Kurtz, colonnello dell'esercito statunitense in Vietnam è uscito dai ranghi, ha sconfinato in Cambogia con i suoi uomini e ha costituito una sorta di impero personale dove combatte una sua feroce guerra privata. Al capitano Willard è affidata la missione di raggiungere Kurtz nel suo territorio e di eliminarlo. Sarà un viaggio terribile, punteggiato di insidie e, ancor più, avvelenato da molteplici orrori.
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VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR: Miglior fotografia, Miglior sonoro
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Migliore regista straniero
VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior regista (Francis Ford Coppola), Miglior attore non protagonista (Robert Duvall), Miglior colonna sonora (Carmine Coppola, Francis Ford Coppola)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES: Palma d'oro
gran bel film!!!! Grande interpretazione di Marlon Brando! Colossale la scena dell'attacco al villaggio con la cavalcata delle valchirie come musica di sottofondo....... amo l'odore del napalm alla mattina presto..........
Credo che il voto parli da se. Monumentale Marlon Brando, ed epica la scena dell'incontro tra Willard e Kurtz, dove quest'ultimo viene ripreso sempre nell'ombra, una figura quasi spettrale tutt'altro che umana, capace di uccidere persino donne e bambini in favore della sua causa. Il dramma di un uomo che ha superato ogni limite prima di cadere nella pazzia a cui può porre rimedio solo la morte...
gran bel film di coppola sulla guerra in Vietnam,non lo ritengo però meritevole di far parte della top 25 a discapito di altre pellicole migliori..la musica è stupenda comunque e anche l'interpretazione dei protagonisti non è da meno!!penso oltertutto che ci siano altri film di guerra migliore di questo,tipo full metal jacket!
prima di vedre questo film le premesse erano tutte per un capolavoro, avrei voluto dargli 10 , ma non posso considerarlo assolutamente un capolavoro è un buon film magari anche da 8 ma prima di questo ci devono essere altri film nella top 25 film che ti tengono incollato per 2 ore ma ti sembra che è durato mezzora, ragazzi non possiamo escludere dalla top 25 film come balla coi lupi, Braveheart, la vita è bella, matrix.
già l'inizio promette bene,con The end dei Doors e sullo sfondo le esplosioni della guerra in vietnam...Molto cerebrale come film Martin Sheen bravissimo e Marlon Brando amalgamato benissimo nella storia... CAPOLAVORO!!
Il miglior film di guerra.Per ambientazione e realizzazione anche il più fedele alla realtà. Marlon Brando assolutamente strepitoso, Bellissime le musiche e la fotografia. Assolutamente da vedere!!
Un film duro e profondo, è inutile che mi perda in altre chiacchere, se non lo avete visto ...fatelo ! Preferisco la versione originale a quella "redux" del 2001...che trall'altro non capisco perchè sia stata chiamata "reducx" se è più lunga di una mezz'ora che non aggiunge nulla al film.
Un grande classico dei film di guerra, fatto davvero molto bene. Le scene che mi sono piaciute di più sono quella ormai celeberrima del napalm, con il comandante a cui piace il surf (personaggio davvero mitico) e quella del soldato di colore sulla barca, brutalmente ucciso con la cassetta della madre che gira . Per il resto, Apocalypse Now scorre molto lentamente e per guardarlo bisogna essere a pieno regime! Bellissime e inquietanti le scene che preludono all'incontro con Marlon Brando, autore di un monologo davvero complicato. Certamente è un capolavoro, ma non per tutti.
Una descrizione particolareggiata di una discesa all'inferno. Più una trasposizione entusiasmante di Conrad che un film di guerra. Epico, leggendario, insuperabile. F.F. doveva morire portandolo a termine (come ha rischiato di fare) e sarebbe diventato la super-icona del cinema mondiale. (Poi purtroppo si è ripreso e ci ha ammollatto diverse sole).
La sequenza iniziale ha un impatto a dir poco devastante: l'abominio della guerra immortalato con l'espolsione e la distruzione della natura.
Dalla devastazione del luogo si passa poi alla rappresentazione della lacerazione dell'anima di chi ha vissuto l'orrore della guerra. Il capitano Willard, chiamato a svolgere una delicata e pericolosa missione, ha una psiche seriamente compromessa: egli non riesce più a vivere nella civiltà, è oppresso da un insostenibile sensazione di spaesamento, si sente distante da tutti e da tutto; desidera tornare nel Vietnam perchè oramai inadeguato a vivere nella società civile, ma è allo stesso tempo conscio del fatto che il ritorno in guerra non farà altro che annichilire ulteriormente il proprio essere uomo. Paradossalmente Willard è legato al colonnello Kurtz, l'uomo che deve annientare, da una profonda empatia: entrambi sono stati distrutti interiormente dalle nefandezze causate dalla follia degli uomini, di coloro che dovrebbero rappresentare la "civiltà" e che invece non sono altro che assassini. L'unica differenza tra i due è che Kurtz ha deciso di rinnegare il sistema, di non tornare tra gli "assassini civili" e di crearsi un proprio microcosmo nel quale sopportare meno pesantemente la propria esistenza. Il colonnello Kurtz deve essere eliminato perchè rappresenta la coscienza della civiltà che ammonisce contro gli errori e le turpitudini perpetrate da questa; egli è la tesimonianza vivente della follia dell'uomo, e come tale è un fardello che non si può sostenere.
"Questa è la fine magnifico amico Questa è la fine mio unico amico, la fine dei nostri piani elaborati, la fine di ogni cosa stabilita, la fine..."
gran bel film senza dubbio ma sul filone del vietnam gli ho preferito full metal jacket..cmq coppola dietro la macchina da presa ci sa decisamente fare e anke gli attori nn sno niente male...meritatissimi i 2 premi oscar e ci sono molte scene ke rimangono impresse...bel film
ma che caspita ha questo film. non vedevo l'ota che finisse. scialbo, quasi odioso. 100 volte meglio full metal da evitare, oppure da vedere prima di dormire come sonnifero. 5 solo per brando
Coppola realizza il suo lavoro piu' ambizioso e sicuramente il suo capolavoro con questo film.Martin Sheen se la cava ma ha quasi sempre la stessa espressione mentre e' magnifico Duvall in un piccolo ma significativo ruolo.Naturalmente l'attesa e' per l'entrata in scena di Brando avvolto nella penombra di Storaro,giustamente premiato con l'oscar.Con Kurtz quest'attore mitico ci da' un'altra lezione di recitazione e si congeda dal cinema,visto che dopo si ritirera' per quasi dieci anni sulla sua isola nel Pacifico.La pellicola,che si addentra nella psiche umana analizzandone la follia nell'inferno del Vietnam,vinse la Palma d'oro ed e' certamente uno dei vertici artistici del regista italoamericano.
Indubbiamente un film epico, scene perfette che riproducono gli orrori del Vietnam eppure deludente per vari aspetti. 1) Attori principali: Marlon Brando. Vedo il film ma nn vedo Marlon Brando, dove sarà andato a finire??? Solo alla fine vedo che gli hanno ritagliato una particina di 20 minuti scarsi dei quali la maggior parte in penombra. 2) Bellissima davvero tutta la traversata del Vietnam e della Cambogia, ma poi arrivato a Kurtz pensavo chissà cosa sarebbe successo e invece
questi si lascia uccidere senza opporre resistenza.
In conclusione credo che Coppola voglia dimostrare che anche Willard sia diventato matto, che la follia è inevitabile se ci si trova coinvolti in una simile guerra. Mi dispiace... 8 è pochissimo, solo per alcune scene questo film meriterebbe minimo 9, ma se purtroppo il finale si risolve in modo così semplice e brusco il voto nn può che calare. Forse dovrò rivederlo, forse nn l'ho capito, bho...
ci sono film attuali che farebbero un successo strepitoso al solo riuscire a ricreare i primi 5 minuti di questo capolavoro. "Saigon. *****. Sono ancora soltanto a Saigon...", gli elicotteri, il napalm e quella dannata musica che ti fa sentire dentro l'abisso insieme al capitano willard...
Ragazzi, incredibile, fin ora non avevo ancora visto questo capolavoro! L'ho sempre sottovalutato, visto che mia sorella si era messa la locandina in camera...(io e lei abbiamo gusti abbastanza differenti:)). Cmq Devo dire che è davvero eccezionale, musiche, storia, ambientazione e protagonisti creano una sinfonia che riesce a lasciarti senza fiato! Ammetto che sono stato per tutte e tre le ore senza fiato, completamente immerso nel film... Nella sua lunghezza il film scorre appasionatamente senza mai annoiare. Riesce fin troppo bene, purtroppo, a proiettarti nello stato psicologico che vi viene descritto, davvero eccezionale, ti entra veramente dentro! Rispetto, ma non condivido l'opinione per cui il protagonista(abbastanza inespressivo) sia inadeguato per il film, anzi penso che il suo aspetto piuttosto comune e la sua aria non troppo carismatica sia una componente necessaria per dare risalto alla storia e al film stesso che non al singolo individuo. Concludo dicendo che questo è uno di quei pochi film che mi ha fatto alzare dal divano veramente alienato e rincoj.onito... E poi badate bene che è anche l'unico film da dieci che mi sono deciso di commentare, mi ha così colpito da vincere addirittura la mia proverbiale pigrizia!
Se volete sapere come la guerra influisce nella psiche dei soldati dovete guardare questo film, la fotografia è stupenda e la trama (che ha preso spunto dal famoso romanzo di Conrad) è profonda ma se non viene vista sotto l''aspetto psicologico, come viaggio nella mente umana rischia di non essere apprezzata fino in fondo, non aspettatevi un "Salvate il soldato Ryan" l''azione non è così incalzante ma è compensata da una profondità di temi molto più interessante.
troppo reclamizzato in rapporto alla qualità artistica. il protagonista interpretato da Martin Sheen non è affatto convincente, sa fumare solamente... insomma film discontinuo e disomogeneo con ottimi attori e mezze tacche ( il sopraccitato protagonista).
Niente da dire se non capolavoro. Splendida l'interpretazione di Brando e altrettanto splendida l'analisi psicologica del suo personaggio, pur mantenendo quel velo di ambiguità che mi affascina. Una pellicola che è un continuo rimando a tutta la nostra cultura. Si potrebbero dare mille interpretazioni e si potrebbero scrivere centinaia di saggi. Enorme.
beh, questo film è ormai un classico dei film di guerra, alcune scene e battute del film sono veramente memorabili, come la storica scena degli elicotteri con sotto la cavalcata delle valchirie... veramente impossibile da criticare, anche i vari personaggi con le loro alienazioni sono molto ben riusciti; questo è cinema d'autore! A mio avviso molte spanne sopra a full metal jacket o il cacciatore; è anche quello più prettamente "di guerra" fra i tre in realtà, soprattutto rispetto al film con de niro..
di apocalittico c'è solo il titolo, più accattivante del libro e seducente in quanto a scelte visive e musicali. non c'è una retrospettiva adeguata al personaggio principale, tranne che un'isterica e stereotipa presentazione di una follia tanto comune quanto ridicola e scontata. la ricerca rischia di perdere lo spettatore che se non dotato di autoconvincimento per l'esaltazione finisce per mandare al diavolo il film perchè è viva soltanto la sensazione di una pellicola pomposa, squilibrata nei ritmi, a metà strada tra la libertà di interpretazione dal testo di cui è tratto e la parsimoniosa sua rappresentazione.
HO SENTITO MOLTI COMMENTI NEGATIVI RIGUARDO ALLA LUNGHEZZA DEL FILM..MA SECONDO ME è 1 CAPOLAVORO..CON 1 LEGGENDARIA COLONNA SONORA..E 1 MARLON BRANDO KE HO VISTO MEGLIO SOLO NE IL PADRINO
assolutamente,secondo me,uno dei migliori film di guerra di tutti i tempi. riesce a farti vedere anche il lato psicologico del protagonista. veramente un bel film
Lo noleggiai tempo fa proprio perchè tutti dicevano: grande film, da non perdere.. ricco di significati, ecc. ecc. Vi dico solo che non ho finito di guardarlo.... semplicemente ALLUCINANTE! Io proprio non so come abbia fatto sto film a beccare due Oscar ed a stare nella top 25 di film scoop.it
Se dovessi scegliere il più bel film che abbia mai visto, Apocalypse Now è un ottimo candidato. Quello che stupisce di questo film è la completezza, ha tutto. La regia è perfetta nel mostrare tutti i dubbi e i pensieri dei protagonisti, con primi piani e immersioni nell'animo degli uomini degni dei migliori Kurosawa e Leone; d'altro canto è impeccabile nel dinamismo delle scene di guerra. Le musiche sono azzeccatissime, e spaziano da Wagner (l'attacco al villaggio inerme sotto il ritmo della Cavalcata delle Valchirie è uno dei momenti che più testimoniano l'assurdità di quella guerra), ai Rolling Stones, passando per i Doors. Da brividi la scena in cui un soldato viene ucciso sulla barca mentre scorre il nastro inviatogli dai genitori che gli promettono una macchina nuova quando sarà tornato a casa. Il viaggio sul fiume poi è il percorso di conoscenza che lo spettatore fa prima di trovare il Colonnello Kurtz; dalla tranquillità della partenza si passa all'avamposto del fanatico Kilgore, poi alle assurde scene del ponte, allo spettacolo delle conigliette, fino ad incamminarsi progressivamente verso la follia. Sin dai tempi del panta rei, il fiume è sempre stato una metafora della vita. E poi che dire della fantastica interpretazione di Marlon Brando, che impersona l'orrore e la follia, ineluttabili conseguenze, e forse cause, di tutte le guerre. La sua lucida insanità non ha senso logico, eppure è lampante. Insomma catalogare questo film come film di guerra è riduttivo: è un film su vita, follia e grandezze e miserie umane. Non ci si stanca mai di guardarlo e serve a ricordarci che il cinema è il mezzo con cui l'uomo cerca artisticamente di rappresentare la vita nelle sue forme più disparate.
Imprescindibile film di Coppola sul Vietnam e sulla guerra in generale, che ha segnato profondamente l'immaginario cinematografico moderno. L'interminabile viaggio lungo i fiumi vietnamiti alla ricerca del colonnello disertore Kurtz, diviene un viaggio nell'io del protagonista alla ricerca di un significato primordiale di esistenza mentre gli orribili eventi ai quali è spettatore e il nonsense bellico lo sospingono nel baratro dell'alienazione da ogni forma di moralità. La guerra è uno stato sociale che conduce alla follia, e solo chi si è liberato dal fardello della coscienza può sopportarla. In tanti hanno varcato tale confine: dal colonnello Kilgore (un grandioso Duvall)che pretende di far surf sulla spiaggia nemica mentre è in atto un attacco aereo, alla giovane scorta di pseudomarinai che massacra inspiegabilmente lo sventurato equipaggio di un sampan, allo stesso Kurtz rintanato nella giungla in attesa che il suo destino si compia. Coppola, nonostante le immani difficoltà che caratterizzarono le riprese, fu tecnicamente perfetto, fotografia folgorante e sequenze memorabili a ripetizione (indimenticabile il lungo flashback iniziale accompagnato da "The End" dei Doors, l'assalto aereo al suono della cavalcata delle valchirie, il delirante faccia a faccia finale). Grande Brando, ma è Martin Sheen a meritare più applausi. Indimenticabile.
Il lavoro del registra (le scene di guerra sono fantastiche) è senz'altro da premiare, più che meritati i premi Oscar ricevuti per il sonoro e la fotografia; però manca di fluidità, è spesso noioso. Inoltre non ci sono scene di Grande recitazione tra i personaggi, ognuno di essi fa storia e sè, e vive nel suo angolo di follia.
Non credo che Full Metal Jacket e Orizzonti di Gloria siano catalogabili come "film di guerra". Quindi si può dire che Apocalipse Now è il più bel "film di guerra" che sia mai stato realizzato. Una pellicola così è, nel suo genere, un punto di non ritorno. Dalla prima all'ultima sequenza è tutto da antologia. Se non lo avete visto non sapete cosa vi perdete.
so di andare controcorrente ma il mio voto è questo...dà un'immagine distorta della guerra,come se tutti fossero veramente folli.se non mi credete prendete,ad esempio,la scena del surf..chi è lo stupido che pensa che una cosa del genere possa veramente accadere durante un conflitto?!
Insieme a "Full metal jacket" e "Platoon" divide il trono per miglior film di guerra della storia. Dei tre è quello che, a mio giudizio, più affronta la tematica della pazzia: mentre infatti "Full metal jacket" descrive la disumana trasformazione delle giovani reclute in killer e mentre "Platoon" fa una panoramica sulle cause che portarono alla disfatta statunitense in Vietnam, il film di Coppola sembra essere perennemente mosso dalla pazzia. Pare appunto che sia la pazzia, in un modo o nell'altro, a muovere i personaggi in scena: è la pazzia che porta Kultz a sconfinare e a instaurare un piccolo impero con il culto della sua persona ed è sempre la pazzia a spingere Willard a concludere la sua missione. In questo Inferno l'unico che sembra sano è l'ufficiale interpretato da Duvall il quale si trova a suo agio nel bruciare interi villaggi e a stroncare vite umane: ma la non consapevolezza di cosa si sta facendo no è anch' essa un sintomo di pazzia? Sul piano stilistico è da sottolineare una buona fotografia ma soprattutto un' ottima colonna sonora (si guardi a tal proposito l'inizio con sottofondo la canzone "This is the end" e la celeberrima scena con "La cavalcata delle valchirie"). Per quanto riguarda la regia penso che sia più curata de "Il Padrino" con scene, come quella finale, da antologia. A mio giudizio, il miglior film di Coppola, regista che comunque non ho mai apprezzato più di tanto.
Pellicola sicuramente fantastica a cui non ho dato il massimo perchè come è bello che sia ognuno ha i suoi generi e miti e forse questo non lo è stato in modo particolare per me. Rimane in ogni caso uno dei miei primi 10 film preferiti (soprattutto per l'ammirazione verso Marlon Brando e Coppola) e sicuramente ne riconosco la grandezza. Il viaggio della compagnia lungo il fiume mi è parso un vero e proprio viaggio all'interno dell'animo, un viaggio solcato da droga, sesso e vero e proprio terrore nei confronti di ciò che ci circonda. Imperdibile
Visto nella versione Redux pecca in eccessiva lunghezza oltre per alcune scene veramente inutili. Ottimo comunque soprattutto per il modo nel quale vengono evidenziati i personaggi e la loro pazzia.
La prima volta che lo vidi lo considerai solo un bel film di guerra, ma rivedendolo ho potuto meglio cogliere i pregi di questo capolavoro di Coppola. Marlon Brando ci offre una delle sue migliori interpretazioni. La colonna sonora è stupenda. Una delle cose che ho di più apprezzato è l'aspetto psicologico del colonnello Kurtz(Brando), delirante e diabolico... in parte mi ha ricordato il colonnello di Full Metal Jacket. Questo film è un'ottima rappresentazione dell'imperialismo made in USA. Capolavoro!!!
Superbo, ipnotico e sconvolgente. Non ci sono parole per descrivere questo capolavoro del cinema. Un viaggio all'inferno, dove i luoghi di guerra diventano regni apocalittici di terrore e di meraviglia, desolanti acquitrini della psiche intrappolata, o arcani universi al di fuori del tempo. Il campo di battaglia diviene luogo preisterico, dove i metalli, le pallottole e il roteare delle pale degli elicotteri si fondono in un tutt'uno, come la mente, in un ritorno a quell'istinto selvaggio che conosce solo le leggi di natura. Da un tale universo, non si può più tornare in vita, non esiste più una casa, non esiste più un passato o un futuro. Apocalypse now sta al genere guerra come Odissea nello spazio sta alla fantascienza e Shining sta all'horror: non esistono altri film, così, c'è poco da fare.
impeccabile la fotografia, ottima la recitazione ma a livello emotivo stando sui film di questo "genere" gli ho preferito decisamente "il cacciatore" stiamo comunque parlando di un grande film
Ho rivisto questo film proprio oggi e riconfermo pienamente il mio pensiero: checché ne dicano i critici, a mio modestissimo avviso, "Il cacciatore" gli rimane superiore. "Apocalpyse now" è indubbiamente un capolavoro (assoluto), ma comunque non è il mio film preferito. Tecnicamente è assolutamente perfetto: la fotografia è una delle migliori mai viste in tutta la storia del cinema (americano e non solo), gli effetti sonori sono di grandissimo impatto, le musiche (alle volte trascinanti, altre volte fredde) si incastrano magnificamente nella vicenda. Almeno due/tre sequenze, sia sotto il profilo tecnico che su quello emotivo, costituiscono alcuni dei momenti migliori della storia del cinema statunitense. Su tutte, assolutamente indimenticabile quella dell'attacco sull'isola con in sottofondo la Cavalcata delle Valchirie. Sul piano narrativo, ho preferito il Coppola de "Il padrino" e de "Il padrino - parte II", ma comunque avanzare una critica al regista sarebbe assolutamente sciocco e insensato. "Apocalypse now" racchiude al suo interno sequenze di disarmante violenza, allacciate ad altre di pura poesia (tutti i minuti finali, vale a dire quelli in cui c'è in scena Brando sono davvero struggenti). "Apocalypse Now" si può quindi definire come un viaggio nell'Inferno visto, vissuto e raccontato con gli occhi di un dannato. Indimenticabili le interpretazioni dei protagonisti, su tutti (ovviamente) Brando. Nonostante rimanga, sempre a mio avviso, inferiore sia a "Il cacciatore", sia a "Full Metal Jacket" questo è un capolavoro intramontabile ormai già entrato di diritto nella storia del cinema americano. Mai più, dopo gli anni '70 e '80, il cinema di guerra (e non solo) sarà raccontato così bene.
Decisamente il miglior film sulla guerra in assoluto (o quantomeno divide il trono con Full Metal Jacket).
Ma non essendo un grande amante di questo genere ho optato per un 9 e mezzo. Decisamente da antologia la colonna sonora le interpretazioni del solito grande Brando e di Duvall.
nono,mi dispiace ma questo film non mi e piaciuto per niente e non vedo come possa essere il piu bel film di tutti i tempi.Ragazzi questo e il mio voto,che vi piaccia o no
Non si puo' dare altro voto. Il film puo' risultare lungo, lento. Non li reputo difetti, anzi, rendono ancora piu' angosciosa la salita nell'inferno di Kurtz. Registicamente impeccabile, ottimi attori, ottimi dialoghi (alcuni quasi Tarantiniani). Colonna sonora da urlo. Tra i migliori del cinema moderno, indubbiamente.
Quando per fare cinema si era disposti a sacrificare rapporti umani, matrimoni, equilibri finanziari e a volte quasi, vite umane. Quando per Coppola (e forse per pochi altri registi) fare un film significava fare arte come massima espressione di ciò che si è... ... è allora con uno sguardo anche non troppo attento, si può notare la dedizione, l'intensità, la ricerca, la fatica che questa odissea ha comportato.
Tutto eccelso ... regia, attori, sceneggiatura che è come un viaggio interiore, su tutto la fotografia inarrivabile. Coppola legge i romanzi con l'animo di un italiano e li adatta con la stessa sensibilità, mostrando sempre prima gli uomini e ciò che portano dentro e poi l'orrore e lo splendore che sta fuori, usando i mezzi e i migliori attori hollywoodiani.
non è assolutamente il miglior film di tutti i tempi! di film come questi ne ho visti molti, e in film di guerra ho trovato 'we were soldiers'' e full metal j. molto superiori
Magnifica rappresentazione dell'inferno in terra che è la guerra.
Brando forse nella sua interpretazione migliore, sembra realizzare il sogno della sua vita: essere autorizzato a dar sfogo alla sua megalomania. Dopo aver visto questo film non l'ho + guardato allo stesso modo.
Volendo trovare un difetto a questo film, direi che è troppo lungo e progressivamente sempre + lento.
Questo film, che personalmente metto appena un filo sotto Il Padrino, ha quattro o cinque scene che sono fra le più belle mai girate. Tanto belle che sembra che Coppola voglia fare un po' il gigione e il compiaciuto; soprattutto Marlon Brando è un po' sopra le righe, anche se deve calarsi nel personaggio più difficile della sua carriera. Detto questo, e spiegato perché ha *solo* 9 e 1/2, resta uno dei più bei film sulla guerra in Vietnam, uno dei più bei film di guerra, uno dei film indimenticabili. Memorabili: la sequenza iniziale; la cavalcata delle walchirie, e, in generale il colonnello Robert Duvall; l'equipaggio della vedetta; Martin Sheen, davvero superlativo; nella giungla... ed infine nel campo di Kurtz.
Un doposbornia intontito, confuso, un travaglio e una giungla agghiacciante. La pazzia e la freddezza, la scelta che spesso è costrizione. Ottimo tutto. un capolavoro.
Il vero capolavoro di F.F.C. Tutto scorre alla perfezione. Il vietnam è un pretesto per un'odissea dell'umanità. Superlativo Brando, la fotografia di Storaro è incommensurabile.
Questo è uno dei miei tre film preferiti, il miglior lungometraggio "di guerra", anche se mi rendo conto che è un pò riduttivo restringerlo in un solo genere.
Sicuramente migliore rispetto alla versione Redux (comunque da 9), dove vengono inserite parti interessanti ma anche segmenti tediosi.
E' un film pretenzioso, visto in tutte le versioni (anche quella più lunga con sequenze che potevano essere evitate); l'apertura è fantastica sulle note dei Doors, poi ha dei continui alti e bassi. Sul tema Vietnam gli ho preferito il Cacciatore e FMJ. Si rifà a Cuore di Tenebra di Conrad (a dire il vero non mi è piaciuto nemmeno quello) ma non è un film cosi immenso come si vuole far credere. Si vede troppo la megalomania di Coppola e il suo desiderio di fare un film storico. Rimangono le grandi interpretazioni e il messaggio "il sonno della ragione genera mostri".
Apocalypse now è uno di quei film che non può lasciare indifferenti: è una fusione perfetta tra eccellenza tecnica e intensità narrativa. Teso fino allo spasmo in alcune sequenze, descrive terribilmente bene l'orrore, ce lo fa respirare e ascoltare. Attori, fotografia, colonna sonora: non c'è una virgola fuori posto e Marlon Brando è semplicemente immenso nella sua lucida follia.
Capolavoro del cinema bellico e non solo; regia e sceneggiatura impeccabili e impagabili. Coppola è un grande ed è difficile trovare registi dotati del suo talento. Eccezionale tutto il cast: Marlon Brando in una parte che va oltre il divino e un Martin Sheen superbo ne è addirittura all'altezza.
E' uno dei piu' bei film del secolo scorso. E' la fedele rappresentazione dell'animo umano in eterno conflitto tra la sponda del bene e quello del male. Il fiume e' il percorso attraverso il quale ognuno di noi si deve mettere in discussione fino alla fine (end).
Non si può guardare negli occhi l'orrore senza esserne sconvolti. E affascinati. L'orrore...
UNA GUERRA INUTILE..... VERGOGNA!!!!! questo film rispecchia l'idiozia umana.. uomini mandati a km di distanza che si devono continuamente guardare le spalle.. la via per l'inferno
non c'è aggettivo per definire questo colosso cinematografico che scrive un pezzo di storia del cinema. il miglior film di guerra sul Vietnam e infarcito di scene indimenticabili. grandi Marlon e Duvall straordinario Martin Sheen che ribadisce la sua bravura e *****zza! delineata bene la psicologia dei personaggi compagni di viaggio di Martin e soprattutto trattato benissimo il problema della pazzia dei soldati al fronte. cammeo divertente per Dennis Hopper che afferma quanto Marlon sia Fi.go e da antologia il pezzo in cui Duvall ci illustra quanto gli piaccia l'odore del Napalm alla mattina. da vedere assolutamente. bellissime le musiche