La Polizia è sempre più sulle tracce di Genny, costretto da tempo a vivere in un bunker e lontano da Azzurra e dal figlio Pietro. Mentre i Levante cercano di riorganizzarsi per farlo cadere, il protagonista può fare affidamento solo su ‘O Maestrale, misterioso boss di Ponticelli. Sfuggito ad un agguato contro di lui, Genny si confronta con don Aniello, che gli rivela che Ciro è ancora vivo.
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La fine di un'epoca (felice) per la serialità italiana. E soprattutto, una degna fine, in linea con la qualità delle stagioni precedenti. Ma andiamo con ordine: Qualche problema c'è sicuramente. Innanzitutto due episodi in meno rispetto ai soliti 12 delle stagioni precedenti. Il ritmo è fin troppo serrato e veloce e avrei sinceramente gradito quelle bellissime digressioni nella narrazione che c'erano nelle stagioni precedenti per approfondire i personaggi secondari (mi viene in mente Conte con la sua nuova fidanzata in stagione 2, oppure l'iniziazione al male di Sangueblu in stagione 3). Qui avrei molto gradito altri approfondimenti sui nuovi personaggi: donna Nunzia e Munaciello in particolar modo ma anche i novelli coniugi Macbeth, Maestrale e donna Luciana... Avrei voluto seguirli di più nel loro quotidiano. Secondo problema, molto più grave, è che proprio non riesco a comprendere il motivo della nuova e rinata rivalità tra Ciro e Genny. Si erano lasciati come fratelli su quella nave, con Giro disposto a sacrificarsi per Genny e ora proprio non capisco il tradimento. "Mi hai lasciato solo" dice Genny... Ma basta per reggere l'odio di un'intera stagione? Di buono c'è, appunto, il ritmo serrato di questo scontro e la figura di Ciro che, a Scampia e Secondigliano, risulta quasi cristologica, con i suoi adepti (Sangueblu in primis) che quasi impazzisco al cospetto di questo nuovo messia della criminalità.
Infine, ho trovato semplicemente geniale il fatto che l'immortale e il figlio del re vengano fatti fuori con quella semplicità da figure anonime e sfuggenti. Quasi non si capisce chi siano i nuovi criminali accorsi per farli fuori (in realtà, sono gli uomini di Nunzia). L'immortale muore così facilmente perché non è affatto immortale. È un uomo. E come uomo può essere ucciso e rimpiazzato con semplicità da nuovi e giovani criminali. Geniale.