Da ragazzini Jimmy Marcus, Sean Devine e Dave Boyle erano inseparabili. Ora, a distanza di molto tempo, i tre si ritrovano in occasione di un tragico evento: la morte della prima figlia di Jimmy. Sean, che fa il poliziotto, indaga sul fatto...
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Ho trovato “Mystic river” un film noir con venature che potrebbero portarlo quasi nell’horror. Molti ad esempio i punti di contatto con la metodologia di Carpenter e la sua eloquente inquietudine espressa in alcune tipiche inquadrature. Molta crudezza ma anche molte allegorie. Alla perdita di una persona cara e al tema dell’elaborazione del lutto si affiancano quelli della perdita dell’innocenza, della responsabilità individuale, della casualità della vita e della metamorfosi dell’animo umano segnato dalle incontrollabili fatalità. Significativa l’immagine con cui si apre il film, un tombino che inghiotte la pallina da hockey con cui giocavano i tre ragazzi, e con essa verrà catturata la loro innocenza sporcata e mai più restituita.