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Grazie a commenti "negativi" mi sono recuperato questo film che ha diviso, molto". Tutto sommato, sebbene si vedono i limiti oggettivi di effetti speciali, scenografie etc dell'intera pellicola, non lo trovo un pessimo film come viene giudicato. Si forse l'idea non è "originale" ma ho apprezzato questa idea sci-fi di base horror.
Liev Schreiber: l'Attore, la garanzia, (può far tutto lui? No.. ) Ha buoni comprimari a suo lato nelle varie scene di recitazione etc, che lo aiutano. Ogni attore ed attrice prendono i propri spazi e ne traggono beneficio.
Il regista, giovane, scrive, forse qua l'esordio della sua breve carriera e trova secondo me un "buon" prodotto, forse non aveva chissà che investimenti da scrive il suo horror sci-fi.
Apprezzabile horror sci-fi. Consigliato a chi ama il genere.
Niente di straordinario, ma non è poi così tremendo come molti dicono. La prima parte è al contrario molto coinvolgente e interessante. Man mano che il mistero viene svelato, l'attenzione purtroppo subisce inevitabilmente un leggero calo. Tuttavia il ritmo resta buono e la prova del cast è comunque discreta. Qualche rimando qui e là a "La Cosa", nonché la riproposta della figura dello zombie in salsa marziana, rendono purtroppo la pellicola poco originale e innovativa, ma in ogni caso in giro c'è di peggio.
Non è un film ispiratissimo e non si può dire sia originale. Ma, si lascia guardare ed è superiore a molti altri cloni per alcune sequenze e regia (bello ad esempio il montaggio tra la realtà e le ansie di uno dei protagonisti, in momenti in cui va in tilt). Mezzo voto in piu' di "non male potrebbe essere migliore", mezzo voto in meno di "vale la pena vederlo"
Un pizzico di fantascienza, giusto per l'ambientazione. Poi avventura. Non delude, ma non impressiona in nulla. Buoni attori, in generale. Si guarda con leggerezza.
Morti viventi su Marte. Non sono i classici zombie quelli che animano il film di Robinson, al suo esordio alla regia, ma la storia non sembra possedere grande freschezza, anzi appare abbastanza sfruttata, non possedendo grandi atmosfere nè grandi momenti di pathos. Il cast non è male, l'ambientazione è abbastanza funzionale e il ritmo, dopo qualche balbettio iniziale, si stabilizza su livelli accettabili, rendendo la visione sufficientemente valida anche se ben lontano dall'essere un'esperienza indimenticabile. Un film visionabile senza grossi problemi ma poco succoso che lascia un po' disattese le aspettative di chi aspettava qualcosa in più in termini di tensione. Finale aperto ma poco accattivante.
zombi. Dopo i fascisti su Marte di Guzzanti, ora gli zombi su Marte, di Robinson.
Se non erro è la prima volta. Insomma i soliti grandi mezzi sprecati per un intreccio piuttosto banale ed insulso. Rimarchevoli comunque le recitazioni, di Liev Schreiber, ma soprattutto di Romola Garai. Il film è sufficiente, ma non di più. Un'altra occasione sprecata.
È il secondo film che vedo a stretto giro su Marte. Pochi giorni fa ho guardato The Martian e mi ha colpito molto. Perciò, appena mi è capitato sotto mano questo, non ho potuto resistere alla curiosità. L'ambientazione di The Last Days è bellissima, straordinaria. Praticamente identica a quella di The Martian. E non è un caso! Al di là del fatto che entrambi sono ambientati su Marte, soprattutto entrambi i film sono stati girati nel deserto roccioso del Wadi Rum, in Giordania, uno dei luoghi più spettacolari della Terra. Io ebbi la fortuna di visitarlo, anni fa, per due giorni in veste di turista: quel luogo è di una bellezza che ti resta impressa, che non ti dimentichi. Ogni volta che lo rivedo in foto o su uno schermo, col cuore ci ritorno e quasi mi commuovo (senza quasi, mi commuovo proprio). Al di là dell'ambientazione, anche la fotografia fa bene il suo lavoro, perché sebbene il Wadi Rum sia costituito di sabbia e rocce rossicce, l'atmosfera in quel luogo è tersa e blu, mentre nel film è stata resa ovviamente giallastra – come lo è effettivamente sul pianeta, considerando la diversa composizione gassosa dell'atmosfera marziana. Il film parte come fantascienza pura. Quando ho visto la base spaziale, l'equipaggio, la navicella nello spazio, i Cruisers che viaggiano sulla sabbia marziana, mi è sembrato di stare guardando il prequel di The Martian! Non credo che quest'ultimo abbia preso particolare spunto dal primo…semplicemente, anche The Last Days on Mars, nel suo piccolo, è stato realizzato con impegno e con cura, pertanto ricorrendo alle migliori finzioni e rappresentazioni, ottenibili con le conoscenzae attuali, di quello che sarebbe un ipotetico viaggio umano su quel pianeta.
Ad un certo punto, il film fa una tremenda svolta ad U verso l'horror…ma proprio una svolta secca e decisa, tanto che mi ha stupito. Intuivo che si trattasse di un horror ma non pensavo si arrivasse a
Non originale, vero, ma buono, ben realizzato, con ottime prove degli attori e un grande impegno di tutti. Non si possono bocciare film con queste caratteristiche, Il regista è lo stesso del cortometraggio BLINKYtm, 12 minuti spettacolari, invito tutti a precipitarsi su youtube e vederlo :-) L'ambientazione marziana è sempre affascinante.
In "The last day on Mars" a mancare totalmente è l'originalità. Il promettente Ruairi Robinson, che nel corto aveva dimostrato inventiva e doti interessanti, rischia di scomparire nel solco del già visto troppe volte, riuscendo a salvarsi giusto in corner per via di qualche pregio che il suo lungometraggio di debutto indiscutibilmente possiede. La solfa però è sempre la stessa, con una spedizione in procinto di rientrare sulla Terra condannata invece ad una lenta agonia sul pianeta rosso a causa di un batterio che di fatto rende gli umani una specie di zombie spaziali. L'idea di fondo non era neppure malvagia, ma a parte l'ambientazione inedita, non c'è molto di cui baloccarsi. Il ritmo è tuttavia apprezzabile, lo stesso non si può dire dei personaggi, decisamente tratteggiati in maniera superficiale, se non addirittura nulla. Presentato al Festival di Cannes il lavoro di Robinson è passato senza destare alcun clamore, cosa che poi è avvenuta anche quando proposto ad un pubblico dal palato meno esigente. Visivamente nulla da dire: rendono bene gli scenari in esterni (naturali, trattasi della Giordania), mentre rubano l'occhio le scenografie degli interni, evidentemente debitrici ad una certa fantascienza retrò. Film leggero e tutto sommato passabile, povero di particolari acuti ma nemmeno da bocciare in toto. Altri punti a favore sono segnati da una colonna sonora di tutto rispetto e da un cast che pur non sfruttato pienamente mostra di saper svolgere il proprio lavoro.
The Last Days on Mars è un film dalla confezione più che dignitosa, tecnicamente parlando, ed offre degli ottimi scenari naturali di fondo credibili ad una'ambientazione marziana arida e deserta. Funziona meno la storia perchè nella sostanza poco originale e scontata nello sviluppo. Ha come riferimento preciso la fantascienza con forti contaminazioni (é proprio il caso di dirlo!) horror. Sembra di vedere Alien, ma secondo me rielabora maggiormente l'archetipo di base della stessa pellicola di Scott, cioé Terrore nello spazio di Mario Bava ed in parte La Cosa di John Carpenter. Un orrore che si sviluppa più sottotraccia ed in maniera invisibile, contaminando il corpo umano, piuttosto che scegliere l'essere totalmente alieno di Scott. Purtroppo manca di imprevedibilità, il tutto scorre su due binari sapendo già la sua destinazione, però non si può dire che il film sia terribile.