arriva john doe regia di Frank Capra USA 1941
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arriva john doe (1941)

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locandina del film ARRIVA JOHN DOE

Titolo Originale: MEET JOHN DOE

RegiaFrank Capra

InterpretiGary Cooper, Barbara Stanwyck, Edward Arnold, Walter Brennan

Durata: h 2.15
NazionalitàUSA 1941
Generecommedia
Al cinema nel Gennaio 1941

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Trama del film Arriva john doe

In una piccola città degli Stati Uniti, un giornale cambia proprietario ed alcuni redattori vengono licenziati. Per vendicarsi del licenziamento, una giovane cronista inserisce, nella sua ultima rubrica, una falsa lettera di un ipotetico John Doe. Nella lettera l'uomo annuncia che, nella notte di Natale, si getterà dal grattacielo del municipio per protestare contro le autorità.

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Voto Visitatori:   7,77 / 10 (13 voti)7,77Grafico
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Voti e commenti su Arriva john doe, 13 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

topsecret  @  13/05/2023 18:47:34
   7½ / 10
L'ennesimo film di Capra aperto ai sentimenti, tra riflessioni sociopolitiche, influenze logorate dal potere, illusioni di una vita e di una umanità migliori di quelle che si vivono in ogni epoca.
Un film di grande impeto emozionale ma anche, e soprattutto, un film di denuncia contro i poteri forti, le lobby politiche e gli interessi privati. Una pellicola forse un po' prolissa in alcuni momenti ma capace comunque di offrire una visione intensa e pregna di sensazioni forti e delineate.
Regia attenta, cast in evidenza, sceneggiatura solida e un racconto che si snoda con una certa enfasi emozionale che coinvolge e convince, nonostante le ingenuità che cela al suo interno.
Da vedere e apprezzare.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/04/2021 11:57:51
   8 / 10
John Doe è un'idea nata da un falso scoop che diventa trascinante per come riesce a convogliare su quell'utopia capriana dell'uomo comune capace di poter ribaltare o mettere in crisi i raporti di potere. Ma il potere non sta con le mani in mnao. IL potere stesso ha plasmato quell'idea ed è disposto a distruggerla insieme al falso/vero alfiere di un'ideologia basata sull'uguaglianza. Una commedia brillante che gradualmente smorza i propri toni. Ad una fotografia molto chiara e brillante della prima parte i toni diventano sempre più cupi sempre attraverso la fotografia in cui si evidenziano i chiaroscuri di miti nati e costruiti per la massa e fatti a pezzi sempre di fronte a tale massa. John Doe è un film che diventa sempre più oscuro con i toni di commedia sempre più sfumati e non so se senza il codice Hayes avrebbe avuto un lieto fine, anche se ben congegnato.

steven23  @  17/01/2015 16:03:14
   8 / 10
Film che appare datato per la qualità della pellicola (le immagini sembrano renderlo più vecchio di ulteriori dieci anni) ma che risulta terribilmente attuale per i temi trattati: corruzione, influenza dei mass-media sulle menti delle persone, insomma, problemi con i quali abbiamo a che fare anche oggi.
La differenza importante qui la fa il contesto storico. Siamo praticamente in piena seconda guerra mondiale e la valenza del messaggio che ci vuole mandare Capra se da un lato può essere visto come banale (anzi, diciamo pure che lo è se visto a settant'anni di distanza) dall'altro ha un suo perché, specialmente provando a inquadrarlo attraverso l'ottica di chi quel periodo l'ha vissuto. E poi, ingenuo o meno, personalmente riesco lo stesso a colpirmi allo stesso modo in cui lo hanno fatto quelli contenuti nelle altre pellicole del regista.

Il film in questione non è tra i suoi migliori ma risulta lo stesso splendido e molto intenso, specialmente in un paio di scene. Ovviamente la scena principe è quella del comizio di John Doe rovinato dall'arrivo della polizia e dalla scoperta delle sue bugie, di una intensità e drammaticità davvero senza eguali. L'altra non può essere che quella finale sul tetto del palazzo circondato dalla neve.
Sì, insomma, la regia non è neppure da mettere in discussione, impeccabile come al solito. Allo stesso modo la sceneggiatura di Riskin e la capacità del regista di dirigere gli attori.
E a proposito di questi direi che si va sul sicuro. Nessun nome nuovo tra i protagonisti: viene ripreso Cooper dopo "E' arrivata la felicità" (chi meglio di lui può interpretare l'antieroe per eccellenza? Forse James Stewart?) e ci regala un'altra, convincente interpretazione, forse persino superiore a quella del film precedente; accanto a lui c'è la Stanwjck, diva prediletta da Capra nella sua prima parte di carriera e penalizzata unicamente da un doppiaggio non all'altezza. Non meno intensa l'interpretazione di Arnold, cattivo per eccellenza nelle pellicole Capriane, vedi "Mr Smith va a Washington" oppure "L'eterna illusione", anche se qui non a simili livelli.
Discreti anche i personaggi di contorno nonostante meno incisivi che in altri film dello stesso regista.


Goldust  @  16/01/2015 12:16:46
   7 / 10
Per apprezzare appieno questo lavoro bisogna immergersi nella delicata situazione politico-sociale del '41, l'anno in cui è stato girato: se oggi risulta più retorico che avvincente ai tempi credo sia stato visto come un monito non certo da sottovalutare sui limiti della democrazia americana e su quell'arma a doppio taglio chiamata informazione mass-mediatica, potenzialmente letale. E' forse il più politico tra i film di Capra il quale, cosa abbastanza insolita, non risparmia lati oscuri neanche ai suoi personaggi principali ( lui è rozzo e un pò tonto, lei è smaccatamente arrivista ); avranno comunque tempo per redimersi a vicenda.
La figura del colonnello, più patetica che simpatica ma soprattutto sempre in mezzo ai piedi dei protagonisti, l'ho trovata a dir poco irritante.

bm_91  @  07/01/2014 14:04:08
   8 / 10
Film molto bello con un ottimo Gary Cooper che qui è l'equivalente di James Stewart in Mr. Smith va a Washington. Volendo semplificare al massimo rappresentano la stessa faccia della medaglia: l'uomo medio che si batte per difendere un ideale, suo o che gli viene trasmesso.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  03/07/2011 01:39:38
   8½ / 10
Grande affresco sociale sul potere negativo dei mass media e apoteosi dei valori democratici nei quali Capra credeva molto.
Magari eccede in populismo e spesso gli slogan si riducono a banalità del tipo "Aiutatevi l'un l'altro" e "Sii un miglior vicino", ma è anche vero che è una delle rare occasioni in cui certe banalità sono speculari ad un messaggio appassionato, sincero e fervidamente positivo (la protagonista a un certo punto dice "Per la prima volta queste parole stanno acquisendo un senso").
Ancora oggi attualissimo proprio perché i mali del mondo sono sempre gli stessi, la corruzione dilaga e il popolo indignato reclama giustizia.
Splendido Gary Cooper, volto perfetto dell'americano medio dai sani principi travolto da menzogne e responsabilità, come sempre fantastica la Stanwyck.
Da antologia la scena del comizio sotto la pioggia, di grande impatto drammatico, e famoso il finale sul tetto innevato del grattacielo nella sera di Natale, omaggiato dai Coen in "Mister Hula Hoop".
Emozionante e comunitario.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  07/10/2010 22:29:15
   6 / 10
Uno dei film di Capra che meno mi è piaciuto anche se devo ammettere che è girato con un certo stile e molta passione. La storia è interessante, evidenzia il potere gestionale dei media anche se lo spunto mi pare ispirato un pò da "Quarto potere". Scadente in certi punti nella trappola retorica, non mi ha entusiasmato poi più di tanto preferisco altri film dello stesso regista, qui manca la verve.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  12/02/2010 23:55:18
   8½ / 10
In assoluto la miglior interpretazione di Gary Cooper, forse non l'attore più espressivo e carnale della storia... metafora sull'abuso della stampa e licenza poetica a parte, il film è tutt'altro che buonista.
Cooper, ripeto, uomo solo in un oceano di contraddizioni esterne, è superbo

dave89  @  12/02/2010 23:42:39
   9½ / 10
assolutamente stupendo film ...con un' ideologia insormontabile...assolutamente da vedere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  22/11/2009 12:26:08
   8½ / 10
Il contesto storico è importantissimo per poter valutare il film...Il messaggio di Capra è proprio diretto a quelle generazioni che si stanno uccidendo sul campo di battaglia!
Questa "apertura" al proprio vicino,all'amore al nemico,tanto lontano dal pensiero di chi combatte!
Cooper bravissimo in questo difficile ruolo a due facce mentre la Stanwick non mi ha convinto forse a causa del pessimo doppiaggio che la rende una vecchia lagnante!
Altro gioiello di Frank Capra che forse eccede in buonismo alla fine...



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Invia una mail all'autore del commento wega  @  27/08/2008 17:21:49
   5½ / 10
Sceneggiato dallo stesso regista durante il secondo conflitto mondiale, "Arriva John Doe", distribuito anche come "I dominatori della metropoli", è famoso per essere la pellicola più ideologica di Capra, e quella più rappresentativa nello schieramento politico del regista stesso. Il risultato, è un’ostentata e forzata critica ai mass media, con un protagonista dalle gesta astruse e totalmente non credibili, fuori dalle corde di questo autore. Il finale melò poi, se da uno come Capra, assume connotati retorici, allora significa che c’è qualcosa che non va in tutta la sceneggiatura. L’unico prodotto del regista americano che mi ha lasciato indifferente.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/11/2009 06.35.47
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Dick  @  05/07/2007 23:34:32
   8 / 10
Film sul potere dei media proprio godibile e con qualche spunto di riflessione proprio mica male.

marco86  @  26/01/2006 01:09:11
   8 / 10
Nello stesso anno di Quarto potere e all'alba della seconda guerra mondiale con lo sviluppo avvenuto nell'ultimo decennio dei vari regimi dittatoriali,il grande Frank Capra decide di girare un film sul potere della stampa.E sotto questo punto di vista non manca davvero nulla,dall'analisi spietata dell'autorità all'analisi sincera della popolazione media americana.Gary Cooper,manco a dirlo,è perfetto nella parte dell' "uomo che visse due volte",accompagnato da dei comprimari uno più bravo dell'altro.E la regia di capra,cosi come la fotografia,sono semplicemente ottime.Nonostante il carattere sostanzialmente "nero" degli eventi narrati,e nonostante il periodo storico delicatissimo durante il quale il film è stato creato,non manca il lieto fine tipico del regista.Ma forse,più che lieto fine,sarebbe opportuno chiamarlo finale ottimista,in quanto lascia l'amaro in bocca,ma nello stesso tempo lascia aparte le porte della speranza.

Se qualcuno ha intenzione di prendere il dvd,farebbe meglio a cambiare idea.L'immagine non è delle più nitide e io ho avuto dei problemi con la riproduzione almeno 3-4 volte durante la visione.In compenso tra i pochi extra spicca un'intervista al figlio di Frank Capra.

3 risposte al commento
Ultima risposta 04/04/2006 02.01.45
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