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Questo è il classico esempio di un regista conosciuto perlopiù per le commedia, ma che riesce ad imbastire un thriller di ottima efficacia e dalla tensione sempre costante. Personaggi ben inquadrati, narrazione che non perde un colpo ed un antagonista di tutto rispetto. Molto bella la sequenza inziale del ricatto ed il finale spettacolare allo stadio del baseball. Certamente da recuperare anche per apprezzare la poliedricità di un regista come Blake Edwards.
Edwards si conferma un regista capace e soprattutto versatile, con estrema disinvoltura passa dalla commedia al poliziesco-noir. In questa pellicola, per l'epoca, incalzante e ritmata ci mostra un cattivo davvero inquietante ed una serrata indagine di polizia. Bravi tutti gli attori.
Il plot che nutre le dinamiche de "Operazione terrore" è inerente ad una rapina in banca, perpetrata, nel frangente, da un misterioso uomo. Sarà proprio il plot ad offrire il primo vero assist alla pellicola portandola, ben presto, ad interessare e a farsi ammirare. Ciò che sorprende, in fattispecie squisitamente positive, è l'avvio del film con l'azzeccata introduzione in scena dei vari personaggi chiave del film, dalla vittima ricattata all'esperto detective (Glenn Ford).
"Operazione terrore" sorprende specialmente per la sua vibrante poliedricità scenica, insomma gli scenari cambiano spesso e rendono il prodotto molto vario e quindi non statico. I ritmi del film comunque non sono sempre altissimi, dopo un avvio di buonissimo livello alcune situazioni, specie quelle centrali, si arrestano ad una lentezza temporanea. Il finale del film invece è particolare e di grande effetto. La pellicola firmata Blake Edwards si rivela come un valente poliziesco; invecchiato ma sempre godibile e degno di apprezzamenti.
Avrò visto almeno una decina di film di Blake Edwards, tutte commedie di discreto livello, e una delle rare volte che esce dal seminato per dedicarsi al thriller ecco che mi regala un capolavoro! La storia in sè non sarebbe certo indimenticabile, eppure l'apporto di una vivida fotografia in bianco e nero e quello di un meraviglioso trio d'attori principali, tutti stupendamente a fuoco, la rendono assolutamente credibile. E' un film di stupefacente talento tecnico, con la cinepresa di Edwards che scruta volti deformati, amplifica rumori, riprende scorci di una San Francisco da cartolina. Alle musiche Henry Mancini, una certezza. Grande.
Magari conoscendo la filmografia di Blake Edwards ci si discosta dalle pellicole ritenute come "minori" proprio per il fatto di non essere una "commedia"! Il marchio dato a questo regista ha influito sicuramente sia sulla sua carriera che sull'apprezzamento del pubblico che dovrebbe recuperare almeno questo godibile thiller ben diretto e non banale! Un bianco e nero azzecatissimo per omaggiare i vecchi noir e con un Ford come sempre con una grande presenza scenica! Da recuperare
Un gran bel thriller, teso ed avvincente, con una regia raffinata ed avvolgente ed una sceneggiatura abile nel rilanciare ogni volta la suspense. Splendida fotografia in bianco e nero, con una tra le colonne sonore più buie del solitamente brioso Mancini, interpretato dal mitico Glenn Ford, dalla sublime Lee Remick e dalla rivelazione Ross Martin. Poco conosciuto e non abbastanza celebrato, merita assolutamente di essere ripescato.
Polar di pregevole fattura con una regia di classe e un affascinante bianco e nero che fa la differenza. Edwards domistra di saperci fare anche al di fuori della commedia, gioca sapientemente con le luci e ombre e riesce a tenere la tensione fino alla fine con un racconto preciso ed essenziale. Il rassicurante Ford e la conturbante (ma misurata) Remick sono azzecatissimi per i ruoli da protagonisti. Bellissima la scena iniziale. Un must per gli amanti di questo genere.