shining (1980)

Difficilissimo dire qualcosa su un film che si ama. E che mi lascio impietrito di fifa per la sua intera durata la prima volta che lo vidi (a cui ne sono poi succedute tante e tante altre).
Superfluo dire che è molto più che un semplice horror, il film ha le tinte di una macabra fiaba nera in cui la follia del male insito nell'uomo dilaga fino ad una catarsi multipla, in una lotta col tempo e con l'innocenza. L'Overloock Hotel diventa così un entità viva e onirica allo stesso tempo, un luogo dell'anima in cui è facile piombare ma da cui è difficile scappare.
Tutto straordinario, dalla fotografia alternativamente calda dei saloni festaioli e dei corridoi, e glaciale delle nottate innevate e delle camere misteriche, alla colonna sonora inarrestabile e spettrale, dalla regia geniale di Kubrick (ormai storiche determinate inquadrature e soggettive, come mitiche sono rimaste le filastrocche ideate appositamente per ogni paese di distribuzione, memorabili alcuni momenti di autentico terrore -la Duvall che procede a ritroso minacciata da Nicholson, la hall inondata di sangue, le gemelle massacrate, la porta fatta a pezzi dal 'lupo cattivo'- ) alle interpretazioni davvero superlative degli attori. Ogni elemento porta al crescendo, spasmodico e angosciante, di una suspence che tocca i vertici massimi del brivido cinematografico.
Da molti considerato, erroneamente, un Kubrick minore e commerciale solo perché tratto da Stephen King (che rinnegò questa riduzione). Invece è uno dei capolavori del genere, un film indimenticabile.