Denzel Washington interpreta un detective privato, ex agente segreto che, dopo aver finto la sua morte, trascorre una vita tranquilla e monastica in campagna. Ma la calma è destinata a finire quando una giovane prostituta è minacciata dai suoi sfruttatori. L'agente torna in azione provocando le ire della feroce mafia russa che tenta di eliminarlo attraverso disonesti agenti della CIA.
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Fuqua è un regista con una discreta tendenza alla cafonaggine, appena ripulita. Questo film è una sorta di Bourne girato da una specie di Tony Scott (r.i.p.) dei poveri, che fa uso di uno stile che poteva forse considerarsi nuovo non meno di 15 anni fa. Alla fine è anche passabile, seppur senza la minima sorpresa, almeno fino ad un certo punto, poi il regista si dilunga
tedisosissimo, ed inutilmente sbrodolato, lo scontato showdown nel classico magazzino
senza che ci siano momenti particolarmente avvincenti. Vero pregio: sorprendentemente non ci sono battute caz*are... mai! E quindi, anche fosse solo per questo, gli do la sufficienza. Denzel piacioneggia, ma la sua presenza scenica regge un film abbastanza dozzinale.