shortbus regia di John Cameron Mitchell USA 2006
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shortbus (2006)

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locandina del film SHORTBUS

Titolo Originale: SHORTBUS

RegiaJohn Cameron Mitchell

InterpretiRaphael Barker, Lindsay Beamish, Justin Bond, Jay Brannan, Paul Dawson, PJ DeBoy, Peter SticklesLee Sook-Yin

Durata: h 1.42
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2006

•  Altri film di John Cameron Mitchell

Trama del film Shortbus

New York. Ambientato dopo gli attentati dell'11 Settembre, in una città ossessionata dal terrorismo, il film parla delle relazioni interpersonali, tra etero e omosessuali con i loro relativi problemi. Una coppia omosessuale si reca da una sessuologa per un parere sull'opportunità di diventare una coppia aperta, ma in realtà la stessa dottoressa avrebbe bisogno di alcuni consigli, dato che, nonostante abbia una intensa vita sessuale col marito, non riesce comunque a provare piacere...

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Voto Visitatori:   6,03 / 10 (73 voti)6,03Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Shortbus, 73 opinioni inserite

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Jumpy  @  06/10/2023 14:56:48
   6½ / 10
Un po' Sesso, bugie e videotape, ed un po' La natura ambigua dell'amore.
Un film di eccessi, fin dalla scelta di usare colori forti e saturi, le scene di sesso esplicito fin dai primi minuti.
Capisco il messaggio, il sesso visto come massima rappresentazione di se stessi e lo Shorbus (come la discoteca alternativa del film di Arcand) come luogo protetto e riservato dove sentirsi liberi di esprimersi, nel più ampio senso possibile.
Al di là degli intrecci e dei problemi personali dei protagonisti, viene però il dubbio che tutti questi corpi nudi ostentati servano a coprire una certa mancanza di idee... il film infatti, seppur si lasci seguire fino alla fine, mi è sembrato girare un po' a vuoto.

DarkRareMirko  @  19/08/2020 23:13:37
   4 / 10
Eccentrico, queer e weird, è stato girato solo solamente al fine di far scalpore.

E' un porno a tutti gli effetti con poco da dire e molte stranezze da mostrare.

Mi ha lasciato impresso poco o nulla. Il regista farà meglio con Rabbit hole.

Echi, lontanissimi, di Soderbergh.

Oskarsson88  @  11/03/2015 11:59:19
   6½ / 10
Particolare e bizzarro film sulla sessualità. Divertente e amaro.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  20/10/2013 14:44:43
   4½ / 10
Film anonimo di scarso interesse.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  25/03/2013 13:46:10
   8 / 10
"la vita è dura dura: la vita è una durissima ca.z.z.ata [eccitatissima "

Barteblyman  @  02/03/2013 15:55:02
   7 / 10
Auto-fellatio o selfsucking. A me viene subito in mente Ron Jeremy, detto uomo baobab ma anche Giullare. Auto-fellatio e quindi solitudine a prescindere con la variante, nell'apice, di un cum swapping. Auto-swapparsi. Se qualcuno in questo momento sta davvero leggendo quanto sto scrivendo e se questo qualcuno si sta chiedendo di che diavolo sto parlando, be', la domanda è legittima. Con un sontuoso sunto posso riassumere il tutto con: solitudine. Non masturbazione ma solitudine. Ove la masturbazione è un ponte che può sfaldarsi. Arrivare a me, venire a me, tramite lo sfregamento, il su e giù, l'introiezione. Arrivare a me perché mi sento dannatamente tormentato e devo porvi rimedio.

Mi muovo, spaurito come un complemento di specificazione all'interno di una semantica ambigua. Cosa in realtà sono? Cosa in realtà sto scrivendo? Con chi in realtà sto vivendo? Cosa è poi questo: ? Il manico di un ombrello sopra una piccola pallina statica? Piove, piove ed io adopero l'ombrello al contrario. Tutto questo è inesorabilmente sbagliato.

Il sesso come ponte, verso me stesso e verso -di conseguenza- gli altri. Come Moravia, o meglio come Ernesto De Martino (in La fine del mondo) che riflette su Moravia e sulla portanza intermediaria della sessualità, il "residuo puro". Infatti, oltre al primato ontologico e al primato ontico individuati da Heidegger noi tutti possediamo un altro primato inscritto: possiamo scopare. Possiamo e dobbiamo farlo. Per star-CI bene, giacché come sostiene anche l'Anselmo del Monologion: le cose possiedono una loro bontà. E vi è certamente bontà nel sesso, nel sesso come atto di condivisione, di co-esistenza, di consenso, di dialogo. Cinematograficamente poi quale è stato l'ultimo messaggio lanciatoci da Kubrick? Che cosa dobbiamo fare adesso? Scopare.

Attenzione però. Attenzione non solo a non incrociare i flussi ma anche a non deragliare nel pacchiano essere. Come ci ricorda sempre il caro Anselmo, esiste una scala di valore nelle cose esistenti. E come ci ricorda il mio gommista: fai attenzione a non beccare i marciapiedi. Se becchi il marciapiede con la svirgola ti svirgoli la convergenza e se va peggio ti tocca pure cambiare il pneumatico. E sossoldi. Chi li ha i soldi? Io no. Ma questo ora non c'entra nulla.

Aprire le porte dello Shortbus significa entrare in una sorta di campana di vetro smaltato. Al di fuori vi è Edvard Munch, lì bello che pronto a ritrarti. Dentro lo Shortbus Edvard Munch è impegnato a rimpinzarsi di popper-corn e a far due chiacchiere con l'uomo in lustrini, quello rosa vestito e con le labbra che sanno di fragola. Pamphlet e paillette. Palafitta sociale issata oltre la palta bigotta; paiola di corpi nudi. La pagania del penchant. La pallestesia vaginale programmatica. Più tutte le P di questo mondo.

Una vera e propria terapia sessuale di gruppo. Per porre finalmente un freno ai freni che mi bloccano nel mio essere instabile, nel mio sentirmi scontento, nel mio non riuscire ad avere un orgasmo, nel mio terrore esistenziale. Un aiuto. Un aiuto che può essere anche dato dall'osservare per poi provare, io da solo, a riscoprire (riscopare) me stesso. A sbattermi in faccia il mio non esistere in me, per prendere a colpi di gamba di manichino ogni orpello che ottunde la mia fottuta voglia di uscirne.

Lo Shortbus è l'uscita di sicurezza dalle insicurezze. E' anche un tirar via una delle prime maschere pirandelliane. Tirarla via, truccarla un po' e renderla più divertente. Muoversi di stanza in stanza, avventurandosi in un mondo di simulacri palesi altri. Tutto il mondo è palese ma quello in maschera e mascara lo è di più. Ed è un palese paradossale di maschere de-mascherate. Dall'esterno ogni tanto potrà capitare che ti tolgano la corrente e che tutto si faccia buio. E' normale che succeda, le cose si fanno spesso buie. Ma in cotale inferno di cecità, chiusura e ferite non è poi così inconsueto che qualcuno tiri fuori delle candele e che tu, ad un certo punto, ti unisca agli altri sorridendo nel cantare quella che è ben donde e oltremodo la fine.

sweetyy  @  27/01/2012 02:04:33
   4½ / 10
Non mi è piaciuto molto e non per la presenza di scene esplicite, ma per il film in se. Personaggi poco profondi e che non suscitano interesse, almeno per quanto mi riguarda.

lupin 3  @  14/12/2011 13:40:43
   6½ / 10
Da guardare senza troppe pretese.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  16/09/2011 10:06:06
   8 / 10
Il sesso usato in modo esasperato ed esplicito come mezzo x ritrovare se stessi e x riconciliarsi col mondo esterno. Poetico nonostante l'hardcore estremo delle immagini, allegro e spensierato ma allo stesso tempo triste e introspettivo.
Non un capolavoro,ma sicuramente una piacevolissima sorpresa :)

ps : l'asiatica quant'è bonaaaaa?? O_O

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barone_rosso  @  03/05/2011 23:07:56
   5 / 10
Un incrocio fra un porno e un film impegnato, riuscito neanche troppo male, ma rimane pur sempre una mezza ******... Si salva "Sook-Yin Lee", mai sentita prima ma è l'unica che tiene un po' su il ritmo del film dal punto di vista del cast.

baskettaro00  @  21/04/2011 17:06:00
   5 / 10
10 a questo film, ammesso e non concesso che io non ne abbia capito del tutto il contenuto mi pare davvero esagerato.
Se avessi saputo dal principio le tematiche trattate me ne sarei astenuto dal visionarlo, il regista ha calcato abbondantemente il pedale sull'acceleratore regalando scene di un esplicito ad altissimi livelli(i vari rapporti a 3 degli omosessuali...i minuti iniziali...)
Un senso alla fine ce l'ha pure, Mitchell ci vuole raccontare la vita di tutti i bassifondi della Grande mela, radunati in un locale(lo"shortbus"per l'appunto)nel quale possono sentirsi tutti"figli dello stesso dio".
In sostanza, scene molto molto forti, condite da un inutile volgarismo gratuito e fastidioso, se il regista avesse raccontato il tutto non eccedendo in particolari troppo spinti ne sarebbe uscito qualcosa di meglio, alla fine il senso del film va a perdersi a causa di queste scene.
Ovviamente anche il voto 1 è indegno del film, ma sicuramente più compatibile rispetto al 10, scelgo la via di mezzo: il 5.

Ciaby  @  15/03/2011 20:12:28
   10 / 10
No, dai, ragazzi, stiamo scherzando? La distruzione degli ideali, pura e nichilista, il cammino dolorosissimo e tortuoso verso la riscoperta di sè stessi, la ricerca dell'altro nel sesso. Io leggo sotto che lo trovate un film pornografico. Se per pornografia intendete un film che esaspera, riuscendo comunque ad essere un grido, un urlo generazionale vi do ragione.

Bellissima la scena della psicanalista, rimasta sola sulla spiaggia e quella iniziale del quadro.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  25/02/2011 23:53:56
   7 / 10
Mi ha ricordato molto "Sesso, bugie e videotape". Entrambi sono dei film-termometro, raccontano lo stato dell'arte nei rapporti interpersonali e i conflitti esistenziali in alcuni individui rappresentativi. Indirettamente ci dicono anche come si vive e come una società (quella americana) rappresenta se stessa.
Nel film del 1989 si descrivevano gli smarrimenti e le incertezze di una famiglia e di persone in un normale contesto borghese. Alle prese con la crisi delle istituzioni, dei rapporti interpersonali e della propria vita sessuale, i protagonisti cercavano almeno di rifletterci sopra, parlando, discutendo apertamente (era un film quasi "bergmaniano"). La novità di quel film era l'uso attivo dell'immagine filmata come rappresentazione "genuina" della realtà; il riconoscimento della finzione come unico mezzo per comunicare con gli altri ed essere se stessi.
Dopo quasi vent'anni la situazione negli USA non è molto diversa, si è comunque evoluta e in un certo senso assestata. Si è imparato a vivere con l'incertezza e la mancanza di punti di riferimento certi e addirittura questo apparente "disagio" lo si fa diventare una specie di "forza", un motivo di orgoglio, in quanto rappresenta il massimo di libertà che un individuo e una società può augurare per se stessa. Non a caso il film si apre con l'accenno alla tragedia dell'11 settembre. Il regista ci vuole far capire che nel mirino dei terroristi fondamentalisti non c'erano solo i simboli del potere economico e politico, si voleva colpire la città di New York anche come simbolo di un modo di vivere estremamente libero, spontaneo, vero, genuino; soprattutto onesto nel non nascondersi nulla dei propri problemi e volerli in qualche maniera affrontare a viso aperto.
In effetti è così: nella loro eterogeneità e contraddittorietà gli Stati Uniti offrono in alcune ristrette cerchie una libertà individuale quasi completa, pur nei limiti del rispetto reciproco. Questo film ci insegna a liberarci di tabù, vergogne e morbosità che noi sottosviluppati italiani ancora ci portiamo dietro come zavorra. Negli anni '50 nei film americani ci si baciava con passione mentre in Italia si tagliavano le scene. Oggi in un pellicola americana si rappresenta il sesso come un evento normalissimo, naturale, appunto come un banalissimo bacio (che quindi si può dare/fare come segno di amore, benevolenza, amicizia con chiunque, indipendentemente da rapporti istituiti) e in Italia ci si scandalizza schifati (per poi fare di peggio ipocritamente in privato). Spero che questo film diventi una profezia di modi di vita normali e diffusi in tutto il mondo e non un piccolo sogno utopico.
Il film in ogni caso è tutt'altro che celebrativo. La grande libertà sessuale non basta, non è sufficiente. I problemi personali sono sempre lì, c'è insoddisfazione, c'è solitudine, c'è incomunicabilità. Anche qui il virtuale rischia di diventare il solo modo per rappresentare e rappresentarsi, l'unica comunicazione possibile insieme alla morte e alla distruzione dei legami quale unica via d'uscita. Per fortuna che interviene la solidarietà di gruppo. Dove fallisce il singolo, supplisce la cerchia solidale. Questo film finisce per esaltare una delle tipiche basi della società americana, quella della cerchia di persone unite da idee, gusti, modi di vivere omogenei e condivisi (quartieri di soli gay, di soli neri, di soli cattolici, ecc.).
In questa maniera si permette ai singoli di realizzarsi ma forse non a una società intera di emanciparsi. E' questo il limite del film (oltre a girare molto su fatti spiccioli), restringersi a una piccola cerchia, lasciando tutto il resto del mondo fuori. Il tono tutto sommato leggero non invita ad approfondire molto, mentre ogni tanto viene da reprimere lo sbadiglio.
Ma insomma, tutto sommato è un film molto carino, ben fatto, interessantissimo e sopratutto istruttivo, visti i tempi che corrono!

Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  18/08/2010 19:30:35
   7½ / 10
Precchio esplicito, forse inutilmente volgare e con un filnale poco soddisfacente. Ma che importa, mi sono divertito un sacco.

Doinel  @  06/08/2010 04:53:47
   8 / 10
Una bella sorpresa questo Shortbus, che con il porno ha davvero da condividere poco nonostante l'esplicità di alcune scene (molto ironiche tra l'altro).
Molto riuscita la caratterizzazione dei personaggi soprattutto nell'introspettività che donano al film momenti di pura sofferenza e commozione priva di sentimentalismi. Alla fine il messaggio del film è molto semplice ma forte e chiaro: l'accettazione e la pienezza profonda della nostra intimità che è la base per poter AMARE davvero. Non è un film che istiga alla perversione o al caos ideologico come molti hanno sostenuto criticando il film, anzi il sesso è un mezzo profanato e mercificato a tal punto che nel finale è svuotato, tant'è che ciò che riescono a toccarci di più sono gli sguardi dei protagonisti piuttosto che l'atto sessuale.

Lory_noir  @  06/06/2010 23:02:50
   8 / 10
Esplicito e particolare. Mi è piaciuto davvero molto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/02/2010 21:54:08
   5½ / 10
Provocatorio e molto interessante nel suo essere così esplicito nel mostrare in tutti i suoi aspetti un intreccio di storie colme di disperazione con un tono abbastanza disincantato che si incrociano nello Shortbus.
Quando la terapista si inoltra nel locale per la prima volta sembra di vedere la stessa scena di Al Pacino in Cruising ma dalla tonalità opposta all'antro infernale di Friedkin.
Però sinceramente il mosaico non mi è sembrato compiuto, anzi l'ho trovato piuttosto confusionario: si miscela male l'ironia con la drammaticità di fondo delle storie e a volte non riuscivo a seguire bene le singole vicissitudini che si perdono in verbosità a volte irritanti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2010 23.26.14
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goodwolf  @  02/09/2009 09:53:32
   7 / 10
Sembra un film porno diretto da David Lynch (perlomeno gli ultimi 20 minuti)..
Quello che "passa" subito all'occhio sono le (originali)scene di sesso, in realtà il film vorrebbe dire molto altro, ma a mio avviso non si percepisce chiaramente. Davvero originale, in ogni caso.

paride_86  @  05/06/2009 00:44:42
   6½ / 10
Tanti sono i temi che vengono affrontati in "Shortbus", film a contenuto esplicitamente sessuale che però non è mai gratuito e volgare. Purtroppo la sensazione che si prova alla fine è che si sarebbe potuto dire (o approfondire) molto di più di quanto è stato detto. La natura delle relazioni, la morte, l'orgasmo femminile, tutto è stato affrontato con troppa leggerezza. Nonostante ciò rimane un raro esempio di film che sa trattare la sessualità in maniera "intima" e naturale, senza scadere nel sensazionalistico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/10/2008 13:44:21
   4½ / 10
Non ho mai visto un film pornografico e penso che questo "shortbus" non lo sia... Penso che lo scopo di un film di quel genere sia di eccitare chi lo sta guardando... mentre in questo film di Mitchell la maggior parte delle sequenze sono "fastidiose".
E non solo fastidiose ma anche eccessive a mio avviso... si poteva evitare di vedere, con tutti quei primi piani, i rapporti fra tre omosessuali...
non ho capito il messaggio del regista se non quello di scandalizzare lo spettatore...

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Ultima risposta 04/09/2009 21.18.15
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR pompiere  @  04/10/2008 18:13:54
   8 / 10
Esempio di commento ironico:

ma quanti gay che ci sono in giro!!!!! addirittura più schifoso di un film porno!!!

7 risposte al commento
Ultima risposta 15/10/2008 12.16.39
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topsecret  @  04/10/2008 17:00:05
   4½ / 10
Certamente è un film che divide. Personalmente sono tra quelli a cui non è piaciuto. Non ho capito cosa c'entra l'11 settembre e come può aver influito nella sessualità degli americani. Mi chiedo solo se senza le scene di sesso esplicito il film ne avrebbe guadagnato o risentito. Mah,forse dovrei riguardarlo.

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Ultima risposta 04/10/2008 20.41.25
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Invia una mail all'autore del commento Totius  @  28/08/2008 00:48:18
   7½ / 10
Soprassedendo sui commenti di coloro che prendono in esame solo l'aspetto "pseudo-pornografico" del film mi limiterò al mio commento personalissimo e breve.
Penso sia un film da vedere...che aveva moltissimo da dire ed ha detto molto. Motivo per cui poteva essere migliore. A volte ad esempio a "parità di portagonismo" si è scelto di apporfondire alcuni personaggi a scapito di altri. Un pò ripetitivo in certe occasioni ma tutto sommato un film fuori dagli schemi. Splendido il finale ( che a differenza di alcuni io trovo liberatorio e di alleggerimento) beatlesiano con tanto di banda!

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  13/08/2008 09:19:32
   6 / 10
Molto interessante affrontare il post-11 settembre attraverso il desiderio di ritrovare un proprio purgatorio all'interno di un locale dove poter sfogare ogni più recondita pulsione sessuale; purtroppo però il film naufraga troppo spesso nel mare delle buone intenzioni, ed i suoi personaggi sono eccessivamente abbozzati o caricaturali per funzionare sempre a dovere: la prostituta Severin, potenzialmente il personaggio più problematico, viene ben presto accantonata e trattata con superficialità; la coppia James-Jamie viene gestita senza un ben preciso indirizzo, e portata ad una conclusione raffazzonata; Sophia è forse il personaggio più approfondito, ma ben presto sfocia nella ripetitività.
Il tutto, poi, condito da una serie di epifanie sessuali che sanno tanto di ricerca programmatica dello scandalo slegato dal contesto del film.
Dispiace aver perso un'occasione così ghiotta, perchè gli ingredienti erano ottimi, ed alcune scene lasciano veramente il segno: su tutte, quella dell'anziano ex sindaco di NY che fa ammenda con Ceth.

Danton  @  24/04/2008 23:13:23
   4 / 10
Forse non ci capirò io, ma per me è una porcheria in tutti i sensi

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  08/04/2008 23:38:51
   5 / 10
Bah, preferisco un film porno sinceramente. La storia è piuttosto noiosa oltre che banale. Vale solo vedere qlke bella gnocca completamente nuda che fa sesso. Per il resto è solo provocazione; andate da Rocco e Nacho e imparate!

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  16/03/2008 09:39:32
   6½ / 10
L'incipit con la NY di plastilina è fuorviante, ti suggerisce leggerezza ed ironia, invece c'è molta drammaticità in questo film tremendamente esplicito in tutto, soprattutto nei sentimenti e nell'emotività mostrata in modo crudo, senza filtri. Il grottesco è appena accennato, non raggiunge quindi lo scopo di allegerire il ritratto di persone dallo sguardo tristissimo, perse nel vuoto delle loro esistenze e il finale non è affatto consolatorio, neanche risolutivo.

Il film non sempre riesce ad incastrare al meglio i vari tasselli, molti temi accennati, alcuni davvero drammatici, poi persi all'interno del puzzle.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/12/2007 12:16:48
   7½ / 10
"Penso alle cose che ho scritto quando avevo 12 anni e sto ancora cercando le stesse cose" (cit.)

"Shortbus", il più shokkante manifesto anti-litteram della sessualità newyorkese, non è ovviamente un film per tutti, ma avrebbe (dico avrebbe) le potenzialità di un capolavoro. Un film senza compromessi, duro e incisivo, ma anche esilarante (strano che tra tutti i commenti che ho trovato nessuno faccia perno su questo binomio tristezza/allegria).
Mitchell racconta generazioni di "sopravvissuti" (lo spettro dell'Aids) attraverso il post-11 Settembre (che ormai diventa una variante o un'alibi per ogni tipo di esperienza cinematografica) raccontando una generazione à la Houllenbecq dove il sesso diventa frustazione mercenaria, o tutt'al più un bisogno insopportabile di "negarsi" o "liberarsi".
Tra vibratori, falli veri eretti o artificiali, usati come microfono o per autofellatio, clitoridi inquieti e bondage, il film ha una sua dignità: le scene migliori sono proprio quelle che catturano - splendidamente - una generazione "come negli anni 60, solo con meno speranza" (parole del trans Justin Bond, molto popolare a Hollywood, cfr.): abbracci post-atomici, sguardi che catturano il bisogno di ambire al modello perfetto all'irraggiungibile status voyeurista dell'amore (come il giovane che filma gli atti sessuali di una coppia di vicini di casa). O il finale, che potrebbe essere liberatorio, ma mette soprattutto una certa angoscia.
Non è un film voyeur e nemmeno particolarmente erotico, perchè il distacco formale di Mitchell è evidente (almeno lo è ai miei occhi, se lo giudichi con la moralità al cuore allora è un'altro discorso)

Tutto perfetto allora? Purtroppo no. Il film secondo me non riesce a bilanciare coerentemente la linea tra drammaticità e grottesca pantonima, tra la dura sconfitta del "piacere" e una sfrenata, disinibita licenza "liberatoria".
Proprio un bel tema, quello della carne che viene infastellata negli schemi triti e ritriti delle identità sessuali, a cui Mitchell vorrebbe porre rimedio (si veda l'esistenza stessa dello Shortbus, dove figure di ogni natura e devianza creano una comunità, una fauna malgrado tutto collettiva).

Un film, insomma, che vanta diversi picchi (l'abbraccio tra un ragazzo e un vecchio durante un black out) e purtroppo anche alcune fragorose cadute di tono, come l'imbarazzante tentativo di Sophia di liberarsi del suo "oggetto ronzante" penetrato nella v.a.g.i.n.a. , o il momento in cui James ritrova Jamie (bravissimo Raphael Barker) guardando fuori dalla finestra, a casa del suo vicino...

Ma è un film comunque coraggioso ed eversivo, capace di dirci cose sulla sessualità che da noi sarebbero improponibili, nonostante la tendenza a non prendersi mai sul serio (una certa leggerezza "pink", coreografici riti compresi) come dovrebbe

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stef32  @  03/11/2007 02:00:48
   7 / 10
Chi si approccia a questo film e' perche' ha sentito l'amico/a parlare di sesso esplicito (pomp**ni tra gay, autopomp*, masturba**ne, ditalini).
La realtà è ben altra. Nell'America distrutta dagli attentati l'unico rifugio è il sesso. Ma anche per quello non e' affatto facile.
Non lo trovo malvagio questo film, un particolare che mi piace: il volto della città di New York trasformato in plastico.
Ai detrattori, cosa dire? Divertitevi a vederlo come film porno.
Basta vedere una scena di sesso esplicito in un film per metterlo alla gogna e classificarlo b-movie.

beta789  @  22/08/2007 23:12:35
   1 / 10
micidiale. irritante. con una regia da telefim erotico chic. Il dramma non si percepisce mai, il sesso hardcore è inutile e gratuito, le riprese a cartoni di new york fanno vomitare.
Pensare che roba così esca e invece i film di Solondz, veri pugni nello stomaco, siano semi inediti, è uno scandalo.

giusss  @  22/08/2007 02:53:31
   4½ / 10
Il film non mi ha annoiato,ma non mi ha neanche convinto.
Il film parte da una base interessante.. SPOILER

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  29/07/2007 13:22:32
   6 / 10
Film come Shortbus in Italia è già tanto che non li mettano a rogo, in un paese bigotto che sta ancora nella fase "No guarda che io ho tanti amici gay" detto ciò diamo tempo al tempo e magari fra una 20ina d'anni l'Italia sarà un paese normale.
Detto ciò lasciando stare le valutazioni sulla "terra di Ratzinger" veniamo al film, Shortbus è veramente un esercizio di stile superbo, John Cameron Mitchell sdogana il porno, è inutile girarci intorno Shortbus è un porno-erotico d'autore, dimostrando che è possibile girare ottimamente un film anche facendo vedere qualche primo piano di caz.zo o fi.ga, non che per carità abbia scandalizzato visto quello che molti registi propongono nei vari Cannes o Venezia, certo ha lasciato in molti perplessi.
E' inutile girarci intorno vedere qualche bel nudo e scena di sesso fa sempre piacere specie se recitata da bei attori/attrici però è normale che ci si aspetta qualcosa di più di un pornazzo e Shortbus lo offre.
Il problema che è un film prettamente gay e quindi a uso e consumo dei diretti interessati, un etero potrebbe giustamente disturbarsi (ma si sopravvive) e quindi dare un giudizio negativo al film.
Personalmente a prescindere dalla varie orgie bisessuali e l'ottima regia, ho trovato un film abbastanza pretenzioso, attento più a farsi notare che a raccontare qualcosa che non sia stato abbondantemente sviscerato.
Poi nasce per essere un cult e già questo ne depone negativamente.
Per il resto si può vedere ma ovviamente niente di eccezionale

statididiso  @  27/05/2007 13:02:07
   8 / 10
bisogna dire che Mitchell è un vero provocatore: le inquadrature esplicitano le "ossessioni" dei suoi personaggi, ognuno dei quali tessera di un "mosaico" (lo Shortbus) che andrebbe visto nella sua interezza, nella "ricerca" di una pretesa "dignità", che non ti può essere riconosciuta, ma che dev'essere conquistata; la carne come plastilina, materia su cui lavorare, colorata, come il paesaggio che apre la scena, come si vorrebbe che fosse la vita. il regista è bravo nell'ironizzare su scene di sesso esplicito, che altrimenti potrebbero risultare poco digeribili (vedi il "ménage à trois" con inno nazionale incluso). la storia non è tra le + originali e, in alcuni momenti, cade di tono, fermandosi ad un livello superficiale; ma le dinamiche che "mettono in moto" il film sono universali, così come lo è il sesso.
VOTO 8!! L

DJ_Fetish  @  18/05/2007 12:04:25
   4 / 10
Allora....da dove comincio?
Se volevo vedere un porno mi affittavo un porno, se volevo vedere un film drammatico, mi affittavo un vero film drammatico, se volevo vedere una commedia idem.
E quindi???
Boh, posso solo dire "due palle!"
Il tema poteva essere trattato decisamente meglio, il ritmo è lentooooooo, le scene di sesso sono strumentali, manco mi hanno scioccato (se quello era lo scopo....nel senso di obiettivo) qualche battuta qua e là non faceva ridere....ho mandato avanti più di una volta per vedere se c'era una svolta....niente, anzi il finale m'è sembrato pure scontato.

Vabbè, INUTILE e FASTIDIOSO

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Ultima risposta 10/01/2008 19.36.13
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ilcritiko  @  12/05/2007 21:46:47
   1 / 10
mi aggrego a entrambe le critiche buttandomi decisamente in quella pessimista.
è n hardcore, di porno ha ben poco, chi se ne intende (non io, ma chi sa la differenza intendo... non mi stavo vantando e_e) lo nota subito. ma il film al contrario di come ci si aspetta (belle orge, donne, uomini, ammassati, sesso sesso e una buona storia sotto) è un fastidiosissimo scorcio del rapporto sessuale tra 2 uomini ._.
per tutto il film attendiamo quell'orgia attesa invanmanete e intanto ci troviamo di fronte a continui rapporti (ben filmati anche ._.) tra 2 e 3 gay.... allora ca**o avvertiteci che solo un omosessuale puo vedere sto film. un etero come me ha vomitato solo appena ha pensato a ciò che ha visto.
fastidio su fastidio e dialoghi banali buttati là per sconvolgere in un film che ha molto da dire ma poco dice alla fine (realizzato meglio sarebbe stato anche vedibile) ma così è vegognoso, tantè che ho visto molte scene a velocità 2x che non sopportavo la nausea. e ricordo che non sono contro i gay, anzi sostengo i diritti di tutti, ma non schiaffateci in copertina un orgia mista e poi ci date solo peni lunghi ....

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Edo  @  03/05/2007 21:25:57
   7½ / 10
Come al solito la semantica fa dire minc(hi)ate a volontà: avete tutti confuso il genere "porno", con quello che il film è "hardcore".
non è porno, pefchè il sesso non è vissuto nella volgarità dell'atto sessuale per eccitare chi guarda. UN film porno è sesso esplicito.Ma è un film hardcore, inquanto le scene di sesso sono vere, non finte, quindi non rentra nel genere di "fiction" al 100%.
Questa che è stata scatenata da omofobi senza ritenio di quetso sito, è una vecchia polemica, già nata con il ben più elevato "Impero dei sensi": stessa storia, non pornografico, am hard core.
Trasversalmente, ma se anche più porno, è il magnifico Gola profonda, ma appunto, li le scene del sesso sono insistite per far "godere".
Quindi, il genre porno non sta a questo film, la realizzazione hardcore si.
Sottile differenza? Col cavolo, è come voler confondere un fiulm splatter, con un horror, un giallo o un thriller.
Detto questo, il film è drammaticamente divertente, con un bello stile di regia e attori/sceneggiatori ottimi.
Consigliato per chi, ovviamente, non ha il pisello corto, per chi non urla se un uomo gli sfiora il posteriore, e per chi ama una commedia ben fatta e con molta umanità

Gothick  @  08/04/2007 21:29:46
   10 / 10
bellissimo (anche se in effetti la scena dell'autopomp...)
però in effetti queste sono cose normali, bel lavoro! =)

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  28/02/2007 15:23:15
   6½ / 10
perfettamente d'accordo con tyler malgrado ci siano minchie a volontà (scusate la volgarità ma mi conformo al tono della pellicola) questo non è un film porno (anche perchè se i film porno fossero questi mi domanderei come ha fatto a far fortuna schicchi & co. visto che è una delle robe meno eccitanti io abbia mai visto!).
Chiaramente poco adatta ad un pubblico medio di italianotti omofobici e bigottoni (non credo che il cardinal ruini lo approverebbe) e alle giovinpulzelle poco aduse a certe scene esplicite, ma è un film a suo modo coraggioso.
Peccato che il coraggio resti solo in superficie. La storia zoppica parecchio a causa di una blanda caratterizzazione dei personaggi e alla fine risulta molto artificioso, buonista e generalizzante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  21/02/2007 11:22:51
   7 / 10
Non è un film porno,non è un film volgare,”Shortbus” è semplicemente una pellicola che ci racconta la storia di persone fondamentalmente sole,bisognose d’affetto,a disagio in un mondo ostile ed indifferente che li fa sentire inadeguati e sperduti…ecco perché il locale dove si ritrovano porta il nome del pulmino che porta a scuola i ragazzi che presentano disturbi psico-motori,i personaggi del film sono come quei ragazzi,diversi da cio’ che li circonda,diversi dalla massa, bisognosi di cose che la corrotta ed egoista societa’ attuale non puo’ donare loro,cose estremamente umane come amore,accettazione,condivisone,comprensione che in un mondo crudele e violento solo allo “Shortbus” riescono a trovare.
Solitudine,ansia,problemi di ogni genere svaniscono dinnanzi alla vitalita’del locale e dei suoi avventori,i personaggi trovano finalmente l’amore tanto agognato e non importa se questo dura solo il tempo di una scopata,l’importante è star bene anche se solo per poco, trovando cosi' il modo di sentirsi accettati,desiderati,integrati con il mondo anche se in questo caso si tratta di un micro-mondo, racchiuso da rassicuranti mura che il male non puo’ oltrepassare.
Mitchell realizza un film interessante,dove il sesso non è nascosto,ma è parte integrante della pellicola ,ne stiano quindi lontane quelle persone a cui cio’ puo’ dare fastidio,il regista mixa commedia e dramma,battute taglienti e sferzanti,dialoghi di ottimo spessore,avvenimenti ironici dettagliando il tutto con tocco leggero,quasi documentaristico senza mai giudicare ,come a dimostrare il grande affetto/rispetto che prova per tutti i suoi personaggi.
Non tutto funziona a meraviglia,infatti ad una prima parte veramente encomiabile,ne segue una seconda un po’ troppo buonista,elementare e piatta che non riesce a graffiare a dovere,il lavoro di Mitchell è comunque da salvare,non solo per il coraggio di dirigere e voler far conoscere un film simile all’interno della (finta)puritana societa’ attuale,ma anche per la capacita’ di dirigere i suoi attori(tutti bravissimi) e per la scelta della colonna sonora che si sposa magnificamente con le immagini.

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Ultima risposta 21/02/2007 16.24.31
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Molkina  @  04/02/2007 22:55:05
   7½ / 10
Ancora tutto azzeccato per John Cameron Mitchell. Dopo Hedwige questo Shortbus non sbaglia e fa parlare di sè. Con una stupenda colonna sonora, una città di carta, con luci e silenzi da raccontare all'interno di ogni finestra, una stupenda fotografia e particolari inquadrature. Uno strano modo per scegliere il cast, mesi per conoscersi e raccontarsi prima delle riprese. Racconti di storie vere, pensieri, manie viste spesso dalla società come una mallattia, una deviazione. Un film aperto, di una realtà che in tanti fanno finta di non vedere, dicono di non conoscere.
Il sesso ed i suoi problemi.
Nelle sue diverse forme.
Senza nascondere nulla.
Senza vergogna.

Hilarion89  @  31/01/2007 19:34:11
   6½ / 10
Prima di iniziare la recensione,vorrei"sgridare"in qualche modo chi ha messi voti bassissimi al film senza dare una netta spiegazione.
:"Scene di sesso troppo esplicite"
:"Che schifo"
:"Roba da gay"
Scusate sono motivazioni?Allora se volete fare i veri cinefili prima di tutto non si commenta così un film,ed oltretutto si da una spiegazione abbastanza comprensibile per il piacimento o non del film.
Ma Rivalutare un film perchè è noioso o porno o altro,scrivendo quattro sciocchezze la cosa appare ridicola...

Siamo A New York.La città del"progresso"o del"regresso".In questo caso i personaggi del film sono"instabili"sia nella loro vita privata,sia nell'immagine generale di un Usa in crisi,probabilmente un disperazione interiore che si porta dopo il terrore dell'11 Settembre.
Pertanto le storie si dividono attraverso immagini pressochè virtuali che girano dall'alto per tutta la metropoli.
C'è una povera sessuologa alla scoperta del vero"orgasmo",una coppia gay in crisi sentimentale,una prostituta di origini"masochiste"ma dal cuore in scioglimento e un playboy"omo"alla ricerca del vero sentimento o del puro sesso...
Le storie si intrecciano fino ad arrivare ad un unico finale.
Un finale che riconosce un pò il motto"peace and love",oppure un dissimile"fate l'amore,ma non fate la guerra",insomma un exploit di piaceri in clausura che esplodono in grande e libero aribitrio.Si assapora una certa critica all'opporsi contro la libertà d'espressione,valore fondamentale per raggiungere il vero"orgsmo"nella vita.

Il film è di una buona dose di ironia e anche di sesso"esplicito",ma non risulta mai casereccio o volgarmente sporco.Le uniche scene di sesso(alcune alquanto nostrane)si guardano nel primo inizio e nel bel mezzo del film con tanto di situazioni molto divertenti(Yoga e sesso orale contemporaneamente,filmati dei propri genitali,orgie dispersive e inni cantati durante un rapporto a tre)...
Un film cosiddetto"indipendente"di un regista assolutamente giovane e sconosciuto,purtroppo capitato in poche sale italiane,dico"purtroppo"perchè è un film che si deve vedere per certi punti di vista ancora"ottusi"su alcuni argomenti.
Chi invece rifiuta di spontanea"involontà"a guardare Shortbus è perchè non inquadra ancora certi aspetti della società che magari sono ancora discriminati,nascosti e ghettizzati in vario modo.
Perchè Shortbus?
Shortbus è il locale"etero-trans-omo"dove si riuniscono ogni notte i vari personaggi del film.

Se volete un consiglio guardatelo,ma non per la sua bellezza(perchè tecnicamente non ha nulla di così invitante),ma per vedute più ristrette ne sarebbe il caso una bella guardatina,magari anche una leggera riflessione...chi vuole ovviamente...se no ci sono i film di Vanzina che fanno la loro porca figura dove non ci sono"limiti"nella visione(tranne la loro stupidità).

edo88  @  29/01/2007 20:17:02
   8½ / 10
A me è davvero piaciuto.
Scene di sesso esplicito che ne sono accome, etero e omo, ma a me non hanno dato alcun fastidio.
L'idea è molto bella, i personaggi sono ben interpretati e caratterizzati, le musiche accompagnano con semplicità ed è comunque davvero profondo!
Consigliato, eccome!

Invia una mail all'autore del commento eliaBO  @  29/01/2007 09:36:53
   1 / 10
Premessa:"Giuro che non andrò mai più a vedere film di cui non so niente!!!!"
Detto questo,e aggiungendo che i miei amici sono stati veramente bastardi a portami a vedere un film così,io consiglio di NON ANDARE a vedere sto film..Se si può considerare film..E' un film porno-gay...Che **** eh!?!?
No no no..Scene vomitevoli...Non andate se non avete uno stomaco forte!!
Io manderei tutti quelli del cast e il regista a vendere noccioline al circo anzichè fare film!!
ORRENDO!!!

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Ultima risposta 30/09/2008 15.21.44
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Sedizione  @  24/01/2007 20:46:18
   1 / 10
Fastidio,fastidio,fastidio!...in effetti è un film pornografico...con un po' di storia...molte scene si potevano evitare alla grande...senza che il film ne perdesse...anzi...forse ne guadagnava solo.Certi punti mi hanno davvero schifato. vedi spoiler
Certo qualche scena carina c'è ma veramente troppo troppo poco...e le scene porno e non evitabili davvero troppe troppe troppe.
In conclusione film secondo me molto sopravvalutato...sconsigliato al 100 %


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Ultima risposta 10/12/2007 11.44.14
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Invia una mail all'autore del commento sb6r  @  20/01/2007 10:53:01
   6 / 10
E' un film? Non so. Forse è più indicato inquadrarlo nel genere documentario. E' un buon documentario? Forse sì, forse no. Come avrete capito la visione non porta certezze, si corre sul filo: da una parte il baratro del volgare, dall'altra quello della denuncia schoccante. Distante anni luce da Ken Park, Shortbus probabilmente pretende troppo e sovente scivola nell'eccesso; è facile incappare nella forzatura ed il difetto si riperquote nel significato del messaggio di fondo. Girato da un mestierante, si concede alcune piacevoli inquadrature, azzeccati movimenti di camera e poche sbavature; di contro non si arriva mai al volo d'ali tipico dei grandi autori. Nell'opera esistono fasi alterne, ora riflessive ora maliziose; si procede in un valzer di normalità ed eccesso. Quest'ultimo è condizionato negativamente dalla scarsa caratterizzazione dei personaggi; troppo astratti per essere compresi. Tuttavia non si può non ammirare una New York disegnata, surreale... quasi atipica, dove ogni edificio ha al suo interno una realtà: un micromondo con le sue regole ed i suoi ritmi, indecifrabile per gli estranei. La fotografia del film risulta sufficientemente apprezzabile ma povera di idee, il suo unico picco d'originalità è indentificabile con la scena della panchina sulla costa erbosa, tema però troppo scisso dal restante.
In conclusione un'opera dal retrogusto amaro; si lascia guardare senza difficoltà ma non coninvolge completamente lo spettatore; lo mantiene lontano; quasi il regista fosse partito prevenuto, convinto della scarsa capacità di valutazione del pubblico. Gioca bene la carta del proibito ma azzera l'analisi critica attorno a questo elemento, ne avvolge la confezione sfuocando le intenzioni. Migliorabile.

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Ultima risposta 06/02/2007 10.40.58
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monezimone  @  15/01/2007 09:30:12
   7½ / 10
ficcante, reale, sgretola pregiudizi e ti catapulta nella realtà che il benpensare cerca di nascondere.
per palati forti, ma impossibile da perdere.

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Ultima risposta 15/01/2007 17.39.48
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Invia una mail all'autore del commento angel__  @  12/01/2007 19:33:52
   4½ / 10
PIU'LA GENTE VEDE FILM NOIOSI E PRIVI DI SENSO E PIU'SI SENTE INTELLETUALE

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Ultima risposta 01/02/2007 23.02.55
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Invia una mail all'autore del commento Sgabroz  @  10/01/2007 21:49:52
   7 / 10
Lo portiamo in Vaticano....? :)

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Ultima risposta 31/01/2007 19.40.07
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Crimson  @  09/01/2007 20:10:01
   8 / 10
Questo è un film tanto coraggioso quanto splendido. L'analisi dei personaggi mette in luce in modo libero e genuino una sfera fondamentale della persona, che spesso viene mascherata nei nostri modelli di pensiero perchè senza accorgercene la moderna società, bigotta e sessuofoba, soffocandoci nei suoi meccanismi-di-massa ci 'costringe' a metterla in secondo piano. E ovviamente alludo alla sfera sessuale.
E' un film che ruota attorno a ritratti di uomini e donne divorati dalla propria insoddisfazione. Il rapporto con la propria sessualità è profondamente legato a certezze/incertezze sulla propria identità e nelle relazioni interpersonali. Così risolvere blocchi psicosessuali significa riconciliarsi con sè stessi e con gli altri.
Apprezzabile la regia, idonea allo stile documentaristico del film. Le scene di sesso esplicito tanto chiacchierate non sono mai banali, bensì semplicemente genuine.
Anche i pochi inserti che lasciano sorridere (la vicenda dell'uovo..) si addicono perfettamente al resto.
Non stupisce che questo film abbia una media così bassa e dei commenti tanto idioti. Così come non stupisce che i soliti bigotti cadano nella rete della propria repulsione: (in?)consciamente attratti da ciò che più disgustano finiscono per guardarlo proprio per demonizzarlo e cercare così conferma dei propri pregiudizi. E' allucinante come si faccia ad avere ancora pregiudizi e moralismi in materia di sesso, allorchè siamo nel 2007 ormai.

'So you preach about how I'm supposed to be, yet you don't you know your own sexuality'

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Ultima risposta 11/01/2007 09.30.36
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Invia una mail all'autore del commento Jeremy1979  @  09/01/2007 12:37:39
   7 / 10
Un film diverso dal solito, che mostra quanto la sessualità possa essere opprimente ed influire sull'Anima di una persona.Oltretutto è anche molto bella l'idea di raffigurare queste persone come un clan a parte, che si estranea(o forse non ha niente a che fare)con la gente "normale". Certo tutto questo viene fatto in una maniera molto "cruda" però siamo tutti grandi e vaccinati,e non penso che una persona possa aver subito dani permanenti alla propria moralità guardando questo film. Sicuramente fa molto peggio guardare buona domenica o lucignolo,quello si che ti rovina per sempre! Comunque a parte questo merità di essere visto per la sua originalità e per la bella interpretazione degli attori,davvero bravissimi.

Invia una mail all'autore del commento Daniela Puledra  @  05/01/2007 03:28:48
   7 / 10
Non sono proprio convinta del voto che do' a qeusto film dciiamo è un po forte a votle ci sono dei pezzi troppo espliciti, concordo con hci ha dettoche mostra lambiente di alcuni persone un po scombussolato, ci sono dei pezzi divertenti emi piace molto lidea della città vista in quel modo, ci sono delle cose che non ho ben capito ... non le posizioni sessuali quelle si ;)
comunque è un film particolare strano ma non è erotico... perchè non cè solo sesso

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Ultima risposta 15/01/2007 17.41.50
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rocus87  @  25/12/2006 00:24:51
   6 / 10
Bhe diciamo che per una mente inesperta questo film può dare veramente molti vantaggi...alcune posizioni manco me le immaginavo...tutto sommato bel film forse più che drammatico lo avrei messo negli erotici..però non è noioso anzi scorre abbastanza pen..bene :-)

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Ultima risposta 19/01/2007 12.34.28
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giumig  @  21/12/2006 00:55:41
   6½ / 10
Film simpatico, scorrevole e assolutamente non volgare, anche nelle scene piu "spinte" infatti si respire un'aria assolutamente autentica e nessuna scena sembra estranea alla storia (ho letto tra l'altro che tutti gli orgasmi del film sono veri....chissa). Raccontare i disagi di una societa giovanile come quella newyorkese non era facile, ed averlo fatto in qesto modo è sicuramente un modo nuovo e coraggioso di farlo.

kral99  @  19/12/2006 14:37:11
   1 / 10
Che schifo!!!!!!Noioso film adatto solo agli omosessuali che saranno contenti nel vedere scene di sesso gay in un film "impegnato".......Bleah!!!!

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Ultima risposta 10/12/2007 11.46.46
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norah  @  17/12/2006 13:13:33
   6½ / 10
Film-documentario su una generazione sentimentalmente "scombussolata".
Mitchell utilizza il linguaggio della sessualità ,per delineare le varie caratteristiche dei personaggi.
Alcune sequenze animate molto carine ritmano il film,rappresentando New York e il suo black out:una città in cui gli abitanti hanno paura di amare e di perdere coloro che amano...Ed é in un piccolo club underground che questi "diversamente abili"troveranno quello che cercano...
In sintesi un film piacevole,che non mette mai a disagio,malgrado le numerose scene di sesso.

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Ultima risposta 02/02/2007 10.23.40
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suzuki71  @  13/12/2006 10:22:37
   8½ / 10
Un film necessario e importante che rappresenta in modo adeguato le ansie e le solitudini della generazione che vive oggi in una grande metropoli. Un film sul desiderio di amore e di vita, a tratti leggermente claustrofobico. E le scene di sesso esplicito, non potrebbero essere meno coinvolgenti e stilizzate, e soffermarsi su di esse vuol dire non essere entrati in ciò che conta del film e, mi si consenta, della vita. Un film pieno di amore, di voglia di vita, di esorcizzo della morte, di positività. Musiche indovinate, regia e fotografia ben adeguate, attori perfetti. Sarebbe potuto essere molto differente, invece è venuto fuori Shortbus.

Invia una mail all'autore del commento Palmirion  @  10/12/2006 05:29:54
   10 / 10
Senza timore alcuno di esagerare io sostengo che questo film e' una delle operazioni artistiche piu' importanti degli ultimi anni.
L'onesta' intellettuale, la profondita' emotiva e la forza che ognuno degli interpreti e' riuscito a dare al proprio personaggio e' meravigliosa.
Attori straordinariamente bravi, musiche bellissime, immagini di New York in cartone su cui si rimarrebbe incantati per ore.
Si esce dal cinema con il cuore pieno di cose belle.
Poi c'e'chi di questo film ha visto solo l'aspetto sessuale e questi avranno un bel po da fare a battersi con una mano il petto e con l'altra la patta, ma non e' colpa loro, li hanno educati ad esser sporcaccioni , ipocriti e superficiali.
Il film brilla di luce propria e le lacrime di commozione alla canzone finale el film creano mille riverberi nelle sale di proiezione, per chi li puo' vedere.

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eagle69  @  09/12/2006 15:29:31
   6 / 10
Non è un'operazione commerciale, e non si può certo dire che manchi il coraggio a questo film che, se realizzato in Italia (ma è un'ipotesi impossibile, almeno per i prossimi 100 anni), avrebbe scatenato polemiche apocalittiche, soprattutto di stampo politico, lungo tutto l'arco costituzionale, con inevitabile aggiunta di scomuniche vaticane a vita per tutti i soggetti coinvolti, indistintamente. Inoltre, il realismo del film non appare contaminato da forzature od eccessi: le scene, nude e crude (è il caso di dirlo), ritraggono una realtà esistente, proposta allo spettatore senza censura alcuna. Ma se il realismo delle scene non si accompagna ad un minimo sviluppo delle storie, dei soggetti e delle vicende rappresentate (la crisi delle relazioni interpersonali nella società contemporanea, analizzata privilengiando l'angolo visuale del problematico e controverso approccio tra l'uomo di oggi e la sfera della sessualità), il risultato non è più un film, ma un bel documentario, che rappresenta fedelmente ed efficacemente (grazie anche alla buona prova degli attori, tutti semisconosciuti) uno spaccato della società che ci circonda. In sintesi, un'occasione persa.

alfrar  @  09/12/2006 13:22:36
   3 / 10
Film senza trama, disgustoso, noioso.
Assolutamente da evitare.
Maledirete chi vi ci ha portato a vederlo.

Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  09/12/2006 12:13:04
   4 / 10
Quando un regista decide di imitare la realtà, non sta facendo cinema e infatti Shortbus è un documentario grigio e banale sui comportamenti esteriori di un gruppo di individui. I falsi colori , i bellissimi fisici e le ammiccanti scene sexy servono a dare una capziosa esteriorità al nulla.
Consapevole di attirare gli spettatori al botteghino, Mitchell provina e seleziona ogni elemento del suo lavoro secondo i canoni estetici più in voga del momento ma non dice altro. Solo una New York di cartapesta dà un tocco (minimo) di originalità , ma è senz'altro più convincente di una serie ininterrotta di pupazzi di plastica che fingono piacere.
Bocciato.

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Ultima risposta 16/12/2006 20.17.04
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Cheeky Boy  @  08/12/2006 22:12:18
   7 / 10
Un film che non riconosce le aspettative negative che si possono dare prima di visionarlo.Un film che tocca in vari modi scene spinte,quasi un porno"kamasutromico",una New York fatta di abbondanze,retroscena tristi e malauguratamente di malumore.
New York non è così come appare(ecco come l'11 Settembre può essere l unico giorno dove gli americani capiscono la vera sofferenza)ma non solo...gli americani non sono liberi.
E' solo attraverso la conoscenza,del sesso,del vero orgasmo,del nostro inconscio che possiamo debellare solo attraverso la libertà emotiva.
"Shortbus"sa conciliare bene queste strofe e in più lo fa con una dose di ironia abbastanza simpatica e duratura per tutto il film.
La sceneggiatura è molto sempliciotta ma non prevedibile,Shortbus più che un film è uno spaccato di vite nascoste fra i malumori di questa società,e in questa società anche il sesso viene trattato con meschinità.Ottima critica sociale,come morale finale non è il massimo.
Per non bigotti,please!!!

kiddo  @  06/12/2006 17:27:51
   10 / 10
10 perché il film è splendido... c'è molto nudo, è vero, ma non è esibizione, pornografia, ma vita di tutti i giorni ragazzi
10 perché il tocco leggero del regista e l'ironia sempre presente ci permettono di vivere le varie storie, di commuoverci, di partecipare... e ci invitano anche a piangere e a ridere delle nostre vite
10 perché c'è un pò di allen, di rocky horror, di kim ki-duk... c'è lo svago e la riflessione, il buio e il colore, la gioia e il dolore
10 per il cast eccezionale, praticamente esordiente, per la splendida colonna sonora e per una new york metafora della vita, ridisegnata al computer e propostaci in maniera davvero entusiasmante attraverso pennellate di tempera e luci che si accendono e si spengono
10 perché non accetto che un film del genere collezioni 4 uno...

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Ultima risposta 07/12/2006 23.36.33
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Sasuke  @  05/12/2006 23:05:43
   1 / 10
Inconsistente, inconcludente.
Mal girato, montato peggio.
Ripetitivo, con una patetica ambizione simbolica.
Sembra l'opera prima di un pazzo.

5 risposte al commento
Ultima risposta 13/12/2006 15.45.09
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Kesson  @  05/12/2006 02:54:54
   8 / 10
Ottimo film di Mitchell questo "Shortbus". Nel leggere alcuni commenti avevo dei dubbi sulla reale validità di questa pellicola, che invece mi é decisamente piaciuta. Un film diretto, vero, sincero, mai forzato nelle sue rappresentazioni, talvolta molto forte ma mai volgare. Di sesso si parla, di sesso non se ne puo' fare a meno, neanche visivamente. "Censurare" espliciti amplessi sarebbe stato un errore, e il film avrebbe perso sicuramente qualcosa. La storia é ottima, gli attori tutti molto bravi, il film é veloce, mai banale, brillante nei dialoghi e nella regia. Alcune trovate sono geniali, sia registicamente parlando, sia a livello di situazioni. Si ride spesso in questo film, e allo stesso modo si riflette molto sulla vita, sui problemi che essa cela, sulle diversità, sulle incomunicabilità.

Film molto bello, a tratti poetico (sequenza finale che tocca nel profondo), mai volgare, duro quello si, ma il tutto é giustificato e senza forzature. Si riflette e si sorride dal profondo del cuore sul sesso e sulla vita, e per un film non é poco.

Invia una mail all'autore del commento tycooko  @  04/12/2006 18:10:57
   8 / 10
Cos'hanno in comune una (come viene ribattezzata nel film) "terapeuta del sesso", un ex "accompagnatore" gay ed una mistress sadomaso? Ognuno ha scelto la propria vita liberamente, ognuno ha le proprie certezze, ognuno sembra soddisfatto, ognuno appagato sessualmente.
E dunque le scene di vita quotidiana (una passeggiata in città, un pomeriggio al lavoro...) ed in particolar modo di natura intima (un rapporto sessuale col/coi proprio/i partner) si susseguono, con una semplicità quasi sfacciata (molti, vedendo il film, avranno la tentazione di chiedersi "Ehi, ma questo si può far vedere al cinema?"), finché...un punto di rottura. Una crisi di pianto, un fiume improvviso di parole (divertentissima la scena in cui la terapeuta diventa paziente davanti alla coppia che avrebbe dovuto aiutare), un blackout (vero e proprio: simbolicamente, tutte le luci della città sobbalzano)...e i protagonisti della storia arrivano ad una conclusione (descritta da uno di loro nel film): è come se il flusso di sentimenti che li circonda arrivasse fino alla loro pelle, non riuscendo però a penetrare.
Sperimentando contemporaneamente un crollo depressivo, trovano anche la stessa soluzione: "Shortbus", un locale dove le proprie passioni, fisiche e mentali, possono liberarsi. Una specie di "comune" (che riporta agli anni '60, difatti citati nel film) terapeutica per problemi di relazioni sociali.
E nonostante tutto, dopo la caduta c'è la risalita, concetto inneggiato (anzi, urlato, a mo' di liberazione) nell'ultima, commovente, canzone del film:

We all bear the scars. (Tutti patiamo delle cicatrici)
Yes, we all fail in love. (Sì, tutti falliamo in amore)
We all sigh in the dark; (Tutti sospiriamo nel buio)
get cut off before we start. (Tagliati fuori prima di cominciare)
And as the first act begins, (E mentre il primo atto inizia)
you realize they're all waiting (Realizzi che stanno tutti aspettando)
for a fall, for a flaw, (Una caduta, una pecca)
for the end. (Una fine)
There's a path stained with tears, (C'è un percorso macchiato di lacrime)
could you talk to quiet my fears? (Potresti parlare per acquietare le mie paure?)
Could you pull me aside, (Potresti prendermi da parte,)
just to acknowledge that I've tried? (Solo per farmi sentire che ci ho provato?)
And as your last breath begins, (E mentre l'ultimo respiro inizia,)
contently take it in, (Felicemente riprendilo dentro)
because we all get it in (Perché capita a tutti)
the end. (Alla fine)
And as your last breath begins, (E mentre l'ultimo respiro inizia,)
you find your demon's your best friend. (Scopri che il tuo demone è il tuo migliore amico.)
And we all get it in (E capita a tutti)
the end. (Alla fine.)

Al contrario delle apparenze, questo è un film sui veri sentimenti.
Per uomini, donne, eterosessuali, bisessuali, omosessuali, transessuali, giovani, anziani, belli, brutti, ricchi, poveri, occidentali, orientali, "normali" o atipici.
Tutti amiamo, tutti soffriamo, tutti dovremmo tentare di rialzarci.

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Ultima risposta 13/12/2006 14.24.54
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Supergiaf  @  03/12/2006 17:38:50
   1 / 10
Un buon film porno.Di cinema non c'è niente.Meglio un classico di Rocco Siffredi come "Vogliose signore di provincia"

5 risposte al commento
Ultima risposta 13/12/2006 12.33.20
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Mpo1  @  01/12/2006 23:41:18
   9 / 10
Uno dei film più interessanti degli ultimi tempi. Ovviamente i soliti bigotti si sono già affrettati a scagliarsi contro questo film… ma io mi chiedo: perché non si informano prima di andare al cinema? Non sanno che film stanno andando a vedere? Oppure lo sanno benissimo, ma poi sono subito pronti a fingersi scandalizzati?… Il film ha suscitato clamore a causa di alcune scene di sesso esplicito (non molte, a dir la verità), tanto che alcuni esercenti si sono rifiutati di proiettare il film (ma certo non rifiutano film pieni di violenza…). In realtà in questo film non ci vedo nulla di scandaloso, solo i più bacchettoni possono scandalizzarsi (ma ci sono ben altre cose per cui scandalizzarsi…). Le scene più spinte sono nei primi dieci minuti di film, poi ci si concentra sui personaggi e sulle loro storie di insoddisfazione e ricerca d’amore. Alla fine quello che resta è soprattutto un senso di malinconia. “E’ come negli anni ’60, solo con meno speranza”, dice uno dei personaggi.
Bravi gli attori, tutti sconosciuti. L’unico difetto sta nel finale un po’ troppo affrettato e semplicistico, ma nel complesso è un bel film. Un inno alla libertà sessuale senza moralismi. Consigliato, tranne che a bigotti, moralisti e repressi.

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Ultima risposta 12/12/2006 17.47.43
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  01/12/2006 12:36:53
   7½ / 10
Secondo lavoro per John C. Mitchell dopo lo straordinario "Hedwig". Innanzitutto ho trovato questo film inferiore al precedente, ma non insufficiente, anzi.
"Shortbus" è l' autobus per persone diversamente abili, nel film è un club, in cui gli ospiti si ritrovano per parlare, ascoltare e fare musica, per fare nuove conoscenze e fare sesso di gruppo. Il club è gestito da Justin Bond, personaaggio eccentrico e perno centrale del film, da non sottovalutare le sue battute che sono sottolineature della situazione attuale newyorchese.
Sicuramente è un film in cui il sesso è esplicito e nemmeno troppo erotico. Credo sia piuttosto un punto da cui partire per esporre dei problemi, con riferimenti evidenti al cinema anni '60. Il sesso nel film è spesso un problema o si rivela tragico, solo in apparenza è divertimento; così come solo in apparenza a NY si può essere ciò che si vuole e fare ciò che si vuole, credendo che questa sia la traduzione di felicità. Un film disilluso, ma con in fondo un barlume di speranza, esplicitato nella scena del blackout.
Ottima colonna sonora, buona regia e buona prova diegli attori, a me personalmente sconosciuti. Un film che poteva comunque essere migliore se il regista/sceneggiatore avesse dato più spazio a determinate problematiche tralasciando qualche esagerazione di troppo.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  30/11/2006 18:48:18
   5 / 10
Menata pornointellettuale radical-chic sulle (ennesime) frustrazioni sessuali dell'America intorno all'11 settembre (ancora?!). Ma chi se ne frega!...

Scena clou: l'inno americano cantato nel cu.lo di uno dei protagonisti e dal medesimo (in coro) con un caz.zo come microfono. Per fortuna c'è almeno un po' di antipatriottica sana demistificazione...

bucci  @  29/11/2006 03:33:27
   9 / 10
Film dolcissimo, poetico, meraviglioso... scandaglia con naturalezza tutti gli aspetti possibili immaginabili della sessualità, delle debolezze d'amore, delle insicurezze umane mettendoci a nudo, mettendosi a nudo. Bellissime alcune scene come l'eiaculazione su un quadro tipo De Kooning o la catarsi finale.. Film che ci guida nella non facile impresa di raccontare un’umanità che prova a riconciliarsi ed a sintonizzarsi con i moti del cuore...
Chiaro che in un'Italia bigotta e ipocrita non abbia successo.

Ciccio  @  26/11/2006 17:02:25
   1 / 10
Una gran pa_ra_cu_la_ta travestita da film scandalo e provocatorio! Il film di cosa vuole parlare? Di amore? Di sesso? Di fragilità? No! Il film è un gran pacco travestito da film d'autore anti-bacchettone! Non ne parlo male perché ci sono delle scene di sesso, figuriamoci, ci sono dei momenti anche molto divertenti. Mi sento tradito perché vuole essere trasgressivo, invece finisce solo per essere un film per guardoni, deviati e disadattati! C'è della finta poesia, cioè stracostruita a tavolino (New York ricostruita a cartoncini, lei che si mas_turba da sola al mare, il video morte del ragazzo, la solitudine della put_tanella sadica ecc...) No! Non ci casco!

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Ultima risposta 10/12/2007 11.49.43
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maxco  @  25/11/2006 20:28:31
   8½ / 10
Film notevole.. ma può apprezzarlo solo chi non teme il sesso... in tutte le sue forme!

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Ultima risposta 12/12/2006 10.07.59
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  25/11/2006 13:59:41
   1 / 10
Ragazzi qui ci sono davvero rimasto male!! ( spoiler )

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33 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2010 22.06.42
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