il discorso del re regia di Tom Hooper Australia, Gran Bretagna 2010
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il discorso del re (2010)

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locandina del film IL DISCORSO DEL RE

Titolo Originale: THE KING'S SPEECH

RegiaTom Hooper

InterpretiColin Firth, Guy Pearce, Helena Bonham Carter, Timothy Spall, Geoffrey Rush, Jennifer Ehle

Durata: h 1.51
NazionalitàAustralia, Gran Bretagna 2010
Generestorico
Al cinema nel Gennaio 2011

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Trama del film Il discorso del re

Il film racconta la storia del re Giorgio VI, padre dell'attuale regina d'Inghilterra Elisabetta II. In seguito all'abdicazione di suo fratello Edoardo VIII di sposare la più comune Wallis Simpson, George VI fu costretto a salire al trono. Il film si concentra sul suo impegno per superare una balbuzie nervosa con l'aiuto del logopedista Lionel Logue; il re sarà così in grado di trovare la sua voce e guidare il paese verso la guerra.

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Voto Visitatori:   7,11 / 10 (223 voti)7,11Grafico
Voto Recensore:   6,50 / 10  6,50
Miglior filmMiglior regiaMiglior attore protagonista (Colin Firth)Miglior sceneggiatura originale
VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR:
Miglior film, Miglior regia, Miglior attore protagonista (Colin Firth), Miglior sceneggiatura originale
Miglior film dell'unione europea
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film dell'unione europea
Miglior attore in un film drammatico (Colin Firth)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attore in un film drammatico (Colin Firth)
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Voti e commenti su Il discorso del re, 223 opinioni inserite

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Sardello  @  24/02/2011 17:32:33
   6½ / 10
Il film non mi ha preso particolarmente.
Penso che il doppiaggio non sia stato fatto con tutti i crismi, perchè la balbuzie per come la conosco io è altra cosa. Cercherò di recuperare il film in lingua originale per cercare i motivi di tanto clamore per gli oscar.

Lestat89  @  23/02/2011 17:08:11
   7½ / 10
indubbiamente un ottimo film, ma date tutte queste nomination mi aspettavo un capolavoro, la storia pur sembrando in sè banale ti tiene incollato allo schermo grazie anche alla grande interpretazione di colin firth

grifosafi  @  22/02/2011 22:35:40
   7½ / 10
Film delicato e senza sbavature anche se poco coinvolgente; si trasforma ben presto in una gara di bravura tra Firth e Rush entrambi assolutamente incredibili. Bravissimi! Negare l'oscar a entrambi sarebbe follia!

Azrharn  @  22/02/2011 10:46:24
   7 / 10
Ottimi interpreti per un film ben fatto ma che forse non convince del tutto a causa di una narrazione un pò piatta.

The_Brave  @  22/02/2011 01:09:54
   8½ / 10
Un film veramente piacevole da guardare. Merita assolutamente di essere visto. Attori impeccabili, ottimi costumi, che dire..davvero un gran bel film. Straconsigliato !!

docafass  @  21/02/2011 23:01:38
   9 / 10
Eccellente e piacevolissimo da vedere. Colin Firth e
Geoffrey Rush insuperabili, se non vincono loro allora....

davmus  @  21/02/2011 17:33:41
   7 / 10
Buon film, soprattutto per le ricostruzioni storiche...o meglio per come il film è stato costruito: perfettamente ambientato, ma ancor di più sembra realizzato almeno 40 anni fà.
Per il resto, la storia, ciò che tratta, è "entusiasmante" per al più un 7.

SoMagic91  @  20/02/2011 16:34:04
   7½ / 10
Tranquillo, a volte lento ma sempre piacevole. Bella storia e magnifica interpretazione di Colin Firth. Da vedere

britanny  @  20/02/2011 14:39:56
   7½ / 10
All'inizio la lentezza si fa sentire e puo scoraggiare lo spettatore, ma gli attori e la storia umana riescono a compensare questa pecca, il ritmo poi si alza nella seconda parte. Do mezzo punto in piu per l'interpretazione di Geoffrey Rush (fantastico) e Colin Firth (oscar meritato). Alla fine mi ha anche commosso

piripippi  @  18/02/2011 13:03:43
   7 / 10
è un bel film, una storia vera, abbastanza romanzata.gli attori sono bravissimi e il film scorre bene, ma non è un capolavoro

7219415  @  17/02/2011 10:47:37
   7 / 10
Mi aspettavo di più...cmq non male.

rob.k  @  16/02/2011 16:03:13
   7 / 10
Tutto ben fatto, tutto bello, interessante analizzare il lato più umano di un sovrano. Il problema è che a questo film manca un'anima, non ha quel qualcosa che ti invoglia e vederlo una seconda e una terza volta... Troppo asciutto e soprattutto appare molto più lungo di quanto non lo sia in realtà, che non è un buon segno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  16/02/2011 15:19:09
   6½ / 10
Come è stato già detto da altri utenti in precedenza, è un buon film con ottime prove attoriali ed una sceneggiatura scritta con intelligenza. Peccato che nel complesso la storia coinvolga poco o nulla.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  15/02/2011 12:52:09
   6½ / 10
Buona regia, buona sceneggiatura e ottime interpretazioni, ma - (almeno per me) - non sufficiente per emozionare.
Personalmente non mi ha commosso osservare un re che non può fare un discorso, mi è piaciuto molto di più l’intenzione di mostrare un re “umano”, debole e fragile.
Nel complesso è un film perfetto ma freddo, senza molte emozioni tranne in quei momenti in cui si confidano Lionel e il futuro Re.
Troppe aspettative, troppe nomination.

Colin Firth è straordinario ma Geoffrey Rush ruba la scena

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Ultima risposta 15/02/2011 18.53.36
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  15/02/2011 12:44:30
   7 / 10
Prendete tre bravi interpreti, uno dei quali deve essere straordinario. Una regia solida, mai invadente, del tutto al servizio degli attori, senza guizzi particolari, ma neanche del tutto anonima (Il maledetto United era un' altra cosa); prendete anche una sceneggiatura che sappia "umanizzare" una figura come quella del re d' Inghilterra e sia anche in grado di renderla vicina ai gusti di un pubblico contemporaneo. Miscelate il tutto con delle ottime musiche, aggiungete qualche lacrima a comando, ed ecco, il film da oscar, nell' accezione positiva del termine, è servito.
Non è nulla per cui strapparsi i capelli, non è un capolavoro, non vuole esserlo. Ma rimane una visione molto piacevole, uno sfoggio di professionalità e bravura attoriale che magari avercene così da queste parti.
Con in più un' interessante riflessione (strisciante, è vero, mai del tutto rivelata) su come il ruolo dell' uomo di potere sia costretta a subire dei cambiamenti irreversibili con l' avvento dei mezzi di comunicazione, che abbattono la barriera su cui prima si costruiva l' autorità.
Il paragone con Frears e il suo The Queen non va nemmeno azzardato, ma resta un film da vedere, senza particolari pretese.

lafujiko  @  15/02/2011 08:21:36
   7½ / 10
Assolutamente da vedere! Film di classe, originale, che fa sorridere ed a tratti commuove. Confermato quanto scritto nei precedenti commenti sugli attori. Belle le ambientazioni ed i costumi.

Eliza  @  14/02/2011 23:43:31
   7½ / 10
Un film che, al di là di monarchia, storia e politica, parla di un uomo, con insicurezze e fragilità che sono accessibili alla sensibilità di ciascuno. Espresse da un Colin Firth che meriterebbe finalmente di conquistare quella statuetta mancata che è la sua interpretazione in "A single man".
A farlo scadere un poco nella mia opinione (specificamente personale, ovvio) è il genere stesso, quello "inaugurato" da The queen, del 'dramma regale inglese', che al di fuori del suo contesto non può interessare molti. Attuale il concetto di sovrano come 'attore' e personificazione di un romantico spirito della nazione e in effetti utile al dibattito in Inghilterra, ora passato un po' in secondo piano, su un'eventuale abolizione della monarchia, ma resta il fatto che le parti di maggior pregio sono quelle dell'uomo, non del re; le seconde andavano un poco ridimensionate.
Nel complesso un buonissimo film, con splendidi attori non protagonisti che, in rari e preziosi momenti, cessano di essere di supporto a Bertie e acquistano spessore e profondità.

Estonia  @  14/02/2011 14:03:03
   7½ / 10
Una balbuzie penalizzante rende il futuro re inadeguato al suo ruolo privandolo dell'abilità necessaria per parlare in pubblico in modo fluente e senza incertezze e osteggiandone l'accesso allo strumento principe della comunicazione dell'epoca: la radio. Rinchiuso in una prigione di rigido autocontrollo e di angosciosa impotenza, ritroverà autostima e fiducia in sé grazie all'aiuto di un logopedista assai anticonvenzionale e bizzarro. Il lento cammino per uscire da questa condizione patologica passerà non solo attraverso una serie di procedure terapeutiche singolari e il costante esercizio, ma soprattutto tramite un intenso lavoro di analisi interiore e di disvelamento dei ‘grovigli' della psiche. Un film classico e misurato con dialoghi che fanno scintille per l'arguzia, l'ironia amara, ma che attribuiscono anche il giusto peso all'intrinseca drammaticità di una disabilità castrante, con immagini deformate dal grandangolare ad amplificare i silenzi, le incertezze e le voragini di imbarazzo degli sguardi.
Alla vigilia della seconda guerra mondiale è già evidente come il controllo del potere passi anche attraverso il sapiente uso dei media e il loro impiego propagandistico. Davvero ottime le interpretazioni di Colin Firth e di Geoffrey Rush.

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Ultima risposta 20/04/2011 10.04.18
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  13/02/2011 02:11:35
   7 / 10
Un film con ottime potenzialità che ha come grande pecca un ritmo altalenante. D'altro canto la mancata enfatizzazione dei personaggi è un dato più che apprezzabile. Per capirci, il re non diventa un simpaticone né il logopedista un eroe. Bella poi la ricostruzione ambientale, calibrata l'interpretazione di Firth (quando lavora in patria si vede), azzeccatissima quella di Rush. Sottotono invece, ma non è detto che in questo caso sia un difetto, la brava Bonham Carter.
Ripeto, tolte la ripetitività di alcuni concetti e la regia flemmatica nel mezzo, sarebbe stata un'opera anche migliore.

gkorps  @  12/02/2011 23:31:29
   6 / 10
Bello ma sicuramente lento, visto in italiano, credo meglio in lingua originale

minoidepsp  @  12/02/2011 14:55:54
   8 / 10
E' un ottimo film, non un capolavoro imperdibile come la pioggia di nomination farebbe supporre. Visione consgliata a tutti, eccetto agli appassionati di film d'azione.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  12/02/2011 13:58:14
   8 / 10
Bellissimo! Consiglio di guardarlo in originale con i sottotitoli...

simonssj  @  12/02/2011 09:27:24
   7 / 10
Un bel film sicuramente penalizzato dal doppiaggio italiano (pur di alto livello), che in originale rende sicuramente meglio, e spero un giorno di riuscire a vedermelo in inglese! Per il resto...non sempre coinvolgente, non così appassionante come mi aspettavo e con un ritmo forse troppo basso; gli unici momenti di brillantezza pura sono i dialoghi tra Re Giorgio - Firth (molto bravo) e Geoffrey Rush (statuetta in arrivo meritatissima), mentre gli altri personaggi tentano di far capolino nella storia venendone subito respinti dal carisma dei due protagonisti, e in questa logica metto anche la prova un pò sottotono della Bonham Carter.
Complimenti infine a Guy Pearce, 15 minuti di pellicola (si e no) e una prova davvero di alto livello.

Poteva essere migliore, sicuramente 12 nomination sono un pò esageratelle!

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  11/02/2011 20:22:32
   7½ / 10
Una sera scelta a caso si va al Lumiere di Bologna a vedersi, rigorosamente in lingua originale, questo bel "The King's Speech", che sembra tanto far parlare di sè.
Aspettative non deluse se non fosse per quelle molteplici nomination oscariane, le quali assolutamente non si spiegano.
Il film da un punto di vista prettamente d'evasione, è bellissimo. Grazie alle magnifiche interpretazioni dei tre divertenti e umani personaggi, grazie a una trama che è tutto fuorchè scontata, grazie a un humor devastante e alla solita confezione impeccabile e a 32 denti del film di genere, The King's Speech riesce a intrattenere magicamente anche lo spettatore più colto e scettico.
Trovo incredibilmente intelliegente la scelta dello script, tuttavia è già stato osservato che il film non presenta alcun momento di alto cinema, nè vertici di genialità, quali ci si aspetterebbe dalla dissonanza pluricandidatura-filmetto d'evasione.
Una dissonanza che a oggi mi rimane oscura e indecifrabile, ma che non ha tutto sommato influito sull'ottimo giudizio e ricordo che ho di questo film, specialmente di quella bellissima scena finale, la quale muove a commozione anche i precordi da tempo insensibili a tal moti.
"Cavalierato?"

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Ultima risposta 02/03/2011 03.12.17
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TheLegend  @  08/02/2011 20:53:16
   5 / 10
Penso che l'aggettivo "noioso" calzi a pennello per questo film.
Ottimi gli attori e tutto il resto ma non posso dare di più a un film che non mi ha trasmesso niente e di cui non vedevo l'ora che arrivasse la fine.
Penso che abbiano influito anche le alte aspettative che avevo.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  08/02/2011 14:28:23
   7½ / 10
La forza del film sta nelle strepitose interpretazioni di Firth e di Rush, ruoli studiati minuziosamente per i due attori che li hanno colti e rielaborati alla grande e per questo vinceranno meritatamente l'agognata statuetta.
Il film, però, ha un suo merito intrinseco che oltrepassa la caratterizzazione dei due personaggi sui quali s'appoggia l'intera struttura filmica. Innanzitutto quello di portare alla luce una bella storia della Storia, a molti sconosciuta, credo, perché non so voi, ma io sapevo tutto sull'"impeachment" dovuto all'abdicazione di Edoardo VIII per l'amore dell'attrice Wallis Simpson, non conoscevo invece il problema psicofisico di suo fratello, re Giorgio VI.
Il secondo merito, essenziale, è quello di una regia affatto teatrale, che ha saputo amalgamare perfettamente la verbosità, pilastro portante dell'intero film, con le immagini, in una perfetta sintonia cinematografica di struttura, sonoro, fotografia, sapiente uso di primi piani e inquadrature ad hoc. Il regista ha saputo calibrare con cura gli ingredienti a sua disposizione, sì da ricavare un prodotto davvero efficace, e senza retorica (sarebbe stato troppo facile) ha creato un felice equilibrio fra le parti, bello da godere.

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Ultima risposta 11/02/2011 20.23.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/02/2011 22:25:58
   6½ / 10
Un uomo costretto ad un ruolo che non vuole ricoprire, che sfugge le luci della vita pubblica (il fardello) di re, per approccio più riservato della propria esistenza. Rimanere nell'ombra. Il pregio indubbio di questo film è il rapporto fra questo uomo timido e impaurito ed il suo terapeuta. La coppia Rush-Firth non solo è assemblata in maniera eccellente, ma la loro recitazione lavora di cesello sui personaggi senza mai sconfinare nella caricatura. Peccato che tale centralità, dovuta comunque, di questo rapporto oscuri un po' troppo le figure di contorno, non sfruttate a dovere, Pearce e la Bonham-Carter soprattutto.
Nulla da dire sulla ricostrizione storico-scenografica del film molto accurata, ma nel complesso ho avvertito una certa freddezza di fondo, che nulla toglie ai meriti del film, anche se, personalmente, poco coinvolgente emotivamente.

folco44  @  07/02/2011 15:37:41
   4½ / 10
Ottimi gli attori ma ... il film è veramente palloso.
La prima volta in vita mia che ho sonnecchiato al cinema.
Mi rendo conto che se ha avuto tutte queste nomination il mio è un giudizio estremamente soggettivo, ma che due palle, fare un film imperniato su un balbuziente (anche se personaggio importante) ed il suo logopedista!
Aspettate che esca in DVD.

Grumpy  @  07/02/2011 13:36:28
   7 / 10
12 nomination... tante...decisamente troppe!
Il film è carino: storia originale, buona recitazione degli attori portagonisti...ho una predilezione per Helena Bonham Carter, anche se appare poco quando lo fa buca lo schermo...straordinaria! Guy Pearce fa davvero un'ottima parte, che gran attore! Colin Firth bravo in questo film ma decisamtne inferiori agli altri due....ho visto parti ben più difficili intepretate molto meglio!
Detto questo però il film non mi soddisfa pienamente...manca una bella colonna sonora, la fotografia non è eccezionale...qualche momento di suspence sì ma...ok per la recitazione ma manca qualcosa per giustificare tutto questo clamore e le potenziali 12 statuette. Mi domando il film dell'anno sono stati così scarsi per lasciare 12 nomination a quest'opera ben fatta e carina ma......poi mi ricordo inception...e continuo a farmi la stessa domanda

superprunz  @  07/02/2011 12:01:05
   10 / 10
Il film è bellissimo, ma il mio 10 è dato all'interpretazione di Colin Firth e Guy Pearce, grandiosa anche Helena Bonham Carter

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/02/2011 12.04.09
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nolan87  @  07/02/2011 02:28:20
   9 / 10
Il film è una storia toccante e molto stimolante per un uomo e la recitazione è superba...bravissimi tutti gli attori sopratutto Geoffrey Rush

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/02/2011 01:39:51
   7½ / 10
Non mi entusiasma più da tempo l'idea di andare al cinema. Mi rendo conto di attraversare un periodo critico come spettatore in cui mi trovo spesso a osannare, anche su queste pagine, film tutt'al più carini, che alla lunga non lasciano strascichi emotivi di grande rilievo. Anzi dirò di più: rimpiango quei tempi in cui un piccolo film d'essai di medio valore aveva sulla mia persona una portata emotiva superiore a quella di tanti film importante, di opere "condannate" a essere osannate. I voti del resto mi mettono in crisi. Tuttavia, stavolta non dovrei sbagliarmi. Prendi complessivamente "Il discorso del Re" e ti rendi conto della grandezza tecnica del regista, della bravura degli interpreti maschili e di come inneschi un confronto sulle classi sociali anche superiore al pur efficacissimo "The Queen" di S. Frears.
Le prime immagini sono strepitose: sembra di attraversare Orson Welles (quello di Quarto Potere, non di Shakespeare) e Laurence Olivier in pochi attimi. L'eco del disagio che rimbomba tra la folla. Ed è grandiosa la mimesi di Firth, abbastanza bilanciato tra il suo dramma interiore e la prevedibile meschinità nobiliare del suo personaggio.
Diciamo allora che il film può diventare un'esperienza molto molto stimolante seguendo le giuste avvertenze, senza cadere nella trappola dove "dietro ogni grande uomo si nasconde un piccolo grande uomo" perchè altrimenti il tutto diventa irritante, e pretestuoso. In realtà non c'è ombra di retorica nel rapporto tra Firth e il suo "logopedista" (un eccezionale G. Rush), semmai l'arricchimento di un'esperienza singolare di un uomo comune che, da attore mancato, ha potuto comprendere le debolezze e le risorse dell'animo umano.
Forse il comprimario, proprio come l'attore che rievoca gli antichi successi dei palcoscenici, sarebbe stato il giusto protagonista ("Il primo uomo comune che incontro", Colin Firth, cfr.).
Se si segue da queste angolazioni, è un'esperienza entusiasmante. Ma a dirla tutta, la sensazione che tanta abilità non sia sfruttata pienamente, prevale.
Un certo sensazionalismo di fondo, da "evento" più che da "documento", inficia il risultato. Nel suo tipico clichè britannico dove "i panni sporchi si lavano in famiglia", e a Buckingham Palace più che mai, e, diciamolo, nella sua incapacità di descrivere altrettanto bene le figure femminili. Così stilizzate, così slavate, così incapaci di rappresentare "regalmente" le loro attitudini e aspettative. Per inciso, la Regina di Helena-Bonham Carter manca totalmente di credibilità e magnetismo.
Se solo il regista avesse evitato di rappresentare un periodo storico (l'Hitler nelle immagini di Leni Riefenstahl?) affidandosi al meccanismo tipicamente "inglese" delle responsabilità assolte - e in fondo una dichiarazione di guerra ha pur sempre la stessa rilevanza "penale" - avremmo avuto uno dei più grandi film europei del decennio.
Ma, ripeto, l'eco di una voce smarrita dall'abdicazione del proprio orgoglio (e non solo) è una buona ragione per premiarlo

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/02/2011 02.10.20
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Roy Batty  @  07/02/2011 00:16:42
   8 / 10
Un film davvero bello, sobrio, con attori superbi......sconsigliato agli amanti dei cinepanettoni.

Frankys  @  06/02/2011 08:34:21
   7½ / 10
Un film di classe, british, originale innegabilmente, ma un po’ troppo lento per i miei gusti.
Eccellenti le interpretazioni, senza dubbio, su tutti Colin Firth. Eleganti i costumi, ottima fotografia ed eccellente ricostruzione storica, da non dimenticare la buonissima colonna sonora.
Tuttavia è un film lento e potrebbe risultare noioso. Personalmente lo ho apprezzato nonostante la lentezza. Un ottimo prodotto, ma non un capolavoro !
Consigliato, ma a chi piace il genere !

toniobr  @  06/02/2011 00:25:48
   2 / 10
Ottimo film per chi soffre d'insonnia. Ho dormito benissimo grazie alla decantata scorrevolezza... spero che gli oscar li prenda nei sensi!

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Ultima risposta 07/02/2011 11.11.56
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Larry Filmaiolo  @  05/02/2011 21:01:40
   7 / 10
discreto film tipicamente british. Molto bravi Firth e Rush; un prodotto godibile, nulla di speciale.

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YourBestEnemy  @  05/02/2011 17:19:05
   9 / 10
Io personalmente l'ho trovato un film stupendo. Ero curiosa di vedere questo film che continua a premiare Colin Firth e così sono andata a vederlo e sono rimasta veramente soddisfatta da questo film che ha due protagonisti che sono stati straordinari che meritano i premi che hanno già ottenuto e che spero prendano anche agli Oscar perchè davvero in questo film Colin Firth e Geoffrey Rush sono stati spettacolari. Certo questo film forse si merita più premi agli Oscar rispetto a The Social Network. Questo film è veramente straordinario e anche la storia di re Giorgio VI è stata ben resa qui. Non so cosa altro dire se non che attori, sceneggiatura, musica, regia e tutto l'insieme per me sono stati straordinari.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  05/02/2011 08:22:21
   6½ / 10
Un film da cui mi aspettavo molto di più.
La storia è interessante e il rapporto tra i due personaggi principali è la cosa che più incuriosisce peccato che questo sia spesso trattato solo per sottolineare la differenza sociale tra i due. Inoltre altri personaggi, in teoria piuttosto importanti nella storia, sono tratteggiati in maniera superficiale, ad esempio il personaggio del re che abdica per amore interpretato da Pearce.
Ottima interpretazione dell'intero cast, superlativi Rush e Firth. Belli i costumi, stupenda la fotografia per un film non menmorabile.

forzalube  @  05/02/2011 06:01:45
   8 / 10
A leggere la trama non ci si aspetterebbe di assistere ad un film così appassionante e coinvolgente.
Il merito è degli ottimi dialoghi e degli interpreti.

willard  @  04/02/2011 13:59:36
   8½ / 10
La storia di una grande amicizia: solo che uno dei due amici è il futuro re d'Inghilterra e l'altro diventerà il suo bene più prezioso perché è grazie a lui che potrà parlare al popolo.

Ispirato a fatti realmente accaduti, ricco di pathos e grandi attori, soprattutto i due protagonisti Colin Firth e Geoffrey Rush, è questo uno dei film che viaggiano sulla strada degli Oscar 2011.

Atmosfere tipicamente inglesi, con un'ottima ricostruzione storica e fotografica, il film risulta essere avvincente pur non essendo un film d'azione, in cui il regista Tom Hooper riesce a creare una tensione palpabile nelle scene in cui Colin Firth, nei panni del Duca di York, affetto da balbuzie, deve affrontare discorsi in pubblico, in un crescendo che dall'antagonismo iniziale con Geoffrey Rush, che diverrà il logopedista "di corte", si trasformerà in profonda e toccante collaborazione.

suzuki71  @  04/02/2011 12:46:38
   7 / 10
Non è un brutto film, come si potrebbe affermarlo? Attori molto bravi, buonissima colonna sonora, fotografia non banale ecc.... Ma come altri hanno scritto, e sottoscrivo io adesso, è abbastanza prevedibile e poco emozionante, humor inglese accennato e banale (fate il confronto con Tamara Drewe per esempio) nonchè - permettetemi - un po' incredibile:

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Inoltre i personaggi di contorno ne escono troppo male: il fratello viene fuori come un viziatello quasi depravato, il padre Giorgio V quasi assente nella vita del nostro eroe.
Buon film, ma nulla di più.

unavoce03  @  04/02/2011 02:17:42
   8½ / 10
Sinceramente sono rimasta stupita della maggior parte dei commenti. E scusatemi, ma la mia risposta sarà lunga.
Ho trovato il film splendido per più motivi. Parte lento (volutamente a mio avviso) per poi entrare a pieno ritmo, non annoia mai, grazie anche all'humor inglese.
Non entro in merito a questioni tecniche perché non me ne intendo abbastanza, se non per la parte attoriale: strepitosa!!!
Grande Jeoffry Rush, che è vero, più volte ruba la scena a Colina Firth nella versione italiana del film: non vedo l'ora di vederlo in inglese, perché si capisce benissimo che in lingua originale è una grande prova attoriale anche quella di Firth (che comunque non delude neanche doppiato, ma rende meno).
A riprova fate il confronto del discorso di Al Pacino in Profumo di donna in originale e doppiato, tra l'altro da un non bravo, ma superbravo Giancarlo Giannini. Per gustare appieno la recitazione non c'è niente da fare, va visto in originale: figuriamoci qui, che la tematica è prettamente "vocale", trattandosi di balbuzie.
Molto brava anche la Bonham Carter. E bravi quasi tutti i comprimari, quindi un vero piacere di film.
Il film poi tratta tematiche importanti inserite con discrezione e leggerezza in un contesto storico che ha rappresentato una svolta nella storia e, al tempo stesso, queste tematiche interagiscono con questo contesto storico.
Parla del coraggio, del senso di responsabilità, della dura lotta che comporta la vittoria sulle proprie debolezze o punti deboli che di si voglia, dell'amicizia e della necessità dell'amicizia e dell'amore.
E parla di un nuovo capitolo della storia, che cambia con l'affacciarsi dei media, allora la radio, che è stato il primo strumento mediatico della civiltà dei mass media.
Parla del fatto che possono essere usati in bene e in male, vedi col nazismo (il filmato di Hitler non è inserito a caso ed è molto eloquente), e vedi Giorgio VI che lo utilizza non per lusingare una nazione, come qualcuno in suo commento ha scritto, ma per darle fiducia, speranza e coraggio, in un momento storico che poteva trasformarsi in una vera catastrofe ancor più di quanto già non lo era (forse ci siamo dimenticati dei campi di concentramento?)
Questo affacciarsi dei media è tutt'altro che cosa di poco conto, non a caso tutti parlano in questi giorni di The social network e noi abbiamo il piacere e il dispiacere di vivere in un Paese nel quale la questione è di un'attualità estrema.
È una svolta che cambia il modo di fare politica e il modo di essere e la funzione delle dinastrie reali. Il film fa capire che c'è anche questo.
E se il Re prende il toro per le corna e vince se stesso è per un riscatto personale, certo, da un lato, il sano orgoglio di non voler morire come più o meno siamo nati, ma cambiati, cambiati in meglio, e dall'altro perché il dovere, già, perché abbiamo anche dei doveri, lo richiede.
Tanto più in quanto Re, che non può semplicemente vivere per se stesso, ma devo rispondere del suo popolo e sostenere il suo popolo.
Sarà una visione una po' fuori moda, ma i grandi della storia si sono messi al servizio, non stavano sulle loro poltrone per fare i loro comodi. Certo, non sempre hanno servito in modo perfetto, ma lo hanno fatto, e spesso per questo sono stati assassinati o pesantemente osteggiati.
La scena finale del discorso ascoltato in tutto l'impero (non di finzione si tratta, l'Inghilterra era ancora tale), da persone di tutti i ceti e condizioni, perché la guerra riguarda tutti, è una lezione di grande cinema e di grande umanità, sullo sfondo discreto dell'amicizia e dell'amore.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  04/02/2011 00:58:26
   6½ / 10
"Il discorso del Re" fa parte di quei film che amano molto gli addetti ai lavori, perfetto nella sua lavorazione, nella cura dei particolari e sopratutto nelle prove d'attore.
Tutto scorre in modo classico e prevedibile, con una regia attenta e precisa ma che nello stesso tempo manca di comunicatività.
Dinanzi a tanta perfezione stilistica ci si aspetterebbe un coinvolgimento emotivo e invece il tutto scorre nella più totale indifferenza, senza mai un sussurro con un andamento lento che appesantisce non poco la visione del film.

Non è una pellicola irritante ma eccessivamente scolastica e in sincerità poco interessante. Infine in considerazione del livello medio però dei film della stagione in corso, i premi che sicuramente avrà non saranno immeritati ( di sicuro l' Oscar come miglior attore protagonista e miglior costumi, probabilmente anche quello a Geoffrey Rush).

Ad ogni modo niente di memorabile

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Rand  @  03/02/2011 22:43:48
   7½ / 10
Film semplice ma non per questo meno godibile. Certamente la storia si basa sulla quotidianità anche banale di un futuro re e la sua consorte, ma il regista riesce a far piacere il plot, unendo sentimenti ed emozioni che riescono a caratterizzare una vicenda non certo esaltante sulla carta. Colin Firth è ben calato in Bertie, idosicrasico e schiacciato da traumi infantili che lo hanno segnato profondamente

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Geoffry Rush è un degno comprimario, plasmato a meraviglia nei panni del dottore, senza forzature, con uno stile misurato ma accattivante, che ambisce a recitare Shakespare per diletto, nella patria dell'illustre bardo. Helena Boam Carter è una Elisabetta vezzosa ma anche umana, empatica con i sudditi, grande sostegno del marito. Spiccano nei ruoli anche Jhon Hurt, ovvero re Giorgio ed Guy Perce, fratello maggiore di Bertie. Musica sontuosa, bellissima l'introduzione del movimento della 5 sinfonia di Bethoven a contraltare il discorso del re in crescendo. Il resto è sempre classica. Da segnalare le scenografie interne eleganti e raffinate, quelle esterne sontuose e magnificamente ritratte. Da segnalare un Winston Churchill ben caratterizzato da Francesco Pannolfino con un doppiaggio azzeccato con il personaggio.
In definitiva un buon film, tuttavia che le candidature agli oscar lo rendano un pò sopravvalutato, soprattutto perchè dovendo competere con Social Network, Inception, Il Grinta, The Fighter, Black Swan e Toy Story la concorrenza è senz'altro all'altezza se non superiore.

sestogrado  @  03/02/2011 15:05:01
   6½ / 10
un buon film questo "il discorso del re", elegante e bella trasposizione cinematografica della storia del balbuziente re Giorgio VI. grandissima prova per Colin Firth, il film ha uno scorrere piuttosto pacato che a volte può risultare un tantino noioso. non sarà un po' sopravvalutato?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  03/02/2011 13:08:35
   6½ / 10
L'idea di base è parecchio intrigante, peccato che il film rimanga in superficie mantenendo un registro abbastanza scontato: la sceneggiatura insiste troppo sulle diferrenze sociali tra i due protagonisti evitando di approfondire bene la storia. Hooper punta tutto sulle scene a effetto, ma parliamo di un prodotto che scorre a corrente alternata. La confezione è ottima e tutto è ben recitato, diretto e fotografato. Mancano purtroppo le emozioni vere, quelle capaci di attaccarti allo schermo senza un attimo di tregua. Ci sono personaggi dal potenziale incredibile, tuttavia non ci si appassiona come credevo, non si entra in totale sintonia, nonostante la bravura e l'ottima caratterizzazione di Colin Firth. Attore che, tra venti giorni sicuramente vincerà l'oscar, nonostante la vera star sia Geoffrey Rush - capace di rubargli la scena sempre e comunque.

Altra cosa che viene lasciata in sospeso è il rapporto fondamentale padre-figlio: c'è uno scambio di consegne che dura più o meno 5 minuti, ovvero il tempo di una sequenza che alla fine risulterà essere addirittura l'unica tra i due. Anche il personaggio di Guy Pearce non ha consistenza: cioè, questo è il re che abdica per amore di una donna vista di cattivo occhio a corte. E a fine pellicola tutti lo ricorderemo come un nobile viziatello caraterizzato come un pupazzo di plastica. Senza dubbio il dramma di questo personaggio, schivato e banalizzato, rientra in un quadro dove tutto sembra poco coraggioso e poco ricercato.

Non mancano le note positive - vedi le suddette performance di Firth e Rush, o l'ottima regia di Hooper - ma le 12 nomination mi sembrano davvero eccessive. Più che un capolavoro mi è sembrato un semplice passatempo di lusso.

Annalisa88ct  @  02/02/2011 09:53:35
   8½ / 10
Un bellissimo film, elegante, scorrevole e coinvolgente. Davvero una perla tra le pellicole uscite ultimamente, peccato che in Italia film così passino inosservati e proiettati in sale di nicchia!

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/02/2011 11.41.06
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david briar  @  01/02/2011 16:46:46
   7 / 10
"Il discorso del re" è indubbiamente un buon film, colonna sonora, costumi, fotografia e scenografie all'altezza della situazione.
La regia di Hooper è parecchio prevedibile, vedi le scene che ti aspetti, e non presenta quasi nessun particolare guizzo, nonostante gestisca discretamente una storia piuttosto difficile da raccontare.
La sceneggiatura a volte perde il filo e spezza il ritmo, ma nel complesso non è male, molto inferiore però ad altre sceneggiature di film di quest'annata.
Ottime le brillanti sedute fra il re e Lionel Logue, divertenti in alcuni punti.
Il cast è ottimo:
-Colin Firth offre una performance apprezzabile più dal punto di vista vocale che altro, piuttosto difficile, e difatti non è perfetto, espressivamente non è molto convincente, il suo Oscar sarà immeritato, a mio parere;
-Geoffrey Rush sovrasta il protagonista, e risulta come al solito davvero straordinario;
-Helena Bonham Carter è deliziosa come sempre, bravissima;
-Guy Pearce e Michael Gambon, seppur si vedano poco, offrono una prova memorabile.

"The King's Speech" è ben confezionato, ma non si eleva più di tanto dalla media e non offre quasi niente di nuovo sotto il sole.
Forse l'Oscar al miglior film potrebbe anche starci, visto che si parla di gusti soggettivi, ma il lavoro di Hooper è parecchio inferiore a quello di fatto da Fincher, che vedo ancora come favorito, visto che sarebbe un riconoscimento anche alla carriera.

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Ultima risposta 25/07/2011 12.30.33
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dominus ngl360  @  01/02/2011 11:28:00
   6½ / 10
il film e candidato a 12 premi oscar,nn saranno tante le nominetion anke se devo dire ke l oscart a l attore nn protagonista sicuramente andra a firth .il film nn ha molti alti si mandiene con ritmi bassi e questo a noia un po dato ke la durata e di 2 ore ma nn si poteva faRE MEGLIO CON LE TEMATIKE KE TRATTA LO SCONSIGLIO AL CINEMA MEGLIO A CASA IN SALOTTO SORSEGGIANDO BRANDY IN STILE BRITANNICO

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Ultima risposta 03/02/2011 11.14.44
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Giulio422  @  01/02/2011 01:52:05
   8 / 10
avevo la sensazione che sarebbe stato un film, così è stato....

il periodo storico di per sè è interessante, la ricostruzione è fatta molto bene, l 'amicizia che si crea tra il duca/re e il dottore è molto bella, un profondo legame di ammirazione reciproca che traspare molto bene. Ottimi attori e soprattutto ottima regia, le 2 ore sono volate in un attimo !!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  31/01/2011 16:07:39
   7 / 10
La recitazione di un personaggio schivo e titubante, fin nella parola, non è di per se' semplice. Colin Firth offre alla figura del duca di York (il futuro re Giorgio VI) una partecipazione emotiva senz'altro encomiabile, tuttavia non completamente condivisibile visti i premi ricevuti e quelli che ancora riscuoterà. Il difetto espressivo sembra quell'handicap così tanto amato da chi osserva le performance attoriali al punto da accompagnare il giudizio con un misto di accondiscendenza e pietà.
Di tutt'altra pasta è la brillante caratterizzazione, fornita da un superbo Geoffrey Rush, dell'esperto e originale logopedista di origini australiane Lionel Logue, che aiuta il duca ricorrendo più alla psicologia che all'esercizio muscolare. Dopotutto, ciò a cui deve far fronte il regnante sono i pomposi incarichi sovrani e le apparizioni pubbliche nei confronti di un paese sull'orlo della seconda guerra mondiale, bisognoso di lusinghe e speranze.

"Il discorso" abbina un'ironia lieve (le scene in stile "atelier teatrale" in presenza della Bonham Carter e di Rush sono le migliori) a una, a tratti faticosa, coerenza storica. Coesione che non manca quando si tratta di sottolineare il peso delle oppressioni in età da fanciullo e la freddezza règia subita dal povero Albert "Bertie" Frederick Arthur George Windsor.
Peccato che l'approfondimento duri poco e che il regista Tom Hooper passi presto "al servizio di sua Maestà", dimostrando quanto sia bravo nella direzione degli attori piuttosto che nelle disamine visive, ogni tanto sfuggenti al suo sguardo; fanno eccezione i microfoni, che diventano magnifici e intollerabili oggetti ansiogeni.

Nonostante la musica molto piacevole composta da Alexandre Desplat, che contribuisce a rendere scorrevole alcune scene, "The king's speech" risulta tuttavia tacciabile di inveterato voyeurismo (che succede nelle stanze dei piani nobili?) e finto permissivismo (gli americani, quei divorzisti…), e soffoca le intenzioni in una cronaca quasi fotoromanzata.
Prima di essere strangolati, però, è preferibile liberarsi. Per cui meglio dare sfogo alla sciolta eloquenza e a un istinto primario quanto utile, riscoprendo un discorso che non fa una grinza: *UCK, F*CK, FU*K, e FUCK.

haika82  @  31/01/2011 14:08:03
   8½ / 10
Questo film, davvero particolare nel suo genere per via della tematica trattata, risulta avvincente e toccante seppur dai toni pacati e sobri. Non si rintraccia in esso alcuna nota patetica nè tantomeno retorica ma solo un lineare disvelarsi del dramma esistenziale di un re, personaggio storico realmente esistito, che combatte con la sua peculiare limitazione psico-fisica che gli impedisce di essere quello che qualsiasi regnante che si rispetti deve essere: un grande oratore e comunicatore. Tra una difficile e invalidante convivenza con il suo disturbo prima e la sua dolorosa accettazione poi, si inserisce il tenace e caparbio tentativo di riscatto del protagonista che si realizza materialmente con la terapia. Questo percorso, verso una piena consapevolezza e sicurezza nei propri mezzi, è narrato attraverso un viaggio affascinante nella psiche del protagonista effettuata dallo spettatore per il tramite del suo terapeuta.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  31/01/2011 09:26:41
   6½ / 10
Ma che bravo questo Tom Hooper, che se si fosse chiamato Tobe probabilmente avrebbe regalato attimi di cinema più intensi di questo.

"Il discorso del re" è il classico compitino dell'alunno secchione, quello che studia a memoria ogni declinazione ma quando deve tradurre la versione ne esce fuori un libretto delle istruzioni privo di passione.

Per carità, tutto bello: scenografie, costumi, attori, colonna sonora, fotografia ecc ecc ma quello che ne esce fuori è una mera e fredda rappresentazione dei fatti, utile per farsi un ripassino di storia (ma nemmeno tanto), inutile per far sì che taluni personaggi e sceneggiatura ti facciano uscire dal cinema con qualcosa su cui riflettere (in effetti però il giorno dopo potreste fiondarvi su wikipedia a guardare la biografia del re). Giorgio VI è stata una figura importante, sicuramente ben più solida e complessa di quella rappresentata in questo film, e vedere Firth (che recita bene, per carità) rinchiuso in una personaggio prima balbuziente che poliedrico, lascia un senso di incompiutezza.

Piacerà all'Academy, perché è il classico film bello in superficie ma che non osa nulla, e l'attore inglese vincerà il suo oscar (ma diamine! Geoffry Rush è più bravo) per esporlo nella teca di casa sua ed ogni tanto, dopo cena, con un bicchiere di whisky nella mano destra e un sigaro in quella sinistra, ammirarlo ed esclamare: "Bh-bh-bh-bhé li ho incu-incu-incu-incu-lati per bene".

8 risposte al commento
Ultima risposta 03/02/2011 00.31.16
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Harue88  @  30/01/2011 16:40:39
   8 / 10
Ottimo film, consigliatissimo. Ho dovuto fare 50 km per vederlo grazie alla solita distribuzione italiana, ma ne è valsa la pena!

don carlos  @  30/01/2011 16:19:05
   8½ / 10
Gran bel film.
Non si poteva davvero fare di meglio su un soggetto di cui, a prima vista, si poteva pensare che non fosse niente di speciale: attori protagonisti (e non) in stato di grazia, scenografie, inquadrature, ottimi dialoghi e tempi scenici perfetti riescono a conquistare lo spettatore e a trasmettergli grandi emozioni.
Questa fusione di elementi crea un coinvolgimento emotivo, un'empatia che fa tenere il fiato sospeso durante i discorsi del monarca (un ottimo e intenso Colin Firth), dando quasi la sensazione di lottare insieme a lui contro le sue paure, di affrontare il suo stesso disagio. E, nel frattempo, si respira la storia.
Impareggiabile Geoffrey Rush nel ruolo del logoterapeuta: ho la sensazione che, con altri interpreti, decisamente non sarebbe stata la stessa cosa.
Buona la colonna sonora composta da Desplat, ottima la scelta delle altre musiche prese in prestito dal repertorio classico (prima Mozart, poi doppio Beethoven nel gran finale).
Credo proprio che questo film, delle 12 candidature agli Academy Awards, qualche statuetta possa riceverla... e a buon diritto.

gianien  @  29/01/2011 19:23:09
   7 / 10
buon film recitato bene con un buon ritmo .......ma tante nomination per gli oscar mi sembrano un po eccessive......cmq vale il biglietto in pieno si esce dal cinema soddisfatti....

3 risposte al commento
Ultima risposta 30/01/2011 18.00.02
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dagon  @  29/01/2011 13:08:42
   6½ / 10
Forse ero partito con troppe aspettative, ma il film per me è stato una delusione. Niente che non si sia già visto in decine di film Inglesi da metà anni '80, quando è iniziata la British Renaissance, ad oggi.
Ottimi attori, non c'è che dire, confezione raffinata ed impeccabile nella miglior tradizione del cinema British, è innegabile, con particolare menzione per la fotografia... ma non mi ha trasmesso nulla a livello emotivo. La storia si sviluppa in modo prevedibilissimo (ma pare che per molti sia stato un problema solo quando si è trattato di Avatar), secondo tappe e snodi drammatici classici e, dopo un po', anche la noia ha fatto capolino. Dopo the millionare un altro film sopravvalutatissimo... oppure è il metro del livello del cinema di oggi... oppure del mio invecchiamento.

El Piccio  @  29/01/2011 11:51:43
   8 / 10
Un bel film con un grande Colin Firth, che però dall'inglese all'italiano perde tanto!!

ilcannibale  @  29/01/2011 01:18:11
   8½ / 10
Parte un po' lento ma poi diventa splendido...protagonista e coprotahonista da Oscar...DA VEDERE

Rotkäppchen  @  28/01/2011 23:51:37
   9 / 10
Potrei incollare la risposta che ho dato all'utente qui sotto, matteo, perché credo che basti elencare quelle categorie per capire che questo film non ha quasi nessun difetto, ma molti pregi dalla sua parte. Una recitazione splendida (Colin Firth, che grande prova), una regia perfetta di Tom Hooper, che vuole "entrare" nei personaggi. Infatti nella scena clou del film si alternano i primi piani, una volta Colin Firth, una volta Geoffrey Rush, una volta Colin Firth e un'altra volta Geoffrey Rush. E si rimane col fiato sospeso in quegli istanti.
Si merita tutte le attenzioni e tutte le candidature, perché se già sulla carta la storia sembrava molto interessante, si può dire tranquillamente che il risultato non può che soddisfare lo spettatore.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/01/2011 20.16.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  28/01/2011 23:07:10
   7 / 10
Film carino, certo parlare di 12 nomination e possibili molteplici oscar fa capire la povertà di grandi film che si vedono durante l'intera stagione.
Il Discorso del Re è semplicemente un buon film, nulla di trascendentale, anzi. Una pellicola con un buon ritmo, che vive di buoni momenti e con buone interpretazioni ma a tratti mi è perfino parso un film del tutto ordinario.
I tempi dei capolavori che si scontravano all'Accademy è ormai passato da molto.
(Voto arrotondato per eccesso)

30 risposte al commento
Ultima risposta 02/02/2011 11.28.55
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Lory_noir  @  28/01/2011 01:59:47
   8 / 10
Delizioso. Lascia proprio soddisfatti questo originalissimo film diretto ed interpretato magistralmente con un tipico gusto inglese. Colin Firth nel pieno della sua forma, candidato giustamente all'oscar e a mio parere meritevole di vincerlo, Jeffrey Rush davvero incisivo nella sua interpretazione e deliziosa Helena Bonahm Carter in un ruolo a lei poco usuale. Molto bello, anche se preferirei che la statuetta come miglior film andasse ad Inception.

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/02/2011 14.27.23
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oracolo  @  24/01/2011 22:37:13
   8 / 10
Davvero una piacevolissima sorpresa. Una storia molto particolare, magistralmente diretta e interpretata. Un particolare plauso per la suggestiva fotografia e per la grande sintonia tra immagini e colonna sonora. In particolare l'inizio e la fine stessa del film disorientano ed emozionano e si distinguono per la grande attenzione al più piccolo particolare catturando immediatamente l'attenzione dello spettatore. Il film ha aperto il festival del cinema Bif&st 2011 ed è stato calorosamente e a mio avviso meritatamente applaudito.

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