Un prete, dopo anni passati in varie missioni umanitarie, si ritrova alle prese con una famiglia molto più disastrata di quando l’aveva lasciata, e soprattutto con una ragazza che lo costringerà a mettere sé stesso e la propria fede in seria discussione.
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Senza dubbio un film "Verdoniano"... per lo meno se si prendono gli ultimi lavori dell'attore/regista romano. Il suo genre in quasi 30 anni di cinema è notevolmente cambiato, lo stile non è più da commedia (non proprio trash) all'italiana bensì da film leggermente più elaborato con trame meno trash e con un tocco in più di morale al suo interno. Spesso però questo genere di comicità amara cade nella retorica ed in un perbenismo quasi ipocrita; ne abbiamo un buon esempio nell'episodio di Carletto in "Italians" ed anche qui la cosa si ripete. Non dico assolutamente che la cosa guasti il film però si avverte fortemente una presenza bigotta e buonista che alla lunga può risultare di cattivo gusto per non dire patetica. Amo Verdone ed i suoi filmma preferivo il buon vecchio Carletto di una ventina di anni fa quando storpiava la voce in "Un Sacco Bello".