source code regia di Duncan Jones USA 2011
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source code (2011)

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locandina del film SOURCE CODE

Titolo Originale: SOURCE CODE

RegiaDuncan Jones

InterpretiJake Gyllenhaal, Vera Farmiga, Michelle Monaghan, Jeffrey Wright, Russell Peters, James A. Woods, Michael Arden, Cas Anvar, Joe Cobden, Neil Napier, Gordon Masten, Craig Thomas, Susan Bain, Kyle Allatt

Durata: h 1.33
NazionalitàUSA 2011
Generefantascienza
Al cinema nell'Aprile 2011

•  Altri film di Duncan Jones

•  Link al sito di SOURCE CODE

Trama del film Source code

Colter (Jake Gyllenhaal) è un soldato che fa parte di un programma governativo sperimentale per le investigazioni su un attacco terroristico. Si trova quindi costretto a vivere e rivivere, attraverso la tecnologia, la tragedia di un treno fatto esplodere da una bomba fino a che non riesce ad individuare gli attentatori. Ad aiutarlo nel suo viaggio attraverso il tempo e lo spazio ci sarà un ufficiale di collegamento (Vera Farmiga), mentre sul treno verrà supportato e s'innamorerà di una ragazza (Michelle Monaghan).

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Voto Visitatori:   7,22 / 10 (215 voti)7,22Grafico
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Voti e commenti su Source code, 215 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

hghgg  @  20/07/2013 19:40:02
   7 / 10
Buon film, ma anche un'occasione sprecata per venti minuti finali che buttano molto del buono fatto in precedenza nel gabinetto.
Diciamolo nulla di nuovo sotto l'orizzonte, film di fantascienza non certo innovativo, di stampo hollywoodiano e action (privo quindi di quella particolarità, di quella classe cristallina e delle riflessioni esistenziali che permeavano "Moon") ma con buoni spunti, buone idee, ritmo serrato e diretto con dannatissimo, indiscutibile talento da Duncan Jones, regista che terrò d'occhio con attenzione, e uno dei pochi figli d'arte da non decapitare all'istante.
Il film scorre benissimo, conciso e equilibrato, davvero interessante lo sviluppo della storia ripetuta con costanti variazioni in loop ogni 8 minuti, e potenzialmente ottimi erano gli sviluppi che ne conseguivano. Purtroppo nel momento in cui Jones avrebbe dovuto dare la zampata decisiva e trasformare il film in un gioiello, ecco che si scivola in un eccesso di stucchevole melassa hollywoodiana, in un buco nero di buonismo e banalità, con un finale non dico irritante ma quantomeno deludente. Ed è un peccato perché prima degli ultimi 15-20 minuti questo aveva tutto per essere definito un bel film. Nonostante tutto fa vedere buone cose nella prima ora e resta un prodotto più che discreto, con una buona interpretazione di Jake Gyllenhaal (nulla a che vedere però con lo straordinario one-man show di Rockwell in "Moon") che non sarà un grandissimo attore ma il suo mestiere lo sa fare bene.
Jones/Bowie ha talento, sicuro, ora va aspettato al varco con il suo terzo film. Confermerà il suo talento oppure "Moon" resterà un piccolo capolavoro d'esordio isolato, seguito da vari prodotti di mestiere ? (Mi ricorderebbe parecchio Arofonsky in questo caso o, nella peggiore delle ipotesi, Kassovitz).

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Ultima risposta 05/04/2015 04.49.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  12/04/2012 02:44:31
   7 / 10
Source Code è un film stilisticamente molto diverso da Moon, ma come tematiche affrontate presenta molte analogie: innanzitutto, in entrambi i film il protagonista scopre che la sua vita non è altro che un'illusione, una finzione, che egli non è ciò che ha sempre creduto. Se nel suo primo film Jones fa scoprire al suo protagonista di essere soltanto uno tra le centinaia di cloni della stessa persona, qui abbiamo un soldato morto a cui è rimasto soltanto il busto che vive dentro un sogno. Un altro punto in comune, è che tale realtà illusoria è creata da un'autorità nemica dell'individuo, che utilizza l'individuo per i propri fini calpestando i suoi sentimenti, il suo dolore, i suoi diritti. In entrambi i film, quindi, l'elemento centrale è la sofferenza dell'individuo patita a causa dell'oppressione della società e dell'autorità.

Il film funziona molto bene e tiene incollati allo schermo per la sua intera (e breve) durata, tolto l'improbabile finale che come molti hanno fatto notare rischia di rovinare parzialmente l'opera. Purtroppo Jones viene preso da una mania compulsiva da happy end, e fa terminare il suo film nel migliore dei modi pur andando contro qualsiasi logica. Il finale perfetto sarebbe stato quando il sogno si era bloccato in un intenso fermo immagine; e invece quel singolo momento di poesia non basta, la vita deve andare forzatamente avanti. La logica del film viene improvvisamente rotta da una sorta di magia, scaturita forse dalla forza dell'amore, ma così facendo si svilisce la magia della suggestione di quel momento cristallizzato.

Riguardo a Moon, invece, deve essere un film che invecchia bene. Ho letto che alcuni di voi si sono pentiti di avergli dato un voto troppo basso, e anch'io pensavo proprio che alla distanza gli avrei dato un voto in più.

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Ultima risposta 20/06/2012 13.44.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  05/04/2012 14:40:01
   7 / 10
Dopo l'ottimo "Moon" Duncan Jones continua a tenere con il fiato sospeso lo spettatore per tutta la durata del film con colpi di scena a profusione e con una trama intrecciata ma mai troppo complicata!
"Source code" è un film riuscito quasi pienamente che forse eccede nel finale quando supera troppo il limite...
Teniamo d'occhio questo regista...

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Ultima risposta 11/04/2012 12.53.25
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Noodles_  @  28/09/2011 12:05:58
   8 / 10
Brillante opera seconda di Duncan Jones, che si conferma un ottimo regista di fantascienza, sia dal punto di vista tecnico (perfetto, neanche una sbavatura) che nella scrittura/scelta delle sceneggiature.
Asciutto (molto congeniale la breve durata), geniale, divertente ed emozionante, e probabilmente destinato a diventare un piccolo cult nel genere.
Anch'io sono tra quelli che avrebbero forse preferito che finisse sullo splendido piano sequenza "all'indietro" del bacio – in questo modo si sarebbe rimasti su un piano relativamente scientifico, e a suo modo "credibile", evitando di entrare proprio in extremis nel campo delle realtà alternative e di rendere quindi possibile un criticabile lieto fine; tuttavia devo ammettere che proprio gli ultimi secondi (soprattutto le parole ma anche le immagini) sono quelli che più mi hanno colpito emotivamente, lasciandomi per qualche minuto sprofondato nella poltrona con una piacevolissima sensazione di sbalordimento e batticuore.
Ho notato che come spesso accade in casi del genere gli utenti del sito si sono divisi tra gli entusiasti (coloro che sono riusciti a lasciarsi andare e ad apprezzare in pieno le qualità di questo gioiellino) e i più razionali, che hanno invece privilegiato una critica più fredda e ragionata, con accenti sulle poche cose attaccabili, rimanendo comunque questi ultimi, e meno male, su voti comunque non inferiori ad una sufficienza abbondante.
E siccome, come sappiamo, repetita iuvant, ancora una volta consiglio a chi non l'ha ancora visto di approcciarlo sapendone il meno possibile, perché la comunione tra il disorientamento del protagonista e quello dello spettatore sono uno dei punti di forza della storia. Assolutamente da evitare quindi come la peste, e come al solito, il càzzo di trailer bastardo, che ti riassume in 2 minuti tutto il film e ne rovina in modo scandaloso la visione.

E adesso speriamo che il buon Duncan rimanga il più a lungo possibile "Inglese" e non si Nolanizzi, anche se purtroppo la vedo difficile…

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Ultima risposta 06/10/2011 14.05.34
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Bellinidj  @  25/08/2011 11:48:48
   8½ / 10
E' indubbiamente uno di quei film che si apprezzano non tanto per le ambientazioni particolari o gli effetti speciali, ma per l'alone di mistero che li avvolge, dietro all'affascinante mondo della fantascienza.
Ci sono parecchi punti non chiari, mi piacerebbe sentire le opinioni di qualche altro spettatore a riguardo nello SPOILER:

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Ultima risposta 22/09/2011 04.19.11
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Manu90  @  18/07/2011 09:35:58
   6½ / 10
Non male, intrigante ma a mio avviso si poteva tentare di più. Il finale troppo buonista di certo non mi aiuta nell'alzare il voto del film. Poi una cosa non ho capito

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Ultima risposta 17/10/2011 10.22.20
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souldoubt85  @  14/06/2011 16:22:01
   7½ / 10
Buon film.
Molto avvincente e con una buona dose di originalità nell'idea di base.
La trama sta in piedi anche se con qualche falla e Gyllenhaal fa bene il suo lavoro...

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Un fantasy-thriller da non perdere anche se il finale happy-ending fa un pò storcere il naso. Io l'avrei aggiustato così...

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Ultima risposta 01/08/2011 13.48.00
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  25/05/2011 10:48:31
   7½ / 10
David Bowie qualcosa avrà pur lasciato nel suo figliolo se questo quarantenne (ma ne dimostra venti) è così bravo con solo un film prima di questo, soprattutto se il film in questione si chiama Moon e ha riportato la fantascienza umana a livelli altissimi. Comunque, Source Code è un film come non se ne vedevano da parecchio tempo, divertente, accattivante e ben scritto. Potrebbe sembrare uno di quei racconti di fantascienza che gli autori inglesi e americani scrivevano a manetta negli anni 60 e 70, pubblicati sulle riviste e da noi sugli Urania: il protagonista maturo, preparato ma non certo un superuomo, solo, impaurito e alle prese con un evento eccezionale. Gyllenhall è molto bravo a calarsi nella parte e dimostra una grande cura e versatilità nel rendere gli stati d'animo. Michele Monaghan è dannatamente affascinante. Un film fatto con rigore, non delude nè gli appassionati nè chi è in cerca di un film senza troppe richieste.
Magari solo nel finale... SPOILER

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Ultima risposta 12/06/2011 11.07.13
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Bertasa  @  22/05/2011 18:38:28
   10 / 10
Perfetto.

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Ultima risposta 24/05/2011 13.09.54
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pipizanzibar  @  13/05/2011 12:05:33
   7 / 10
lascia molte, troppe cose inspiegate e

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Ultima risposta 31/05/2011 22.55.50
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Sparda  @  12/05/2011 09:21:49
   8 / 10
A me questo film è piaciuto moltissimo, sarà che i viaggi nel tempo hanno sempre un gran fascino, vorrei sapere cosa ne pensate della mia ipotesi sul finale . . .

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Ultima risposta 12/05/2011 15.35.42
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/05/2011 14:26:09
   7½ / 10
I primi trenta minuti del film sono qualcosa di letteralmente formidabile, roba da trip allucinogeno nella poltrona del multisala... il voto pertanto è condizionato non tanto o solo dallo script, ma dalla realizzazione di un'opera che ti assorbe completamente, ti ridesta e infine colpisce annientando tutte le tue riserve (che non mancano) sulla carenza scientifica e sociale del tema. Perchè alla fine, in questo astutissimo cocktail di Minority Report, Speed e Atto di forza (i primi che mi vengono in mente) c'è anche una teorizzazione non banale sul tema della dimensione mentale parallela, che è come dire che se Queneau scrivesse Esercizi di stile nell'America tecnologica di oggi, forse avrebbe un'impatto di questo genere. Quello che colpisce è proprio la capacità del regista di creare una splendida galleria di volti comuni (i personaggi del treno) sul tema ormai abusatissimo della sicurezza e del terrorismo.
Nonostante questi merìti però il film risulta enfatico e ordinario, almeno per due ragioni (v. spoiler 1 e spolier 2) .
Al contrario, il rapporto che si crea tra l'uomo-cyborg (sopravvissuto o vivo artificialmente) e l'assistente rasenta il sublime, e ricorda quasi quasi l'incosciente dualismo tra David e hal 2000 nel capolavoro di Kubrick.
Ci sono altre sfumature, nel film, che tentano di conciliare il mondo della tecnologia con una forte componente umanistica, di cui il film è purtroppo almeno in parte sprovvisto. e riguarda le vittime del treno.
La preventività post-11 Settembre serve a trovare un capro espiatorio credibile oppure è più importante evitare la strage e agire affinchè il dramma non si consumi sotto i nostri occhi?
Un cinema che. con tutti i suoi limiti, ha perciò l'innegabile merito di rinverdire i fasti della fantapolitica nel cinema, come nel miglior John Frankenheimer, pur senza aggiungere ulteriori sorprese a quello che è di fatto un thriller di cassetta di ottima fattura tecnica

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Ultima risposta 16/05/2011 14.00.21
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  05/05/2011 00:17:55
   8 / 10
Amo Duncan Jones. Voglio un figlio da lui a cui raccontare tante belle storie distopiche che gli faranno venire gli incubi per mesi e mesi.
Anche se meno personale rispetto a Moon, questo Source code ci consegna un regista in grado di confezionare un solido blockbuster d'autore. Un' ottima regia permette di sfruttare una situazione ripetitiva senza annoiare mai. E' esemplare come i particolari degli otto minuti cambino, anche impercettibilmente, ogni volta che il protagonista ricomincia la sua indagine a posteriori da capo. L' impatto emotivo del film è forte. Si tratta di fantascienza etica, umana, profonda. Peccato per un finale che avrei troncato qualche minuto prima. Ma va bene anche così.
Abbiamo trovato un regista di fantascienza con le palle. Teniamocelo stretto.

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Ultima risposta 29/09/2011 18.14.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  05/05/2011 00:12:14
   4½ / 10
Un film spiazzante, nel senso che non si capisce la brusca virata di rotta di un regista dal quale mi sarei aspettato, perlomeno dopo "Moon", tutt'altro genere di film.
Diciamo subito che, se tecnicamente Jones riconferma le sue doti, la storia è assolutamente trita e ritrita, e dopo i primi 8 minuti (non scherzo) si può benissimo indovinarne il finale. I personaggi mancano completamente di spessore psicologico, e le dinamiche emotive che intercorrono fra di essi sono così prevedibili e banali da rasentare l'ilarità. Spiazzante anche la frettolosa risoluzione dell'enigma, ammesso che di enigma si possa parlare; tant'è che la storia in sé appare come una scusa, poco credibile, per attribuire un senso ai vari guazzabugli spazio-temporali che si iterano ad intervalli regolari.
Più che un voto al film, che in effetti potrebbe anche meritarsi la sufficienza, è un voto alle aspettative tutt'altro che ripagate. Gradevole sì, ma troppo frettoloso per coinvolgere davvero; troppo privo di quell'impronta emotiva personalissima che ha reso Moon un piccolo gioiello della fantascienza.

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Ultima risposta 05/05/2011 00.13.51
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outsider  @  02/05/2011 23:23:44
   8 / 10
ottimo film e ottima prova interpretativa del nostro ex ragazzo donnie.
certamente espressiva Lei, attraente.
Esisterà un mondo parallelo? Mah.
Comunque bello.
Da vedere e nulla più.
Consigliato da outsider

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Ultima risposta 05/05/2011 09.08.44
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Invia una mail all'autore del commento ziotony  @  02/05/2011 22:30:14
   5 / 10
Non capisco proprio questi gran voti, l'idea agenerale del film è anche decente , ma nulla di più , il film risulta lento fino a metà ,ripetitivo, ripetitivo, ho detto ripetitivo? Nulla è sviluppato in maniera sufficiente , alla fine ci si arrende a ciò che accade , senza farsi troppe domande , il lieto fine (lieto fine ?!?!) arriva , ma alla fine ciò che dà soddisfazione è più che altro la FINE !!!

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Ultima risposta 02/05/2011 22.46.25
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  02/05/2011 17:54:43
   5½ / 10
Sean Fentress (Jake Gyllenhaal) era un'insegnante di storia, il Capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) un elicotterista dell'esercito, ovviamente americano, in missione per conto di Zio (Sam). Donnie Darko (Jake Gyllenhaal) era una specie di eroe depresso e romantico. Adesso, in "Source Code", Jake Gyllenhaal è un insieme di tutti questi personaggi. Anche lo specchio pare indeciso, riflettendo un'immagine che non è la sua.
Prendendo in prestito la primitiva imbranataggine tipica di certi docenti (soprattutto quando sono gettati in pasto a congegni fantascientifici poco avvezzi alla loro indole), la risolutezza di certi soldati, e un viaggio nel tempo (il quale in verità assomiglia in questo caso più a un loop che a un wormhole), l'eroe della storia (presentato attraverso l'uso di tanti nomi per confondervi un po') è convinto di partecipare a una simulazione, probabilmente ideata da quel manipolo di burloni dei suoi amici (?) militar-governativi. E così se ne sta bel bello sul treno delle 7.40, nell'ora di punta, e gli basterebbero ancora 8 minuti per giungere verso Chicago. Solo che quel treno esploderà, e lui dovrà scoprire, uscendo e rientrando continuamente da quei brevi giri d'orologio, chi è l'attentatore e come ha fatto a far saltare in aria quel maledetto convoglio blindato (sul quale non funzionano i freni di emergenza, deprecabili tecnici USA!).

Partendo da presupposti che tirano in ballo la fisica quantistica, il calcolo parabolico, le mappe sinaptiche e altre ******* del genere, lo spaesamento del povero Gyllenhaal si manifesta attraverso aggressioni gratuite ai passeggeri tanto che, prendendo a cazzotti un po' tutti (neri, bianchi, gialli), prova alla cieca a evitare l'attentato. Inizialmente un po' duro di comprendonio, non è un bel vedere mentre recita roteando gli occhi e la testa nel tentativo di risultare apprensivo. Il bello è che deve fare tutto da solo, senza l'inquinamento di tanti effetti speciali che di solito riempiono le scene di film come questo.

Tuttavia l'artificiosa "riassegnazione del tempo sta alla rassegnazione dello spettatore" come il "continuum temporale sta al cortocircuito emozionale", in un'equazione matematica inventata qui per qui giusto per prendere in giro la protervia dello scritto. E' troppo facile insinuarsi nell'ostinazione scientifica di questa sceneggiatura. Il film predica il valore della vita, quando non è in grado di discernere tra il suo rispetto e lo sfruttamento; oltretutto non tenendo conto dell'importanza della salute cinematografica, sempre più irrimediabilmente compromessa nelle mani di certi trascurabili figuranti.

Come in "Moon", il sopravvalutato esordio sempre diretto da Duncan Jones, il protagonista parla con il mondo esterno attraverso un monitor, ha desideri semplici e molto umani (il tentativo di parlare col padre), e si trova chiuso in una specie di sarcofago transitorio nel quale "opera" in semisolitudine; dalla base lunare siamo passati a una capsula-tomba. Jones, figlio di David Bowie, ha il pregio di mantenere una limpidezza registica che a tratti intriga e ci avvicina a una sgradevole sensazione claustrofobica. Prima di parlare della nascita di un Autore, a mio avviso bisognerà attendere ancora: troppi riferimenti in carta carbone, deboli e un po' inconsistenti sono stati esibiti fin qui perché si possa individuare un'impronta originale e significativa.

Ma ritorniamo all'eroe tanto citato all'inizio, che altrimenti scadono gli 8 minuti. Jake, io ti voglio bene. Sono convinto che tu sia uno dei più bravi attori in circolazione. Non farti azzerare la memoria da queste sciocchezze, non cedere alle facili lusinghe di un finale dalla lacrima artificiale: l'esplorazione spirituale e l'approfondimento morale arrivano troppo tardi per emozionare davvero. La prossima volta scegliteli meglio i film, Donnie mio caro.

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Ultima risposta 03/05/2011 10.15.08
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Leonhearth87  @  02/05/2011 15:55:02
   6½ / 10
Sicuramente un buon film. Buona la trama, il ritmo è sempre alto, complice anche la non eccessiva durata del film (1 ora e mezza). Bravo Jake Gyllenhaal, secondo me potrà essere anche migliore in futuro. L'unico grande difetto del film è l'originalità: l'idea di base, anche se cambiata in qualche modo, fondamentalmente è quella vista in altre pellicole come Deja Vù. Sicuramente non è la "copia fatta male" di quest'ultimo, ma sicuramente Source Code usa l'idea di fondo: tornare ai momenti del disastro per catturare l'attentatore, cambiando qualche elemento e creando, tutto sommato, un film gradevole.

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Ultima risposta 02/05/2011 16.24.51
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  01/05/2011 23:15:29
   7½ / 10
Andate nel futuro e raggiungete la luna in compagnia di un Precog. Mettetevi subito alla ricerca del bar più alternativo e schiaffate il vostro amico Precog dientro al bancone.

Ora, fategli fare un cocktail: un po' di "Ricomincio da capo", qualche spruzzatina di "Lola corre" e un mezzo litro di "Allucinazione perversa". Infine, prendete il vostro vecchio cd di David Bowie e inseritelo nel lettore:

Rebel Rebel, you’ve torn your dress
Rebel Rebel, your face is a mess
Rebel Rebel, how could they know?
Hot tramp, I love you so!

Tutto ciò sarà stellare.

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Ultima risposta 05/05/2011 00.15.59
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dagon  @  01/05/2011 08:56:51
   6½ / 10
Idea non male, un mix tra "ricomincio da capo" e "deja vu", affidata ad un regista che si conferma interessante e non dozzinale. Purtroppo il film dura 5 minuti di troppo, non finisce dove dovrebbe finire


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Ultima risposta 05/05/2011 12.15.19
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  30/04/2011 15:25:15
   7 / 10
Una sceneggiatura solida anche se non eccessivamente originale (ricorda qua e là Nolan e altri...), un protagonista decisamente convincente e una regia accurata rendono Source Code un blockbuster riuscito. Bella confezione e buon intrattenimento. Ritmo teso per un film che riesce a catturare pienamente l'attenzione.
Un po' troppo sdolcinata la parte finale.

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Ultima risposta 01/05/2011 01.56.47
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