E' il 1964, Selma č emigrata con suo figlio dall'Europa dell'Est in America. Lavora notte e giorno per salvare suo figlio dalla stessa malattia che affligge lei e che la renderā cieca. Il segreto della sua energia di vivere č il suo amore per i musical. Quando la vita č troppo dura, le basta fingere di trovarsi nel meraviglioso mondo dei musical, dove riesce a trovare la felicitā che il mondo non le riesce a dare.
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Non è un musical, perchè cinque canzoni diluite in due ore e venti di dramma personale non si possono catalogare così, è piuttosto un cinema del dolore che nella spettacolarizzazione delle sue brutture vorrebbe risultare ingiusto ed insostenibile e che, per lunghi tratti di pellicola, ci riesce pure. Straordinaria l'esordiente Bjӧrk nel raccontarci la sua situazione di umano disagio mista ad una altruistica forza di volontà, tuttavia l'operazione nel suo complesso non sembra essere poi così sentita e lascia fin troppo scoperta la sua critica verso il sistema giustizialista americano. Il classico film - per i miei gusti - che vedi con curiosità la prima volta e che non vedrò mai una seconda.