the next three days (2010)

assurda e ridicola la scena col la moglie che tenta di ri-suicidarsi gettandosi dall auto!! ma dai!!

il finale non è quello scontato, classico di questo genere di film. Infatti loro resteranno latitanti a vita visto che la prova schiacciante per la salvezza della donna non la si troverà mai. Ma il finale è anche ciò che la donna invece desiderava più della libertà: essere amata dal figlio.
La foto che Crowe scatta alla fine con soggetti moglie e figlio che dormono vicini, ne è la prova evidente.

Il piano è riuscito ma l'happy ending c'è solo a metà: infatti non viene trovato il bottone che potrebbe scagionare definitivamente la moglie e i due saranno costretti a scappare per sempre!

"Mi inginocchio solo davanti a Prison Break....e qui non lo vedo" [Cit. John Abruzzi]

Finale ridicolo.

pero' mi sarei aspettato un colpo di scena finale...

Anche a me la scena finale dove spiegano l'innocenza della moglie mi è piaciuta davvero poco. Come a dire "ecco, in 30 secondi vi facciamo vedere che l'eroe aveva ragione ed è giusto che finisca tutto per il meglio".
Sarebbe stato meglio lasciare allo spettatore il dubbio: il protagonista fa bene a fidarsi della moglie o è solo un "don quijote" che vive nel suo mondo e combatte i mulini a vento accecato dall'amore per la compagna?

pessima l'ultima sequenza in cui il mistero della moglie viene svelato. lasciare il pubblico col dubbio e concludere tutto alla nolan modello inception non era meglio? Nella sequenza in cui l'investigatore alza il tombino, stavo per lanciare una coca cola sullo schermo

L'unica grossa pacchianata che ho notato è quando l'ispettore dell'FBI cerca di inseguire i fuggitivi, dentro una metropolitana in corsa, saltando sui binari e correndo per raggiungere il mezzo... manco fosse stato terminator...

Lo sbaglio della polizia attorno al quale ruota il film, tuttavia, è qualcosa di ridicolo..

' Passiamo tanto tempo a cercare di organizzare il mondo. Ma quale parte della nostra vita è davvero sotto il nostro controllo? E se scegliessimo di vivere unicamente una realtà costruita da noi? Questo ci rende folli? E se è così... Non è meglio di una vita di disperazione?' Forse per comprendere pienamente il senso morale ed etico di questa pellicola è necessario estrapolare l'immagine finale e collocarla all'inizio. In quel tombino, luogo non a caso destinato alle scorie provenienti dalla superficie infatti, tra le putride acque ed il fango, si farà largo la prova che lo spettatore ha cercato disperatamente luogo tutte le peripezie del vissuto di questa famiglia: un bottone. Paul haggins, già autore di quello che è indubbiamente il suo lungometraggio migliore 'crash- contatto fisico', regala questo fotogramma liberatorio solo allo spettatore, estraniando volontariamente coloro che quel dettaglio avrebbero dovuto vederlo cronologicamente molto tempo prima. Critica al sistema giudiziario a parte, reo di visionare superficialmente la verità, trascurando con negligenza tutto ciò che sta al di sotto, questo film è a mio avviso un manifesto alla famiglia ed al ritrovato valore che essa rappresenta a dispetto di una società cinica che vorrebbe sminuirne la reale grandezza. Cinica a tal punto da relegare questo prezioso nucleo, nelle profondità oscure celate da un tombino. Haggins, ci presenta una famiglia media in lotta con tutto ciò che la circonda. L'empatia (figlia legittima dell'accanimento) con i personaggi che la compongono ci induce sin da subito a vedere la donna vittima di un errore grossolano. Tuttavia il fattore supponente è presente ed interagisce alla perfezione con le certezze del marito. Certezza testimoniata dalla tacita repressione di una qualsiasi richiesta di delucidazioni da parte della moglie. Il carcere diviene pertanto la perfetta metafora del muro che la società pone tra i membri che la compongono. E l'amore del marito, verso quello che rappresenta tutto il suo cosmo, la chiave per scardinarne le porte. Ecco allora l'esigenza di creare un mondo alternativo, un mondo all'interno del quale una famiglia lottando e contando solo sulle proprie forze e sul proprio legame può sopravvivere. Esistono le tentazioni(la donna conosciuta al parco), esistono le scadenze, esistono esigenze economiche esorbitanti per poter andare avanti, ma come ci dimostra la scena del salvataggio in extremis in autostrada, siamo noi a decidere di rimanere aggrappati o meno a quest'immenso è inestimato valore che da secoli sopravvive al mondo:la famiglia. Forse da soli saremmo veramente dei disperati.

Ho molto apprezzato il fatto che il personaggio,nella sua trasformazione in eroe,subisca dei passaggi a vuoto,delle belle 'murate' ('bussato' al bar,chiave rotta).Insomma non si diventa dal giorno alla notte un Jason Bourne.

Comunque la scena del tentato suicidio in macchina la potevano evitare. Avrebbero risparmiato tempo e fatica.

La scena del secondo tentato suicidio in macchina l'ho trovata eccessiva, mentre bellissima quella della chiave a botta e dell'intera discesa agli inferi (vedi casa dello spacciatore) del protagonista.

Peccato per i pochi minuti di Liam Neeson e non ho visto l'originale, quindi mi astengo dal confronto.

...rendere "innocente" la moglie con il poliziotto che addirittura dopo tre anni torna sul luogo dell'omicidio per indagare e dove quell'immagine del bottone "salva" la nostra protagonista...Le scelte erano 3 e lui ha scelto la peggiore!
Era meglio lasciare il dubbio sul reale coinvolgimento della moglie o ancora meglio,alla fine,fargli confessare al marito che era stata lei!

il furto al narcotrafficante, la caccia che si scatena e a cui i protagonisti riescono a sottrarsi, le varie coincidenze fortuite, la fuga all'ospedale...ci sono effettivamente delle parti dove si calca un po' la mano.
però è anche vero che il protagonista è in preda alla disperazione, che il piano cambia anche perchè diverse cose vanno storte (vedi la chiave che si spezza) e che non sempre gli gira tutto bene (l'aggressione al bar).

nella quale si evidenzia il cambiamento che fa l'insegnante che ad un certo punto sembrava rinunciasse all piano,ottimo il finale nonostante le mille coincidenze

il nuovo sopralluogo dopo tre anni sul luogo del delitto mi sembra una giustifazione appiccicata all'ultimo minuto.

ad esempio quando la ragazza si vuole suicidare non c'entra un ***** e non è coerente con il resto della trama

Per esempio il perchè i poliziotti ritornano solo 3 anni dopo a vedere se c'e il bottone o no nella fogna?

(sarebbe stato un bel colpo di scena se la moglie si fosse davvero rivelata l'assassina!)

russel cambia per rivelarsi alla fine freddo preciso metodico sbalordendo una moglie che pensava di avere accanto un immobile e fragile professore universitario bellissimo il colpo di scena finale.........
unica pecca secondo me in una citta enorme la polizia si trovava semprea ad un cm da lui!!!
ottimo film

tenta di togliersi la vita (1)
nel finale, dopo treanni due poliziotti tentano goffamente di recuperare un bottone da un tombino, prova inconfutabile dell'innocenza di lei (2)