non si sevizia un paperino regia di Lucio Fulci Italia 1972
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non si sevizia un paperino (1972)

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locandina del film NON SI SEVIZIA UN PAPERINO

Titolo Originale: NON SI SEVIZIA UN PAPERINO

RegiaLucio Fulci

InterpretiTomas Milian, Irene Papas, George Wilson, Florinda Bolkan, Barbara Bouchet

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 1972
Generethriller
Al cinema nel Settembre 1972

•  Altri film di Lucio Fulci

Trama del film Non si sevizia un paperino

Selvaggia e ispida fattucchiera viene accusata dell'assassinio di tre ragazzini in un paese della Lucania. Lei confessa, ma non è colpevole.

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Voto Visitatori:   7,58 / 10 (113 voti)7,58Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su Non si sevizia un paperino, 113 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  26/04/2013 22:47:30
   7½ / 10
Bello, anche se mi aspettavo di più considerato che è indicato come il capolavoro di Fulci

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Ultima risposta 17/05/2013 20.47.59
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InvictuSteele  @  12/01/2013 13:49:35
   7½ / 10
Non il migliore di Fulci ma comunque un ottimo giallo con tinte gore antesignano di un genere nel quale è difficile intuirne l'assassino fino alla fine.
Bella la regia con tanti movimenti di macchina e zoom sui volti degli interpreti, belle le musiche spesso in contrasto con le azioni, buonissima la recitazione di tutti gli attori, peccato ci sia qualche buco di sceneggiatura che rende spesso troppo artificioso l'incedere degli eventi (ma questa è una costante degli horror-thriller made in Italy).
Importante il tema trattato (la violenza sui minori) dal quale scaturisce una violenza ancestrale nel classico paesino bigotto del meridione che vive di pregiudizi, follie religiose e arti magiche dove gli stranieri non sono integrati nella comunità perché visti con diffidenza (vedasi la Bouchet).
La chiusura mentale e la violenza grottesca e atavica sono resi esplicativi dal poliziotto attraverso una bella metafora "Siamo capaci di costruire le autostrade ma ancora non riusciamo ad essere civili tra di noi".
In definitiva in grande thriller targato Fulci, regista purtroppo molto sottovalutato all'epoca ma creatore di un genere tutto suo e menzione speciale per una Barbara Bouchet bella da morire. Consigliatissimo.

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Ultima risposta 12/01/2013 14.17.50
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7219415  @  23/01/2012 00:32:33
   8 / 10
Bel thrillerozzo...

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Ultima risposta 23/01/2012 23.26.52
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Delfina  @  17/02/2011 12:43:46
   6 / 10
Mi aspettavo qualcosa di più. Il film è interessante (e decisamente cult) per la perfetta atmosfera primi anni '70, per la fotografia e per i magnifici posti nel Parco nazionale del Gargano, in un'Italia che, di sicuro, oggi sarà molto diversa, "postmoderna". Ci troviamo qui a uno stadio ancora premoderno, seppure, per certi versi, già invaso dalla modernità (rappresentata dalle utilitarie che partono per le ferie, dalla tv, dai "giornalini sconci" nelle edicole che turbano i ragazzini, da una splendida, "metropolitana" e spregiudicata – magnifica bellezza – Carol Bouchet).
In questo contesto, il fim merita di esser visto per assaporare appieno un'Italia che non c'è più, ma esisteva fino a l'altro ieri.

Come thriller invece, non funziona molto, è molto prevedibile se non addirittura dall'inizio (gli indizi non mancano), certamente dalla metà in poi.
In conclusione, non mi sento di giudicarlo un grande film. Certo, contiene alcune scene efficaci di violenza, ma la tensione a un certo punto scompare, proprio per la facilità di indovinare l'assassino.

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Ultima risposta 18/02/2011 19.07.25
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  04/01/2011 00:01:55
   8 / 10
Di questo film mi ha colpito soprattutto la grande maestria registica di Fulci. L'immagine che ci offre la mdp è di una potenza visiva ed espressiva di prim'ordine. Il lavoro tecnico-registico è il vero protagonista del film, in quanto tutta la suspense, il coinvolgimento dello spettatore nella storia è guidato da quello che Fulci ci fa e non ci fa vedere. Un'enorme importanza la riveste anche il montaggio, poiché certi passaggi da una scena all'altra tendono a suggerire connessioni, complicità e legami diretti che lì per lì prendiamo per buoni. Alcuni finiranno per rivelarsi fittizi o fatti apposta per portare lo spettatore fuori strada (vedi la scena della telefonata al bambino, montata in successione con Barbara Buchet che riattacca il telefono).
L'immagine e il modo con cui viene proposta è anche la chiave ideologica di tutto il film (il contrasto fra il moderno/razionale e il primitivo/selvaggio e fra chiusura e apertura mentale). Grande maestria si riscontra anche nell'uso del punto di vista della mdp che svaria di continuo da oggettivo a soggettivo, immedesimandosi di volta in volta in quasi tutti i personaggi del film (il tenente, la Maciara, il bambino della governante, il giornalista, l'assassino, ecc…). Ne deriva completezza, varietà, azione, suggestione e una perfetta riproduzione emotiva di ogni singola scena. Un ruolo importante lo svolgono anche le bellissime musiche di Ritz Ortolani che fanno da degno sottofondo alle splendide immagini.
Il grande pregio del film finisce paradassolmente per esserne anche il principale difetto. In altre parole tutta la storia sembra a volte congegnata per far funzionare i meccanismi dello sviamento, della continua illusione e del dubbio, per poi portare improvvisamente alla soluzione finale. Tanto che alcuni passaggi appaiono piuttosto forzati (come il particolare che permette la scoperta del vero maniaco). Il concatenarsi della storia in sé ha non pochi difetti; questi comunque scalfiscono appena l'impressione molto forte che emana dalle immagini e dal loro succedersi.
Come detto, il film non è solo suspence e tensione. C'è una precisa posizione ideologica tipica del periodo a cavallo fra anni '60 e '70, anni in cui dominati culturalmente da una specie di "illuminismo", dalla fiducia nella tecnologia moderna, nei nuovi stili di vita laici, civili e liberi che avrebbero spazzato via il vecchio vivere rurale, isolato, dominato da ignoranza, superstizione, vizio e ipocrisia. E' il moderno che penetra in queste terre lucane dove pure Cristo si era fermato e che viene simboleggiato dal grande cavalcavia che taglia la desolata campagna, come ci mostra lo splendido inizio. Il film ci mostra che a due passi dal cavalcavia si svolgono ancora vecchi riti, vecchie credenze, e il sesso è visto come tabù e morbosità (la visita delle due prostitute, la censura del prete). Un paese molto tradizionale (mostrato da splendidi campi lunghi e panoramiche) dove ci si scaglia contro capri espiatori (i più deboli, i più diversi come la Maciara). Il commissario lo dice chiaramente: "abbiamo portato la tecnologia ma non siamo riusciti a sradicare l'ignoranza e la superstizione".
E' il periodo in cui l'orribile e il pauroso veniva visto soprattutto nel sopravvivere ostinato del primitivo, dell'incivile e del rozzo (vedi "Un tranquillo weekend di paura", "Non aprite quella porta").
Comunque Fulci non si fa illusioni. Anche il moderno porta la sua dose di "inciviltà". La Maciara morente viene vista ma ignorata da frotte di gente in viaggio verso i divertimenti. E' un'immagine premonitrice dei tempi attuali.
L'etica libertaria e progressista di Fulci la si nota anche nel ruolo tutto sommato positivo attribuito al personaggio disinvolto interpretato da Barbara Buchet (anche se tutte le sue ambiguità non verranno mai risolte o svelate) e soprattutto nel trattamento negativo riservato a chi si attacca a una purezza innaturale e paradossale, un fanatismo di natura religiosa che si converte nel suo opposto, cioè in qualcosa di diabolico. Il finale di questo film assomiglia alla conclusione di certi romanzi gotici del 700, in cui ci si accaniva con atroci punizioni contro l'ipocrita e il perbenista che si rivelava diabolico e malvagio.
Questo film lo ricorderò però soprattutto come quello con la scena più erotica che abbia mai visto. Come si fa a non immedesimarsi, a non provare le stesse intense conturbanti sensazioni di un ragazzino vergognoso e inesperto (ma tanto desideroso di sesso), che si trova davanti improvvisamente Barbara Buchet completamente nuda (!!!), la quale lo invita a guardare, ad avvicinarsi, lo stuzzica con le parole e gli sguardi. E' una fantasia che fa venire la pelle d'oca a tutti gli uomini amanti dell'altro sesso e non solo.

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Ultima risposta 06/01/2011 19.05.03
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  04/08/2010 18:54:57
   8 / 10
Un gran giallo come oggi non ne vediamo più, anche se Salvatores nel suo adattamento da Ammaniti "Io non ho paura" mi sembra ne abbia riproposto alcuni pastosi riflessi.
Una catena di infanticidi si consuma nell'arretrata, profonda provincia lucana, in un contesto di dicerie, superstizioni e ignoranza tesa a celare un calderone sessuofobico inconfessabile. Spettacolare atmosfera di mistero mediterraneo, impeccabile partitura musicale di Ritz Ortolani, interpreti in parte con nota di merito per una Bolkan assolutamente fantastica, qualche ingenuità nella sceneggiatura. Ma è irripetibile cinema di genere che con gli anni acquista sempre maggior interesse e diventa sempre più bello. Indimenticabile la sequenza dell'assassinio della 'maciara' con la Vanoni in sottofondo.

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Ultima risposta 04/08/2010 19.52.50
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Kymmy  @  08/07/2010 11:08:21
   9½ / 10
E' stato il secondo film di Fulci che ho visto dopo Luca il contrabbandiere. Se quest'ultimo risulta abbastanza carino e degno di nota(dal mio punto di vista), Non si sevizia un paperino è finora il mio film preferito del regista romano. Mi fa venire sui nervi sentire che un'immonda (e su questo non ho altroda dire) porcheria degenere come Cannibal Holocaust abbia "scoinvolto il mondo intero", per la sua estrema violenza e la sua estrema morale.... Il film di Fulci in questione riesce ad essere molto più estremo senza bisogno di tanti sventramenti o violenze reali inflitte su animali (e non voglio pensare alle persone...lasciamo stare...) o tanto sangue o tanto schifo messo per immagini, questo è il capolavoro per eccellenza del giallo italiano, trama sconcertante e allucinante, forse unica a quel tempo, con protagonisti un'otima Bolckan, una bellissima quanto perversa Bouchet e il sempre ottimo e leggendario Tomas Milian. Scabroso, tagliente, pesantissimo, impossiile dimenticare un film del genere. Questo è a mio parere anche il film più bello di Lucio in generale, sebbene sto pazzo mi abbia fatto incazzare più e più vlte nel corso della sua carriera..., ma con questo film indelebile, perfetto, ben diretto, ben interpretato e con quel gusto un po kitch, quella contraddizione in caratteri

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER , Fulci ha perfettamente centrato nel segno. Il thriller made in Italy per eccellenza, elegante e angosciante come pochi film nella storia hanno saputo essere. Un applauso alle musiche di Riz Ortolani.

Da non perdere

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Ultima risposta 08/07/2010 11.39.33
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  30/06/2010 17:36:00
   6 / 10
Il primo film di Fulci che vedo non mi è completamente dispiaciuto: ha una corposità quasi appiccicosa nella tempera adoperata; magmatica nell'impasto di situazioni e di personaggi; aspra nell'illustrazione di una (sotto)realtà del paesino meridionale, schiava delle sue superstizioni, dei suoi pettegolezzi, delle sue fattucchiere, della scabrezza dei suoi paesaggi asciutti.
Attraverso il volto di tre donne (strega puttàna e madre) passa l'identità dell'omicida.

Il film è rozzo, volgare talvolta, per sua stessa volontà. Ha quella passione Leoniana per il sudore e lo sporco, per le facce ruvide, per il pathos: ma più ancora di Leone, Fulci enfatizza, drammatizza, calca la mano; c'è forse, assieme alla rabbia, anche del compiacimento nel suo sputo di disprezzo.
Il finale, poi, l'ho trovato un pochino banale, e un tantino sciocco.

Spesso noto come in certi autori manchi un vero rispetto, una certa sensibilità nei confronti dei drammi e delle tragedie che inscenano… Allora mi ricordano, chissà perché, un po' quei bambini nella sequenza che apre ‘Il mucchio selvaggio', paperini oziosi che si divertono a guardare una colonia di formiche divorare degli scorpioni.

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Ultima risposta 01/07/2010 21.02.43
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ninodettoerpais  @  03/09/2009 15:59:13
   10 / 10
Il massimo dei voti, che vuole essere un omaggio ad un cinema italiano ormai scomparso, che ha fatto scuola in tutto il mondo e troppo spesso denigrato in patria. Lo dimostrano gli attacchi che subi' questo capolavoro dalla critica quando usci' nelle sale, e l'accanimento della censura nei suoi confronti. Rivalutato solo vent'anni dopo, risulta a mio avviso, una delle vette piu' alte mai raggiunte dal cinema giallo italiano. Ottima questa volta la sceneggiatura scritta dallo stesso Fulci; le ambientazioni assolutamente atipiche del paesello meridionale, con la sua ignoranza popolare, le superstizioni,l'omerta' e tutto il resto, mischiata all'esoterismo ed ai feticci della "Maciara" (una strega di paese cosi' chiamata dalla gente del luogo), creano un habitat perfetto per lo svolgimento di una storia affascinante legata all'omicidio di alcuni bambini. Personalmente la trovo un opera impeccabile, dotata, oltre che di un cast di fama assoluta per l'Italia di quegl'anni e che compie al meglio il suo dovere,anche di una colonna sonora notevolissima curata da Riziero Ortolani ,che all'epoca vantava gia' una carriera ventennale, con la splendida voce della Vanoni che accompagna il linciaggio della "Maciara". Rappresenta una tappa nella carriera di Lucio Fulci, che si discosta molto da certe pellicole non proprio sopraffine da lui dirette e secondo me, e' indubbiamente l'opera migliore della sua carriera.

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Ultima risposta 02/01/2010 23.19.25
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forzalube  @  18/05/2009 18:56:49
   7½ / 10
La regia mi è sembrata di un esperto del genere (conosco Fulci di fama, ma è il suo primo film che vedo), la sceneggiatura ben strutturata, il ritmo buono e gli interpreti (soprattutto quelli femminili) azzeccati. Ottima la location che con i suoi paesaggi rende bene l'atmosfera. In più è un film di denuncia contro la superstizione popolare e contro

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Ultima risposta 02/01/2010 23.22.06
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gambero  @  12/01/2009 16:08:33
   7½ / 10
non male questa pellicola di fulci...ho trovato per caso il dvd e l'ho assolutamente dovuto comprare...allora,la trama è piuttosto originale e tratta un tema forte,le interpretazioni degli attori sono tutte decisamente buone e non mancano i colpi di scena...si vede che è stato girato con pochi mezzi economici ma forse è un bene!!!finale piuttosto sorprendente ed alcune scene di discreto impatto emotivo!!!una cosa non ho capito:perchè è vietato ai minori di 18 anni??!!mah...da vedere,forse è il miglior prodotto di fulci,almeno lo è tra quelli che ho visto io...

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Ultima risposta 02/01/2010 23.24.56
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  05/01/2009 20:00:11
   6½ / 10
Pregevole giallo alla luce del sole di Fulci, dove molti sono gli argomenti messi sul fuoco ma spesso vengono liquidati frettolosamente. Un incipit sicuramente interessante: la morte di 3 ragazzini in un paesello del sud scuote gli animi del suoi cittadini e ne mostra i lati più ignoranti e superstiziosi. Fra arti magiche vodoo e violenza gratuita il film arriverà ad un finale prevedibile e, diciamocelo, anche un pò stupido (le motivazioni del killer mi hanno strappato qualche risata).

Reso benissimo il pestaggio della megera, mentre lo scontro conclusivo non può non considerarsi trash (fra s*****ttate alla Bud Spencer e Terence Hill e caduta plastica dal dirupo).

In conclusione, ottimo e ben costruito lo svolgimento ma poco convincente il finale.

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Ultima risposta 19/06/2009 13.59.26
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Ciaby  @  23/12/2008 19:50:58
   1½ / 10
sopravvalutato trashone

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Ultima risposta 02/01/2010 23.17.37
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JOKER1926  @  23/04/2008 19:46:24
   7 / 10
Lucio Fulci confeziona un grande giallo... "Non si sevizia un paperino", film "oldstyle" che, si estranea dalla massa e gioca molto sulla particolarita', film inedito.
Buone le interpretazioni dei vari attori, discreta la fotografia, "Non si sevizia un paperino" non e' un film di tensione, ma, come detto prima, e' un gran bel giallo...
A tratti sembra un film di Argento, buone le ambientazioni, ci sono pochi difetti nel film, forse la pecca piu' grande riguarda il finale...
Film costruito in modo impeccabile, bello l'episodio della telefonata, belle le scene delle sagome dei bambini che vengono uccisi…
Dario Argento ne prenderà spunto, e non solo, la scena della chiesa e' fantastica e, Argento (cambiando luoghi e personaggi) la ripresenterà nel supremo "Profondo Rosso" ove la veggente avra' un allucinazione e, evocherà l'assassino…
"Non si sevizia un paperino" e' un film che si fa "rispettare" nel suo genere, Fulci per gran parte del film inganna lo spettatore e, ci riservera' un bello e inaspettato colpo di scena…
Addirittura neanche ad un minuto ( o poco piu') dalla fine si riesce a capire chi e' l'assassino..!
Lucio Fulci riesce (in modo forse un po' forzato…) a dare un "alibi" all'assassino...
Gli omicidi del film sono un po' troppo semplici ( ma, era difficile fare di meglio, non tutti hanno la vena di Argento..!), ripeto, pochissima tensione, film un po' lento, le afose atmosfere in cio' non sono assolutamente d'aiuto…
Lucio Fulci cerca di dare anche uno schiaffo alla superstizione e, alle malelingue e, ci riesce in buon modo, eloquenti, i dialoghi della polizia che "mostra" la mentalita' del paese, "la gente vuole un'assassino"… La gente vuole essere "accontentata" vuole giustizia, giustizia immediata, Fulci ci invita a diffidare da cio' e. consiglia di usare la testa, non bisogna giudicare (nel film si arriva addirittura ad uccidere…) una persona per il semplice motivo di essere una maga o qualunque altra diavoleria simile!
Comunque bella la scena dell'uccisione della "maga", scena abbastanza violenta, la musica in sottofondo e' una grande trovata del regista!
Film che quindi presenta pochissime pecche, non so' se il regista lo faccia apposta a scegliere ambientazioni rustiche (forse non aveva scelta). colonna sonora scadente e la scena finale (la morte dell'assassino) e' ridicola….
Film che in linea di massima poteva esser fatto ancora meglio, le idee non mancano, un po' piu' di sangue e, un finale piu' "cattivo" e meno "picchiaduro" sarebbe stato il top…
Prima dei titoli di coda il film cambia incredibilmente rotta, esso si trasforma (per brevi attimi) in un film "strappalacrime", l'assassino viene quasi esaltato… (scelta molto ma molto discutibile…)

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Ultima risposta 20/07/2008 11.52.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  28/08/2007 10:20:05
   7 / 10
Sono felice di dare un bel 7 a “Non si sevizia un paperino” di Lucio Fulci, regista che in generale non adoro, ma che posso rivalutare. L’esordio sembra essere uno dei suoi migliori film; un thriller originale, diretto bene e con una buona sceneggiatura, dove si passa da un sospettato all’altro con vera maestria! Ci vengono mostrati molti personaggi, sufficientemente delineati, e con attori davvero bravi (anche i bambini recitano dignitosamente). Le musiche invece sono così così e il montaggio è veramente pietoso…ma l’ho visto su rete 4 e penso che abbiano censurato molto la pellicola per la proiezione.

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Ultima risposta 03/09/2007 23.10.03
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Invia una mail all'autore del commento John Carpenter  @  11/03/2007 16:49:01
   8 / 10
Bè, all'inizio non mi ispirava e stavo anche per spegnere, ma le colonne sonore iniziali non volevo perdermele.
Allora ho continuato, e ho visto che anche se magari qualche scena è stata un pò rubata da L'uccello dalle piume di cristallo (un bel giallo), devo dire che mi ha sorpreso tantissimo. A partire da certi passaggi di regia e colonna sonora combaciati insieme perfettamente, e grazie ad una sceneggiatura (peccato per un pò di dialetto, insopportabile!) veramente intricata e originale, che cerca a tutti i costi di incolpare tutto il mondo. Poi la recitazione, soprattutto della Bolkan, era veramente convincente, dai si vedeva che si impegnavano anche i ragazzini molto bravi nel loro ruolo, deludente invece l'attore che interpretava il prete. La regia di Fulci, come ho già detto è stata molto buona, ha aiutato a rendere il film migliore con inquadrature decisamente accattivanti e originali, peccato però per quelle solite "zoomate" che è solito a fare, veramente orribili certe, altre fatte anche sufficientemente bene. Poi un grazie a Fulci che questa volta, almeno non si è basato solo sugli effettacci splatter artigianali, molto carini i trucchi, anche se il finale ha degli effetti speciali molto scadenti, però c'è da ricordarsi che è stato fatto con 2 lire, e nonostante tutto ha nascosto bene il budget ridicolo che aveva. Menzione speciale per l'omicidio della maga, la fattucchiera, che viene barbaramente uccisa da 4 bruti, tutta la scena sotto alla colonna sonora Bellissima! perchè sospettata dell'omicidio dei bambini, e buono il movente dell'assassino, che a prima vista può anche apparire stupido, ma secondo me non lo è. Insomma per me il finale non è stato deludente, anzi. Bè poi non è che faccia tremare dalla paura, però le ottime locations e ambientazioni del Sud Italia, secondo me hanno un aspetto malato, morboso, (a tratti mi ha ricordato Non Aprite Quella Porta, peccato che è di 2 anni prima questo!), ma estremamente affascinante.
8\10 = lo rivedrei con piacere ancora qualche volta, poi basta però, non è un capolavoro.

John.

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Ultima risposta 12/04/2007 18.34.10
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  02/10/2006 19:00:20
   6½ / 10
Un film sull'ignoranza, sulle superstizioni religiose e sui tabù.
E' sicuramente riuscito in questo senso. Questi cittadini sono stati dimenticati dal resto del mondo.

Funziona molto meno sul versante del thriller, la soluzione è prevedibilissima a metà film e in ogni sequenza si intuisce chiaramente cosa succederà in quella successiva.
. Di sicuro effetto comunque almeno un paio di sequenze. La Bouchet nuda all'inizio e la lapidazione della Bolkan.
Però Fulci si diverte come al solito ad esagerare con le scene splatter, specie stavolta che non era necessario e ovviamente questo fa passare in secondo piano anche la lettura che si poteva dare alla pellicola.
Come nell'orribile, quanto scontato finale.

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Ultima risposta 19/06/2009 14.11.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  22/09/2006 16:55:17
   9 / 10
eccolo qua,il miglior film del maestro nostrano.
fulci fotografa lucidamente,e senza romanzata retorica, una realtà paesana di cui è difficile mettere in dubbio la genuinità adesso, figurarsi ai tempi della realizzazione di questo eccellente thriller del mezzogiorno, molto lontano dalla patinatura argentiana ma concreto e ricco di tensione, seppur totalmente girato alla luce del giorno (tolte una paio di scene).
la regia di fulci mai è stata così limpida e la sceneggiatura è finalmente ricca e solida al contrario di molte delle opere a cui lucio ha dovuto dare verve con la sua fantasia.
uno dei migliori thriller italiani, secondo me.


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Ultima risposta 18/10/2006 12.02.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR frine  @  12/12/2005 01:58:55
   9 / 10
A giudicare dai (pochi) commenti, Fulci non è molto popolare....peccato.
"Non si sevizia un paperino" è uno di quei capolavori dimenticati, un po' perché atipici, un po' perché veramente scomodi e perfino fastidiosi.
Forse c'è anche qualche problema di casting: la Bouchet come protagonista non è un credibile biglietto di presentazione. Peccato, perché gli altri interpreti sono notevolissimi (nella scheda manca Marc Porel, elegante nobiluomo francese, ma anche sensibile attore apprezzato da Visconti).
La storia parte bene, calandoci fin dall'inizio in un clima di ignoranza e degrado da cui un giovane e dabben prete tenta di salvare per lo meno i fanciulli. Poi, poco alla volta, aumenta la suspence: molte morti inspiegabili, e a complicare tutto la presenza inquietante di una fattucchiera troppo convinta del suo potere. Gli uomini della polizia capiscono (mica è scema la polizia), si stracciano le vesti per l'arretratezza dell'ambiente in cui si trovano a lavorare, e...commettono un imperdonabile errore, rilasciando la sventurata maga.
A risolvere il problema dovranno pensare i soliti outsider, in un finale forse prevedibile ma comunque spaventoso.
Come Bava, ma con modalità espressive molto diverse, Fulci è stato uno dei pochi registi italiani a comunicare veramente sensazioni di orrore e paura. Lo splatter (terribile!) è usato con criterio ed è sempre inserito a proposito nei momenti cruciali della rappresentazione.
Magnifica la Bolkan, bella quanto raccapricciante: forse, un po' troppo raffinata in rapporto al ruolo (ma questo era un errore quasi inevitabile nel cinema italiano del tempo, quando la Spaak e la Birkin interpretavano povere operaie).
Fulci è stato un maestro per molti, in Italia e oltreoceano. Non è un regista da dimenticare.

6 risposte al commento
Ultima risposta 19/06/2009 14.15.31
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Piergio  @  21/10/2005 23:02:49
   8 / 10
provero a spiegarmi in poche parole.io penso che qualche scena di sangue in piu, dialoghi in italiano anzi che in dialetto(che alcune volte rendono il film noioso), e piu tensione avrebbero fatto di questo un grande film. il movente dell'assassino c'era eccome,e anche la storia del paperino e molto interessante.fulci non e argento ma se la cava bene comunque

5 risposte al commento
Ultima risposta 15/12/2005 23.55.14
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Mpo1  @  15/01/2005 00:51:04
   7 / 10
Sicuramente il miglior film di Fulci. Non solo un buon giallo, ma anche un film che sfida molti tabù e ha persino degli inaspettati risvolti di critica sociale. Esemplare è la scena in cui la gente del villaggio cerca di linciare la Bolkan, anche se è stato provato che non è lei l'assassina, solo perché lei è quella che non fa parte della comunità, la "diversa" . La folla ha bisogno di un capro espiatorio su cui sfogarsi, ed in questo modo "la brava gente" si pone allo stesso livello dell'assassino, se non peggio. Ancor più interessanti sono l'identità del vero assassino (facilmente individuabile) e soprattutto le motivazioni per cui uccide.

3 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2006 20.25.32
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  13/12/2004 23:56:36
   7 / 10
Buon giallo, nonostante il titolo pessimo posto solo per fare il verso ai film di Argento.

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Ultima risposta 12/12/2005 09.40.59
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