ned kelly (2003)

Il mito della frontiera contestualizzato nell’Australia di fine 800 mediante la storia di Ned Kelly,bandito e antieroe per necessità.Il respiro del vecchio west aleggia potente su questa pellicola che rispetta fin troppo gli archetipi del genere,pur immergendo lo spettatore nelle atmosfere da sogno della terra dei canguri.
Tratto dal romanzo “Our sunshine” di Robert Drewe il film di Gregor Jordan viaggia a corrente alternata,proponendo rare situazioni coinvolgenti e sfruttando ben poco un potenziale di partenza invidiabile.
La retorica che sta alla base del narrato,mirata a rendere più evidente possibile il lato “romantico” di Kelly finisce con l’inficiare il prodotto,racchiudendolo in parametri piuttosto convenzionali e risaputi.Anche chi non conosce la storia del famoso fuorilegge non avrà problemi a intuire l’evolversi della situazione,già vista in molti film e praticamente priva di lampi che possano rapire in maniera totale.
Detto ciò posso ammettere che la pellicola si lascia guardare senza problemi,grazie anche alla buona resa dei personaggi ed alla recitazione apprezzabile di Heath Ledger.Peccato per Naomi Watts e Geoffrey Rush,limitati in piccoli ruoli.”Ned Kelly” si riduce quindi ad una celebrazione dell’individuo capace di ribellarsi ai soprusi provenienti dall’alto,argomento già visto in mille salse e che in questo caso trova il suo momento di maggior splendore(forse anche l’unico) nella sequenza della battaglia finale,davvero emozionante e ben girata.