Il Libanese, il Freddo, il Dandi, sono i capi della banda della Magliana, che per 15 anni ha sparso il terrore in Italia. Durante questo periodo, attraverso tutte le vicende italiane come il terrorismo degli anni '80 e Mani Pulite, il commissario Scialoja si mette alla caccia della banda.
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"Questa è la mia lettera di dimissioni dal servizio; esco di scena in punta di piedi, senza far rumore. Nel tempo che verrà non ci sarà bisogno di gente come me perchè non ci sarà più nessuna democrazia da salvare, ma solo interessi privati, lotte per più potere, più denaro. I pochi fascicoli che porto con me riguardano gli uomini che dovranno salvarsi dal diluvio, persone spesso ignobili, anime nere, capitani di ventura. Eppure, come già altre volte nella storia, saranno loro a governare il caos"
La corruzione, la violenza, il mondo criminale, rappresentati da chi ci vive a contatto, notte e giorno, da chi l'ha istituzionalizzata e ne ha fatto la propria cultura, la propria carta d'identità: gli italiani. Finalmente un film vero, che non sfigura di fronte ai capolavori americani ma brilla comunque di luce propria, di luce solo italiana; un film che rifugge dalla drammatizzazione plastificata delle fiction e si iscrive, con tutti i connotati in regola, alla storia del nostro Cinema. Attori perfetti, sceneggiatura brillante, taglio essenziale, colonna sonora memorabile. Uno come Placido dovrebbe vergognarsi a vedere lo squilibrio tra cosa si può fare ancora nel nostro paese, e quello che si perde tempo (e soldi) a fare. Venduti.