people, places, things (2015)

In maniera inaspettata ti ritrovi di fronte alla separazione coniugale. Quando sembra di aver trovato un nuovo equilibrio e lasciato indietro il proprio trascorso, ecco che quest'ultimo in maniera altrettanto inaspettata torna con tutte le conseguenze che ne derivano. Nel mare emotivo in subbuglio del protagonista, dove le stesse emozioni sembrano raggelate e prive di isterismi, il fumetto è la chiave per capire in profondità lo stato d'animo del personaggio, diviso tra amori passati e relazioni in divenire. Semplice e lineare, il film ispira più il sorriso che la risata, una commedia scritta con un certo garbo, priva di sentimentalismi, con personaggi ben definiti e in fondo simpatici nelle loro imperfezioni.

Nonostante la storia scorre su binari classici di prevedibilità è piuttosto ben scritta e si lascia seguire senza sforzo alcuno, risultando pure simpatica oltre che mediamente intelligente, scorrevole e senza troppi tatticismi emozionali.
Il ritratto di storie che si intrecciano e si allontanano è descritto bene da una sceneggiatura credibile e senza formalismi, diretta altrettanto bene da Strouse e interpretata al meglio da un cast capace di coinvolgere e mostrarsi abile nel convogliare le forze in un unico obiettivo, senza eccedere nè lasciarsi andare alla banalità ed alla ruffianeria.
Per quanto mi riguarda la giudico positivamente.