difesa a oltranza (1996)

Prevedibile ma coinvolgente, può contare su un buon ritmo, prove credibili (la Stone ovviamente qualche spanna sopra gli altri) e una sceneggiatura che, sebbene convenzionale e non esente da retorica, riesce a regalare più di qualche momento toccante.

Da quel che ho capito il successo planetario di "Dead Man Walking" lo ha penalizzato parecchio sia dal punto di vista della critica che da quello del pubblico; rimane comunque un bel filmetto degno almeno di un'occhiata.

La Stone si spoglia del ruolo di icona sexy e veste i panni ben più pesanti di una donna nel braccio della morte, condannata alla pena capitale per omicidio.
La storia di Beresford è troppo caricata di sadico cinismo, spostandosi di continuo tra carcere e studi legali, con livelli di coinvolgimento al minimo storico per quello che riguarda un tema così attuale e delicato, caricandosi di enfasi drammatica in maniera poco sicura e poco interessante.
Nel cast spicca una Stone diversa dal solito, anche se non trascendentale, più abile di altri che non mostrano grande personalità.
Un film che non possiede grandi mezzi per impressionare e coinvolgere chi guarda.

Risposta immediata -ma 'al femminile' - a "Dead Man Walking". Il governatore di turno ha la possibilità di concedere la grazia a un condannato a morte: sceglierà in base alla "ragion di stato". Ma il funzionario della "Commissione di Grazia" non si arrende, e tenta con ogni mezzo di riaprire il caso della detenuta Cindy Liggett, un'assassina che dopo molti anni appare ravveduta, e che anzi si rivela donna intelligente e sensibile.
Film oltremodo strappalacrime, che punta sulla convincente interpretazione di Sharon Stone, purtroppo non adeguatamente appoggiata dagli altri interpreti. Nello stesso anno esce anche "L'ultimo appello" di J. Foley, ma a mio parere "Difesa a oltranza" , per il suo eccessivo semplicismo, è il più debole dei tre.

Difesa a oltranza secondo me non è un film da buttare, si è vero manca la tensione che dovrebbe esserci in ogni film carcerario su "quello che verrà dopo", però in fin dei conti un 6 ci sta!
Bella interpretazione della Stone che è l'unica a spiccare tra gli attori...

SPOILER

Questo film non particolarmente originale di Beresford racconta la storia di Cindy rinchiusa da anni nel braccio della morte per omicidio nel momento in cui viene proclamata la sua sentenza di morte ed un giovane avvocato della "Clemency Board" vuole riaprire il caso e salvare la sua vita. Il film è privo di ogni tensione e la storia non riesce a commuovere nonostante la discreta prova della Stone. Insufficiente invece quella del resto del cast. Film evitabile.

Il confronto con il ben più profondo "Dead man walking" gioca a svantaggio di questo onesto lavoro di Beresford, che può puntare su di un ottima prova di Sharon Stone, ma che non può far nulla in campo sceneggiativo. Ma l'impegno dell'attrice merita un occhiata.