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Miike cambia completamente registro rispetto al primo episodio. A dire il vero è tutta un'altra cosa. La violenza e la totale pazzia di "D.O.A." vengono sostituite da una vena malinconica . Miike fa un film insolitamente spensierato che narra la storia di questi tipi che si ritrovano sull'isola dove sono cresciuti e rivivono la loro infanzia.
Registicamente molto valido, il film ha una fantastica fotografia e si avvale di bravissimi attori. Miike si riconosce in alcune esplosioni di violenza, e in alcune fantastiche parentesi ironiche. Però non mi ha convinto. La drammaticità della storia lo fanno assomigliare + a un Kitano (di Sonatine e L'estate di Kikujiro, che sono comunque su un'altro pianeta) piuttosto che al regista di "Ichi the Killer" "Audition" e "Gozu".
Forse semplicemente perchè mi aspettavo di vedere un'altra cosa. Il primo mi è piaciuto molto di più. Non c'è nemmeno il finale folle.