Il Libanese, il Freddo, il Dandi, sono i capi della banda della Magliana, che per 15 anni ha sparso il terrore in Italia. Durante questo periodo, attraverso tutte le vicende italiane come il terrorismo degli anni '80 e Mani Pulite, il commissario Scialoja si mette alla caccia della banda.
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Bravo Michele Placido che riesce nella non facile impresa di portare sul grande schermo l'omonimo eccellente romanzo di De Cataldo. Il regista/attore è abile nel rendere merito ai vari personaggi riuscendo ad infodere loro caratteristiche e profili psicologici credibili. Ovviamente rispetto al libro molte situazioni ed alcuni personaggi vengono eliminati ma era lecito aspettarselo,vista la lunghezza dello scritto. La storia è eccellente ben intrecciata ed incalzante, ci mostra la scalata di tre ragazzi di borgata che da cani sciolti desiderosi di denaro e potere si tramutano in un organizzazione spietata e priva di scrupoli collusa con il governo come ci fa intendere Placido in alcune scene. La trasformazione dei personaggi ,che avviene con il passare degli anni, è ben realizzata e convincente. La regia è molto claustrofobica,tendente a marcare stretti i protagonisti,la fotografia è oscura in poche occasioni vengono utilizzati colori vivaci come a dimostrare l'anima nera dei protagonisti. Bella la colonna sonora. Il resto lo fa un cast di notevole levatura con Favino e Rossi-Stuart decisamente convincenti. Davvero un gran bel film,un applauso a Placido che porta una ventata d'aria nuova nell'asfittico panorama del cinema italico.
Ma che bella scoperta questo film! Premetto che il mio voto è sette e mezzo,perchè comunque un pò di piccole pecche la pellicola ce l'ha,però nel complesso direi che si tratta comunque di un ottimo spettacolo. Cominciamo col dire che ho trovato veramente apprezzabile la regia di Michele Placido che personalmente non mi aveva mai colpito in nessun altro suo lavoro;dinamica,intelligente e così "moderna" nel suo stile...così come il montaggio e la fotografia,senza contare la suddivisione in capitoli in stile Pulp fiction o Kill Bill,che ho molto apprezzato. Ottima l'interpretazione di tutto il cast se non vado errato rigorosamente italiano,anche se su tutti spicca e padroneggia la figura del "freddo",impersonato da uno stupefacente Kim Rossi Stuart. Ho trovato più che soddisfacente anche la recitazione di Stefano Accorsi,anche se è incredibile che non ci sia film in cui lui non trombi con qualcuna(mi chiedo se non lo includa come clausola speciale in ogni suo contratto).Vista la qualità alquanto dubbia di molte e molte pellicole nostrane degli ultimi anni,questa merita sicuramente un plauso quanto meno per l'audacia dimostrata nel portare sul grande schermo un tema così scabroso e inquietante sotto tanti punti di vista e per il modo a parer mio brillante con cui riesce a trasmettere i propri contenuti. Qualche appunto però lo devo fare,come da premessa....
SPOILER: Ho trovato il film leggermente lungo e ricco di inquadrature a volte poco funzionali;su tutte quella prolungata sull'autista del taxi che avrebbe poi dovuto portare il freddo a Parigi,che a parer mio è fuorviante e induce a pensare che di li a poco il freddo verrà freddato(scusate la battuta di dubbio gusto),cosa che poi non accade affatto.... I salti temporali poco marcati e non facili da seguire... La scena finale di loro che corrono sulla spiaggia con i poliziotti che li inseguono con le mani in testa per non perdere i cappelli,mi è sembrata in un certo senso un pochino grottesca e mi ha fatto venire in mente l'ispettore Zenigata che insegue Lupin... Ed infine,è poco chiaro come mai il figlio di Venditti viene condannato all'ospedale psichiatrico perchè incapace di intendere e di volere(vi prego di schiarirmi le idee nel caso voi l'aveste capito).
Tutto questo a voler cercare il pelo nell'uovo,perchè nel complesso credo di poter affermare che si tratti comunque di uno dei migliori film italiani degli ultimi anni.