il compleanno (2009)

Le commedie pseudo intellettuali come questa non hanno grande originalità per come si sviluppano, anche se le tematiche hanno sempre qualcosa di attuale e interessante. Non fa eccezione la dramedy di Filiberti, protesa verso l'essere e anche l'apparire, nel piccolo e ristretto nucleo alto borghese di amici e famigliari dove si tessono trame e sottotrame che non sempre appaiono convincenti. Alcuni intrecci colpiscono per la lucidità d'intenti, senza apparire troppo convenzionali, altri invece si sfilacciano troppo facilmente senza lasciare il segno, contornandosi di clichè e prevedibilità.
Nel complesso non è un brutto film, ma nemmeno eccellente, e si apprezza per la prova del cast e per la scelta di non caricarlo troppo di emozioni facili, per un ritmo abbastanza fluido e per una storia che tutto sommato non annoia.

è un bel film dal sapore internazionale, un po' pesante in alcuni snodi, ma tutto sommato scorrevole. E' molto interessante la messa in scena che denota il desiderio di fare un film diverso. Ed effettivamente è un film diverso, almeno nel panorama cinematografico italiano delle ultime 3 decadi. Guardare il compleanno fa venire in mente quei film che noi italiani giravamo un tempo, con impegno, gusto estetico e trame non banali. Certo in alcuni punti Filiberti sbava e la fa fuori dal vaso, qualche passaggio è forzato e i personaggi sono un po' schematici, ma, complice anche una buona prova di tutto il cast, il risultato finale non delude.

Film coraggiosissimo, se non fosse per gli attori non si direbbe che sia un film italiano, si discosta troppo dal resto delle pellicole italiane. E' una specie di "Morte a Venezia" contemporanea. Un film che parla di passione struggente e dell'eversività del destino. Curatissimo anche sotto l'aspetto della fotografia e della colonna sonora (quest'ultima è potente). Un film che deve riemergere.

Storia originale per la cinamatografia italiana, anche la struttura del film, con diversi protagonisti è collaudata ma non abusata nel nostro panorama.
Molto bella la scelta dell'ambientazione, così come bella è la fotografia e buona prova dell'intero cast.
Certo il film è ambizioso, a tratti supponente e in altre parti noiosetto.
Il tentativo di Marco Filiberti di distruggere la patina di sicurezza della nuova borghesia è riuscito solo a metà.

Sono rimasto piacevolmente colpito da questo film. Meriterebbe un 8 pieno se non ci fossero alcuni elementi di contorno a disturbarne l'equilibrio: il personaggio di Leonard che e' poco piu' che abbozzato.... gli amici di David che ricordano un'estate al mare che fu'.... la scelta di far parlare i protagonisti in inglese alle volte ( come si fa a credere che la Cescon possa essere americana poi?? ).
Comunque bello e soprattutto anomalo nella cinematografia italiana.