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vita di pi (2012)

 Trailer Trailer VITA DI PI

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locandina del film VITA DI PI

Titolo Originale: LIFE OF PI

RegiaAng Lee

InterpretiSuraj Sharma, Rafe Spall, Irrfan Khan, Gérard Depardieu, Tabu, Adil Hussain, Ayush Tandon

Durata: h 2.05
NazionalitàUSA 2012
Genereavventura
Tratto dal libro "Vita di Pi" di Yann Martel
Al cinema nel Dicembre 2012

•  Altri film di Ang Lee

Trama del film Vita di pi

Pi Patel è il giovane figlio del proprietario di uno zoo indiano e, vivendo a stretto contatto con gli animali, ha imparato a conoscerne abitudini e caratteri con precisione enciclopedica. Pi e la sua famiglia, però, sono costretti a lasciare l'India e si imbarcano per il Canada portandosi appresso alcuni degli animali dello zoo ma la nave su cui viaggiano affonda e dal naufragio si salvano solo lui e la gigantesca tigre del Bengala che Pi chiama Richard Parker. In balia delle acque dell'oceano per 227 giorni, Pi riesce a salvarsi dagli istinti feroci di Parker grazie alle sue conoscenze e all'anomalo rapporto che tra loro si crea. 

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Voto Visitatori:   7,48 / 10 (191 voti)7,48Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Miglior regia (Ang Lee)Migliore fotografia (Claudio Miranda)Migliore colonna sonora (Mychael Danna)Migliori effetti speciali (Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer, Donald R. Elliott)
VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR:
Miglior regia (Ang Lee), Migliore fotografia (Claudio Miranda), Migliore colonna sonora (Mychael Danna), Migliori effetti speciali (Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer, Donald R. Elliott)
Miglior colonna sonora (Mychael Danna)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior colonna sonora (Mychael Danna)
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Voti e commenti su Vita di pi, 191 opinioni inserite

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alex94  @  15/06/2014 13:26:35
   6 / 10
Film che ho visto al cinema con la scuola.
La trama e la regia sono discrete ed il film non annoia grazie a la buona interpretazione del protagonista ed a dei bellissimi effetti speciali (meritatissimo l'oscar per questi) ,il vero punto di forza del film.
Insomma un film d'intrattenimento riuscito.

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Ultima risposta 15/06/2014 13.30.59
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Attila 2  @  27/03/2014 17:33:52
   7½ / 10
Direi che gli Oscar che ha vinto li ha meritati tutti , in particolar modo quello della "fotografia" che e' qualcosa di spettacolare.Una visione empirea.Il film,in se stesso anche se si svolge tutto sulla scialuppa di salvataggio non perde mai di interesse,il rapporto che si crea tra il ragazzo e' la tigre e' bellissimo e poi il finale

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e' qualcosa di spettacolare

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Ultima risposta 27/03/2014 20.04.59
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Barteblyman  @  21/10/2013 18:39:18
   7 / 10
Abbastanza facile, credo, sparare a zero su questo tipo di film. Io ne pensavo malissimo già prima di vederlo e tardandone per questo la visione. Non mi ispirava per niente. Sentivo odore di new age, avvertivo la mano di Dio e tutte queste cose qui. L'ho quindi sfruttato come film contenitivo in una qualche blanda serata in balia di me stesso e non solo. Mi sono visto Vita di Pi a letto (mi astengo da giochi di parole) e ad un certo punto sul letto è balzato anche il mio felino: il mio gatto. Il mio letto è quindi diventato una scialuppa, la mia gatta una tigre del Bengala ed io un tizio indiano (la qual cosa esteticamente non è così distante dalla realtà). Coccolato da tutto ciò mi sono dovuto ricredere. Vita di Pi è un ottimo film ed è comunque molto meglio di quello che mi sarei aspettato. Presentato goffamente come "il nuovo Avatar" nonché con ossigenazioni che tirano in ballo persino il Malick di The Tree of Life. Di Avatar (grazie al cielo!) non ha nulla, idem per The Tree of Life che, per quanto mi riguarda (ovviamente), è un film di una interessante bruttezza autoriale, con quei suoi banalotti echi filosofici e quell'irritante moto motorizzante (anche aristotelicamente parlando). Una blanda esposizione del ***** (pene) di Malick che par purtroppo aver smarrito la bussola. Come Pi. Solo che Pi non ha molto tempo di stare a chiedersi, con un raggio di sole perpendicolare al viso e con un ramo che fa roteare una foglia di 37 gradi cose tipo: "Chi sono? Dove vado? E' questa la mia mano? Perché devo pagare per il mio conto corrente?". Il giovane Pi deve innanzitutto cercare di non morire, razionalmente, nella mera pratica. Accompagnato per giunta da un curioso bagaglio di religioni monoteiste e non e da una tigre. Richard Parker, il pallone Wilson, il senso indispensabile. Il lumicino della sopravvivenza.

Avvertendo che seguiranno velati SPOILER (non leggere se non hai ancora visto il film), ridurre Vita di Pi a filmetto sufficiente (non ho letto il romanzo) è una svista fin troppo superficiale. Al di là del fascino che può suscitare in spettatrici e spettatori amanti dell'esotico e di storie ove l'uomo non bianco viaggia dentro vorticosi pruneti esistenziali e ove vi è quell'abusato oltremodo singulto spiritual, questo film del bravo Ang Lee (regista di film come lo splendido Tempesta di ghiaccio e del notevole I segreti di Brokeback Mountain) ingloba dentro di sé dei contenuti. Contenuti che travalicano e superano le idiozie pretenziose (sia morali che filmiche) di The Tree of Life e gli afflati liberal di Avatar (citato da calvi recensori solo per questioni di pelosi introiti). Nel suo essere oggettivamente pop Vita di Pi è più pregnante delle suddette autorialità; sguardi cinematografici ormai con la puzza sotto il naso e sotto le ascelle e che Pasolini macchierebbe -sarcasticamente- col colore. Il film di Ang Lee ci parla di religione, ci parla di ottimismo e di ottimizzazione e di tutta una serie di cose meravigliose e sfavillanti ma... Ma in realtà, io credo, ci racconti l'opposto. Ci mostra il bello per parlarci del tragico. L'occhio della tigre è l'occhio quindi di un darsi da fare perché nessuno, nemmeno Dio, può allungarti la giusta mano nel giusto momento. Lo splendore della fede, la riverenza del credo, la speranza trascendentale in Vita di Pi è inquietudine. Il bel mondo, il bell'esistere in conformità con le nostre aspettative nonché con i nostri desideri può al limite racchiudersi nello spazio della più linda piscina parigina. Nel minuscolo di un luogo ludico. Ma nell'oceano, lì nell'oceano profondo le cose vanno diversamente. L'oceano segue la medesima "logica" del mondo naturale: una capretta deve essere mangiata da una tigre. Non ci sono santi che tengano, le favole non appartengono a questo mondo.

Come ci hanno insegnato alle scuole elementari, per un filosofo come Hegel è l'intelletto a lavorare sul mondo, o meglio, è l'intelletto che dovrebbe lavorare alla visione del mondo. Scostarsi dalla percezione e lasciar spazio alla costruzione. Questo per un processo di superamento insito nell'elaborazione concettuale. Detto così sembra forse complicato ma andando alla ciccia della ciccia è quello che attua anche Pi nel suo convivere con Richard Parker. E se sì, certo, lo Hegel è un pensatore della Storia (il suo imbuto ricade sempre lì), anche Pi è in fin dei conti un muratore dell'intelletto all'interno della sua storia e più precisamente all'interno del racconto propriamente detto. La costruzione di un racconto, il potere terapeutico della narrazione. Il Dio che si dovrebbe riscoprire or dunque e ben donde potrebbe alloggiare anche lì: nel forza salvifica dell'immaginazione. Dio è nell'intelletto, è la capacità di superare l'atrocità con la sublime magia della creazione concettuale. La sublime magia dell'immaginazione. A tal riguardo, Vita di Pi mi ha ricordato -per certi aspetti- il bellissimo Il labirinto del fauno.

Il film è notoriamente tratto da un romanzo di Yann Martel che a sua volta si è un pochetto ispirato ad un libro di Moacyr Scliar intitolato Piccola guida per naufraghi con giaguaro e senza sestante (seppur il titolo originale sia Max e i felini); libro che narra tra l'altro la vicenda di Max, superstite di un naufragio assieme ad un... giaguaro col quale dovrà condividere lo spazio della scialuppa. Ispirazioni da altre ispirazioni quindi nonché aspirazioni nonché lo sguardo di un regista multiforme come Ang Lee. Qui la sua regia è vorticosa a dir poco, in alcuni momenti ad un millimetro dal pacchiano ma quegli eccessi visivi trovano un senso nel finale: l'immaginazione è anche eccessiva. Tra l'altro, pensando all'epilogo, mi domando come M. Night Shyamalan (che aveva accarezzato il progetto) lo avrebbe reso. Lo avrebbe mostrato o anche lui avrebbe fatto ricorso alla narrazione? Quesiti a parte, altro fondamentale apporto all'estetica del film è quello del cileno Claudio Miranda (Fight Club, Zodiac nonché il recente Oblivion), meritatamente premiato con l'oscar e non lo dico per mero campanilismo. A ciò si aggiunge con merito la prova del giovane Suraj Sharma nonché quella misurata del più noto Irrfan Khan, pacato e via via più intenso nel raccontare allo scrittore (una sorta di Paolo Giordano) la sua incredibile storia.

Come detto quindi i contenuti in questo film ci sono e non sono così sdutti o leggiadri. Sì, non è un filmone ma perché ogni film deve per forza aspirare al capolavoro (parola abusata oltremodo nelle critiche)?! E' un ottimo film che bilancia egregiamente i suoi stilemi (volevo più che altro scrivere stilemi) e quindi l'abilità registica di Ang Lee. Dal canto mio ho apprezzato anche la prima parte, distante ma coerente e preparatoria alla solitudine oceanica. Ed ho apprezzato l'edace isola e l'oscurità carnivora frammista ai graziosi suricati. Un luogo horrorifico che mostra tutto il suo funereo laboratorio indirizzandoci ad osservare Richard Parker rifugiatosi nella scialuppa e gli agili mammiferi sugli alberi. Il luogo forse più reale nell'immaginazione di Pi, un luogo fortemente allegorico. Così come l'immagine di Richard Parker di spalle e la negazione di un saluto finale. Una negazione chissà, magari data dal coincidere di Pi con Richard Parker, la loro simbiosi definitivamente sancita. La mutazione data da un nuovo Pi. Non c'è più bisogno per Richard Parker di voltarsi giacché nessuno può fisicamente guardare sé stesso.

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Ultima risposta 27/12/2013 23.27.49
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cicatesta  @  14/07/2013 13:16:06
   8 / 10
Mi discosto dalla maggioranza che crede alla seconda storia; quella vera è quella raccontata con gli animali. L'altra va bene per le assicurazioni e per gli aspiranti Mereghetti.
E che i caschi di banane non galleggino... chi può dirlo senza aver provato?
Film molto bello, trama semplice ma efficace, madre natura protagonista principe.
La tigre meravigliosa e mozzafiato; l'animale più bello del pianeta.

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Ultima risposta 14/07/2013 13.56.09
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Hyogonosuke  @  30/06/2013 23:31:44
   6 / 10
Film tecnicamente impeccabile: dalla regia, alla grafica digitale che rende la fotografia spettacolare. Il film sotto questi punti di vista è un capolavoro che merita tutti gli oscar che ha vinto.
Il film è pero' ripetitivo e lento all'inverosimile: teoricamente per i contenuti che offre sarebbe potuto durare 20 minuti. Invece la lunghezza è proprio un'ostentazione della bellezza delle immagini che questo film è in grado di offrire. Il 6 è soltanto grazie alla rivisitazione di tutta la storia dovuta al finale, altrimenti il mio voto sarebbe stato almeno di 2 punti inferiore.

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Ultima risposta 19/08/2013 11.31.17
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il ciakkatore  @  03/05/2013 13:12:28
   4½ / 10
Mi aspettavo una specie di Forrest Gump,invece la vita di PI è stata tutta o quasi in quella scialuppa,rendendo il film decisamente ripetitivo e pretenzioso,se questi sono i capolavori che ci vengono offerti allora....

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Ultima risposta 03/05/2013 13.40.06
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vale1984  @  24/04/2013 08:57:03
   7½ / 10
non mi ispirava per niente invece parte subito bene a raccontare la vita del giovane Pi e le sue giornate in India, i colori, i profumi, le danze, tutto affascina e stuoisce. Poi si passa in poche battute al naufragio e alla terribile situazione del protagonista e si viaggia con lui nei colori, nelle meraviglie della natura attraverso ottimi effetti speciali e una fotografia fenemenale. Insomma fino alla fine è emozionante e molto bello.
Sul finale mi ha lasciata un pò interdetta, non so se mi sia piaciuto o se l'abbia trovato frettoloso e un pò confusionario.

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Ultima risposta 01/05/2013 12.15.55
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Invia una mail all'autore del commento Constantine  @  01/04/2013 21:42:22
   6½ / 10
Inificiato da una campagna pubblicitaria sbagliata che a più riprese, solo per la condivisione del 3D e della spettacolarità di alcuni effetti speciali, lo ha paragonato ad "Avatar" di Cameron, il film di Ang Lee sembra una lunga metafora orientale sulla fede. Visivamente la pellicola è spesso superba, lascia incantati, girata con meticolosità e sorretta da un ritmo accettabile (elemento non da poco visto che i tre quarti del racconto si svolgono in pieno oceano). Direi che tre su quattro Oscar sono strameritati.


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Pellicola girata con grande mestiere e talento, che perde a mio parere la sfida più ardua che si è prefissa, ma che comunque dev'essere celebrata per il tentativo. Un intrattenimento pregevole.

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Ultima risposta 03/05/2013 23.06.55
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Risa  @  04/03/2013 17:34:13
   6½ / 10
Non male, ma sicuramente non entusiasmante. L' ho trovato un po' infantile e anche gli effetti speciali un po' troppo esagerati. L'idea di fondo è buona ma poteva essere meglio sviluppata. Diciamo che per quello che ho pagato (1€) valeva molto la pena trascorrere serenamente un pomeriggio, ma senz'altro non comparirà nel mio reparto film. (Trovo che Ang Lee sia un po' troppo sopravvalutato e troppo poco originale)

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Ultima risposta 04/03/2013 17.35.27
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Beefheart  @  19/02/2013 11:03:15
   6 / 10
Film furbetto. Un bel contenitore pressochè vuoto. Esteticamente bello ma privo di un vero e proprio motivo valido.
Non basta un superficiale spolvero di simil-filosofia orientale, agghindata di orpelli religiosi, per fare di una semplice americanata un film di una certa importanza. Computer grafica a manetta, qualche forzatura fumettistica e fantasia new-age. Appena carino.

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Ultima risposta 26/02/2013 22.12.41
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stiffa  @  11/02/2013 17:28:48
   2 / 10
Soporifero sotto ogni punto di vista.


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Ultima risposta 25/02/2013 14.55.01
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AleVegano  @  03/02/2013 19:09:47
   8 / 10
amo molto il regista Ang Lee, del quale ho visto quasi tutto. Questo film, visto al cinema, ha il suo punto di forza nel rapporto non scontato fra i due protagonisti
( la tigre e il ragazzo ) che diventa sempre più profondo e commovente man mano che il film va avanti. Il finale mi ha lasciato pensieroso.
Mi ha un pò annoiato la parte iniziale.
Un film da vedere anche se, per chi come me ami più gli animali della maggior parte degli esseri umani, crudele in un paio di scene!

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Ultima risposta 09/02/2013 00.22.03
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antoeboli  @  01/02/2013 02:16:31
   5½ / 10
Non capisco come mai questa pellicola sia tra i candidati numero uno dopo Lincoln che per altro non ho ancora potuto vedere .
Un film con una sceneggiatura piatta , banale e soporifera per almeno un terzo , con alcuni spunti interessanti come la bella regia , che sembra metà tra un documentario e un opera d'arte, attraverso le riprese panoramiche e i colori freschi e pittorici usati nelle scene piu importanti .
Bella anche l interpretazione del giovanissimo attore S. Sharma , a tratti drammatica e credibile mentre non capisco proprio dove siano gli effetti speciali da oscar (visto che è in nomination per questi ultimi).
Almeno per i miei gusti rimane una pellicola sotto la sufficienza che oltre all estetica non porta nulla di coinvolgente .

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Ultima risposta 24/02/2013 12.56.14
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR faith81  @  18/01/2013 10:45:50
   8½ / 10
Merita un voto alto perché rappresenta un prodotto molto interessante e ben strutturato. Ecco le note positive:
- storia avvincente e molto toccante a livello emotivo
- fotografia interessante
- montaggio molto buono
- sceneggiatura di spessore
- uso sapiente delle figure retoriche
- riflessioni sulla vita e su temi delicati come la morte, la fede, la speranza

Mi sono emozionata molto. Ne consiglio decisamente la visione

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Ultima risposta 19/01/2013 00.22.20
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Vault  @  14/01/2013 01:37:31
   5 / 10
Un film che parte con degli spunti interessanti sulla religione e una storia non banale, ma che viene sviluppata in maniera troppo noiosa e poco profonda... Sono uscito senza aver colto le metafore del regista.

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Ultima risposta 16/01/2013 14.58.14
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barone_rosso  @  13/01/2013 22:19:23
   6 / 10
Capolavoro!! E' Ang Lee!!!

Ok, ora torniamo seri: prima di tutto gli effetti speciali, eccessivi, inutili, fuori contesto. La maggior parte del film poteva essere girato in modo classico, con lo stesso identico risultato. Anzi, alcune scene con eccessivi effetti disturbano anche. La zebra e la tigre sono decisamente fatti male e irrealistici nei movimenti. Così come molte scene come quella del naufragio.

La trama, seppur ambiziosa, non arriva al cuore dello spettatore. Si lascia troppo spazio alla metafora senza trasmettere i contenuti e i messaggi che ci sono dietro. I riferimenti religiosi sono pressochè inutili e slegati dal filo conduttore della trama. Se l'autore del libro è riuscito a colpire il lettore, certo non si può dire del regista. Probabilmente non sapendo fare di meglio ha cercato di condire tutto con po' di computer graphic sperando di distrarre lo spettatore...

p.s. ma che diavolo c'entra Avatar? Solo perchè c'è qualcosa di fluorescente?

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Ultima risposta 13/01/2013 22.55.54
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Biebbu  @  13/01/2013 21:20:24
   8 / 10
Film molto carino che merita veramente a differenza di tutte le patacche presenti al cinema in questo momento.. Storia con molte scene a sorpresa e finale inaspettato.. Consigliatissimo!!!

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Ultima risposta 03/02/2013 11.20.55
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giuliowi  @  13/01/2013 20:10:07
   9 / 10
VITA DI PI

La storia di questo film è tratta da un romanzo di uno scrittore canadese, da un analisi puramente superficiale si potrebbe quasi raccontare in pochi minuti dando l'impressione di noia e semplicità. Il film non è affatto noiso e affatto semplice. Metafore, tensione, spiritualità sono solo alcuni dei particolari che rendono il film riuscito, inducono l'osservatore a rimanere con gli occhi attaccati allo schermo per due ore. La fotografia è curatissima e straordinaria, un film che riesce a far parlare le immagini anche quando la realtà viene sovrastata dalla fantasia. Un film riuscito sotto molti aspetti ma sicuramente sotto l'aspetto visivo, animali con movimenti veritieri, effetti speciali utilizzati con criterio e rispetto della realtà, li chiamerei effetti speciali silenziosi e credibili.
Il film lascia l'ibertà di interpretazione allo spettatore e questa è una caratteristica che avevo giò notato in una altro film dello stesso regista, infatti nel film "I segreti di Brokenack Mountain" Ang Lee lasciava libera interpretazione su alcuni particolari specifici della vicenda come la morte del Cow Boy o semplicemente libertà di pensiero sull'amore inteso in senso lato del termine ma che nella fattispecie si manifesta sotto l'aspetto omosessuale.
Anche Vita di Pi lascia libera interpretazione, io ad esempio avrei interpretato la storia e alcune metafore in questo modo:
Il regista fa intendere che la storia effettivamente accaduta è stata quella raccontata dal protagonista ai giornalisti dopo il ritrovamento ma allo stesso tempo lascia liberta di credere a ciò che più ci s'addice, come fosse la "fede" che è un qualcosa del tutto personale.
Stessi segnali di metafora li ho percepiti in altri punti del film perchè se la Iena è il cuoco cattivo, la zebra è il ragazzo vegetariano, la scimmia è la mamma, la tigre che è? La Tigre è il protagonista, l'uomo, una bestia cattiva da addomesticare. E il ragazzo sulla barca? Il ragazzo sulla barca potrebbe rappresentare Dio altrimenti non si capirebbe come mai prima dell'affondamento della Nave, gli viene fatta una domanda: "Quando hai avuto l'incontro con Dio"? Risposta: "l'incontro con Dio avverrà tra poco". Oltre a questo primo indizio ad un certo punto del film durante una tempesta il ragazzo toglie la copertura dell'imbarcazione per far vedere alla "Tigre" quello che Dio è in grado di fare poi subito dopo è sempre il ragazzo che chiede scusa, che perdona.
Poi il ragazzo afferma che è vivo grazie alla tigre e in qualche modo si potrebbe interpretare che è vivo grazie a se stesso, grazie alla speranza; la balena che ad un certo punto infastidisce l'imbarcazione potrebbe essere l'imprevisto. L'isola su cui approdano verso la metà del film potrebbe essere paragonata ad un'isola metaforica dove non tutto ciò che è bello lo è per sempre, un rovescio della medaglia, il punto di incontro tra il bene e il male accompagnato dalla libertà personale di scegliere se restare o se partire.Verso la fine del Film quandò c'è la separazione tra il ragazzo e la tigre il protagonista, nel suo racconto, dice: "quella è stata la ultima volta che ho visto la tigre e dopo tutto quello che avevo fatto per lei non mi ha guardato e non si è mai girata per ringraziarmi; qui avviene la separazione e il fatto che il protagonista possa aver preso una strada del tutto personale come è personale la interpretazione che io ho dato alla storia di questo film, che consiglio di andare a vedere!

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Ultima risposta 15/01/2013 22.17.40
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Leonardo76  @  13/01/2013 00:35:37
   5½ / 10
Prima parte buona e scorrevole e anche dopo il naufragio ci si diverte con buone scene cariche di tensione, purtroppo poi inizia una mattonata metaforico-religiosa con trovate degne di un cartone animato giapponese

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER per terminare con un finale che rende il film ancora più privo di senso.
Per chi non ama le cose da interpretare e le stramberie da intellettualoidi è un film evitabile.
P.S. visto in una sala di un patronato\oratorio senza 3D e con tanto di pellicola che si rompe (anche lei).

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Ultima risposta 13/01/2013 11.48.16
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Andrea Cisonkik  @  09/01/2013 01:06:46
   8½ / 10
se dovessi dare un titolo a questo film,vedendolo in 3 D ,sarebbe: "un capolavoro per gli occhi!"(citazione che forse rubo da qualche testata giornalistica,ma che condivido a pieno!questo film può essere "criticato" sotto vari aspetti:
fotografia:10 bellissima soprattutto per gli amanti del mondo animale e naturale
scenografia e effetti grafici: 10 da mozzare il fiato
3 D:10 il migliore che abbia mai visto per qualità
ora per quanto riguarda la recitazione,si può commentare solo il giovane protagonista che ha interpretato molto bene il ruolo del naufrago,anche se qui vi forse una delle poche pecche, se non l'unica, del grande regista Ang Lee,ovvero il giovane ragazzo ha sempre il viso pulito senza un filo di barba,e penso che fosse abbastanza adolescente per averne un almeno un pò.
regia:Ang Lee è un maestro nel trattare le emozioni umane trascinando lo spettatore in esse e facendogliele vivere come se fossero sue.
storia:non ho letto il romanzo,ma se il film non si discosta da esso nemmeno per il finale,al quale do una doppia PERSONALISSIMA interpretazione è davvero stupenda(VEDERE SPOILER)
interpretazioni:vedere spoiler
gran bel film,visione obbligatoria

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Ultima risposta 12/01/2013 01.58.40
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InvictuSteele  @  09/01/2013 00:22:57
   6 / 10
Favoletta pretenziosa che poco emoziona rendendo fredda l'interazione col pubblico. La storia è originale ma sviluppata superficialmente, i temi portanti sono banalizzati e non approfonditi, molti sono i momenti di noia e poche le idee, insomma 2 ore abbastanza piatte dove succede poco o nulla. Degne invece di nota alcune soluzioni visive molto eleganti e poetiche.

Voglio essere generoso perciò do una sufficienza stiracchiata per la bella parabola finale, anche se in realtà sembra un pò buttata li tanto per colpire lo spettatore. Sicuramente un film trascurabile.

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Ultima risposta 09/01/2013 16.00.01
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Invia una mail all'autore del commento eureka!!!  @  07/01/2013 09:39:54
   5½ / 10
Ormai il cinema mondiale è talmente sceso di livello che è diventato facilissimo urlare al capolavoro.
Ho visto questo film ieri sera e già me lo ricordo a stento.

Dov'è questo capolavoro? Basta così poco?

Intanto "ringrazio" l'inciviltà della gente. In sala c'era un costante brusio di persone che parlavano, mangiavano popcorn e commentavano. Ho anche il dubbio che qualcuno si fosse portato la cena da casa... Beh, c'è la crisi...
Erano mesi che non andavo al cinema, preferendo l'home video proprio a causa della maleducazione e ieri ho avuto l'ennesima conferma. Passeranno altri mesi prima che tornerò di nuovo al cinema!


Bello il 3D che però ha sempre il solito difetto congenito: dopo 10 minuti perde efficacia e l'unica cosa che rimane sono gli occhialini e il fastidio agli occhi. Rimpiango il buon vecchio caro cinema, quello "primitivo", quello in 2D, quello che dava un'idea di concretezza delle immagini, quello che regalava un senso di realtà tattile che il 3D, nonostante l'impegno, non riesce minimamente a trasmettere.
Con il 3D non vedo quella profondità tanto acclamata. Vedo solo due piani, due livelli d'immagine: lo sfondo e i personaggi i quali rimangono palesemente bidimensionali e appiccicati, o meglio ritagliati a uno sfondo, anch'esso bidimensionale.
Non basta sfocare lo sfondo per dare la sensazione di tridimensionalità!!
Insomma, il 3D proprio non mi paice, non riesce a coinvolgermi, ma ormai è diventato un must e non si può sfuggirne.

Passando al film:
la storia non è nulla di eccezionale, la regia di Ang Lee mi è sembrata anonima, tendente al classico, senza personalità.
Certo, ci sono stati dei momenti ben costruiti e ben girati, come il naufragio, ma in generale le idee creative scarseggiano.
Ok, ci sono bellissime immagini, tecnicamente ineccepibili, ma molto fini a sè stesse, spesso false, posticce, molto parachiule e anche un pò ripetitive: io spettatore, posso rimanere stupito la prima volta che vedo le stelle riflesse nel mare, come se la barca di Pi stesse volando nel firmamento. Molto poetico, bella immagine, penso.
La seconda volta che viene riproposta la stessa idea continuo ad apprezzarla, ma la terza, la quarta e la quinta volta mi chiedo se non c'erano altre idee da sfruttare... Insomma, le soluzioni poetiche sono due o tre e vengono riproposte troppo spesso, proprio come se mancassero altre idee! Eppure il budget del film era piuttosto alto!
Altre immagini parachiule che reggono il film: la balena, le meduse luminose e l'isola fluorescente, che fra l'altro emette una luce identica alle meduse... Forse il tecnico di After Effects era precario...

Poi che cosa rimane di questo film? Oltre le belle immagini direi ben poco!
Pi non ha una descrizione molto accurata, anzi ne ha ben poca.
Si poteva fare molto di più!
Si poteva coinvolgere di più lo spettatore concentrandosi sulla caratterizzazione del personaggio e sulla drammatica situazione di naufrago che sta vivendo, facendo in modo che il pubblico si immedesimasse nella storia, certo... a scapito dei popcorn! Più sei coinvolto e meno mangi!
Invece è tutto basato sulla paura della tigre e sulla fame/sete. Mi sono stupito quando ho visto che Pi è rimasto in mare per più di 200 giorni!! Inoltre non si ha, o almeno io non l'ho avvertita, quella sensazione di stare lì, in mezzo al mare con il naufrago. E' come se ci fosse stato un muro fra me, spettatore, e lo schermo.

Anche l'ideuzza finale che ribalta un pò tutta la storia (ma in modo troppo superficiale), non mi è sembrata molto approfondita nè spiegata sufficientemente.
Anzi, mi è sembrata buttata lì, tanto per sconvolgere lo spettatore e tanto per fare in modo che ognuno potesse esporre le proprie elucubrazioni. Ma le spiegazioni, nonostante le pretese poetiche, sono insufficienti e troppo sempliciotte.
Non basta la domanda "Quale storia preferisci?" per risolvere le lacune.

In conclusione, questo "Vita di Pi" è un film palesemente per bambini perchè trasmette emozioni semplici, elementari, appunto da bambini ed è basato quasi esclusivamente sulla potenza delle bellissime (e costosissime) immagini. E infatti la sala era piena di bimbi...

Mi manca il buon vecchio caro cinema, quello che riusciva a trasportare lo spettatore in un altro mondo, in un'altra dimensione.
Il cinema di oggi invece mi pare sempre più basato sullo stupore, fine a se stesso, degli effetti speciali e dei budget allucinanti, mancando totalmente di idee, di sviluppo della storia e di coinvolgimento. Sembra che lo facciano apposta, sembra che i registi di oggi vogliano mantenere una certa distanza, un muro invisibile fra lo schermo e gli spettatori che in compenso continuano ad abbuffarsi e a spendere soldi con i popcorn.
Una sorta di giocattolone da luna park. Che peccato.

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Ultima risposta 09/01/2013 18.51.06
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-Uskebasi-  @  06/01/2013 16:39:10
   8½ / 10
COMMENTO SPOILEROSO

"Alla fine di questa storia crederai in Dio"

Pi Patel fin da piccolo ha sempre ricercato minuziosamente la Verità, ora in questa religione, adesso nell'altra. Non si è mai accontentato di quello che gli veniva detto. Voleva sapere, voleva vedere. Questa premessa è per dare forza alla mia interpretazione del film. Cioè: La storia vera è quella della tigre.
Pi Patel adesso è adulto, appare solido, sicuro di sé, felice, convinto di qualcosa, qualcosa alla quale una tragedia cruda come il suo secondo racconto non può assolutamente portare. Inventarsi una brutta storia sostituendo animali con persone è possibile, inventarsi una storia fantastica è molto più difficile. Dopo quello che ha passato non vedo come abbia fatto a creare questa fantasiosa versione ai rappresentanti della compagnia di assicurazioni, visto che nel loro documento risulta esserci proprio questa. Lui è distrutto, ha perso tutta la famiglia, la madre in modo crudele, e si inventerebbe la storiella con degli animaletti per i giapponesi? No, non ci credo.
Pi è cambiato e crede fermamente in Dio. Se fosse stata vera la storia del cuoco assassino lui sarebbe molto diverso. Il suo personaggio poi perderebbe coerenza, considerando che il suo pensiero non sarebbe così carino per le religioni, dato che finirebbero per essere un voluto e consapevole riadattamento piacevole alla cruda realtà. Inoltre una volta fatto 30 avrebbe potuto far 31 il nostro Pi, concludendo la storia con il ringraziamento di Richard Parker prima di entrare nella giungla.
Ma non finisce così, perché niente è inventato. Il finale è ad ogni modo straziante, non c'è nessun ultimo sguardo. Richard Parker non si volta perché è nella sua natura, e non è una favola.
E allora qual'è il senso del 2° racconto e della frase "tu a quale storia vuoi credere?"
Il senso è che se Dio esistesse non si paleserebbe, non esistono prove e non devono esistere. Sei soltanto tu che devi avere Fede. Quindi dal punto di vista delle religioni, la cruda storia della non esistenza di Dio è quella inventata, quella più possibile, quella facile da pensare, che è comunque giusto che ci sia altrimenti per l'altra non occorrerebbe la Fede.
E adesso che conosci le 2 versioni, a quale vuoi credere: a quella del cuoco, o a quella della tigre?

E' come per Dio...

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Maria.Eleonora  @  04/01/2013 16:35:49
   2 / 10
Emozioni a basso costo. Dovrebbe esserci una morale? Dovrebbe esser sconvolgente? Mi preoccupa che il livello qualitativo cinematografico sia calato così tanto, da far si che la gente prenda per capolavoro qualsiasi banalità senza spessore. Non mi soffermo sulla grafica da Paint, perchè è come sparare sulla croce rossa.

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TheLegend  @  03/01/2013 23:23:08
   5½ / 10
Inizierei col dire che definirlo "il nuovo Avatar" non lo vedo minimamente come un complimento,ne penso che abbiano qualcosa in comune se non gli effetti speciali.
Film abbastanza lento e noioso che non mi ha emozionato ne coinvolto.
Visivamente carino ma tutto li.

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Ultima risposta 04/01/2013 16.19.45
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  03/01/2013 22:01:25
   8½ / 10
E' stata per me la prima volta che vedevo un film in 3D (mi sono perso "Avatar") e sono molto contento di avere avuto il battesimo di questo nuovo mezzo di rappresentazione visiva proprio con "Vita di Pi", con un film di Ang Lee. Il regista di Taiwan è senza dubbio uno dei migliori attualmente operanti e la sua particolarità artistica è quella di sapere usare i mezzi tecnici cinematografici al meglio possibile per esprimere idee, emozioni, per trasmettere messaggi. Tutti i suoi film, anche quelli più leggeri, sono prima di tutto macchine cinematografiche perfette, con sceneggiatura, fotografia, recitazione, ambientazione, musiche, molto curate, molto efficaci, ma soprattutto semplici, dirette, espressive. Ang Lee è forse il migliore continuatore del cinema "classico", quello delle immagini chiare, intense, dei messaggi importanti, fondamentali. E' uno dei pochi rimasti che ancora ha fiducia nella "ragione" umana (o almeno uno dei pochi che ci fa ancora affidamento), nella capacità di capire, illuminare, scegliere e combattere per dei sentimenti, per delle convinzioni. Lui conosce comunque la profondità e l'abisso nero che si cela nel mondo umano, però non ci gioca, non li blandisce (non ha mai fatto film horror o espressamente violenti), anzi in qualche maniera cerca di tenerci alla larga dall'autodistruzione. Fondamentalmente crede ancora nella potenza del sentimento, dell'emozione, della fantasia e della bellezza.
Il difficile rapporto, la lacerante dialettica fra istinto distruttivo, violenza ferina, "bestialità" da una parte e cultura, raziocinio, rispetto e umanità dall'altra sono il cuore di "Vita di Pi". Il punto di vista è quello razionalista e tollerante del protagonista in conversazione con un interlocutore-allievo (come in un dialogo di Platone). Platonica è anche l'idea che il mondo umano e non, nella sua infinita varietà di specie, è pur sempre espressione di un unico grande, potente, meraviglioso spirito vitale con le sue leggi supreme, superiori a quelle dell'uomo. La visione personale di Pi è quella molto pratica di un piccolo, modesto essere umano che cerca di conoscere tutto e prendere il meglio da tutto, che comunque conosce la propria "inferiorità" rispetto alla Natura ma che non si arrende. La sua condotta nella storia sarà quella di un razionalista (riflette, organizza, pianifica) che spera, crede e sogna (la parte sentimentale ed emotiva che dà carica, forza, esaltazione).
Ma quello che rende speciale, unica e indimenticabile la vicenda di Pi sono le splendide immagini, il 3D, il grande effetto e la profonda emozione che trasmettono splendide e coinvolgenti scene. Sono rimasto veramente impressionato. Non mi importa se tutto ciò è frutto di effetti speciali, trucchi, illusioni, quello che conta è che mi ha fatto provare belle e profonde emozioni.
Platonico in fondo è anche il messaggio finale: l'uomo per istinto preferisce il "bene" al "male". Si sa che la realtà è cruda, bestiale, difficilissima (il racconto finale di Pi, probabilmente la vicenda come realmente si è svolta) ma nel fondo del nostro animo preferiamo sognare, credere, sperare, appunto in qualcosa di impossibile, di utopico, di perfetto e ideale, che ci dia speranza e forza di continuare, tutto questo riassunto in una parola, in un concetto molto umano (anzi, esclusivamente umano): Dio.

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Ultima risposta 03/01/2013 22.37.41
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Invia una mail all'autore del commento Laisa  @  03/01/2013 03:09:45
   7 / 10
la tigre è nascosta, nascosta... e poi viene fuori all'improvviso per azzannare una iena... ma quando alla fine non ci sarà più bisogno di lei, e la si vorrà far sparire nella foresta, per tornare al mondo "civile", ecco che tra i cespugli, mimetizzata, si scorge una tigre che si è voltata indietro, che aspetta, che scruta... nascosta ma sempre pronta, nascosta ma non assente.

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Ultima risposta 10/01/2013 10.43.49
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  01/01/2013 23:13:51
   6 / 10
Dai, non prendiamoci in giro. Film carino e furbetto, ma fine lì. Non discuto che visivamente sia una bomba, ma parliamoci chiaro: "Vita di Pi" è una sottiletta servita su un piatto Ming. Insomma, pochissima carne al fuoco, ma ben cotta e perfettamente servita.

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Ultima risposta 03/01/2013 21.11.35
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Niko.g  @  30/12/2012 15:23:11
   5 / 10
E' un'avventura spettacolare di grande impatto visivo, rovinata da un pessimo intruglio tra genere drammatico, fantastico e fiabesco, a base di riflessioni religiose a buon mercato di raro pressappochismo.
Ang Lee è un maestro e lo dimostra ancora una volta nelle riprese del naufragio e della lotta per la sopravvivenza in compagnia della tigre del Bengala, ma la sua abilità registica viene sottomessa ad una sceneggiatura dozzinale e patetica che ha la pretesa di percorrere, con ingiustificabile e visionaria leggerezza, sentieri troppo delicati e pericolosi per non scottarsi le mani.

50 risposte al commento
Ultima risposta 17/09/2015 02.06.05
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beppe.fadda  @  29/12/2012 11:14:38
   8½ / 10
Molto bello!! Mi auguro che quest'anno venga candidato all'Oscar, perchè veramente se lo merita!!!!! Bravi tutt'e due gli attori che interpretano Pi!!!

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Ultima risposta 21/01/2013 20.43.01
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al3Viste  @  28/12/2012 03:15:31
   7 / 10
Il digi talenon miba sta piùùù. Prima parte noiosa, un po' alla Jeunet d'amelie ma con meno originalità. E poi odio quando è qualcuno a raccontare la storia in questo modo, voce fuori campo mi si è rivelata spesso fastidiosa in questo caso. Dal naufragio in poi entra in gioco il digitale ed è un tripudio d'immagini mozzafiato, momenti di tensione, sbrilluccichii negli occhi balene pesci volanti plancton fluo su ri ca ta tempeste e fotografie che mi appenderei in camera...sono finteee ma ben fatte. Cibo per gli occhi, ma questo film vorrebbe nutrire anche l'anima.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 28/12/2012 04.37.27
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farfy  @  26/12/2012 12:22:17
   6½ / 10
1) non è simile ad avatar
2) il film è troppo lungo, e, soprattutto la prima parte, l'avrei tagliata volentieri.
3) l'ho visto in 3d e spendere 12 euro per vederlo non ne vale assolutamente la pena, ci sono pochissime scene con questa tecnica.
La storia è bella e originale, le immagini sono favolose, ma non riesco a dargli un voto troppo alto per l'estrema durata.

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Ultima risposta 26/12/2012 21.22.04
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view-master  @  25/12/2012 19:06:20
   5 / 10
Il miglior effetto speciale è quando la capra oltrepassa la grata. A parte la scena con Depardieu, film noioso.

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Ultima risposta 27/12/2012 14.28.22
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PATRICK KENZIE  @  24/12/2012 23:10:35
   8½ / 10
VITA DI PI è indubbiamente un film importante e da vedere. Da vedere sopratutto in 3D,perchè dopo Avatar e Tron:Legacy è il migliore mai fatto con la tecnica del 3D.

Un film visivamente grande e dai buonissimi contenuti,anche se Ang Lee a mio avviso prende a piene mani dallo stile inimitabile di Jean-Pierre Jeunet,sia a livello registico che come storia (sopratutto i primi 40 minuti)... Un film che colpisce e che sicuramente ricordero nel tempo,curato in ogni dettaglio...
Non mi dilungo troppo nel commento,perche sono d'accordo con la maggior parte dei precedenti (TNX GRANDE!!!),un film da non perdere AL CINEMA anche a costo del mio prezzo di 10!euro del biglietto...
Senza alcun dubbio uno dei 10 migliori film di quest'anno.
Una favola per menti pensanti e per occhi sognanti!

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/12/2012 18.48.15
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  24/12/2012 15:02:28
   8 / 10
numerosi spoiler

Quando l'adulto Pi ha finito di raccontare, quando instilla nel suo interlocutore (e in noi) il dubbio di quale sia il vero racconto, se quello delle meraviglie naturali, di tigri e isole magiche, di iene assassine e balene fluorescenti oppure quello di uomini malvagi, di crudeltà e morte, quando Pi finisce di raccontare e chiede al ragazzo: "Tu a quale racconto credi?", quando capiamo che tutto l'impressionante film di Lee non è altro che il voler credere o no nell'esistenza di qualche Dio, abbiamo due reazioni.
La prima è banale, pensiamo che questo non è un film di Ang Lee ma di Shyamalan. Che poi i protagonisti sono anche indiani, questo è un film di Shyamalan sotto falso nome.
La seconda, più profonda, è che questo è un film con un suo perchè. Può non piacere, può risultare monotono, banalotto, costruito in maniera troppo asimmetrica con quei raccontini e il raccontone, può sembrare tutto quello che volete ma non potete far altro che dire "Ecco, ecco cosa significava tutto".
"E' così anche per Dio" dice Pi.
E sono mille le cose che poteva voler dire, magari ci torneremo.
Perchè questo film può esser preso anche da un altro punto di vista, quello di una straordinaria pellicola d'avventura di una bellezza visiva a tratti struggente. Odio gli effetti speciali, lo sapete. Ma quando questi non servono ad altro se non a restituire, amplificandola, tutta la bellezza che la Natura ci regala allora anche io sto là, strabuzzo gli occhi e godo.
Godo a vedere la nave che affonda e lui che nuota in mezzo a zebre e scimmie, godo a vedere tigri che saltano su una scialuppa ad azzannare una iena, godo a vedere un mare illuminato al neon di meduse e una balena che ti salta vicino, godo a vedere un branco di pesci che diventa stormo perchè invece che nuotare volano addosso a te, godo nel vedere un mare fotografato di rosa al tramonto con quella piccola scialuppa ferma lì in mezzo, godo per quell'isola di nodose e morbide radici e quell'esercito di suricati, quasi una folla devota in preghiera di qualche Dio.
Gia, Dio, poi ci torniamo.
E, specie in questo periodo, invidio un ragazzo che sa lottare contro la morte in una situazione così impossibile.
E' cinema, si sa, ma persone così attaccate alla vita da resistere in questo modo ce ne sono e Pi è il simbolo di tutti loro.
E mi piace che il film non sia una storiella per bimbi disneyana secondo cui tutte le creature sono buone e dolci. No, la Natura è meravigliosa ma anche crudele, menefreghista, cinica. La tigre non si volta, la tigre è "cattiva" ma ha anche conosciuto la tregua, la pace, la solidarietà di quell'altra bestia indecifrabile che è l'uomo. Si sono odiati, hanno voluto uccidersi, si sono leccati le ferite, si sono aiutati, hanno aspettato di morire insieme, si sono ignorati. Ma la tigre non si volta perchè la sua casa è la giungla e le sue leggi quelle là dentro.
Inutile e pericoloso cercare di analizzare l'infinita potenza metaforica del film.
Inutile perchè la metafora in qualche modo viene anche esplicitata da Pi nel finale in un modo così geniale che dispiace non averla colta durante il racconto "umano".
Pericoloso perchè parlandone rischio di allungare ancora di più sto mio minestrone già troppo abbondante.
Torniamo a Dio.
"E' così anche per Dio" disse Pi, abbreviativo di Piscine Molitor.
Che voleva dire?
Che credere a Dio significa credere alle meraviglie della natura?
Che credere a Dio significa credere a qualcosa che sembra impossibile ma forse non lo è?
Che credere a Dio può rendere più bella e colorata una vita in cui, comunque, l'inizio e la fine terrena sono segnate?
Che tu puoi credere a quello che vuoi ma se credi in Dio non hai bisogno di prove, bastano i segni e i racconti.
Quale è la vera storia? Ho cambiato idea più volte. E ancora non lo so. Anche perchè ancora non lo so se lassù c'è qualcuno.
Quando lo sento, quando so che c'è, se in quei momenti mi raccontano di un ragazzo e una tigre sopravvissuti a 10 mesi in mezzo all'oceano, se mi raccontano di quei pesci volanti, di quella balena, di quei suricati e di una scimmia che indica all'Uomo dove sta suo figlio io ci credo.
Anche perchè forse credere a un cuoco assassino e cannibale è troppo più brutto e meno magico.
Ma, ahimè, molto più probabile.

6 risposte al commento
Ultima risposta 31/12/2012 15.16.13
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riccardo181  @  23/12/2012 01:56:31
   6 / 10
si ragà bello quanto volete ma è di una pesantezza unica.

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Ultima risposta 16/01/2013 02.20.01
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Crazymo  @  23/12/2012 00:15:25
   8½ / 10
Un paradiso per gli occhi, una pausa per la razionalità, un'immersione nel fantastico; senza corde per fermarci, liberi di volare, in un film che porta al massimo il significato della settima arte. La crescita di un ragazzo che si trova coinvolto in un'avventura, ma non un'avventura felice o alla ricerca di un tesoro... un'avventura che nasce dalla sofferenza, dalla perdita di persone care, un'avventura alla ricerca della salvezza da un oceano spietato, che solo in pochi momenti riesce a darci una speranza di salvezza; ma è anche un'occasione per stupire lo spettatore con sequenze indimenticabili, realizzate con una fotografia stupenda (Momenti di tempesta, momenti di mare calmo, momenti burrascosi, momenti felici e momenti disperati, ognuno descritto alla perfezione), una grande interpretazione del protagonista e anche un uso della computer grafica perfetto, mai usato per tamarragine ma per aggiungere al film una marcia in più. La convivenza tra uomo e tigre, tra umano e bestia diventa una sorta di rapporto vita-morte, un rapporto complicato, un rapporto alla ricerca delle sensazioni provate dall'altro, un rapporto di amicizia ma anche un rapporto ostile; ma ancor di più questo film è la ricerca da parte dell'uomo di un Dio, di un segno della sua esistenza, di una risposta a tutti gli avvenimenti che accadono nella nostra vita, felici o tristi che essi siano. Ang Lee ha messo una grande posta in gioco: Ambientare un film per la gran parte su una scialuppa ed una zattera, non pompare il film e assolutamente non renderlo retorico, ma fare anche riflettere lo spettatore ed emozionarlo fino allo sfinimento. C'è riuscito? Sì, c'è riuscito. Ma non "riuscito" nel senso senza sbavature o comunque senza uscire dagli schemi; c'è riuscito creando qualcosa di originale ed inimitabile destinato a rimanere per anni scolpito nella mente dello spettatore, soprattutto per i suoi numerosi significati (mandati in modo piuttosto diretto, tramite alcune bellissime e visionarie metafore visive, da vero maestro, in modo da arrivare ad ogni tipo di spettatore) e per il suo spirito combattivo, non deprimente, alla continua ricerca di una speranza, una speranza che si fa attendere; la speranza poter vedere di nuovo il sole sorgere, magari in compagnia di un'amico. Bellissimo!

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Ultima risposta 23/12/2012 10.41.10
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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  22/12/2012 03:10:45
   9½ / 10
E la asticella per stupire il pubblico in quanto a spettacolarità sale e sale sempre di più.
Ang Lee come al solito ci mette tanto cuore in questa sua ultima creazione,ha voluto impegnarsi anche con un budget più alto del solito e con una gamma di effetti speciali stratosferici(Oscar aggiudicato senza ombra di dubbio).
Dopo Avatar e Tron:Legacy,Vita di Pi è un'altra imponente avventura per tutte le età che spinge al limite la potenza della computer grafica per dare vita a mondi fantasiosi dove immergersi per poi non tirarsi più fuori da essi...tanto che una seconda visione di certo non guasta...e perché no anche una terza ed una quarta.
Difficile trovargli un difetto...anche se ho trovato qualche incongruenza(si contano su tre dita)della narrazione,stavo per storcere il naso quando poi la sceneggiatura in apparenza esile esplode in una seconda parte dove il tutto è poi giustificato alla fine.
Decine se non di più momenti indimenticabili per un'opera d'arte che prende forma e ci fa capire che cosa significa rinvigorire e potenziare la maestosità della settima arte.
Completa immedesimazione da parte dello spettatore nell'attore protagonista(soprattutto in versione giovane,il Pi naufrago)...che si sente disperso,isolato,perde le speranze..le riacquista,ha i suoi dubbi,si interroga sul perché Dio prepara delle sorti di questo tipo,e poi urla al Cielo..piange dalla disperazione,per poi ritrovare le forze e riaffrontare questa serrata lotta per la sopravvivenza.
Per non parlare della Tigre Del Bengala...un animale che ci parla con lo sguardo,non parla non gesticola non ha bisogno di farsi spiegare...è un'anima anche lui dispersa che sprigiona espressività da tutti i pori.Per colpa di questo Richard Parker i miei occhi hanno accumulato lacrime in più punti..trattenermi è stato molto difficile.
Fotografia a dir poco Magistrale,mai visto nulla di così esaltante...una bellezza senza paragoni,un organizzazione di colori incredibile con la mano del direttore della fotografia Claudio Miranda che prende di forza gli animi tormentati e in continuo cambiamento per raggiungere la serenità dei nostri due personaggi e li traspone su schermo sotto forma di pennellate sgargianti che mozzano il fiato.
I passi da gigante si hanno anche nel reparto 3D.Nota di merito a questo roller-coaster di effetti tridimensionali che danno un valore ulteriore al film.Mi ci sono letteralmente perso in questo turbinio di giochi di profondità assurdo e fuori dagli schemi.Azzarderei a dire che il 70% di film è tutto un godimento visivo grazie proprio al 3D che è Co-protagonista assieme a Pi e alla tigre.

Condiamo il tutto con una regia impareggiabile di Ang Lee.Ha creduto nel progetto e ha voluto mettersi in gioco dando il 100 percento di se stesso e trasponendo un romanzo difficile da tradurre in immagini.Beh per lui devo dire che è stato come bere un bicchiere d'acqua in un solo sorso prendendo la camera in mano e volteggiando sullo scenario in modo impeccabile.Inquadrature sorprendenti,panoramiche vertiginose,close up sui protagonisti in punti strategici per emozionare lo spettatore,e una distribuzione meticolosa degli effetti speciali assolutamente da premiare.Io non credevo di poter restare a bocca aperta con una storia incredibile a dirsi stile Zemeckis col suo Cast Away però ambientato in un posto più ristretto.

Un ragazzo,un orangotango,una zebra,una tigre sulla stessa minuscola imbarcazione...direi che solo un gigante della cinematografia moderna poteva rendere credibile e piacevole tale incipit.
E Ang Lee è venuto a offrirci il FILM MIGLIORE DEL 2012 e non scherzo.
Guardatelo assolutamente...deve diventare un obbligo morale divorare pezzo per pezzo inquadratura dopo inquadratura questo film.

Non avevo più visto un modo di raccontare storie così innovativo e incredibilmente affascinante dai tempi di Enter The Void.
Viva il futuro del cinema che traghetta il pubblico verso orizzonti mai scoperti.Viva Piscine Patel e il suo magnifico viaggio per diventare uomo stringendo più volte la mano alla Morte.Viva la forza della fede che può rendere forti chi pensa di essere debole e arrendevole alle difficoltà della vita.

Porca di quella putta.na è un trionfo visivo.E'uno stratosferico concorrente che se fosse potrebbe mettere in seria difficoltà gli altri film nominati agli Oscar.E'tutto quello che si può desiderare come perfetto film di Natale.
Al diavolo il seppur divertente,spaccone e campione di incassi Avengers,al diavolo la conclusione a mio parere ottima della trilogia nolaniana di Batman,al diavolo il ritorno alla Terra Di Mezzo con Lo Hobbit.

Questo film(per intenderci ha messo in ginocchio e fatto strabuzzare gli occhi anche il King Of The World creatore di filmoni ad alto budget James Cameron)è un'autentica esperienza sensoriale al cinema.Il cinefilo più accanito e il critico più aspro e puntiglioso troveranno pane per i loro denti e riusciranno a trovare un punto di incontro con Vita Di Pi,un viaggio per ritornare bambini e sognare ad occhi aperti.

Sarò qui nei paraggi se una sola persona si azzarda a dare un'insufficienza al film ahah si voglio essere un guastafeste questa volta per chi tranquillamente vuole massacrare la punta di diamante della filmografia di Ang Lee.
Terrò d'occhio.

Recensione entusiasta e con tutte le ragioni del mondo comprensibili e facili da spiegare(ma non c'e bisogno di spiegare dannazione è tutto scritto nel mio commento!!)per piazzare un 9 e mezzo dal vostro tnx di fiducia.Alla prossima.;)

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Ultima risposta 22/12/2012 13.44.36
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