the mist (2007)

Il mondo del cinema negli ultimi 5 anni ci ha dato film simili, sia per contenuti che per trame ed entrambe scarse.
L'unico film che aveva spodestato questo regime di innocente superficialità (che premetto ogni tanto ci vuole) era arrivato Silent Hill che nel suo stile gotico caotico mi aveva ipnotizzato e si era guadagnato il primo posto tra gli horror migliori degli ultimi 5 anni.
The Mist lo ha spodestato. Disperato, senza un briciolo di luce di speranza che è una caratteristica comune di King basandomi sui libri che ho potuto leggere.
I personaggi sono affascinanti e profondi, le scene se prese con il dovuto coinvolgimento fanno cadere nell'angoscia più profonda causata dalla presa di coscienza di quanto noi umani possiamo essere ottusi e fragili. Capaci di rinnegare il nostro credo pur di fuggire dalla paura e capaci di uccidere persino un bambino pur di convinverci che è necessario ai fini della nostra salvezza.
The Mist non è solo un film di mostri, ma un analisi profondamente psicologica dell'anima, delle emozioni e di quanto la vita possa essere ingiusta come il finale dimostra. Un finale che per quanti possano aver definito frivolo o idiota io considero di una potenza assoluta e capace di schokkare fino all'ultimo meandro nascosto del cuore.
Il tempo dei finali felici è finito per adesso mettetevelo in testa. Vorrei vedere voi al posto suo.
Darabont ha colto nel segno più a fondo di quello che potevo pensare in me.