I progetti faciloni di ascesa sociale di un immobiliarista, il sogno di una vita diversa di una donna ricca e infelice, il desiderio di un amore vero di una ragazza oppressa dalle ambizioni del padre. E poi un misterioso incidente, in una notte gelida alla vigilia delle feste di Natale, a complicare le cose e a infittire la trama corale di un film dall’umorismo nero che si compone come un mosaico. Paolo Virzì stavolta racconta splendore e miseria di una provincia del Nord Italia, per offrirci un affresco acuto e beffardo di questo nostro tempo.
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Molto ben recitato (Matilde Gioli davvero brava), interessante lo svolgimento della trama analizzata da vari personaggi (Dino, Carla e Serena) grazie ai quali scopriamo qualcosa di più dell'intera storia e si ha, infine un quadro completo sul reale svolgimento dei fatti. A mio parere l'ordine in cui sono mostrati i tre capitoli rispecchia anche la complessità del personaggio attraverso cui viene raccontata la storia: da principio si ha un quadro generale della situazione, più superficiale (come è Dino del resto..al limite del grottesco), poi si ha una visione più ampia con anche retroscena psicologici (Carla, la moglie "immagine", la donna dell'apparenza, che ha tutto un mondo dentro ma che vuoi per codardia, vuoi per comodità, non riesce ad esprimere) e infine Serena, la ragazza che , nonostante lo schifo intorno a lei, crede ancora nell'amore...alla fine della storia tanto chi ha rimesso?? la "povera gente"...