Trama del film Animali fantastici: i crimini di grindelwald
Alla fine del primo film, il potente mago oscuro Gellert Grindelwald era stato catturato dal MACUSA (il Magico Congresso degli Stati Uniti d'America), con l'aiuto di Newt Scamander. Ma, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a fuggire e inizia ad adunare i suoi sostenitori, la maggior parte dei quali ignorano il suo vero obiettivo: far salire i maghi purosangue a capo di tutti gli esseri non magici. Per sventare i piani di Grindelwald, Albus Silente recluta il suo ex studente Newt Scamander, che acconsente ad aiutarlo, ignaro dei pericoli che lo aspettano. Si creano divisioni, mentre l'amore e la lealtà vengono messi alla prova, anche tra gli amici più sinceri e in famiglia, in un magico mondo sempre più frammentato.
Film collegati a ANIMALI FANTASTICI: I CRIMINI DI GRINDELWALD
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Diciamo che, quando il personaggio più interessante del film è un animaletto (lo snaso) che non parla e che si vede per 5 minuti in tutta la pellicola, è evidente che qualche problemino c'è. La saga di animali fantastici, che a mio avviso aveva potenziale, è stata purtroppo già abbandonata per dare spazio ad una sorta di prequel di Harry Potter con protagonista un 'giovane' Dumbledore. Di cui peraltro sarei contentissimo, dato che sono un fan dei fottuti maghetti, ma purtroppo a mio avviso questo cambio di rotta in corsa ha dato luogo ad un'immane confusione e, soprattutto, all'abbandono della finalità di costruire una trama solida per concentrarsi invece su un involucro vuoto (ma esteticamente grandioso) che possa competere con HP. Questo secondo capitolo è infatti un trailer di due ore e un quarto che prepara alla terza installazione. Lo fa con classe, nessuno lo mette in dubbio, perchè gli attori (soprattutto Penn) ci provano e perchè l'estetica (questa volta un po' più cupa) funziona sempre, però è innegabile che a fine visione la sensazione di incompiuto sia tangibile. Vabbè tanto vedrò anche il terzo, c.azzo parlo a fare.