Antoine Doinel è un ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi, marina la scuola e commette dei piccoli furti. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare viene arrestato e mandato in un riformatorio.
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Film da vedere almeno una volta nella vita essendo una tappa fondamentale per ogni cinefilo che si rispetti ma che purtroppo non ha soddisfatto le mie alte attese. Importanza storica innegabile quella de "I 400 colpi" , uno dei primi film a trattare la tematica della ribellione adolescenziale e del conflitto fra giovani ed adulti , un'opera che consacrò Francois Truffaut come uno dei registi più promettenti della sua generazione. Il cineasta francese da dimostrazione di grande sensibilità e delicatezza , dipingendo una storia realistica e umana , la storia del suo alter-ego Antoine Doinel , ragazzo che dietro ad un'apparente irrequietezza nasconde un grande bisogno d'affetto, un sentimento negatogli dalla famiglia e dalla scuola. Un mondo adulto descritto come freddo e distaccato , che non cerca di comprendere le necessità dei propri giovani ma che anzi li distanzia usando una serie infinita di regole e dogmi , a tratti utilizzate per mascherare le mancanze più profonde (tipo la madre del protagonista). Una pellicola quindi che indaga su questo conflitto generazionale che ha il suo compimento nel bellissimo finale. Come ho già detto "I 400 colpi" non mi ha convinto troppo, ancora una volta Truffaut non riesce ad emozionarmi e coinvolgermi grandemente , elementi essenziali per storie come le sue. Malgrado la breve durata ci sono tanti punti molto lenti che hanno reso difficoltosa la mia visione. Un titolo quindi da vedere , ma che personalmente mi ha parzialmente deluso. Per ora il mio rapporto col regista transalpino non è propriamente idilliaco.