamente non violento per un film di zombie. Inutile il divieto. Consigliato
Bello, ironico, non c'è niente di male nel fare satira politica su Bush...l'idea è bella e ben sviluppata, ed è divertente ciò che vogliono gli zombie e il modo in cui vengono eliminati. Di horror non c'è molto, ma alla fine non è una così grande mancanza!!
Un film di satira politica che attacca neanche tanto velatamente l'amministrazione Bush. Più che un film horror sembra un documentario girato da Michael Moore! Peraltro non raggiunge neanche lontanamente il suo scopo.
Scialbo horror satirico che si porta dietro una critica costruttiva sull'inutilità della guerra. In effetti, su questo piano il film funziona e fa riflettere eccome; ma in un horror, di sicuro lo scopo principale dello spettatore non è riflettere. Il ritmo è piuttosto piatto, il sangue è usato con il contagocce (elemento fondamentale in un film dove i protagonisti sono degli zombies), l'ironia non va quasi mai a segno (bella però la scena del morto vivente che va a votare), e di tensione neanche l'ombra. Del resto, non so cosa mi aspettassi da Dante, un regista che, non smetterò mai di ribadire, non riesce proprio a piacermi. Che altro dire... buono il make-up, basta. Film che ho già dimenticato.
L'idiozia dei media, la criminalità della politica... più che un horror ha i tratti del film di denuncia, forse un po' fuori luogo in questa serie. Alcune illogicità nella trama e alcuni passeggi affrontati con troppa sbrigatività. Comunque un prodotto gradevole, meglio di molti altri della serie.
Molti episodi di questa serie di "Masters Of Horror" scadono nel "pornhorror", con un'incomprensibile ed esagerata confusione di sesso ed orrore. Questo episodio invece va a mischiare horror e politica: gli zombie sono dei marines morti in Iraq, che tornati in patria cercano il loro "candidato maledetto" per contrastare quel potere che li ha mandati a morire. Il risultato è un po' ridicolo un po' patetico. Inguardabile.
Una pellicola che si discosta dai classici film di Dante. Il regista sotto mentite spoglie ci presenta un film ideologico. Dove la guerra è la vera protagonista e i personaggi, negativi e ciechi, provono ad addomesticarla come fanno con gli zombie. Un bel film che però di horror non ha niente.
Dante abbandona per una volta quello che è il suo stile ironico di fare e cinema e si getta nella critica sociale. Il film racconta la guerra e le bugie dello stato americano senza peli sulla lingua e lo fa discretamente bene. Un film molto istruttivo che sarebbe bene far vedere anche ai bambini (tanto di sangue non ce n'è). Non do un voto più alto perchè comunque da un MHO ci si aspetterebbe più... "horror".
Fiacco episodio di zombie tutto orientato sulla critica politica verso le mistificazioni del governo statunitense, finalizzate a fomentare i conflitti bellici. Al di là del messaggio sociale, la pellicola non c'azzecca nulla con l'horror, se non fosse per la tematica del "ritorno nel mondo" dei militari caduti per la patria. Nel complesso, considerata la totale assenza di tensione e di "brivido", pur apprezando l'intento "morale" del regista, non si riesce proprio a dare una sufficienza per un prodotto che sarebbe stato molto meglio relegare in altri contesti, ma non certo dentro Masters of Horror!
Gradevolissimo horror intelligente e ben diretto. Un'ottima sceneggiatura al servizio di una regia di classe. Lo humor nero e la satira politica msicelati con sapienza, arricchiscono un intreccio narrativo avvincente e divertente.
p.s. leggendo i commenti che precedono sono rimasto disorientato. Per quanto questo film attacchi palesemente l'amministrazione Bush non si tratta affatto di un'opera antimilitarista, ma di un film radicalmente ed intimamente patriottico e militarista.
A me è piaciuto molto, ma proprio molto. E' sicuramente un horror sui generis per il suo contenuto fortemente politico, ma proprio per questo m'è piaciuto ancor di più. 'Sti zombie son più vivi dei vivi e in realtà a puzzare di marciume sono i corrotti politici guerrafondai e i giornalisti collusi e rampanti. Va così a segno che
Ottima critica verso la guerra americana contro l'Iraq basata sulle menzogne di Bush che mandarono a morte centinaia di giovani soldati. Ironico ed amaro questo mediometraggio di Dante è veramente riuscito. Un originale manifestazione di dissenso in un horror impegnato che riporta sugli scudi lo storico Joe Dante.
Film orror discreto personalmente pensavo meglio, ma essendo un tv-movie non potevo aspettarmi di più. il messaggio politico che Dante inserisce è molto critico sull'invasione dell'iraq e dell'afghanistan. con i morti che votano contro il candidato ideale repubblicano, in questo caso. sinceramente il finale mi è sembrato un pò forzato, si poteva fare di meglio anche per quanto riguarda lo splatter, abbastanza edulcorato d'altronde questa serie horror di telefimlm è stata abbastanza deludente.
Simpatico episodio di MOH di Joe Dante,regista che ha sempre messo nei suoi lavori ironia sull'horror (Gremlins 1 e 2). Carino ma troppo prevedibile e,cosa fondamentale visti i toni di questo mini-film,non fa ridere come dovrebbe nè spaventare. Appena sufficiente appunto perché simpatico.
Sfizziosissimo horror (se così si può chiamare) di Joe Dante, regista con una carriera nemmeno troppo brillante. E' la mia prima mia esperienza di Moh e sono completamente soddisfatto. Ironico e pungente sfiora spesso il grottesco "Homecoming" non bisogna considerarlo proprio impegnato politicamente trattando l'argomento in modo abbastanza velleitario. Spesso simpatico (la sequenza delle lapidi con la targa G.A.Romero è devastante) lo consiglio per una serata in tranquillità in compagnia dei nostri soliti zombucci che questa volta si danno alla politica. Spero che tutta la saga sia così!!
Più che buon lavoro di Dante, però sin troppo impegnato politicamente imho.
Ok dare un contorno di questo tipo all'opera, ma sottolinearne gli aspetti come ha fatto il regista e ripeterne così tanto i concetti e le intenzioni di fondo, dà alla stessa un qualcosa di stucchevole, fastidioso, troppo ambizioso.
Ad ogni modo uno tra i migliori episodi della serie.
La biondona protagonista poi fà un sesso assurdo.
Bella la sequenza con le lapidi di Tourneur (Il bacio della pantera) e Romero.
Un vero gioiello. Joe Dante sforna il capitolo meno horror di tutta la serie, ma anche il più grottesco, ironico e intelligente. Feroce critica a Bush e alla sua dissennata politica guerrafondaia, il film è assai gradevole e persino suggestivo in alcune parti (spettacolari le grida assordanti degli zombie non appena sono state vinte le elezioni).
Bello, certamente questo MOH di Joe Dante è uno dei migliori della prima e seconda serie, che tratta un argomento molto delicato. Insomma, il film sinceramente per come e stato svolto arriva tranquillamente al sette, tutto sommato una buona sceneggiatura, buonissimi effetti sonori e trucchi, e certamente non annoia e risulta guardabile, si insomma un film buono, ma il mezzo voto in più va certamente per la piena denucia che vuole fare, più che altro secondo un mio punto di vista, verso lo stato e la nazione, e non la guerra, perchè e lo stato che decide se fare la guerra oppure no, che infine porta soltanto allo scoppio di altre guerre, all'odio tra le razze e alla distruzione di intere famiglie, e anche alla cosa più importante che ogni essere umano ha ricevuto quando e nato: la vita. Nel film, in alcuni casi, prende piede anche uno stato di drammaticita forte, vedere quei poveri veterani di guerra ridotti in quella maniera e vedere le famiglie dei caduti chiedere per cosa sia morto il loro caro e non ricevere alcuna risposta e certamente strazziante. Insomma ci sarebbero molte cose da dire su questo Homecoming di Dante per la denuncia che vuole fare, ma la cosa più importante che c'è da dire, e che l'idea di fondo è stata geniale, insomma complimenti a questo regista, che dopo aver visto il suo secondo episodio presente nella seconda serie (geniale anche quello) mi piace sempre di più, e pensare che questo film era uno di quelli che mi interessava meno di vedere della prima serie, però vi consiglio di non seguire questo mio pensiero :-)
Bè, con questo film si chiude per me la visione della prima stagione dei MOH, e tutto sommato mi ha convinto abbastanza, si ci sono stati alti e bassi, però tutto sommato come cosa non è stata male, personalmente quello che mi è piaciuto di più e stato Dreams in the witch-house di Stuart Gordon, invece quello che mi ha fatto proprio skifo e stato Dance of the Dead di Tobe Hopper.
Mi sorprende un po' una media voto così alta..più che un film da MOH mi è sembrato un film di denuncia un po' retorico e per nulla coinvolgente..a me sinceramente non è piaciuto granchè..bocciato.
Si lascia vedere, è ironico, grottesco, psicologicamente intrigante. In pratica è un Dante a tutti gli effetti, con tutte le sue tematiche (o per lo meno quelle dei suoi film più conosciuti) anche se qui c'è un eccesso di "politica" o "anti-politica". In pratica la presa di posizione è palese e, per quanto mi riguarda, fuori luogo. Ovviamente ciò non toglie valore all'episodio in se.
beh, come episodio della serie master of horror non rientra molto, in quanto non c'è la minima aspettativa di far provare paura, niente tensione, nè scene splatter, il film è invece incentrato sul lato satirico contro la guerra e ovviamente contro bush, passando ovviamente per la politica in generale. per quello che è, il film scorre bene, certo secondo me sarebbe stato meglio inserire anche qualche scena un pò da horror, che non so se per incapacita o per volonta dell'autore in questo episodio non ne compaiono. da vedere solo per la tematica interessante e originale.
non ho trovato nulla di interessante in questo episodio,la solita retorica e la solita ironia trash da quattro soldi.e questo sarebbe un MASTERS of horror??
Il regista dell’orrido L’ululato si rifà in parte con questa pellicola della serie Masters of Horror; niente di eccezionale ma abbastanza carino, mezzo voto in più per il coraggio del tema (dichiaratamente contro Bush, quel birbantello), c’è da dire però che di tensione non ce n’è. Peccato che tutti i film della serie hanno lo stesso difetto, ovvero lo stampo televisivo, che secondo me abbassa la qualità.
visto ieri sera...è il primo della serie master of horror che ho il piacere di guardare e credo di aver capito che si tratti anche del migliore...cmq sia è un film divertente,con discreti attori ed una trama decisamente originale...regia di un certo spessore!!da vedere..
Sono d'accordo con chi dice che, assieme a Cigarette Burns, è il migliore della serie Masters of Horror! Non fa minimamente paura, ma c'è la giusta dose di ironia, cinismo e denuncia politica che permette di trasmettere il suo messaggio con più efficacia di un qualsiasi Michael Moore, aiutato dalla breve durata del film. La storia è originale ed è splatter al punto giusto, ma quello che più mi è piaciuto è stato la caratterizzazione dei personaggi politici, che da l'idea dell'assoluta mancanza di coerenza e di scrupoli dei politici, in particolare dei repubblicani. Insomma, un film horror non convenzionale ma che appassiona, sperando che da quest'anno qualcosa cambi oltreoceano...
Mi è piaciuto molto, certo non è horror, non è un genere di paura, anzi è divertentissimo con una trama molto interessante con buoni spunti e molto politico. Anche gli attori mi sono piaciuti. Fin'ora è il più bello della serie che ho visto dopo Cigarette Burns. Grande Joe Dante.
A parte il messaggio che il regista vuole lanciare, che può essere visto in modo esagerato per come è trattato nel film, questo "Homecoming" è divertentissimo, fuori da ogni concezione di horror e molto più vicino alla commedia! Personaggi veramente "weird", tutti caratterizzati benissimo, e degli zombi simpatici con unico scopo quello di raggiungere il seggio più vicino alla propria tomba.
Sinceramente stavolta mi trovo in disaccordo con la maggior parte dei commenti precedenti. Dunque...se dovessi votare questo film solo in base al suo palese messaggio politico contro l'amministrazione BUSH non potrei che dargli un 9! Però credo sia anche giusto che io commenti questo episodio di Dante soprattutto per le emozioni che è risucito a trasmettermi (trattandosi di un film horror). E qui nasce il problema! Sarò sincero....valutando Homecoming come prodotto horror non mi sento di essere troppo generoso....ragazzi, ma lo vogliamo paragonare a Cigarette Burns di Carpenter?? quello si che è un episodio horror nel vero senso della parola! Purtroppo questo film ha molti pregi ma il grande difetto di non avermi nè inquietato, nè emozionato, ne fatto minimamente paura. In conclusione, buon film, ottimo messaggio pacifista che il regista vuole trasmettere, tuttavia poco più che sufficente film horror!
Nonostante il forte messaggio politico anti-militarista che potrebbe far pensare ad un operazione furba e vagamente studiata a tavolino, il ns. Joe ci regala un gioellino horror come lui sà fare, gli zombi rappresentano la parte positiva, sana e liberale della società americana ma che incarnano l'orrore, (quello vero) delle migliaia di morti che solo le guerre possono regalarci. Essi tornano, per cambiare la società americana, per cambiare il mondo.
molto bello, uno dei migliori della serie. di horror ha poco ma ha un grande messaggio di accusa verso la guerra in Iraq. ci voleva un film horror di condanna sociale, a dimostrare come anche questo genere possa esprimere idee politiche(peraltro già espresso in essi vivono di John Carpenter). Molto bello il tributo a G.A. Romero. guardatelo non ve ne pentirete.
Assolutamente eccezionale, il migliore dei masters visto finora. Joe Dante si schiera apertamente contro Bush e la sua politica fanatica integralista con ironia e sincerità disarmanti. Da vedere.
Film grottesco che si schiera contro la politica della guerra utilizzata in America, merita un voto alto non per la paura che potrebbe incutere ma per la bravura di Dante di utilizzare un film horror per mandare un messaggio importante...contro la guerra. Da vedere!!
Da vedere assolutamente! Ben congegnato, poco horror, il tema dominante è quello politico (palese il riferimento all'amministrazione bush e alle sue vicissitudini) : si parla di elezioni truccate e di personalità suine che pretendono di fare l'interesse del proprio paese indipendentemente dall'opinione degli elettori,(ahimè anche perchè molti americani snobbano l'urna elettorale ) quindi c'è bisogno di soldati provenienti dall'oltretomba per per mandare a casa le su citate persone. Reduci dall'incarico di aver esportato la "democrazia" con l'uso delle armi, questi pseudo-zombi si vendicano contro coloro che li hanno mandati a morire per una menzogna,una *******ta, con l'arma democraticamente più potente, il diritto al voto. Ebbene si.... apparentemente zombi , ma "more human than human" dal punto di vista del senso civico!
Miscelando abilmente horror e satira politica Joe Dante riesce a firmare il miglior episodio della serie insieme a Cigarette Burns di Carpenter. Partendo da un'idea grandiosa dei soldati caduti in guerra che ritornano in vita per esercitare il loro diritto di voto, Dante crea un film di denucia socio-politica che lascia il segno, forse maggiore del suo precedente La seconda guerra civile americana (non horror peraltro). Finale da antologia.
ecco un film che dietro il suo lato grottesco nasconde delle verita sconcertanti e delle accuse a cui sono molto solidale! magari non tutte le idee funzionano(lo zombie che dice "riposo soldato")ma il messaggio passa ed è questo che conta! coraggioso
Ironico, grottesco e politicamente scorretto si rivela questo episodio dei Masters of horror firmato Joe Dante. Ho apprezzato molto questa critica all'America, alla pratica dei brogli elettorali, alla prosecuzione di una guerra nata dalle menzogne, soprattutto per l'idea, che sia originale o meno, di far rivivere i soldati morti combattendo per una causa a loro sconosciuta; notevole anche il modo in cui questi zombie trovano finalmente l'auspicata pace.
un Joe Dante impegnato politicamente, coglie al volo la possibilità offertagli da Mick Garris, l'ideatore della serie dei "MOH", x denunciare l'operato dell'amministrazione Bush (vedi, ad es., i brogli elettrorali), soprattutto in riferimento alla guerra in Iraq, una guerra fatta in onore del "Dio Denaro", di menzogne, d'ipocrisia (nel film, lo staff del presidente arriva addirittura a pensare che gli zombie ritornino in vita per manifestare il loro patriottismo), che nessuno realmente racconta (come, del resto, tutte le guerre): ecco allora che i marines lasciano le loro bare x dirigersi verso le urne e votare contro il presidente che l'ha condannati ad una fine certa. ma la critica coinvolge anche il popolo americano, reo di passività (mi riferisco soprattutto al forte astensionismo). l'orrore più grande, come affermato dallo stesso regista, è la manipolazione, la paura di non essere padroni della propria vita. Dante in parte si ispira all'ultimo film di Romero, "La Terra dei Morti Viventi" (al quale viene dedicato un tributo - vedi la scena in cui il protagonista e la madre si chiudono in macchina e vengono circondati dai due zombie, importata di sana pianta da "La Notte dei Morti Viventi" - e una citazione su una lapide): il risultato è che ne esce fuori un film + politico e - orrorifico (che non si fa certo "leggere tra le righe" tant'è esplicito). la scena finale (mi riferisco all'iniziazione del protagonista) è altamente rivoluzionaria: "la fine coincide con l'inizio, la morte con la vita". DAVVERO UN BEL FILM (CHE FORSE CI STÀ STRETTO IN QUESTA SERIE). VOTO 9!! L
con questo film ho letteralmente rivalutato joe dante. mi è piaciuto moltissimo, come romero joe ha usato gli zombi sullo schermo per esprimere le proprie idee politiche , e lo fa in maniera ironica ma decisa . inoltre mi è piaciuta moltissimo la citazione a la notte dei morti viventi di romero ( la scena del cimitero). per me se l avessero fatto al posto di farheneit 9/11 sarebbe stato molto piu efficace. per me un piccolo cult, mi è piaciuto molto molto di piu di jenifer
Il personaggio dello "zombie"usato come metafora politica non e'sicuramente una novita'nel mondo del cinema,ma con "Homecoming", Joe Dante riesce ugualmente a centreare l'obbiettivo:i mostri creati dal regista non risorgono per cibarsi di carne umana,ma semplicemente per esercitare il diritto al voto,unico modo per ritrovare la pace eterna.... Sfruttando il poco tempo a disposizione(e'un un Master Of Horror)Dante realizza un film dalla trama semplice e politicamente corretta con messaggio forte e preciso.
Simpatico cortometraggio (horror?) del buon Joe, che sembra però non soddisfare del tutto per la sua durata limitata ed il basso budget impiegato nello sviluppo. A parer mio per niente in sintonia con gli atri film della serie.
Probabilmente il meno Horror della serie,ma ironico,riflessivo,lancia dei messaggi ben precisi. Avrei potuto dargli un voto un po piu alto,mi sono trattenuto solo perchè quando guardo un film,o ascolto un disco,lo faccio per rilassarmi e non pensare per un po appunto a problemi come quelli descritti in questo film di Dante.
Joe Dante è notoriamente un regista che sa tirar fuori grandi idee e svilupparle in maniera eccellente. “Homecoming” ne è l’esempio (recente)piu’ lampante,questo episodio della serie Masters of horror è un film di denuncia sociale e piu’ precisamente un attacco nei confronti dell’attuale politica americana . L’operato di Dante è geniale,non è un horror spaventoso o sanguinolento, ma utilizza il fattore soprannaturale per trascinarci in un incubo molto piu’ peggiore visto che è assolutamente reale...il regista ci va giu’ pesante ed attacca senza mezzi termini la politica guerrafondaia di Bush e tutto il sistema americano in generale,cio’ che ne esce è un film estremamente inquietante che raggiunge il suo apice nelle ultime straordinarie sequenze. Con un budget piu’ elevato e magari con un minutaggio maggiore, in cui si sarebbe potuta approfondire maggiormente la storia, ne sarebbe uscito probabilmente un capolavoro.
Horror impegnato di un grandissimo Joe Dante, che usa il genere approfittando della collana dei "Master of horror", per parlare della guerra in Iraq e delle bugie che l'amministrazione repubblicana ha raccontato alla gente. Geniale, imprevedibile, grottesco, un prodotto cinematografico di grandissimo livello, pur nei limiti di una produzione televisiva. La breve durata di un'ora è quasi un punto di forza, e, come nell'altro episodio + bello (quello di John Carpenter ovviamente) non intacca sul risultato finale.
Ho sempre stimato Joe Dante, anni fa ero un suo fan. Qui ritorna alla grande e , come in "La seconda guerra civile americana" è quasi geniale.
Il nome di G. A. Romero compare su una tomba verso la fine, quando c'è la resurrezione.
Zombi movie stile Romero (oltre al nome sulla lapide c’è anche un inquadratura presa di peso da La notte dei morti viventi) di Dante, solo che mentre in Romero la critica sociale è nascosta da un film horror, questo è proprio un film politico che di horror ha forse solo i primi tre minuti… Grottesco ma anche profondo, intelligente e satirico, è un film che riesce sia a intrattenere che a far pensare sulla situazione politica americana… La storia del fratello reduce poteva però essere gestita un pelo meglio…
Premetto che l'ho visto in inglese senza sottotitoli e che quindi ho perso qualche dialogo, gran peccato per un film del genere (mi riprometto di leggere la sceneggiatura, che è presente tra gli speciali). Letta la trama (i soldati morti in guerra resuscitano per votare repubblicano) mi son detto: "Mamma mia che ca.....!" E invece il film stupisce. Stupisce perchè riesce paradossalmente ad essere serio, intenso e davvero toccante, in alcune scene. Non è un horror in senso stretto, gli zombie sono per lo più dei poveri disgraziati del tutto innocui, ma il film centra il bersaglio e si rivela una azzeccatissima critica al governo americano. (La storia è ambientata in un universo parallelo, non mi pare che venga specificato quale sia la guerra in questione e il presidente ha un nome di fantasia (anche se ha la voce di Bush), ma il parallelo con la situazione attuale è palesissimo. Tra l'altro il racconto su cui è basato il film è precedente al 2001...). Grande Dante.
divertente, brillante, grottesco e piuttosto satirico
joe dante, come buon parte dei registi americani, critica la politica guerrafondaia di bush e cerca di polemizzare attraverso ciò che gli riesce meglio...i film.
questo episodio dei master of horror è decisamente ironico quasi ca22eggione e forse insiste un po troppo nel messaggio ma è un prodotto che si guarda piacevolmente
Dissento con un precedente 9 rispetto alla considerazione del meno Horror della serie.(sick girl è ancor più leggero nella mano) Ma concordo con il voto e con la considerazione sull'impegno politico- E' un film ottimo, divertente e angosciante. E ci sono dei punti di altissimo cinema. Ingegno e arguzia a piene mani.
ha detto tutto goat, io aggiungo solo che non mi è piaciuto molto perchè parla un po' troppo di guerra, tema che trovo noioso in qualunque film.. in sè cmq non è male..
joe dante torna in forma smagliante. il suo episodio di MOH è geniale, oltre ad essere l'unico politicamente impegnato. una tagliente staffilata alla più recente politica estera americana e una raffinata rielaborazione delle tematiche sociologiche romeriane (il nome di romero compare pure su una lapide al cimitero). è bellissimo, ma è anche il meno 'horror' di tutta la raccolta.