Una segretaria fugge con 40.000 dollari e si rifugia in un motel gestito da uno strano ragazzo molto timido. Quando la donna viene assassinata sotto la doccia...
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Mi è capitato solo ora di vedere questo film e devo dire che, pur datato, è ancora un grande film. Trascurando il fatto che già a metà film si capisce il finale (questo deriva probabilmente dall’”esperienza” acquisita con la visione dei thriller più recenti), devo dire che due film che ho visto di recente ( “Identity” per la scena del motel e “Out of time” per la psicologia di una persona che si trova di fronte alla possibilità di appropriarsi di denaro) hanno preso spunto da questo film (e chissà quanti altri, anche se con risultati non del tutto soddisfacenti come i due citati). Tre aspetti che particolarmente ho apprezzato sono la storia, il ritmo da vero “thriller” e il finale, nel senso che non finisce con lui rinchiuso in carcere ma con la rivisitazione della storia nella duplice psicologia dell’assassino. Una cosa che secondo me si poteva evitare era il “40.000” sul fogliettino strappato: ma se devi coprire un delitto, non ti preoccupi nemmeno di svuotare il cestino o pulire la stanza? Col film che Hitchcock ha realizzato, una svista di questo tipo gliela si può concedere…