the pusher (2004)

La storia di un uomo impegnato in loschi giri di droga, senza esclusioni di colpi bassi, in un imbuto di giochi cinici, tutti contro tutti; è questo, essenzialmente, il plot di una produzione degli anni duemila che vede nel suo corpus attoriale un ottimo Daniel Craig, "The pusher".
La pellicola di Matthew Vaughn ricade nella fossa del genere action, non mancano le sfumature ovviamente legate al mondo del gangster, l'intreccio si avvicina, a suo modo, alle morfologie del thriller.

Le grandi esclusività di tale prodotto, comunque, risiedono nella confezione tecnica ed artistica; si annovera infatti una bellissima e caratteristica fotografia (non banale) e un lavoro musicale di qualità e al contempo copioso.
Su queste basi "The pusher" sembrerebbe essere un film di altissimo livello, nella prima parte incarna almeno parzialmente tale premessa. Nella seconda, invece, il prodotto cinematografico subisce una importante discesa; gli intrecci si complicano e la scacchiera narrativa inizia ad avvertire perforamenti vari; si inseriscono troppe situazioni, troppi personaggi; il film non può non subire un rallentamento.
Le convenzionalità di questo genere vertono nel nome dei colpi di scena e dell'azione frenetica, ma i risultati alle volte non sono eccezionali. Si arriva, pian piano, ad un finale che stona e va ad inguaiare il tutto; parliamo di un film che poteva e doveva essere più sobrio; gli esiti sarebbero stati diversi.