new york ore 3: l'ora dei vigliacchi regia di Larry Peerce USA 1967
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new york ore 3: l'ora dei vigliacchi (1967)

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locandina del film NEW YORK ORE 3: L'ORA DEI VIGLIACCHI

Titolo Originale: THE INCIDENT

RegiaLarry Peerce

InterpretiThelma Ritter, Tony Musante, Beau Bridges, Martin Sheen

Durata: h 1.47
NazionalitàUSA 1967
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1967

•  Altri film di Larry Peerce

Trama del film New york ore 3: l'ora dei vigliacchi

Nel vagone di coda di un metrò due teppisti ubriachi e armati di coltello terrorizzano quindici persone. Nessuno reagisce per paura. Peerce affonda fin troppo il coltello nella piaga nel descrivere una New York violenta e repellente con uno psicodramma che è un crudele gioco della verità.

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Voto Visitatori:   8,00 / 10 (12 voti)8,00Grafico
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Voti e commenti su New york ore 3: l'ora dei vigliacchi, 12 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Goldust  @  21/05/2023 21:27:02
   7½ / 10
La prima parte, appena successiva all'ottimo incipit, non mi aveva entusiasmato perchè troppo lenta nell'introdurre e descrivere sommariamente tutti i personaggi protagonisti. Ma diciamo dopo la prima mezz'ora il film prende inesorabilmente quota, raggiungendo picchi di tensione ragguardevoli anche grazie alla sua struttura da critica sociale ( i personaggi sono lamentosi, friustrati o pavidi, specchio di una società problematica ) e all'ambientazione claustrofobica del vagone ferroviario. Musante e Sheen notevoli.

VincVega  @  25/11/2022 11:01:53
   8 / 10
Siamo nel 1967, si può dire che "New York: ore tre - L'ora dei vigliacchi" è assolutamente uno dei precursori della New Hollywood che stava nascendo. Il bianco e nero, l'ambientazione metropolitana notturna, la moltitudine dei personaggi abilmente caratterizzati, la violenza, la tensione. Tutti tratti distintivi di un'opera che al netto dei pregi, ha qualche difetto, come l'eccessiva enfasi data in qualche frangente, in particolare nella parte centrale (mi viene in mente per esempio l'uomo di colore che ce l'ha con il mondo). Poi però arrivano gli ultimi quaranta minuti, in cui le vessazioni (fisiche e psicologiche) si fanno sempre più insistenti da parte dei due teppisti, le reazioni dei passeggeri saranno diverse, ma solo uno reagirà. Finale di grande impatto. Bravi gli attori.

Italo Disco  @  07/11/2022 21:35:39
   6½ / 10
Praticamente scatta da qui tutta quella violenza urbana che invaderà gli schermi da li a poco e che dura ancor oggi, ma se l'inizio è folgorante per naturalismo dell'ambientazione e verità dei dialoghi (la bisessualità di uno dei balordi), nel punto cruciale e cioè nella presentazione delle vittime e delle vessazioni dentro la metropolitana (veicolo che diventerà simbolo del degrado cittadino in ogni sua forma) prende una conformazione didattica e innaturale che ne smorza il potenziale anarchico, e che cozza contro la messa in scena realistica iniziale.

Evarg Nori  @  05/03/2022 08:55:38
   7½ / 10
Notevole film cattivissimo,che anticipa sia il tema della violenza giovanile che troverà l'apice in "Arancia meccanica" sia quello del giustizialismo che avrebbe fatto furore nel decennio successivo,in particolare con "Il giustiziere della notte".Ma qui a prevalere è l'analisi lucida e impietosa della mancanza di differenza tra carnefici e vittime:i 2 teppisti,vestiti elegantemente,per quanto odiosi e spregevoli non sono peggio dei passeggeri che tormentano.Meschini e ognuno con la propria "colpa",che per vigliaccheria o convenienza sfogano il proprio odio tra loro.Paradossalmente,l'elemento socialmente più "basso",il barbone incosciente,sarà l'unico a passare quasi inosservato(ed essere il protagonista dell'ultima,ironica sequenza).All'epoca fu uno shock(in Inghilterra ne fu proibita la distribuzione;da noi uscì censurato)e ancora oggi,malgrado la poca violenza,la sgradevolezza dei 2 protagonisti e i loro soprusi(in particolare quello ai danni dell'omosessuale emarginato)lasciano un senso di disagio.E sebbene il tutto sia un pò sopra le righe e i passeggeri sono un pò troppo stereotipati nei difetti che rappresentano,il regista riesce a parlare nella giusta misura di quelli che erano i malesseri dell'epoca:l'indiscriminazione verso gay e neri(nel finale la polizia cercherà di arrestare Peters a scatola chiusa);il disprezzo della vecchiaia nei confronti delle nuove generazioni( impersonate non solo dai 2 teppisti ma anche dalla coppietta di innamorati dove lui pensa solo al sesso e lei lo asseconda a malincuore);l'insoddisfazione delle coppie di mezza età(dove lui oltre a non essere avvenente e anche impotente) e la guerra del Vietnam.Ben strutturata la storia,con il prologo che presenta tutti i personaggi prima che salgano sul treno,e una volta che il vagone è pieno la claustrofobia si alza sempre più.Sebbene improbabile,il finale catartico è più liberatorio che mai.Efficente bianco e nero della fotografia,che rende il tutto più opprimente.Secondo film per Musante e debutto per Martin Sheen,mai più tanto detestabile.Beau Bridges è fratello di Jeff Bridges.Girato esclusivamente di notte,senza permessi nè licenze,un duro ritratto sociale e generazionale dell'America di fine anni'60.Da riscoprire assolutamente,ma nella versione integrale(107'),che qui non c'è ovviamente.

gianni1969  @  21/10/2015 18:31:14
   9½ / 10
Straordinario spaccato giovanile,duro,tesò è avvincente,con due protagonisti qui all'esordio,cattivi al punto giusto;anche se un po di rabbia te la mettono. Invecchiato benissimo e cmq ha ispirato innumerevoli pellicole a seguire. Cult consigliatissimo di non facile reperibilità

DogDayAfternoon  @  08/03/2014 20:12:26
   7½ / 10
Efficacissimo ritratto del disagio e della depravazione giovanile, presente più o meno in tutte le generazioni almeno dal dopoguerra in poi. Film dal forte impatto emotivo, che difficilmente lascia indifferenti, la rabbia e il disgusto le emozioni prevalenti: nei confronti dei teppisti ovviamente, ma anche nei confronti di chi subisce le vessazioni dei due giovani, un gruppo eterogeneo di persone comuni incapaci di reagire di fronte a una situazione imprevedibile ma sicuramente ipotizzabile soprattutto nelle grandi città. Ciò che lascia maggiormente interdetti (ed è poi il messaggio finale del film) è l'incapacità delle persone di far gruppo e di darsi man forte l'uno con l'altro, egoismo ed omertà sembrano essere i caratteri prevalenti dell'essere umano.

Un film si potrebbe dire negativo, forte, con dei dialoghi intelligenti e taglienti e soprattutto un'ottima interpretazione da parte di tutti i protagonisti, con in testa un ottimo Tony Musante. Per Martin Sheen sicuramente una prova importante, ma negli anni successivi ci regalerà interpretazioni più memorabili. Qualche difettuccio qua e là lo si nota, come l'eccessiva introduzione dei personaggi (che comunque non annoia) e la ripetitività di alcune scene.

Da recuperare e valorizzare nella maniera più assoluta, vista anche la sua eterna attualità.

clint 85  @  12/11/2013 11:17:53
   7 / 10
Teso, violento, amaro, irritante.
Ottimamente recitato.

Un buon film.

pinhead88  @  26/07/2013 15:12:03
   9 / 10
Uno di quei tanti film dimenticati e ricoperti di ragnatele che si può ritrovare dentro qualche lugubre e polveroso sgabuzzino della propria abitazione, ma una perla da riscoprire assolutamente.
Sporco, claustrofobico, avvilente.

CULT

dagon  @  09/07/2013 23:50:12
   7 / 10
Esordio di Martin Sheen e Tony Musante al cinema e alla fine del film li odi a morte! Le dinamiche della sopraffazione e della paura a dispetto dei numeri e dei teorici rapporti di forza. Film girato tra eleganza e realismo, quasi in real-time.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/09/2011 10:21:31
   8 / 10
Questo è uno di quei film da riscoprire. Una parte iniziale dove, separatamente, ci vengono presentati i personaggi, vittime e carnefici, descritti in maniera efficace, per confluire nel vagone della metro, unica e tesissima ambientazione della seconda parte. E' tutto un gioco di "azione" dei due teppisti, senza nessuna "reazione" delle persone presenti. Prevale quindi la classica logica del gregge, nessuna solidarietà tra coloro che subiscono più o meno passivamente i soprusi, nemmeno quando la posta di questo "gioco" viene alzata in continuazione.
Un film pessimista, sulla mancanza del senso di vivere in comune, sulla mancanza di volontà di aiuto verso un proprio simile in difficoltà. Tutti a curare il proprio orticello.
Ottimi tutti gli attori, con un Tony Musante da applausi.

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/09/2011 10.54.31
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  25/03/2010 14:48:06
   9½ / 10
Visto dopo tanti anni di disperata ricerca, non ha assolutamente deluso le aspettative.
Uno sguardo secco e diretto in un film ancora oggi scioccante, allucinante e fin troppo attuale, dove episodi del genere ormai sono all'ordine del giorno.
A New York, due teppisti ubriachi e armati di coltello (interpretati da un Tony Musante veramente da brivido e da un Martin Sheen come non lo avete mai visto, qui al suo primo film) decidono di salire su un vagone notturno della metropolitana per dare sfogo alla loro rabbia. I passeggeri, terrorizzati, non reagiscono. Solo un soldato con un braccio ingessato avrà il coraggio di affrontarli...
Un film tesissimo e che non lascia un attimo di respiro, quasi due ore di agonia da passare assieme alle povere vittime, che sebbene siano stereotipate (c'è la coppia di colore razzista, quella anziana in crisi, quella di giovani in cerca di effusioni, l'omosessuale ecc...) e le loro storie introduttive di scarso interesse, sono credibilissime nella loro sottomissione (grazie alle ottime interpretazioni) e profondamente toccanti.
E le torture fisiche e psicologiche che sono costretti a subire sono da manuale (ognuno si becca la sua dose).
Come ci comporteremmo noi in una situazione del genere? Guardare il film potrebbe aprirvi gli occhi.
Molto tagliente per essere del 1967. Girato con mestiere (il film si svolge quasi interamente all'interno del metrò)e molto belle le riprese notturne iniziali.

Un piccolo grande film praticamente sconosciuto da riscoprire.

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/11/2011 17.31.00
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testadilatta  @  13/11/2009 02:35:06
   9 / 10
Un gioiello, un mio cult.
Tensione palpabile tutta giocata all'interno del metrò.
Ottimo e memorabile Tony Musante nella parte del bastardo.
Io ce l'ho in vhs, consiglio vivamente di recuperarlo e vederlo...
Un film del passato sche ha tanto da insegnare alle nuove pellicole!

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