Si celebra il processo contro Dominique Marceau, accusata di avere ucciso il fidanzato della sorella, Gilbert Tellier. Molte sono le prove che l'accusano, e contro di lei è la generale prevenzione. Dominique, trasferitasi a Parigi con Annie, si abbandona ad una vita libera ed oziosa, mentre la sorella maggiore, studentessa di musica, stringe affettuosa amicizia con Gilbert, un suo compagno...
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La Veritè è l'ennesimo film da recuperare di un regista messo un po' troppo in disparte. Aldilà dell'oggettività dei fatti, ciò che si vuole processare è principalmente la condotta dell'imputata, contraria alla morale benpensante. La condanna che si vuole emettere è già scritta e pesantemente condizionata fin dall'inizio, giacchè non viene lasciato spazio ad alcun tipo di attenuante. In quest'ottica l'utilizzo dell'attrice/icona Brigitte Bardot è perfetto nella sua funzionalità. Il suo modo di essere, la sua sensualità così provocante, ma vissuta in maniera sincera e genuina fa storcere più di una volta il naso agli astanti. Di conseguenza diventa un meccanismo da stritolare a tutti i costi.