Il commentatore televisivo di una grossa rete nazionale di Los Angeles, Howard Beale, stanco e sfiduciato, viene condannato all'eliminazione poichè l'indice di gradimento è sceso di troppo. Tuttavia, prima di congedarsi, senza preavviso ai colleghi e ai superiori, Beale annuncia il proprio suicidio davanti alla telecamera.
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VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Miglior attrice straniera (Faye Dunaway)
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior regista (Sidney Lumet), Miglior sceneggiatura (Paddy Chayefsky), Miglior attore in un film drammatico (Peter Finch), Miglior attrice in un film drammatico (Faye Dunaway)
Capolavoro indiscusso di Lumet sul potere della televisione, in un periodo in cui ancora non si sapeva tutta la potenza di questo mezzo sulla psicologia della massa. Senza contare coloro che muovono i fili, in base agli ascolti e le pubblicità che portano i soldi. E' cambiato qualcosa? Sarà un caso che un capolavoro come "Quinto Potere", ancora attualissimo dopo quarant'anni, in TV viene trasmesso in una rete, diciamo non proprio primaria come "7 Gold"? Paura che la gente si svegli? Ma gli attori? Oltre ad un Finch mostruoso, il resto del cast fa un lavoro eccellente. Ma uno dei meriti principali è la sceneggiatura, impeccabile e brillante, difficilmente replicabile oggi.