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Harry è un uomo che per tutta la vita lavora in una zona grigia: quel territorio, quella striscia di confine che separa la legalità dai metodi poco canonici. Quella zona in cui l'unica regola morale è che il fine giustifica i mezzi. Lo faceva prima, quando faceva il poliziotto; lo fa ora, che sopravvive facendo l'investigatore privato. La sua coscienza nasconde terribili segreti in un ostinato silenzio, che viene turbato quando fantasmi del passato torneranno per chiedere un conto mai saldato.
Parecchia delusione. Brad Anderson era stato geniale nell'episodio "Sounds like" (Masters of Horror, serie 2), ed era stato abile nel ricostruire una pesante angoscia nel capolavoro "L'uomo senza sonno". Qui mancano entrambe queste denotazioni. "Spooked" non è affatto geniale, anzi si appiattisce su una storia estremamente banale e veramente prevedibile nel suo sviluppo. E non è neanche angosciante: la prevedibilità e l'ambientazione (la casa diroccata è più finta di quella di un qualsiasi luna park) tolgono quel coinvolgimento emotivo che sarebbe legittimo aspettarsi. Poco credibile persino Eric Roberts, protagonista di una storia che attinge a mille tematiche differenti per arrivare ad un finale così stupido da non far salvare né capra né cavoli. Insomma, tempo perso.