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La versione sopravissuta è in pessime condizioni, il mediometraggio sostanzialmente vale per gli ultimi 5 minuti nella quale Bragaglia (fratello del più famoso Carlo Ludovico) da sfoggio alle più variegate forme geometriche ipnotiche ed illusorie relative al futurismo, complice lo status di turbamento della protagonista ormai convinta a togliersi la vita.Anche se poi con la corrente futurista, all'epoca guerrafondaia, incentrata a manifestare il moto, il movimento, la progressione, l'ultima sequenza è indice più di un antesignano del futuro surrealismo, simbologia spirale dalla quale non è difficile non accomunare a "Vertigo".