Mentre una galleria dei peggiori tiranni e geni del crimine della storia si riunisce per progettare una guerra che spazzerà via milioni di persone, un uomo solo deve lottare contro il tempo per fermarli.
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Il mondo di Kingsman non è mai stato quello di un classico cinema di spionaggio. Qui si va indietro alle origini del gruppo di gentiluomini mischiando storia vera (o quantomeno, personaggi realmente esistiti) in una narrazione folle, una di quelle sceneggiature che viene accettata perché altrimenti ci si annoia. Il cast è di livello, con Ralph Fiennes a tirare la carretta per tutti. Forse meno truculento dei predecessori ma con momenti che lasciano a bocca aperta più per scrittura che per messa in scena. Ammetto che più di una volta mi sono ritrovato a dire "ma che cazz..." sorpreso. Poi a volte è successo su scelte che ritengo discutibili ma Vaughn ci tiene a non annoiare. E soprattutto bisogna considerare che il film non vuole essere, ovviamente, attendibile, ma fumettoso (e il materiale di partenza quello è). Uno dei difetti risiede nel personaggio di Conrad, snervante dal primo secondo in scena. L'altro è la rappresentazione a tratti troppo macchiettistica di alcuni popoli.