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Avrei decisamente preferito capirci di più, ma non sono comunque mai riuscito a distogliere lo sguardo per un secondo, e in più la tensione, il phatos, e se vogliamo l'ansia da paura che questo film ti trasmette non sono facili da trovare, e mi hanno decisamente colpito. Prove recitative ottime, regia superba, buona colonna sonora...però, come per Mulholland Drive, non sarò contento finchè non troverò risposta a tutto quello che Lynch ha avuto la gentilezza di non volerci far capire. Sta in questo il suo genio, direi, no? 9 perchè, anche se forse è un ragionamento sbagliato (potreste dire che tanto valeva dare 8 o 10), sono troppe le cose rimaste inspiegate.
Mi pare di aver individuato almeno 3 piani narrativi o come voglia dirsi: Nikki nella vita vera, Nikki sul set, e ce n'è per forza di cose un altro. Per non parlare dei conigli, che potrebbero essere nella mente di Nikki o nella mente del suo personaggio, dunque nel film dentro il film.
Se qualcuno mi sa dare la spiegazione del film (magari presa da qualche parte) gliene sarei molto grato. Perchè, come per MD, so che una spiegazione a tutto (o quasi) c'è.
Esistono forme di "razzismo" al contrario, come quando qualcuno, per dimostrare che non è razzista, si lancia in "effusioni", complimenti e attenzioni esagerate, proprio per sottolineare il suo "io non sono razzista, guardate". Forse dire razzismo al contrario è semanticamente sbagliato, comunque credo faccia intendere il concetto. A volte, questa forma eccessiva di attenzione, capita anche per film e/o registi geniali quali il buon (e fantasticamente bravo) Lynch: questo mper dire che, paradossalmente, questo è uno dei film più "lineari" della sua visionaria carriera. Okkay, è eccessivo dire "lineare", ma fra i suoi ultimi lavoti (Una storia vera a parte), forse quello più riconducibile a una logica di struttura: altro non fa (ma caspita, come lo fa!) che mescolare fra loro 5/6 piani narrativi, intrecciando, come suo solito, sogno e realtà, passato e presente. Qui fa un salto mortale in più, ed infila dentro il "metacinema", ma, da vero spericolato, fa togliere anche la rete di sicurezza, infilando dentro un doppio "metacinema" (il primo film tratto dalla leggenda zingara, il remake del film sulla leggenda zingara): ma, a mio avviso, qualcosa nonequilibra il lancio del trapezio, e il rientro dall'evoluzione è un pochino sghembo (se non addirittura mancato). Il fatto è che già il cinema è il massimo della realtà per il massimo della finzione, in in certo senso realtà e sogno, quindi, introducendolo in un complesso meccanismo Lynchiano, forse fa rindondare troppo l'allucinazione. Non so se sono stato chiaro, ma, per fare un esempio culinario, è come se ad un fantastico piatto d'insalata con dentro pomodori, uova, mozzarella, cetriolo, avocato... all'attimo del condimento, oltre che a una buona dose di sale, avesse aggiunto una bella colata di soya salata, facendo diventare il tutto troppo salato. Questo per dire che dall' "esperienza" (come siete "razzisti al contrario", se volete, ogni film è un esperienza, ma non volgio far polemica, era solo un fastidio di masturbazione mentale) del film, non ne sono uscito soddisfatto tanto quanto nell'assolutamente più perfetti Mulholland Drive o Strade Perdute. io preferisco il Lynch che al trip mentale, aggiunge quello visivo (e tiro dentroi anche Dune, anche se per molti è un film non riuscito). Un grande maestro, in cerca di sperimentazione, ma a me è sembrato tornare un passo indietro rispetto cose che già aveva provato in maniera perfetta. Comunque un film assolutamente da vedere o, se preferite, da "provare"