the black dahlia regia di Brian De Palma USA, Bulgaria 2006
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the black dahlia (2006)

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locandina del film THE BLACK DAHLIA

Titolo Originale: THE BLACK DAHLIA

RegiaBrian De Palma

InterpretiJosh Hartnett, Scarlett Johansson, Hilary Swank, Aaron Eckhart, Mia Kirshner, Noel Arthur, Judith Benezra, Mike Starr, Fiona Shaw

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA, Bulgaria 2006
Generedrammatico
Tratto dal libro "Dalia Nera" di James Ellroy
Al cinema nel Settembre 2006

•  Altri film di Brian De Palma

•  Link al sito di THE BLACK DAHLIA

Trama del film The black dahlia

Los Angeles, 1947. Due poliziotti, Blanchard (Aaron Eckhart) e Bleichert (Josh Hartnett), indagano sulla misteriosa morte di Elizabeth Short, una ex prostituta ora aspirante attrice, nota anche come Dalia Nera. I due poliziotti dopo aver scoperto che il fidanzato della vittima non é del tutto estraneo ai fatti si rendono conto che anche all'interno della polizia c'é qualcuno che non vuole far luce completamente sull'omicidio. Mentre Blanchard è sempre più preoccupato perché il raccapricciante omicidio minaccia la sua relazione con Kay (Scarlett Johansson), il suo partner Bleichert si sente sempre più attratto dalla enigmatica Madeleine Linscott (Hilary Swank), figlia di uno degli uomini più importanti della città, che si rivela stranamente legata alla vittima.

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Voto Visitatori:   6,01 / 10 (165 voti)6,01Grafico
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Voti e commenti su The black dahlia, 165 opinioni inserite

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Drugo McQueen  @  24/02/2007 03:56:34
   7 / 10
Sinceramente mi aspettavo di più da questo film, sarà per l'ottimo cast, sarà perchè è tratto da uno dei romanzi migliori di Ellroy, sarà perchè il regista è un certo Brian De Palma. La prima parte del film è molto buona e convincente, mentre la seconda si perde in troppi intrecci che non fanno altro che confondere lo spettatore, secondo me si sarebbe potuta sviluppare la trama in maniera magari più omogenea, senza dare questo taglio netto tra le due parti.
Come ho già detto cast davvero azzeccato, Josh Harnett conferma l'ottima prova di Slevin e dimostra di essere davvero tagliato per questo tipo di ruoli, Aaron Eckhart come sempre molto bravo e la Swank, anche se compare poco, ha un ruolo fondamentale e come al solito è bravissima.
Sinceramente mi aspettavo di più dalla Johansson che invece aveva un personaggio abbastanza anonimo e poco interessante.
Scenografia e fotografia davvero ottime che ricalcano benissimo le atmosfere del periodo, buie e fumose, e la regia come al solito è una garanzia.

Consiglio di dargli uno sguardo perchè comunque è un film che merita almeno una visione

Living Dead  @  19/02/2007 22:02:01
   7 / 10
Strano film.
E' confezionato in modo eccelso. La regia è ammaliante, la fotografia e l'atmosfera ci stanno tutte... ma si avverte la mancanza di qualcosa. E' bello da vedere ma lascia poco o nulla dopo la visione.
Il tutto accade troppo velocemente senza dare allo spettatore il tempo di fare tutti i collegamenti necessari.
Il cast non è del tutto azzeccato, Hartnett non c'entra nulla, come al solito, espressivo come un chiodo. Ci stà poco anche la Johansson. Ottima invece la Swank.
Strano direi, non brutto, ma nemmeno bellissimo...

Davy.Jones  @  19/02/2007 21:47:55
   8 / 10
Un thriller veramente crudo e agghiacciante...
Veramente bella la scenografia, il montaggio e la scelta degli attori...
Bravissimo Josh Hartnett.
Bellissimo il flashback riguardante l'omicidio.

renee  @  16/02/2007 02:25:50
   6½ / 10
non mi ha convinta...l ho trovato difficile da seguire e non mi ha appassionata...molto bravi gli attori,sopratutto josh hartnett e la madre di madeleine...

phemt  @  08/02/2007 17:05:30
   7 / 10
Personale omaggio di De Palma al noir di una volta, il film vanta una messa in scena superba con costumi e scenografie perfette, fotografia curatissima e la solita eccezionale regia di De Palma… Il problema del film sta nella sceneggiatura, infatti ad una prima parte poco originale, fa da controaltare una seconda parte un pelo troppo confusa (ci sono troppi nomi, troppi eventi che si sovrappongono) e con qualche forzatura di troppo… Per carità alla fine viene spiegato tutto e va detto che i colpi di scena certamente non mancano, ma qualche passaggio poteva essere gestito meglio… Altalenante la prova del cast che alterna ottimi comprimari a qualche protagonista non sempre perfetto, una Swank fuori parte e una Johansson che sarà pure molto bella ma che personalmente non mi convince mai pienamente come attrice… Comunque un’opera molto affascinante che si merita almeno una visione…

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  05/02/2007 19:45:48
   6½ / 10
Un noir ben confezionato ma con poco spessore.
Un racconto impegnativo, intricato, fatto di continui elementi (fatti, nomi, prove, ritrovamenti) che si palesano lentamente nel corso della narrazione, celati dietro personaggi ambigui e misteriosi ..tale complessa costruzione rende decisamente poco fruibile soprattutto la prima parte della storia, dove si costruiscono le fondamenta del giallo ..il tutto viene immerso in una atmosfera cupa (la Los Angeles degli anni ’40), dove il disfacimento dei valori sembra ormai sottendere tutto il dorato, e da molti agognato, mondo del cinema.
L’impalcatura scenografica risulta davvero inappuntabile, una ricostruzione attenta degli ambienti, delle musiche, dei costumi e delle atmosfere, ma manca di quello spessore (soprattutto nella costruzione dei personaggi, nonché nella sceneggiatura) che in tale genere cinematografico risulta indispensabile ..il finale risulta la chiave di lettura per spiegare, in parte, l’intera vicenda, ma anche quest’ultimo, a conti fatti, non convince del tutto.
Appena sufficiente la prova degli attori (la coppia Hartnett-Eckhart), tra tutti emerge solo Hilary Swank, calatasi in un personaggio difficile e solo apparentemente lontano dalle sue corde, delusione invece per l’interpretazione della Johansson (priva di alcun ben che minimo spessore) ..come sempre ottima la direzione (da un punto di vista puramente tecnico) dell’esperto regista americano Brian De Palma.
Film con qualche luce e molte ombre ..ci si poteva attendere molto di più!

Lory_noir  @  29/01/2007 19:06:30
   4½ / 10
Ammetto di non aver capito molto del film. Do 4 e mezzo cmq perchè non mi ha per niente coninvolto, forse perchè non è il mio genere. Le interpretazioni sn buone cmq.

giuliapra  @  29/01/2007 16:42:26
   9 / 10
bel film pieno di colpi di scena anche se un tantino complicato....ottimi gli attori, così come il regista

Sig. Chisciano  @  27/01/2007 21:51:42
   7 / 10
Un film che secondo me ha parecchi difetti, gli eventi si susseguono con poca chiarezza, viene spiegato tutto d'accordo, bisogna fare solo molta attenzione, però in qualche passaggio bisognava aiutare di più lo spettatore.
Inoltre la eccessiva presenza di icone visive del noir rende il tutto un po' forzato. La coppia giovane e cool (Josh Hartnett/Scarlett Johansson) sembra fuori ruolo o comunque poco credibile nella parte. Molto bravi invece gli altri attori.
Nonostante i difetti visivamente è stupendo, la sceneggiatura è vero che nella trasposizione cinematografica è di difficile comprensione ma è molto bella, sarà per la bravura di De Palma o per la splendida fotografia ma meno di sette non riesco a dare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  27/01/2007 20:03:50
   5 / 10
Ho amato moltissimo film come Scarface e gli altri di De Palma ma questa volta...be da dove comincio; la storia non è male ma non ti stupisce mai per tutto il film. Gli attori(che sulla carta sono tra i migliori in circolazione)non sembrano mai entrati nella parte il che è veramente strano. Noioso sin dalla prima mezz'ora. Dò un 5 non di più

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  22/01/2007 15:11:03
   5 / 10
Ultimamente mi sto rendo conto che De Palma non è un grandissimo regista.
Se De Palma è apprezzato deve moltissmo a Al Pacino, che è il motivo che fa di Scarface e Carlito dui capolavori. Qui Al Pacino non c'è(come nel mediocre,nonostante gli attori, Inntoccaili).THE BLACK DAHLIA è davvero un film noioso anche se la trama è interessante.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  21/01/2007 22:04:04
   6½ / 10
L’idea di base è sulla strada del capolavoro, la realizzazione imbocca una deviazione per non so dove.

Comincio dall’idea di omaggiare/citare i più grandi noir di sempre e non solo. La pellicola è piena di riferimenti fino all’inverosimile, il primo, il più esplicito è quello a “The Blue Dalia”, non solo per il titolo ma anche per il personaggio interpretato dalla Johansson che ricorda vagamente Veronica Lake (benché non ci sia paragone con l‘originale), ma anche per aver dato ad una ragazza, all’interno della storia, proprio il cognome Lake, e soprattutto perché viene, poi, definitivamente ed apertamente citato; Si fa riferimento a “Il Grande Sonno” (sorella grande non del tutto limpida e sorellina particolarmente esuberante), dal quale il film, a mio avviso, riprende anche la complessità della trama, che è sicuramente un punto a sfavore considerando che in sé questa pellicola di De Palma non è così coinvolgente, solo Il G. S., appunto, con una trama quasi incomprensibile riesce comunque ad essere un capolavoro tendenzialmente indescrivibile; Ancora, vengono citati “The Killers” (il bancone del bar dove lavora il padre di Betty è praticamente identico a quello del bar nelle primissime scene del film di Siodmak e se non erro anche il movimento di telecamera che lo descrive nella sua lunghezza), “Vertigine” (l’ossessione del detective per la vittima oggetto delle sue indagini), e sicuramente tanti altri che mi sfuggono o di cui ignoro l’esistenza. Va, ad ogni modo, detto che il riferimento a “L’uomo Che Ride”, nonostante il film di Leni venga ripreso non tanto per la sua profondità quanto più per questioni meramente citazionistiche, è indubbiamente un tocco di classe e dà una certa eleganza alla pellicola.
Ora, in considerazione del fatto che La Dalia Nera è un film che si prende sul serio e che le citazioni non sono messe lì giusto per starci, l’opera si pone automaticamente non indifferenti ambizioni che, purtroppo, non riesce a raggiungere.. perché in quel mare di riferimenti si perde, soprattutto, come ho già detto, per la complessità della trama, risultando a conti fatti né troppo convincente né tanto meno coinvolgente, il che è decisamente un peccato. Tutt’al più ci si diverte, e si mantiene l’attenzione per cercare di scovare quante più citazioni possibili.. e devo dire che ciò non è sempre un punto a favore perché, come in questo caso, ossia nel caso il film non sia così esaltante, ci si concentra su tutto tranne che, appunto, sul film.

Le interpretazioni, a mio avviso, costituiscono un altro punto debole, mi riferisco, in particolare ad Hartnett e alla Johansson che non riescono neanche lontanamente a dare spessore, convinzione ai loro personaggi, e in questo genere, in cui gli aspetti primari sono atmosfere e caratteri carismatici, si può ben capire quale effetto negativo ciò possa avere.(mia personalissima opinione è che questa coppia di attori sia un po’ troppo giovane per un noir vecchio stile; non ne ho mai visto uno con una coppia di ragazzini).
Molto particolare, nonché affascinante nella sua nascosta malinconia, il personaggio di Betty che, nei suoi movimenti e nei suoi sguardi, ha un non so che della Lulù di Pabst ne “Il Vaso di Pandora” ..e non è cosa da poco.

Molto più che doverosi i complimenti per la scenografia praticamente perfetta nel ricostruire quei meravigliosi anni ’40 teatro dei noir più belli di sempre.

13 risposte al commento
Ultima risposta 26/01/2007 15.47.35
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piernelweb  @  19/01/2007 21:33:28
   7 / 10
C'è tanto fascinoso cinema-retrò in questa pellicola di De Palma e un classicismo che rifiuta le contaminazioni del noir moderno e i capisaldi del cinema contemporaneo che impongono ritmo, umorismo e violenza (spesso gratuita). De Palma evolve nella sua carriera artistica, affidandosi prevalentemente ad istinto, a capacità tecniche e ad un'insaziabile fame di glorioso vecchio cinema. "The Black Dahlia" con le sue spasmodiche lentezze, ribaltamenti annunciati o improbabili e più o meno riusciti colpi di scena è un film tutt'altro che memorabile ma colpisce per la sua forza visiva e per le sue ambigue atmosfere rarefatte. Discreta la prova del giovane ma blasonato cast (eccezion fatta per la Johansson che ultimamente è più un ambito portafortuna bucaschermo che un'interprete di livello). Il regista di Carlito's way ormai persa ogni credibilità in patria è costretto a cercare finanziamenti alle sue produzioni in Europa; siamo felici che questi puntualmente arrivino perchè del suo cinema c'è ancora bisogno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  16/01/2007 17:22:30
   4½ / 10
Dispiace dirlo ma De Palma ha toppato,”Black Dahlia” infatti è un pasticcio costruito su troppi avvenimenti,snodi,indizi ed ambiguita’ che finiscono con l’appesantire la narrazione per poi culminare in spiegazioni affrettate e troppo didascaliche.
De Palma non riesce a centrare l’obiettivo,se infatti nel complesso le storie parallele come l’amicizia tra i due protagonisti e la loro ossessione viscerale nei confronti del caso sono ben rappresentate, a latitare è la materia prima,cioe’ il vero nucleo del film che sarebbe l’omicidio della Dalia nera,i fatti in questione sono eccessivamente intrecciati e confusi,troppo “costruiti” e quando trovano gli inevitabili sbocchi risolutivi lasciano l’amaro in bocca.
De Palma avrebbe fatto meglio a semplificare il romanzo di Ellroy anziche’ ammassare fatti ed accadimenti con il risultato di non riuscire a controllare la materia di base,anche se a onor del vero il regista lascia il compito di snodare la matassa alla voce off che per forza di cose gli si ritorce contro divenendo troppo presente,quasi ingombrante.
Da salvare sono sicuramente l’elegante regia,l’ottimo montaggio e le ambientazioni,anche lo spessore dei personaggi è notevole,tutti molto complessi, apparentemente molto forti ma al tempo stesso vulnerabili,peccato che gli attori non incidano come dovrebbero,Hartnett è assolutamente non credibile,la Johansson che per fattezze fisiche potrebbe aderire perfettamente al ruolo risulta anonima,stesso dicasi di Hilary Swank decisamente fuori parte,incanta invece Mia Kirshner,attrice capace ma spesso snobbata,di buon spessore anche la prova di Aaron Eckhart.
Buco nell’acqua di De Palma che dopo essersi apparentemente ripreso con “Femme fatale” conferma la sua attuale crisi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  13/01/2007 19:09:01
   8 / 10
mi è piaciuto un sacco, e francamente non capisco le critiche profuse da ogni dove sul fatto che sia un film inintellegibile.
i fatti sono tutti spiegati, i collegamenti sottolineati dalla voce fuori campo e l'unica critica per me imputabile a de palma (anzi, allo sceneggiatore) è che le 'epifanie' non hanno coerenza e soluzione di continuità, ma sono utilizzati solo nelle scene chiave per consentire il prosieguo della storia. ecco, questa è l'unica forzatura che imputo al film.
immagino cosa sarebbe potuto venir fuori con due protagonisti più carismatici...

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Ultima risposta 14/09/2007 21.38.45
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davil  @  12/01/2007 16:48:45
   6½ / 10
mi uniformo al voto della maggioranza dei componenti della redazione.
ma che fine ha fatto il de palma di carlito's way?
io mi aspettavo davvero molto di più, invece ho visto un film assolutamente normale, che non mi ha colpito, con una scarlet fuori ruolo e mai vista recitare così male ed un hartnett decisamente inespressivo.
anche la swank è fuori ruolo ma comunque se la cava, mentre è molto brava mia kirshner - ve la ricordate nell'ottimo "exotica"? -
in definitiva una sufficienza abbondante ma una mezza delusione per chi come me ama questo regista

Antonella In  @  30/12/2006 16:05:23
   8 / 10
“Il caso più scottante dopo la bomba atomica”... …ma chi era veramente Betty Short e perché e stata uccisa? Questa domanda, implicita e costante, ricorre di continuo tra la pagine vorticose e maledette, densissime e accattivanti del capolavoro di Ellroy e alimenta, con violenza ed impeto, un’ossessione. Per far tacere i fantasmi del passato, per superare traumi dolorosi e rapporti (familiari) spezzati e irrisolti, il “re” dell’hard boiler non poteva che scegliere di fissare su carta questo caso, proprio quello più scottante, l’omicidio più efferato e misterioso d’America, ambientato nell’epoca d’oro di Hollywood, in una città affascinante e glamour, un palco a cielo aperto, il teatro perfetto in cui consumare e presentare alla luce dei riflettori l’assassinio di un’attricetta in cerca di fortuna, finita malissimo, inghiottita dal fatuo e crudelissimo mondo del cinema. La Los Angeles del 1947, cantata più volte dallo scrittore, analizzata, descritta, “vivisezionata” dal suo occhio attento, critico e impietoso, sembrava un paradiso, un luogo luccicante e patinato, ma, grattando via il sottilissimo strato di paillettes, veniva fuori una città tentacolare, magmatica e pericolosa, un calderone ribollente, sempre sull’orlo dell’esplosione, dal cuore oscuro e completamente marcio, divorata da corruzione, connivenze, compromessi, ipocrisia, speculazioni edilizie e perversioni di ogni tipo: la città degli angeli caduti, un vero inferno senza eroi, speranza e riscatto. Quest’immagine pessimista e sconfortante della città “orizzontale” ce l’aveva già mostrata Curtis Hanson con L.A. Confidential, un film che sottolineava, in modo particolare, il clima da tutti contro tutti, da western metropolitano, letteralmente intriso di sangue e violenza. Brian De Palma, invece, è interessato ad altro. La trama e i toni della storia sono particolarmente adatti al tocco hitchokiano del regista, ma sono inevitabilmente filtrati dal suo gusto personale, dalla sua filosofia e visione (estetica ed etica) cinematografica. Da sempre affascinato da temi come ossessione (soprattutto amorosa), doppia identità, eterno contrasto tra essere e apparire, trasparenza ed ambiguità, De Palma realizza un noir raffinatissimo e conturbante, dai toni cupi ma rarefatti, dalle atmosfere retrò, fumose, che ricordano in modo impressionante i gangster-movie anni ’40 per colori, fotografia, colori, suoni, sfumature, per la cura maniacale e puntualissima di scenografie (magnifiche, di Ferretti) e dettagli, e, seppur popolato di poliziotti, criminali e una fatale dark lady, paradossalmente scevro di quella violenza, di quell’orrore profondo, di quel sangue (fatta eccezione per una manciata di scene) che caratterizzano il romanzo d’origine, l’opera di Hanson e le precedenti dello stesso regista. La sua trasposizione coglie l’essenza della tragicità del fosco dramma ellroyano, ma si concentra su crti aspetti: principalmente su Bucky Bleichert/Josh Hartnett, voce narrante, nucleo emotivo e magnifico protagonista, un groviglio di tormento, angoscia , pulsioni improvvise e frasi non dette, e sulla storia della Dalia, la lunare Mia KIrshner ( lei e Hartnett sono le scelte di cast più folgoranti e riuscite), ricostruita da luminosi frammenti in bianco e nero; e poi sul triangolo tra Bucky, Kay e Lee, sull’attrazione/repulsione tra Bucky e Madeleine, soprattutto, quindi, sui personaggi e i loro complessi rapporti, sul loro contrasto essere/apparire, sui loro segreti, scheletri nell’armadio, sui recessi più nascosti delle loro anime. Il quadro che ne viene fuori è agghiacciante (come l’Uomo che ride): tutti sono colpevoli, sono bugiardi, tutti hanno la coscienza sporca, tutti sono dei perdenti, degli sconfitti alla deriva, tutti tranne Betty Short, l’unica vera vittima (sacrificale) della vicenda, la cui morte è destinata a rimanere (ormai per sempre) insoluta, per non svelare il “dietro le quinte” di miserie e peccati di quella Babilonia, sordida e spietata, mollemente adagiata sotto la scritta HOLLYWOOD(LAND). P:S.Un plauso speciale a Mia Kirshner.Bellissima e seducente, candida e peccatrice. Follemente innamorata di Hollywood e da essa ridotta ad un manichino “spezzato” con ghigno grottesco stampato in faccia. La Kirshner è meravigliosa, malinconicamente accattivante, l’elemento-sorpresa del film, quello che non ti aspetti: per lei una manciata di scene, che, però, restano indelebili nella memoria.

benzo24  @  26/12/2006 19:10:45
   9 / 10
vero capolavoro. un film intenso cher mostra il miglior de palma dopo i suoi ultimi alti e bassi.

vivi79  @  18/12/2006 08:19:12
   5½ / 10
io nn ho capito niente, mi è oscura la parte finale del film, cioè il momento in cui danno la spiegazione e risolvono il caso...e perchè poi gira tutto intorno a sta tipa..che.... chi la conosce??????????
il mezzo punto è x il regista che ha fatto film degni di nota.....

Tuco ElPuerco  @  29/11/2006 19:11:37
   3 / 10
Beh......io sono esterrefatto.
Se anche il vecchio de Palma mi comincia a perdere colpi,non so piu' a chi affidarmi.Questo film e' allucinante,e badate bene,lo dico con cognizione di essere un fan esagerato di Brian.Da lui mi aspetto molto e ho guardato questo film solo perche' era diretto da lui,come ho guardato "omicidio in diretta" che ho apprezzato,anche se non era il meglio della vita.Ma almeno in quel film "lo rivedevo,lo riconoscevo" de Palma.Questo film vuole essere una rivisitazione,anche tecnica (e non solo per la fotografia,le ambientazioni ed il tono cromatico delle scene) del noir anni 30.Si sente l'odore delle sigarette senza filtro,dell'acqua di colonia a poco prezzo.....l'atmosfera c'e'......

E' che,signori miei,MANCA COMPLETAMENTE LA STORIA.

Non ho letto il libro,ma non mi interessa,io sto giudicando un film che ha una storia,quando giudichero' un libro andro' su altro sito.
Migliaia di nomi,migliaia di parole in sottofondo,tremila eventi........che si tramutano in noia pura.non si sentono i rapporti tra le persone; la passione tra Hartnett e la Johansonn,l'amicizia tra Ghiaccio e Fuoco,non si sente il dolore e l'orrore,non e' come guardare un film o leggere un libro.....

....se ancora non vi fosse chiaro.....in questo film,dentro dico,non ci entrerete mai........non lo sentirete,a me ha fatto questo effetto.

Elegante certo,ma di questi tempi e con le tecnologie di oggi,l'estrtica e' il meno che si puo' pretendere.

Ho finito di vederlo,e ho tirato un sospiro di sollievo,perche' era finito,gli ho dato credito sino alla fine.......sempre per via di quel nome alla voce "regia" nei titoli........NIENTE.....un finale ed un film ingenuo....dove non capisci niente e quel che e' peggio......non ti viene assolutamente voglia di riuscire a capirlo.

Brian ripigliati!!!!!!

lupin 3  @  21/11/2006 15:37:23
   3 / 10
Non ci siamo! Non ci siamo proprio...
Noioso e confuso, pensavo di guardare un film più dinamico invece tanta noia!

Schmitt  @  17/11/2006 13:01:13
   7½ / 10
Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  07/11/2006 23:21:34
   6½ / 10
Mah sono un po' perplesso. Dal romanzo di Ellroy mi aspettavo qlc di +. Il film ha alti e bassi e in alcuni punti non mi ha assolutam convinto. Forse lo rivaluterò col tempo... o forse no.

daniele10  @  07/11/2006 08:37:46
   9 / 10
Ottimo film ,a me è piaciuto tantissimo.
Voglio ricordare agli altri votanti che il film è un" noir" ed è del tutto normale che fino aala fine risolutrice di tutti gli enigmi non ci si riesca a collegare il tutto,riprende in modo perfetto il classico stile noir,vedi il mistero del falco,chinatown,l.a.confidential,gli stessi intrighi,la stessa corruzzione di quella los angeles,quella sensazione di subdolo e nauseante che si respira per ogni scena,la classica pioggiarella sopra gli abiti,anche la giusta lentezza che prevede questi canoni di film.
In conlusione quindi un bel 9.

Invia una mail all'autore del commento balzac20  @  06/11/2006 09:47:26
   3½ / 10
Premessa: non ho letto le altre critiche dunque se esprimerò concetti già presentati chiedo venia.

Svolgimento: non si gioca con i cognomi.
A me non importa molto che il film sia complesso: vorrei solo che alla fine fosse comprensibile.
Inoltre non trovo gradevole l'idea di inserire elementi nuovi con lo scorrere del tempo solo per giustificare nuovi colpi di scena e far credere allo spettatore una cosa per poi modificarla in corsa.
Vada per il Deus Ex Machina.
Ma non esageriamo.

Eppure non è tutto questo ad avermi costernato nel film.
Ma esploriamo prima il solo unico aspetto positivo (oltre alla fine del film) che abbia riscontrato: l'atmosfera anni '50.
Ricreata con gusto e precisione.
Atmosfera godibile grazie alla fotografia, ai costumi e ad altri validi particolari.

Ma non grazie, sia chiaro, alla sceneggiatura.
Adesso infatti arriviamo alle note dolenti.
Per fare un esempio: imbarazzante la prima notte di sesso tra la Swank e il giovanotto.
Quando sono distesi a letto dopo l'amplesso e lei fa la gattina in cerca di coccole..a quel punto si consuma una delle battute più banali della storia (accompagnata anche da gesti banali).
Lascio a voi il gusto di vederla.

La Swank è una dark lady abbastanza risibile.
I due protagonisti maschili non li affronto neanche.

E poi...quella sensazione...
Magica in un certo senso.
Difficile da chiarire:

Dopo 50 minuti di proiezione mi sono girato verso la mia compagnia ed ho scoperto che stava dormendo.
Io ero sveglio ma evidentemente un buco temporale doveva avermi risucchiato: non sarei stato capace di riassumere quello che avevo visto.
Era come se in questo film le cose accadessero.
Ma era impossibile sentirsi lontanamente coinvolti.
Gli attori..si, facevano tristezza.
I dialoghi, certo, erano pessimi.

Ma era tutto il film (escluso il punto già citato in precedenza) ad essere scadente, vuoto e privo di mordente.
Una surreale gara a chi metteva in mostra il peggio di sè.



Conclusione: non pagate per vederlo.
Non vedetelo proprio.

Zurlistuta  @  03/11/2006 13:55:41
   6½ / 10
Dato il cast di alto livello e il regista di altissimo profilo mi aspettavo di meglio.
L'aggettivo più calzante è proprio Noir come del resto è il suo genere.
Scuro nelle ambientazioni, scuro nei personaggi.
In definitiva un bel giallo, una bella trama ma molto meglio il libro.

AleAle  @  01/11/2006 16:07:57
   5 / 10
non mi è propio piaciuto, ok non ho letto il libro e sinceramente non ho capito molto bene neanche la trama..forse è per questo che il mio giudizio è negativo!

Volt  @  30/10/2006 20:32:45
   5 / 10
per buona parte del film onestamente non ci ho capito un beneamato niente, non si riusciva a collegare i nomi alle facce e la storia sembrava un pò campata per aria....confusionaria. Poi come spesso accade il finale ricostruttore tipico ti fa aprire gli occhi su tutto ........ o quasi..
Ottime le ambientazioni, ottimo il cast, belle le atmosfere, però il film in sè non mi ha convinto moolto..sono sicuro che se lo rivedessi domani, lo guarderei con occhio diverso e forse coglierei particolari che non ho colto con la prima visione.
Colpa mia o della confusione creata da De Palma?... strano perchè considero De Palma un grande regista da sempre.
Quindi un voto a metà che non è una sufficienza, ma nemmeno una tragedia.

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gennaro  @  27/10/2006 15:59:26
   4½ / 10
premetto di aver letto il libro, forse per questo il film mi è sembrato davvero deludente. dal mio punto di vista da poca rilevanza alla storia della dalia rispetto alla vita dei tre protagonisti! e poi ha generato molta confusione nella narrazione dei fatti....da un mito come de palma mi sarei aspettato molto di più

Travis  @  25/10/2006 08:47:05
   9 / 10
trovo che sia un gran bel film e non capisco proprio tutte queste vostre critiche.

Invia una mail all'autore del commento MaShRooMiNa  @  24/10/2006 13:20:48
   6½ / 10
certo che da de palma mi sarei aspettata di più...ma comunque il suo marchio inconfondibile pervade per tutta la durata del film!!fotografia meravigliosa...inquadrature paragonabili a tele dipinte a olio...e dialoghi mirati e profondi!! a tutto ciò però...purtroppo non rende giustizia la pessima recitazione del cast..di attori che oltretutto non mi vanno nemmeno molto a genio...!!molti sostengono che la trama sia complicata e poco chiara..ma io credo che non sia questo il vero problema....!!e ke anzi gli intrecci siano spiegati abbastanza ampiamente nel finale ma che comunque quell'alone di noia che contraddistingue l'intero film distolga così tanto l'attenzione dello spettatore dalla trama che alla fine questo si allontana dal mondo in cui ogni film ci dovrebbe catapultare...perdendosi un sacco di passaggi clue del film!!in conclusione comunque direi che è un film da non perdere....e se siete degli appassionati di de palma...tranquilli non vi spaventate....questo film di sicuro non rientrerà tra i capolavori del grande brian...ma ricordate che ci sono sempre gli indimenticabili carlito's way, gli intoccabili e scarface!!

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daniele'78  @  19/10/2006 21:54:08
   6½ / 10
film gradevole grazie anche ad un buon cast....il finale è in crescendo.merita una sufficenza piena.

mainoz  @  18/10/2006 17:58:10
   7½ / 10
Da vedere per gli amanti di De Palma, si riconosce immediatamente il genio del regista fin dalle prime inquadrature.Costumi ed ambientazioni davvero azzeccate per il film noir. Inizialmente è noiosetto ma il secondo tempo ha un ritmo davvero incalzante...L' unico neo è forse la recitazioni di alcuni attori importanti dai quali mi aspettavo qualcosa di più, salvo Eckhart

j1j2j3  @  18/10/2006 17:14:11
   7½ / 10
Il noir è noir, la trama non può non essere intricata, cupa, poco chiara. Il film è diretto con maestria e scorre anche rapidamente, non è noioso nè banale.
Bisogna capire il genere, apprezzarlo per quello che è. Sbagliato attendersi un Kolossal solo perchè la regia è firmata da Brian De Palma. Ciò che rileva è il tentativo ben riuscito di sviluppare un noir che sappia coinvolgere. L'atmosfera e la caratterizzazione dei personaggi, elementi fondamentali del noir, convincono.

Noodles86  @  17/10/2006 11:29:53
   5 / 10
Da De Palma mi aspettavo molto di più, è una grossa delusione.
I tempi di Blow out, Scarface e The Untouchables sono sempre più lontani, peccato

fio81  @  15/10/2006 23:37:33
   7½ / 10
L'unica pecca del film è che è veramente complicato da seguire. Devo dire che sono stato attento a tutto il film, ma solo alla fine sono riuscito a ricollegare tutti i pezzi (o quasi tutti) con uno sforzo mentale veramente notevole. Per quanto riguarda il resto del film, niente da obbiettare su nulla: dalle inquadrature, agli attori, alle ricostruzioni degli ambienti, ai colori, tutto perfetto, compreso quei piccoli pezzi comici che ridestano un pò lo spettatore dalla tensione che crea il film.

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Hugolino  @  15/10/2006 17:19:09
   6½ / 10
Mamma mia..carino, credo.
Alla fine del film, mi ricordavo solo i nomi dei 2 poliziotti a cui potevo associare la faccia, per gli altri boh... informazioni sparate così... senza sottolinerne l'importanza è ovvio che poi non si capisce niente...
Cmq si salva per l'ambientazione e per gli attori...

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  15/10/2006 11:03:23
   7 / 10
...mi ha un pò deluso, sicuramente non il miglior film di De Palma... La storia potenzialmente è da capolavoro con i numerosi colpi di scena... I problemi, a mio parere, sono 2: il primo è il poco ritmo che diventa incalzante solo nel finale e il secondo, quello più importante, è la confusione. Un sacco di personaggi e di nomi che vengono pronunciati nella parte finale che se qualcuno nn li tiene a mente nn capisce nulla... Mah, il mio voto sarebbe 6.5 ma la bellezza di Scarlett Johansson e Hilary Swank alza il voto...

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  14/10/2006 20:20:54
   5½ / 10
Un esercizio di stile, atmosfera noir azzeccata ma script troppo macchinoso, troppi personaggi, alcuni, che sembrano comparse diventano di fondamentale importanza per i risvolti della trama e questa cosa ha fa andare fuori di testa praticamente tutti gli spettatori, me compreso... ovviamente. La cosa curiosa è che De Palma, di fatto, giochi volontariamente a ingarbugliare + possibile la storia ma in ogni caso va a scapito del film, che a mio parere non raggiunge la sufficienza.

forzalube  @  14/10/2006 01:02:26
   7½ / 10
Bel noir, molto cupo, torbido e morboso; girato con maestria ed eleganza.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  13/10/2006 10:46:25
   3 / 10
Il nonno Mike sotto imitazione di Fiorello direbbe: "Ma Brian De Palma, ma ti sei fumato del crack!". Beh, secondo me un pò se lo deve essere fumato. L'unica cosa che funziona in questo film sono le ambientazioni...un pò poco, no? La storia è a dir poco confusa, regia scarsina e gli attori sono mediocri (l'unica che salvo è Hilary Swank). Se "Femme fatale" era stato un mini-flop, questo è un mega-flop: mai mi sarei aspettato di mettere un voto così basso ad un film di De Palma, regista che per quel che riguarda i film thriller considero discreto, da 7. Ma di questi utlimi tempi direi che sta andando a picco! Veramente un brutto film, che mai coinvolge e mai ti prende, quindi assolutamente da evitare!

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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  12/10/2006 00:35:26
   7 / 10
Black Dahlia sembra più un film sulla Los Angeles cinematografara degli anni '40, cruenta e corrotta, del mondo pericolosamente dorato di Hollywood, macchiato di "sangue e sperma" (definizione del cinema contemporaneo data dall'esimio, grandissimo storico Eric Hobsbawm, con particolare riferimento a quello del nostro De Palma*...), che un noir con una propria anima indipendente. Eppure si vede poco la città (certo, è scenograficamente ed economicamente comprensibile), ma De Palma riesce comunque a parlarcene attraverso i percorsi investigativi o criminosi dei suoi protagonisti, al loro inevitabile intreccio umano e morale.
De Palma, grazie anche alla sontuosa scenografia di Ferretti e alla fotografia in seppia di Vilmos Zsigmond, mette in scena un immaginario, che è quello hollywoodiano, di una Hollywood del passato, fatta di oscure vicende, ma soprattutto di film e pellicole. E' un'altra (questa più di tutte) rappresentazione della sua cinefilia, nella quale però vengono tanto celebrati quanto demistificati gli elementi fondamentali del suo film: Hollywood/Los Angeles e la sua creatura più nota, il cinema (nel suo duplice aspetto di arte e industria).
Per il resto, rivolgersi a Kater qualche commento più sotto...


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Invia una mail all'autore del commento testadilatta  @  11/10/2006 03:47:46
   3 / 10
BRIAN DE PALMA è uno dei miei registi preferiti e uno dei più grandi viventi.
Mi dispiace ma sono rimasto delusissimo da questo film ke aspettavo di vedere con ansia.
Tecnicamente posso dire che de Palma utilizza tutti i suoi virtuosismi ma lo fa in maniera compiaciuta e senza sentimento, a volte sfiorando la parodia.
Il senso di morbosità presente nei suoi capolavori precedenti è qua solo accennato o sviluppato in malo modo.
Bisogna dire che gli attori non lo aiutano molto anche perchè Hartnett non è Al Pacino... sarà un'affermazione banale, ok, ma è così.
Parliamo della sceneggiatura, la vera pecca del film, di JOSH FRIEDMAN.
Io mi chiedo:
ma come si fa ad affidare la trasposizione di un così bel romanzo a uno sceneggiatore con alle spalle 2 scandali come REAZIONE A CATENA e LA GUERRA DEI MONDI?
MAH!

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Ultima risposta 13/10/2006 18.55.27
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Invia una mail all'autore del commento Albertine  @  10/10/2006 15:29:20
   6½ / 10
“DALIA NERA” di James Ellroy non è un romanzo…è un’ossessione…un’ossessione contagiosa…è la grandezza di un autore che riesce a trasmetterti le sue ossessioni private…chi ne conosce la storia personale capirà di cosa sto parlando…del resto basta leggere la dedica…è una storia che per la sua intensità va oltre la lettura…è a tal punto morboso da costringere chi legge a prendere contatto con la propria morbosità…coinvolge e sconvolge più di quanto sia lecito aspettarsi da un libro…è scritto con viscere e sangue…per tutti questi motivi non mi è possibile prescindere da un testo che ho molto amato e molto vissuto e che secondo me resta impossibile da trasformare in film. Brian De Palma, regista che tra l’altro ho adorato e seguito fino a Carlito’s Way, al di là della perfezione stilistica e di una indiscussa capacità di costruire sequenze grandiose (su tutte quella della scala), è riuscito a rendere molto poco la sporcizia del testo…anzi ho trovato il film terribilmente patinato e soprattutto freddo…e poi Ellroy non è Chandler…Soprattutto mi chiedo chi è stato a scegliere gli attori? Li hanno estratti a sorte? Tutti gli interpreti principali sono inadeguati e fuori parte…Scarlett Johansson è insopportabile più del solito…ridicola a dir poco…una patetica caricatura…da De Palma non mi sarei aspettata un simile errore di valutazione...avrebbe almeno dovuto rendersi conto che un bocchino tenuto goffamente, unghie e labbra rosse e capelli platino non bastano a fare una dark lady…purtroppo temo che la sua espressione fissa da pesce lesso resterà sovrapposta nella mia memoria al meraviglioso personaggio di Kay Lake…Josh Hartnett è un bamboccione che cerca di assumere una improbabile aria da duro…persino la ottima Hilary Swank non è in parte…sembra un travestito e non perche’ non sia bella ma semplicemente perché non è adatta a quel ruolo, non ne ha la sensualità, la femminilità e l’aggressività necessarie…Eckhart e la Kirshner sono i migliori ed anche i bravissimi caratteristi naturalmente. Il finale è stato stravolto e l’unica scena che mi ha suscitato qualche emozione è stato il ritrovamento della scena dell’omicidio…il resto è puro manierismo…di ottima fattura ma pur sempre manierismo…

debaser  @  09/10/2006 17:37:24
   6 / 10
Sinceramente non mi é piacuto un granche, il film risulta difficile da seguire, la trama troppo complicata ma manca principalmente il pathos di un buon film noir. Francamente da De Palma mi aspettavo di piú. Anche gli attori non contribuiscono ad una buona riuscita del film.

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  08/10/2006 18:03:28
   6½ / 10
Quando sono uscita dal cinema ho avuto la sensazione che si prova ad andare ad un appuntamento e scoprire che ti hanno piantato il bidone.
BD non è un brutto film, ma è un film senz'anima, senza passione. E' come uno di quei bei quadri manieristi, magari curati nei minimi particolari, ma senza spessore. Un film non da dimenticare, ma che verrà presto dimenticato. E non è per la storia (magari articolata ma non incomprensibile) e non tanto per il cast (seppur piuttosto piatto) ma perchè è vuoto, quasi svogliato; due ore di belle immagini e una storia giallamente gradevole...e poi il nulla. Chiaramente adorando (il) De Palma (che fu) come altri avevo "investito" su questo film, ma non posso nemmeno dire che abbia fallito, semplicemente credo che abbia dato buca. Se guardiamo indietro, piacciano o non piacciano le sue ultime cose hanno personalità. Nel bene o nel male portano comunque la sua firma. Lasciando stare Femme fatale che attualmente, almeno in questo forum, è in fase di rivalutazione, Mission Impossible trabocca di carattere rispetto alla cosa insipida che ho visto ieri.
Brian, hai finito lì in bagno? Ti prego, vieni fuori...

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Ultima risposta 12/10/2006 13.30.04
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Sidewinder  @  08/10/2006 14:32:20
   7½ / 10
Buon noir del grandissimo De Palma, non è riuscito al 1005 purtroppo, causa di una troppa farraginosità della narrazione, è come se non avesse voluto risparmiare nessun elemento del libro, la conseguenza è che tutti i fatti si susseguono con troppa velocità; però questo puntod ebole del film è riscattato da una stupenda regia, come il suo solito, e buone interpretazioni. La Città degli angeli così riproposta risulta più affascinate di quella di L.A. confidential.

Constantine  @  08/10/2006 13:18:23
   9 / 10
E finalmente giunge a noi il nuovo film di DePalma tratto dal fantastico romanzo di Ellroy la Dalia Nera, non vi nascondo di attenderlo da almeno due anni e ieri ho provato un senso mistico di liberazione nel riuscire a vederlo. Il film promette molto, il romanzo è uno tra i più famosi dello scrittore americano e forse anche il più morboso verso la sua vicenda personale, e DePalma fortunatamente non ne resta intimorito fin dalle sequenze iniziali rimescolando la cronologia con FlashBack e voce narrante; è un inizio strepitoso. La scenografia, i costumi, le musiche, ci riportano indietro agli anni 40 e fanno rivivere in maniera maestosa l'America di quel periodo, mentre il regista continua a farci scoprire passo passo i protagonisti con un tripudio di sequenze tecniche e di gran classe ( in cui mi soffermerò in spoiler) ; Bucky Bleichert è Josh Hartnett e fisionomicamente ci può stare, forse un pò giovane ma cerca di dare il meglio di sè e gli va riconosciuta l'enorme difficoltà del ruolo in cui non demerita, al contrario del suo doppiatore italiano che spesso pecca, Lee Blanchard è Aaron Eckhart e qui andiamo sul perfezionismo, Eckhart tira via il detective dalle pagine del libro per portarlo su schermo riuscendoci perfettamente, la sua è una faccia alla Ellroy e questo DePalma lo sa bene visto che lo ha voluto fin da subito nel progetto. La vicenda prosegue e ancora una volta il regista traghetta l'attenzione nello scorrere della vicenda con quell'atmosfera del genere fino alla scoperta della Dalia; da questo momento in poi DePalma diviene superbo. All'atmosfera citata si aggiunge tutto il noir di fattura James Ellroy, in un turbine di marciume che risucchia i protagonisti e lo spettatore con loro, Kay la bella salvata da Blanchard interpretata come poteva da una troppo giovane Johansson ( peraltro bellissima) passa insecondo piano rispetto a quel corpo morto su cui sembrano addensarsi tutte le attenzioni; Compare la conturbante Hilary Swank che ci può stare benissimo, anzi convince anche i più scettici come me prima di entrare in sala. Perfetti tutti i comprimari, innazi tutto praticamente identici alla loro controparte nel libro e poi molto bravi, tanti caratteristi tra loro facilmente riconoscibili. La sceneggiatura che rimane molto vicina al libro ha il merito di convincere tantissimo per tre quarti di film, ma il difetto di perdere di vista la grande ossessione di Bleichert per la Dalia nei passaggi finali, fortunatamente DePalma con una sequenza finale mirabolante e stupenda risolleva questo punto. Che dire in finale quindi? Questo film rispetta tutte le aspettative create attorno ad esso, non è perfetto visto la presenza di due attori troppo giovani a cui avrebbero fatto da miglior scelta due cavalli di razza più rodati, ha il difetto di modificare un pò la visione del detective Bleichert che nel libro aveva tutt'altro spessore , adattandolo però al suo interprete e alle esigenze cinematografiche, in ultimo forse i suoi dialoghi sono troppo veloci e qualcuno potrebbe trovare difficoltà a seguirli ( Per i difetti un punto in meno) ; ma di certo tutti questi difetti che ho elencato non riescono ad affossare lo stupendo film diretto da DePalma che veramente convince e stupisce.

" Riesci a vederti la scena?"
" In Technicolor."

" Insomma detective lei non è quello che spara ed io non sono quello che muore."


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Ultima risposta 10/10/2006 02.18.44
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  07/10/2006 18:48:11
   8 / 10
bello e curato il nuovo film di de palma, sicuramente il migliore degli ultimi anni. forse l'attesa intorno a questo film era troppa, e di certo non bisogna aspettarsi un film d'azione. chi parte con questo presupposto finirà inevitabilmente deluso: black dahlia è prima di tutto un giallo vecchio stile, con personaggi grezzi e duri e una città come sfondo, L.A., che di pulito e onesto non ha nulla. il film è ben costruito, e qualche intoppo nella sceneggiatura verso la fine si può perdonare. ottima ricostruzione d'epoca e buoni attori (tranne la johansson che effettivamente non da il meglio di sè). il tocco di de palma si riconosce nella scena delle scale e della fontana e nella passione per i film della hollywood d'oro, e infatti alcune inquadrature, come ad esempio le mezze figure di Hilary Swank che tiene la sigaretta ad altezza spalla o la fotografia che illumina i capelli delle donne da dietro, stanno lì a testimoniarlo.

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Ultima risposta 08/10/2006 18.23.25
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  07/10/2006 18:26:45
   7½ / 10
A me black dahlia non è dispiaciuto affatto. Certo, da De Palma sarebbe lecito aspettarsi qualcosa in più, soprattutto tenuto conto del fatto che si muoveva nel genere a lui più congeniale, ma il ritmo è buono, la regia accurata e nel complesso il prodotto è più che soddisfacente. Peccato per alcune pecche di sceneggiatura e per gli attori poco in parte (leggasi soprattutto la Swank-fatalona e la Johannson).

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Ultima risposta 09/10/2006 18.45.21
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Charmed89  @  06/10/2006 14:56:13
   7 / 10
Io che nn ho letto il libro, ritengo che sia un bel film anche se nn so quanto sia fedele allo scritto di James Ellroy.
La storia procede bene e nn annoia soprattutto a partire dalla seconda parte
La scena migliore è naturalmente il momento in cui si viene a conoscenza della verità con il colpo di scena!!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  05/10/2006 22:35:38
   5 / 10
speravo di mettere un voto migliore...di aumentare la media di un film girato da un regista che apprezzo parecchio ma non ci sono riuscito...non c'è niente da fare...la trama non mi ha coinvolto per niente,non ho visto personaggi all'altezza e alla fine non vedevo l'ora che finisse...troppo complicato,quasi sembra girato di fretta...
insomma una delusione...salvo cmq per l'ambientazione!

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  05/10/2006 18:29:32
   4 / 10
ottimi commenti prima del mio hanno già espresso perfettamente tutte le perplessità sorte nel corso della visione.
De Palma purtroppo delude su tutta la linea, non solo dal punto di vista della frammentarietà e incomprensibilità della trama (per potersi districare fra la ridda di personaggi si sfiora la necessità di dotarsi di un taccuino su cui stenografare nomi e ruoli nel corso della pellicola) ma anche a livello di regia, piani sequenza da mal di mare, ma soprattutto uno spoilerone quanto una casa per quel che riguarda il finale piazzato lì in maniera davvero impressionante... è un vero peccato che Brian abbia deciso di distaccarsi dalla sua "grammatica hitchcockiana".

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Ultima risposta 10/10/2006 18.46.58
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR barbara  @  05/10/2006 17:39:01
   5 / 10
L.A. Confidential prendeva un bellissimo ed intricatissimo libro di Ellroy, ne tirava fuori i tre protagonisti e, tagliando circa 250 pagine di romanzo, ce li rendeva nei loro contrasti e nelle loro miserie. Quando si dice un grande adattamento!

Dalia Nera è il contrario. Nel tentativo (pure malriuscito) di non lasciare fuori nulla, alla fine si perde tutto...

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Ultima risposta 17/10/2006 09.36.29
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farfy  @  05/10/2006 10:30:13
   6½ / 10
Ciò che ho apprezzato di questo film è l'ambientazione noir anni 50', difficile da riproporre oggi, ma sempre di grande fascino. Ciò che non ho amato molto è la lentezza: è stato difficile rimanere con gli occhi aperti fino alla fine!. Una parte che mi è piaciuta è quando la signora scopre il cadavedere della donna; lo spettatore si immagina che la scena continui su questa linea, ma invece il regista lo sorprende mirando l'attenzione su un'altra scena contemporanea e vicina all'accaduto; in quei 5 minuti infatti non smetti mai di pensare al cadavere della giovane e non vedi l'ora che venga trovato e esaminato dalla polizia...(almeno per me)....Non avete provato la stessa cosa?

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  04/10/2006 12:54:53
   4½ / 10
Il film parte bene, ma compie l'errore di promettere molto senza poi mantenere quasi nulla...
Verboso, troppi personaggi in scena, troppi morti, troppi intrecci, assenza pressochè totale di scene con suspense, difficile da seguire, privo di passioni ben coltivate, dei personaggi si sa sempre poco per cui è difficile identificarsi... un disastro.
Come telefilm per malati o intrattenimento da aereo può passare...

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Ultima risposta 08/10/2006 19.03.18
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Invia una mail all'autore del commento ilgiusto  @  04/10/2006 09:57:49
   4½ / 10
Che delusione!
Ma non si puo fare un film così! io ce l'ho messa tutta per andargli incontro, per sforzarmi di capire e colmare le lacune, per giustificarlo perchè mi immaginavo le grandi difficoltà per trasporre il malloppone di Ellroy...però così è troppo! questo è cinematograficamente solo un pessimo film!
Io il libro non l'ho letto e consiglio a chi non l'ha letto di EVITARE questo film, perchè ci si troverà davanti a un guazzabuglio di situazioni dalle dinamiche incomprensibili!
Sul finire si cerca di dargli una logica e un motivo d'interesse e forse ci riesce anche...ma ormai è troppo tardi! troppo tardi per spiegare dei perchè e dei per come o ricamare sui personaggi, è gia almeno una mezz'ora che lo spettatore attende solo la parola Fine...e di tutto il resto...chissenefrega!

Cosa resta di Black Dahlia ?... ah sì, quel film con quell'atmosfera tipica...di quei film lì!

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  04/10/2006 09:25:12
   5 / 10
Ci sono due punti di vista l’ultimo De Palma. Il primo è per chi non ha letto il meraviglioso noir di Jame Ellroy da cui il film è tratto: in tal caso lo spettatore ignaro si trova di fronte a un giallone dalla trama assolutamente incomprensibile, con vicende avviluppate attorno a una serie di temi di cui non si riesce a cogliere la priorità e con una serie di personaggi accanto ai protagonisti, di cui si intuisce l’importanza senza poter quasi capirne il ruolo. Credo che in questo caso prevalga il disorientamento, da parte di uno spettatore ipnotizzato dalla maschera di cera indossata da Josh Hartnett.
L’altro punto di vista è per coloro che hanno letto lo stupefacente romanzo di Ellroy (che considero il migliore scrittore contemporaneo di noir): in questo caso prevale la rabbia per dover vedere un intreccio letterario perfetto sfilacciarsi in una trama frammentaria, in cui le omissioni e i necessari tagli impoveriscono la storia, in cui i personaggi tratteggiati con estrema maestria dallo scrittore non conservano un briciolo dello spessore psicologico necessario a rendere il film sconvolgente almeno la metà del romanzo da cui è tratto.
Altra nota negativissima, oltre alla sceneggiatura incomprensibile è, come già rilevato da molti, la scelta degli attori: Scarlett Johansson, per quanto bellissima, sembra una Barbie spaesata con un’espressione quasi comica dipinta sul viso; di Hartnett ho già detto: in Slevin fingeva di essere un uomo affetto da atarassia, ma sospetto che lo sia veramente; persino la bellissima Hillary Swank è fuori posto, sembra una bambina vestita con gli abiti di carnevale della mamma.
Il mio voto non è completamente negativo per l’eleganza della presentazione: la fotografia è molto bella con i colori virati al seppia, gli espedienti tecnici ricordano molto i film degli anni ’40, c’è molta accuratezza della ricostruzione delle scene, e almeno Aaron Eckhart/Lee Blanchard fa il suo lavoro in maniera onorevole.
Però che rabbia.

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Ultima risposta 09/10/2006 18.57.39
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Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  04/10/2006 05:01:01
   7½ / 10
Chi ha letto il romanzo di James Ellroy potrebbe restare deluso da questa trasposizione. Brian De Palma, ma forse più di lui Josh Friedman in quanto autore della sceneggiatura, sembra voler imboccare una strada e poi, improvvisamente, decide di seguirne un'altra. Inizialmente il film è una fedele trasposizione del romanzo di Ellroy di cui vengono letteralmente citate pagine intere, ma poi la caratterizzazione di alcuni personaggi primari e lo stesso corso degli eventi vengono completamente stravolti. The Black Dahlia in alcune sue parti tende ad edulcorare i contenuti dell'opera di Ellroy, in atri riesce ad essere più cinico e più inesorabile del romanzo stesso.
Ciò premesso, il film diretto da De Palma è un opera di discreta levatura. Un noir intenso senza eroi. In una Los Angeles dell’immediato dopoguerra, dominata da una Hollywood ladra di sogni e dispensatrice di disillusioni e di miserie umane, la corruzione ha crepato ogni cosa a partire delle “Stanze del Potere”, ai poliziotti che durante la rissa iniziale anziché sedare le violenze scommettono sui riottosi, al mercato del sesso che si cela dietro le audizioni di giovani aspiranti attrici. Ulteriore simbolo di tutto questo degrado sono le case edificate con i materiali di scarto dei set cinematografici. I personaggi strisciano per le strade e all’interno della vita stessa della città come i topi nelle fogne; peccatori senza speranza né desiderio di redenzione, perseguitati dai loro fantasmi personali, dalle loro debolezze e dalle loro ossessioni.
Il ritmo del film è incalzante e la trama è avvincente, anche se potrebbe risultare un poco dispersiva a chi non avesse letto il libro.
Le regia di De Palma è molto buona, anche se non ottima. Si tratta di un regista che riesce sempre ad esaltare la forza visiva dell’immagine e con essa sa sedurre il pubblico. Fra momenti in cui la macchina da presa ruota di trecentosessanta gradi e vari piani sequenza, vi sono tre sequenze particolarmente eleganti e raffinate. La prima è il ballo all’interno del locale lesbo, la seconda è la lunga soggettiva in cui Bleichert incontra la famiglia di Madeleine, e la terza è quella della resa dei conti notturna al rilascio di De Witt. Assai interessante anche l’incontro di pugilato fra i due poliziotti. Esso è parafrasi di quella Los Angeles del 1947: il machismo di due moderni gladiatori che lottano in un’arena, intrisa di violenza e permeata d’intrighi e d’imbrogli intorno ai quali circolano molti soldi, sotto gli occhi di una platea maniacalmente curiosa del sangue altrui.
Una regia che rende anche omaggio al Cinema, densa di citazioni e di autocitazioni.
Molto bravi tutti gli interpreti. Fra tutti primeggia la Swank, insolitamente sexy e seducente, nel ruolo dell’ambigua e misteriosa Madeleine, un’affascinate dark lady.
Eccellente anche il lavoro di Dante Ferretti che offre un’opera scenografica semplicemente perfetta.
Un errore mi ha colpito ( ma potrei essermi sbagliato) all’inizio la mano ferita della Dalia Nera è la destra, ma quando si assiste al modo in cui lei si è procurata tale lacerazione, m’è parso che fosse inquadrata la sinistra.
Comunque sia non è certo questo il punto debole del film, bensì, come accennato sopra, la sceneggiatura. Le tematiche dell’ossessione, delle ambiguità familiari, dei sogni e delle disillusioni, così come le passioni più sfrenate ed insane, sono affrontate energicamente dalla regia, ma troppo superficialmente dalla sceneggiatura. Questo fa anche perdere alla pellicola quel fascino, che ha decretato il successo del libro, e quel pessimismo di fondo che permea tutta la vicenda.
Inoltre si ricordi che l’omicidio di Elizabeth Short, cui si ispirano libro e film, è un fatto di cronaca realmente accaduto e rimasto ufficialmente insoluto. Fu un delitto di una brutalità e di una violenza inaudite e non si trattò di un omicidio seriale. All’epoca ebbe una totale copertura mediatica, e la popolazione seguì gli sviluppi delle indagini proprio come oggi segue le soap opera. Di tutta questa esaltazione e del terrore, che questo assassinio suscitò nell’opinione pubblica, nel film non ce n’è traccia.
The Black Dahlia è decisamente un buon noir e ne consiglio la visione. Tuttavia avrebbe potuto essere sviluppato in modo assai migliore.
Ne consiglio la visione anche a chi ha letto il romanzo di Ellroy, a meno che non si ricerchi una completa fedeltà al testo, che, come accennato, non c’è. Ma in fin dei conti lo stesso Ellroy durante un’intervista in cui gli chiesero le sue impressioni sul film, all’epoca ancora in lavorazione, ha dichiarato: “Mi sembra fottutamente buono!”.

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Ultima risposta 10/10/2006 17.53.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  04/10/2006 01:40:44
   7 / 10
Con The Black Dahlia De Palma punta molto in alto,trasponendo uno dei romanzi piu'difficili e autobiografici di Ellroy e per andare sul sicuro sceglie la via della maestosita'.La ricostruzione puntuale della Hollywoodland scintillante e grondante di promesse(opera del grande Dante Ferretti),e le atmosfere noir che dominano la maggior parte delle scene,rappresentano le componenti piu'suggestive di un film complesso da definire e soprattutto incapace di soddisfare fino in fondo.
La sensazione principale che segue la visione di The Black Dahlia e'quella di una successione di pezzi di bravura con l'unione di ottimi personaggi che sembrano pero'amalgamarsi con difficolta',e questa sensazione riguarda sia le relazioni tra gli attori sia la regia nel suo complesso....dopo l'incontro con Madeleine la narrazione perde di fluidita'comprimendo in poche battute una nutrita serie di eventi che conduce a una semplificazione sbrigativa delle ambigue relazioni instaurate tra i protagonisti.
L'eccesso di concetrazione penalizza l'equilibrio tra le singole scene alternando saggi di bravura registica a momenti in cui la tensione cala fisiologicamente(la stessa voce narrante che colma i vuoti sembra piu'una scelta di comodo che una ponderata decisione registica).
Il cast svolge bene il compitino:Hartnett fa uno sforzo sovrumano ma in fin dei conti la sua prova e'credibile cosi come quella della sua spalla Aron Eckhart...la Swank finalmente in versione Dark Lady sfoggia tutto il suo fascino regalandoci una prova sublime,battuta solo dalla strepitosa Mia Kishner,vera e propia rivelazione del film....la Johansson?L'anello debole del cast,troppo giovane e in un ruolo non suo nonostante l'impegno.
De Palma non tradisce se stesso dando ampio spazio a omaggi del cinema del passato,citazioni e autocitazioni che culminano nella strepitosa scena della morte di uno dei protagonisti,picco di virtuosismo stilistico che rievoca il capolavoro"Gli Intoccabili"ma di cui purtroppo non ha la coesione narrativa e la solida consistenza.
In conclusione direi che la sceneggiatura incide troppo negativamente,e per valutare la pellicola servirebbero almeno un paio di visioni consecutive:il ventaglio di personaggi descritti,la sottotrame a volte incomprensibili e un finale alquanto discutibile minano la riuscita dell'opera,tramutandola in un buon film,ma non di certo in un capolavoro.

giumig  @  03/10/2006 01:02:42
   8½ / 10
Certo la sceneggiatura non è delle migliori perchè alcuni passaggi soprattutto nel finale sono poco chiari...avrebbe giovato qualche minuto in più per spiegare meglio il finale. Il resto però è quasi perfetto. De Palma riesce a trasmettere perfettamente le atmosfere tipiche di un noir, dirige ottimamente e strizza l'occhio, con lcune inquadrature, al cinema anni '40. Bravi anche gli attori, l'unica che mi ha deluso è la Johansoon ma è un giudizio relativo allì'ottima prova di tutti gli altri.

Un ottimo film dunque da vedere con molta attenzione e soprattutto senza aspettarsi un thriller, ma un vero e proprio noir.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  02/10/2006 21:14:25
   9½ / 10
Prendetemi per pazzo, per folle o per tutto quello che volete, ma secondo me questo film è un capolavoro. Punto e basta. Le aspettative della vigilia vengono rispettate e il risultato è davvero straordinario.
A mio avviso, i lati positivi di "The Black Dahlia" sono svariati e ora cercherò di analizzarli.
La storia (non la narrazione) è davvero splendida e riesce a inquadrare la Los Angeles del 1947 con un occhio incredibilmente partecipe, tanto da immedesimare lo spettatore nell'ambiente della città stessa. In tal senso risultano fondamentali le splendide scenografie (che mi sembra siano di Dante Ferretti), le quali contribuiscono al successo del film sotto questo aspetto. Oltretutto, se devo essere sincero, ho trovato davvero ottima la regia di De Palma, il quale si concede più di un virtuosismo stilistico. Dopotutto non mi sembra di bestemmiare quando ammetto che "The Black Dahlia" non si discosta troppo dalle brillanti regie dei pochi film che ho visto del regista italo-americano. Infatti il direttore riesce ad unire perfettamente tutti quegli aspetti tipici del noir contribuendo, anche dal canto suo, a rendere indimenticabile quell’atmosfera accennata pocanzi.
E' altresì vero, comunque, che il punto debole del film è la sceneggiatura. Comunque non mi sento di attribuire le colpe di questa pecca a Brian: andando a vedere tra la componente tecnica dello staff, noteremo che lo sceneggiatore è Josh Friedman (autore, tra l’altro, del modesto "La guerra dei mondi"), il quale effettivamente non riesce ad adattare brillantemente il libro di Ellroy (che comunque non ho letto). Come è già stato scritto la risoluzione del caso appare troppo farraginosa e di difficile comprensione. Sono però anche certo che riguardando una seconda volta (e magari anche una terza) “The Black Dahlia” moltissimi enigmi o passaggi oscuri verranno comunque chiariti. In effetti credo che un paragone con il bellissimo “L.A. Confidential” sia d’obbligo: quando mi guardai il film di Hanson per la prima volta mi persi tantissimi passaggi fondamentali che mi complicarono non di poco la comprensione del film. Riguardandolo poi una seconda volta mi resi conto che ogni storia si riusciva a incastrare perfettamente nella vicenda contribuendo così a rendere quel film un vero e proprio capolavoro. Credo che sia la stessa identica cosa di “The Black Dalia”. Infatti, quando ci si trova di fronte a una gamma così vasta di personaggi e fatti la prima visione risulta quantomai ardua.
Un altro aspetto positivo del film sono senz’altro le ottime caratterizzazioni dei personaggi che, anche grazie a delle maiuscole interpretazione degli attori, risultano incredibilmente riuscite e fondamentali per il successo della pellicola. Mi par d’obbligo elogiare anche la recitazione di Josh Hartnett che, in tutta franchezza, non mi sembrava un attore trascendentale. Sono contento che mi abbia smentito. Si conferma ottima anche di Hilary Swank, a suo agio anche nelle vesti di donna “di facili costumi”. Scarlett Johansson, invece, è senz’altro l’anello debole del cast, nonostante non demeriti eccessivamente.
Sicuramente il mio è un giudizio “di parte”, visto il mio amore verso il noir, ma devo tuttavia ammettere che, a mio modestissimo avviso, “The Black Dahlia” è uno dei film migliori (se non il migliore) del 2006 .

Northpoint  @  02/10/2006 14:10:57
   5½ / 10
Film non entusiasmante, sotto tutti i punti di vista, non posso dire che sia brutto, ma non mi lasciato nulla.

Invia una mail all'autore del commento Fionzo  @  02/10/2006 09:40:17
   2 / 10
Che dire
il film è penoso: fotografia scarsa, attori mediocri e trama davvero incomprensibile. Sarà pure di De Palma ma come disse il buon Fantozzi: per me questo filmè una ****** PAZZASCA!!!


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Ultima risposta 02/10/2006 22.22.14
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super zik  @  02/10/2006 01:24:13
   4 / 10
Ho un'intelligenza media, e della trama non ne ho capito abbastanza da poter dire di aver capito la trama di questo film.

Credo che in totale una buona mezz'ora sia stata spesa per inquadrature di Josh a letto con le tipe, il che non aiutava molto nel mio tentativo di districarmi in quel groviglio di nomi, cognomi, soprannomi, fatti veri, fatti falsi, e omicidi.

Leggerò il libro, poi riguarderò il film. Ma un film che si spiega solo a chi ha letto il libro, è meglio non guardarlo, e il suo valore cinematografico è pari a zero.

Spilbergo  @  02/10/2006 00:55:28
   3 / 10
Il film è una porcata micidiale, se non fosse stato De palma a girarlo avreste tutti detto che era una zozzata, probabilmente se non fosse stato per il nome illustre dietro la macchina da presa non sarebbe uscito neanche in dvd.


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Ultima risposta 11/11/2006 03.19.08
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grumi  @  01/10/2006 23:33:44
   8 / 10
Gran film, buoni attori e ottima regia. A me è piaciuto probabilmente perchè non mi aspettavo troppo e soprattutto perchè prima di andarlo a vedere mi ero letto i commenti qui sotto che, tranne alcuni sparsi qua e là lo sminuiscono un pochetto.

Qualcuno ha scritto che è surreale e sicuramente in alcuni momenti lo è sembrato anche a me ma è una delle tante variazioni di tema che secondo me contraddistingono il film e lo rendono così paicevole

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Ultima risposta 02/10/2006 09.42.36
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Delfina  @  01/10/2006 19:22:55
   8 / 10
Buona trasposizione del romanzo di Ellroy. Bella, a momenti bellissima, la fotografia, buona la regia e la sceneggiatura. Un thriller di ottima fattura.

Forse, nel film si perde un po' la cupezza estrema del noir di Ellory, che dipinge un quadro estremamente cupo della Los Angeles degli anni '40 e '50, tra una classe politica e una polizia corrotta, una mafia che spadroneggia feroce (Mickey Cohen), i grossi traffici di stupefacenti e droghe più o meno legali (come le benzedrine).
Conturbante pensare che il delitto è un fatto reale, un omicidio che dominò le pagine di cronaca nera, avvenuto come nel film, ma nella realtà, invece, i colpevoli non furono mai scoperti. Alcuni ipotizzano adirittura che Marlyn avesse conosciuto la Black Dahlia... http://judicial-inc.biz/Black_dahlia.htm

marco86  @  01/10/2006 18:25:08
   6 / 10
enorme delusione.
cioè,il film merita pienamente la sufficienza,ma De Palma la deve smettere di girare queste cose.come già detto da altri,c'erano tutte le carte in regola per fare un gran film,considerate le predisposizione tecniche del regista,e invece il risultato è fiacco.
la prima parte,al contrario di molti,è quella che ho preferito di più.più dinamica e tecnicamente migliore della seconda.ma dal momento in cui compare sulla scena la brava (come sempre) Hilary Swank,il film muore improvvisamente:il ritmo si cala vortiginosamente,l'intreccio sfiora il ridicolo per la sua incomprensibilità,e anche sul piano tecnico il film ne risente,a parte forse la scena dell'hotel.

però penso che il problema principale,e non è la prima volta per de palma,sia la sceneggiatura.ora,dico io,ma non si rendono conto rileggendola che non si capisce nulla?
il punto è questo:ci sono tutti gli elementi fondamentali che devono esserci in un noir:la dark lady,la voce fuori campo,il tema del doppio,le prostitute,i tradimenti ecc ecc.manca solo il bianco e nero.ma tutti questi elementi non sono ben organizzati tra loro,tant'è che quando si giunge al finale la reazione che ci si aspetterebbe dal pubblico sarebbe una reazione di completa sorpresa per lo scioglimento dell'enigma.ma la reale reazione è tutt'altra:il finale non è solenne e memorabile come dovrebbe esserlo,e lo scioglimento dell'enigma è completamnete annullato dall'incomprensibilità dello stesso.non si può pretendere che la gente resti coinvolta da una vicenda senza capo nè coda.è vero che la sceneggiatura è un difetto tipico del regista,ma qui si sfiora davvero il ridicolo.

sugli attori che dire?la scelta è stata incomprensibile fin da subito.era difficile infatti per un cinefilo aspettarsi che Josh Hartnett diventasse improvvisamente Humprey BOgart.per il resto ho trovato accettabile la Johansson,brava la Swank e davvero mi ha colpito in positivo l'attrice che interpreta la dalia.tra l'altro le scene dei suoi provini sono davvero belle.
e infine la regia.in molti lodate l'aspetto tecnico del film,ma se devo essere sincero io sono rimasto deluso pure da questo.per carità,alcuni piani sequenza che sembrano usciti da Welles sono belli;la scena dell'hotel è bella,ma cavolo de palma ha fatto ben altro!e poi in genere nei film di de palma c'è una scena madre che lascia a bocca aperta per la meraviglia tecnica.qui la scena madre non saprei individuarla,perchè non ho trovato nessun picco di tecnica sublime.

boh...dopo averlo visto mi è venuta la febbre.forse è per questo che sono cosi cattivo nel mio giudizio.
un'ultima cosa:ho letto da stefano che il prossimo film di de palma sarà un horror.ebbene,nonostante la delusione di questo noir,mi aspetto un segno di rinascita dal prossimo film.brian non ha ancora raggiunto lo stato di demenza totale come ad esempio dario argento,quindi lasciamo aperte le porte della speranza.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  01/10/2006 17:03:07
   5 / 10
No, questo non è il grande De Palma di Scarface, de Gli intoccabili o di Mission impossible! Dev'essere stato un altro a dirigere questa roba! Non ci posso credere: sono andato al cinema premunito di vedere un grande film e invece...

Il film inizia già male: parte con toni surreali e grotteschi (vedi la s*****ttata iniziale degna di un film di Seagal o l'espressione inebetita della Johansson mentre guarda un film muto). Dunque penso: "Bene, De Palma avrà voluto girare un film in questo stile". Invece no, andando avanti scopro che ciò che è grottesco e surreale è prettamente involontario.
Il film prosegue, ma constato con dispiacere che non ha nulla di particolarmente speciale se non una scena con una bella soggettiva, una scena con un omicidio e il relativo violento fracassamento di cranio e fuoriuscita di cervello diretta splendidamente e una moltitudine di scene in cui ammirare le tette della Johansson.

Aaron Eckart e Hilary Swank sono ben in parte, la Johansson non mi ha colpito come in Match point ed è complessivamente mediocre (lei rimane sempre gnocca comunque) , ma la più brava è sicuramente la sconosciuta Mia Kirschner che interpreta la povera Dalia Nera e Fiona Shaw, la madre di Madeleine (Hilary Swank).
Riservo un commento speciale riguardo Josh Hartnett: sboroneggiandosi scimmiotando i grandi del passato come quando si atteggia da gran figo fumando le sigarette o come quando ogni volta che scopa spacca mezzo mondo ci regala indimenticabili e spassosi momenti di humour e compassione involontari.

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Ultima risposta 03/10/2006 10.43.13
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michele84  @  01/10/2006 15:52:20
   7½ / 10
Grande regista e cast eccezzionale!!!!!!!!!! intrecciatissima la trama, anche se a tratti un pò confusa, ma nel finale josh hartnett, attraverso una sua grande interpretazione, riesce a rendere il film bellissimo con una trama ricca di colpi di scena.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  01/10/2006 14:50:51
   6½ / 10
Devo dire che, all'indomani della mia impressione suscitata alla Mostra del Cinema, mi aspettavo che le mie riserve fossero completamente smentite: non è stato così e se i fan di De Palma hanno trovato l'operazione "black dalhia" quantomeno discutibile, vuol dire che il film ha qualcosa che non funziona.
L'addattamento di Ellroy è tutto sommato piu' che dignitoso e ... basta, e per varie ragioni.
De Palma stavolta si perde (ma non è la prima volta) in uno sterile manierismo, ossessionato dal bisogno di ricreare le atmosfere languide e introspettive dei noir classici, ma è tutto assai incoerente, specialmente quando è necessario superare l'onda temporale di tanti decenni di cinema : nel divario tra passato e presente, l'ostentazione del glamour da una parte e l'irritante rappresentazione della contemporaneità stilistica (insopportabili. diciamo, i provini soft-core della - finta? - "dalia nera") mostra eloquentemente quanto l'abilità registica di De Palma sia vacillante.
Ma non è una critica a un certo tipo di cinema: è il modo di fare "questo cinema" che non funziona, a differenza di un'opera per certi versi insuperabile come "untouchables".
Non ho letto il libro di Ellroy, tuttavia posso (credo) esprimere le mie perplessità sulla realizzazione dello script, dove è poco approfondita l'amicizia tra "ice" e "Fire" (Lee/Dwight), e soprattutto è ignobilmente rimosso quel senso di perdita della realtà di Dwight, nel momento decisivo in cui sa di non potersi fidare piu' di nessuno.
La Kay della Johansson non aggiunge nulla alla sua carriera cinematografica, anzi probabilmente lei da il meglio di se' fuori dai ruoli convenzionali di fatalona (ancora oggi le sue migliori prove sono "la ragazza dall'orecchino di perla" e "lost in translation"), la Swank ancora una volta stupisce (ma non del tutto in sintonia) con la sua dark lady saffica.
Mia Kirshner - provini sexy a parte- è invece convincente in pieno, ed è probabilmente l'unica che non provi a vivere in un dejavu di sguardi fatali e bottiglie di whisky raccolte per terra... probabilmente cio' è dovuto anche alla particolarità del suo personaggio.
Esercizio stilistico, dicevamo, e come tale impeccabile.
Con diverse incongruenze e lacune, per inciso la madre alcolista della Swank, la sua famiglia, la sparatoia in casa, tecnicamente superba per l'omaggio non dichiarato a Welles (forse "L'orgoglio degli Amberson"?) ma che rischia spesso di cadere nella caricatura.
Il film, comunque, non scalda il cuore e non appassiona mai veramente: neanche quando apre scenari inquietanti tipo la citazione dell'Uomo che ride con C. Veidt che dovrebbe/potrebbe essere una chiave di lettura anche per chi non ha letto il libro ma è un'ulteriore ostacolo alla sua comprensione.
Sorvolo sul patetico Hartnett, bello senz'anima, che tenta disperatamente di essere Bogey e finisce per sembrarne una sua parodia
Poi, per dirla tutta, De Palma cita abilmente se stesso, come la scena à la Einsenstein di Untouchables, e la solita galleria di voyeurismo raffinato e forse "sublimale" (il Lynchiano night lesbico con kd lang in smoking - ? . mentre intona un meraviglioso evergreen - Calvin Klein docet?).
Insomma, malgrado tutto un buon film di genere, ma privo di quel tocco magico che un'operazione del genere avrebbe potuto dare
Archiviato tra i tanti capolavori mancati

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Ultima risposta 02/01/2007 11.18.07
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Invia una mail all'autore del commento elvis84  @  01/10/2006 12:18:19
   6½ / 10
Leggendo i vostri commenti ho capito di non essere stato l'unico ad aver avuto difficoltà nella comprensione della trama..ottima la fotografia, buono il montaggio un bel film,ma niente di più.

Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  01/10/2006 11:39:18
   6 / 10
E' ufficiale: odio Scarlett Johansson...
Anche la mia vicina di casa ha le tette grosse ma non è che appesta ogni sorta di film... già ha rin********to Allen che continua a scriverle intorno film anonimi ma per interpretazioni ancora discrete, qui invece siamo al limite del ridicolo.
Senza scomodare grandi interpreti del passato da cui, in termini di fascino, c'è decisamente un abisso, ma basta anche rivedersi L.A. Confidential per capire che ad affossare questo film era sufficiente una coppia di protagonisti buoni per Dawson's Creek con la nostra britney spears a sfoderare espressioni da fatalona involontariamente comiche e il novello Bogart che dire spaesato è poco.
Fatta questa parentesi personale condivido quanto detto da altri; la sceneggiatura, in effetti complessa e difficile da rendere, causa qualche confusione e una diffusa lungaggine mentre la regia, pur ottima, non prevale più di tanto, come fosse lo stesso De Palma a non crederci.
Sotto l'aspetto tecnico invece il film è più che buono, oltre che zeppo di citazioni per i cinefili accaniti, ma secondo me c'era il materiale per tirare fuori un filmone, con un altro cast (buona comunque la prova della Swank) e una revisione della sceneggiatura.

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Ultima risposta 27/12/2006 11.01.04
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edo88  @  01/10/2006 02:44:24
   8 / 10
Sulla stessa linea di English Rain, sono stato ostacolato dalla complessità della trama, resa così proprio da tutti quei nomi spesso ripetuti ai quali viene fatto riferimento per le varie sottotrame (non poche).
Potevo dare di più, ma questa necessità di riguardarlo almeno un'altra volta vuol dire che non è troppo chiaro. E infatti è una pecca.
Però bellissime sceneggiature, bei costumi, bella fotografia e bei colori/sfumatore grigio-marron-nere. Per non parlare degli attori. Su tutti la Swank, per me sempre bravissima ma soprattutto bellissima. Poi vengono Eckhart, la Johansson (che non amo particolarmente come moltissim invece fannoi...) e infine Hartnett. Azzeccata la somiglianza tra la Swank e la Dalia Nera e la scelta dell'attrice che impersone quest'ultima, molto enigmatica e seduttrice.
Veramente stupende alcune scene (quella della scalinata su tutte); molte altre portano poi tensione con poco; ma ce sono anche di un pò più "rilassate"...forse troppo.
Peccato, ripeto, per la sceneggiatura non chiara subito, assolutamente: molti all'uscita dalla sala chiedevano ad amici/compagni conferme (non ottenute) su quello che avevano capito.
Pellicola decisamente noir e un pò inquietante...però da vedere.
Eccezionale poi Fiona Shaw nei panni di una madre "ribelle"...

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Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  01/10/2006 02:17:27
   7 / 10
Buon thriller,ottima regia,buon montaggio,ottima recitazione..pecca in qualche modo la sceneggiatura,ma solo per un problema di "chiarezza"..infatti è facile perdersi nei contorti nomi e nomignoli americani dei vari personaggi,un intruglio che lascia qualche difficoltà nel capire le situazioni,cause e conseguenze del finale.Cmq da vedere.

slint  @  01/10/2006 02:16:36
   6½ / 10
si lascia vedere,ma secondo me nn vale il prezzo del biglietto.
sara' xke' ti aspetti sempre qualcosa in piu' da registi del calibro...

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valerio1989  @  01/10/2006 00:49:11
   8 / 10
Ke dire.. è un film sicuramente ben fatto e curato nei minimi particolari.
La regia è ottima, gli attori sono tutti bravi dal primo all'ultimo e, specialmente la seconda parte, scorre bene.
Bellissime le donne stile black: Johansson, Swank e Kishner,buoni i costumi e le ambientazioni.
Belle le scene in cui si scopre tutto...

Il risultato è un film avvincente,raro, e crudo in alcune scene.
L'unica pecca è il troppo ingarbugliamento dovuto dall'eccesso di personaggi e delle scene.

Da vedere almeno 2 volte x essere capito a pieno ma sicuramente bello.

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Ultima risposta 01/01/2007 14.00.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  30/09/2006 21:35:18
   6½ / 10
E rieccoci, ancora una volta con i soliti problemi del cinema De Palmiano.
Avendo letto il libro di Ellroy (che mi era piaciuto tantissimo) aspettavo veramente tanto l'uscita di questo film. De Palma dopo l'omaggio al nero americano anni '40, "Femme Fatale" , in cui tornava a utizzare uno stile simil-Hitchcockiano sulla classica storia torbida di "La fiamma del peccato", stavolta porta sullo schermo un romanzo già complesso di per se. E ancora una volta guardando solo e sempre la forma.
In "The Black Dahlia" troviamo ambientazione, musica, voce off, look, e tutte le caratteristiche principali dei noir + famosi. I cinefili patiti di neri, saranno contenti di vedere 6000 citazioni disseminate dappertutto. Come la dalia del titolo (e il suo doppio Swank) che assomiglia ovviamente a Veronica Lake, protagonista con Alan Ladd del classico- bellissimo "La dalia azzurra" (che però in quel film era il nome di un bar).
Notate le 1000 citazioni da film come "La fiamma del peccato" di Wilder, per non parlare di "Il grande sonno" di Hawks (guardate la sorellina della Swank), e poi la soggettiva quando entra nella casa della famiglia della Swank, in cui De Palma rifà Delmer Davis regista dell'immenso "La fuga" (Film che in tutta la prima parte era in soggettiva).
Ma ce ne sono infinite. In almeno un paio di tutti i vorticosi ( e sempre stupendi) piani-sequenza che ci sono nel film, De Palma imita Orson Welles (compreso il famoso iniziale di "L'infernale Quinlan").

E così via dicendo. Il problema di questo film è che c'è solo questo. La storia è mal resa, la sceneggiatura confusissima, spesso manca persino l'atmosfera. Nei film di Torneur, Davis, Siodmak, Lang e così via, l'inganno si respirava nell'aria, erano torbidi. Qui niente, queste citazioni e lo sfoggio di tecnica sono al servizio di niente.
O meglio sono al servizio di un film che vorrebbe soddisfare oltre ai cinefili anche il grande pubblico. E da qui la scelta del tutto inspiegabile di fare un noir a colori .
Se lo splendido "Rischiose abitudini" di Stephen Frears o le incursioni Lynchane nel nero (Velluto blu o strade perdute) facevano dei colori il vero punto di forza, De Palma invece che fa? Non usa il bianco e nero e poi, in maniera francamente ridicola, usa colori smorti. Mi chiedo davvero che senso ha. Il genere piace a De Palma, da sempre. L'hanno fatto i Coen (alla loro maniera) un nero in bianco e nero, ed era un capolavoro.
La scelta del regista di Carlito invece è inspiegabile.

Un'altro punto debole è a mio parere il cast. Perfetti sono Aarhon Eckart e la bellissima e bravissima Hillary Swank, sensualissima.
Ma Josh Harnett, che poi è il protagonista, è fuori luogo. Probabilmente De Palma l'ha visto in "Sin city" all'inizio con il look adatto. Ma quando fa Mithum o imita Bogart facendo le smorfiette con le sigarette, mette tenerezza.
Anche La Johnason era 1000 volte più sexy nell'ultimo film di Woody Allen, qui per me non è adatta, oltretutto è troppo giovane.

"La dalia Nera" è un divertente omaggio, ricco di tecnica e citazioni. Poi poco altro. Il precedente "Femme Fatale" è molto + bello.

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Ultima risposta 02/10/2006 08.27.26
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agnese83  @  30/09/2006 20:08:36
   6½ / 10
E' un film che va visto almeno due volte,trama contorta, troppi nomi che la rendono poco chiara.Ottima regia,e ottima recitazione,costumi molto belli,e ambientazione tetra che non guasta.

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