Trama del film Indiana jones e il regno del teschio di cristallo
Siamo nel 1957. Sia Indiana che i Sovietici sono alla ricerca di un oggetto potentissimo: uno dei 13 Teschi di Cristallo della leggenda Maya. I Sovietici rapiscono Marion Ravenwood e ricattano Indy, il quale tra le altre cose dovrà scontrarsi con un archeologo suo rivale e con l'agente russo Spaiko, spalleggiato fortunatamente dal figlio.
Film collegati a INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO
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Non che i precedenti capitoli di Indiana Jones fossero stati dei capolavori ma diciamo anche che ogni episodio aveva delle idee di fondo a sostenerlo. Dopo i Predatori dell'Arca che è stato sicuramente un cult, il Tempio Maledetto e L'Ultima Crociata sono stati film dignitosi, ma sicuramente commerciali. Vuoi l'abbinata Sean Connery Sacro Graal, vuoi l'avventuroso palazzo indiano con la soubrette coinvolta e tante gag, fatto sta che il film di azione si lasciava vedere e creava sopratutto IMMAGINARIO CINEMATOGRAFICO.
E' quando si riesce a creare personaggi, la banalità della storia e il ripetersi delle situazioni diventano relative.
Con questo teschi di cristallo anche quell'immaginario collettivo di Indiana Jones viene meno, perchè negli anni sono nati tanti cloni come i vari Tomb RIder o i National Treasure di Nicolas Cage (per citare solo i più recenti). Percui una volta levato il fattore attesa e il piacere di rivedere il vecchio Ford con la frusta, ti resta un film scialbino e un pò insipido, fatto di colpi di scena prevedibili dai titoli di testa e situazioni talmente improbabili da non farsi giustificare nemmeno dall'impostazione grottesca del film (sopravvivere a una bomba atomica grazie a un frigorifero).
La LUCASFILM ha investito quanto un capitolo di Star Wars e a dire la verità i soldi spesi si vedono fino all'ultimo centesimo, con effetti speciali veramente straordinari e sopratutto il finale da lasciare senza fiato.
UN POP CORN MOVIE come gli altri Indiana Jones, con la differenza che mentre nel passato inaugura un genere, oggi si presenta già un pò stantio e ipersfruttato e quindi poco emozionante.