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E' un documentario celebrativo per il ventesimo compleanno dei Simpson, però da Spurlock mi aspettavo qualcosa di diverso e più in linea con un cartone che senza dubbio ha fatto dell'irriverenza una dei suoi tratti caratteristici. Aldilà di qualche aneddoto e curiosità sparse in giro per il mondo, questo lavoro si fa notare paradossalmente per il suo carattere anonimo e incolore.
Documentario abbastanza superficiale, con poche tappe estere e incentrato sul fanboysmo più duro con cui la serie ed il suo merchandising si sono protratta senza pieta ulteriormente supportate dal citazionismo più sfrenato e dal revisionismo temporale (nella serie originale Bart era e sottolineava a volte giustamente di essere un ragazzino degli anni 90 e Homer e Marge erano liceali capelloni, ma nelle stagioni recenti il ragazzino neanche sapeva che erano esistiti quegli anni i suoi genitori invece degli anni 70 sono diventati liceali di quel periodo). Poche notizie nuove, tra cui il rancore brasiliano per il degrado della puntata vacanziera e il contenzioso per l'ideologica... pubblicitaria paternità territoriale di alcuni personaggi e luighi. Per il resto collezioni, qualche aneddoto dei doppiatori, in cui Castellaneta (doppiatore di Homer e notorio uomo d'affari) appare poco e con poco entusiasmo rispetto alle disponibili colleghe e lo stesso bonario Groening. Qualche accenno di consapevolezza sul parere negativo dei fan, celato con dispiacere per i loro buoni propositi.
Prodotto poco serio, piacevole ma inutile e chiaramente propagandistico.