intemperie (2019)

Splendida questa pellicola spagnola difficilmente definibile, non è infatti propriamente un thriller, forse appartenente più al genere caccia all'uomo (se tale genere esiste o non me lo sono inventato io ora). Negli irreali ed alieni deserti spagnoli si consuma un dramma di formazione, la fuga di un bambino dagli orrori reali ed il suo incontro con una figura paterna, attraverso una avventura che alla fine lo vedrà inevitabilmente cresciuto. Di mezzo però ci sono anche richiami agli incubi della guerra, della povertà, della solitudine, della prevaricazione del ricco sul povero e tutti i mostri che ne derivano: il fattore, i suoi sgherri, il ragazzo storpio, i genitori costretti a vendere i figli ben conoscendo la sorte che gli sarebbe toccata. Il tutto immerso in una natura brulla, arida e dura come le persone che la calpestano; alla fine non si può non arrivare ad tripudio di violenza vista attraverso una scena che ha molti rimandi al wester (ed in quegli stessi luoghi di spaghetti-western ne sono stati girati una miriade). Zambrano è un genio nel mostrarci tutto senza però esagerare o farsi prendere la mano; riesce a mantenere il tutto in uno stile sobrio senza nemmeno un cedimento dall'inizio alla fine.