profumo - storia di un assassino (2006)

Bisognerebbe sempre saper disgiungere tra letteratura e arte cinematografica, ma nel caso del Profumo questa cosa è particolarmente difficile. Questo perchè Profumo, l'opera letteraria, ha si una trama, che però è fortemente condizionata dal carattere del personaggio Grenouille. E' sulle sue caratteristiche, il suo carattere, il suo essere, che lo svolgimento ha motivo di esistere e Grenouille non rivela nel dipanarsi della storia (intesa come susseguirsi di eventi) nulla di se. E' "una zecca", un essere taciturno e opportunista, attaccato alla vita per disperato dispetto, che vive per se stesso, rifugiato nel "fugace mondo degli odori". Quindi filmicamente l'operazione più corretta sarebbe stata quella di farci penetrare nella sua mentalità, cosa pressochè impossibile se non si hanno a disposizione almeno 8 ore di film. La regia è dignitosa, anche se soffre di una vena modaiola (i rapidissimi flash, i primissimi piani e gli ambienti seppia riportano alla mente le ultime cose di Ron Howard) ma la trama è per ovvii motivi mutilata, per quanto le parti che la ripercorrono siano (a parte alcuni espedienti) fedelissime. Per questo motivo sfugge il senso del finale, chiarissimo invece nel libro, dove la psicologia del personaggio Grenouille ci viene mostrata con interezza.
Insomma un film riuscito a metà, non brutto, buono nell'intento, ma alle prese con un'opera quasi impossibile da filmare. Onestamente non credo si potesse fare di meglio.