minority report (2002)

Il film di Spielberg(nato da un racconto dell'immenso P.Dick)ha due pregi fondamentali:il primo,piu'pratico,e'quello di mostrare un futuro allo stesso tempo credibile e fantasioso,riconoscibile in quello che la societa'e'oggi e verosimile in quello che potrebbe essere tra mezzo secolo,con autostrade che si allungano negli snodi incassati nei grattacieli fino ai messaggi pubblicitari fatti su misura per ogni individuo.Il secondo grande pregio e'quello di assolvere in maniera quasi perfetta il compito forse piu'importante che una storia di fantascienza moderna dovrebbe avere:gettare attraverso una visione allegorica del futuro,degli interrogativi e delle critiche su cio'che accade nel nostro presente.

Dal punto di visto piu'squisitamente tecnico e stilistico,il film e'una bella lezione di come si fa cinema,talmente sicura e strabiliante da rendere inutile ogni divisione tra prodotto impegnato e d'intrattenimento.Minority Report si dipana attraverso una serie di piani lettura diversi amalgamati cosi'bene tra loro da risultare un poliedrico esempio d'azione,tensione drammatica e inserti filosofico-morali in perfetto equilibrio(come l'affascinante e attuale quesito:e'giusto punire qualcuno solo per le intenzioni?).
Parte dei meriti va sicuramente a sceneggiatura e regia costruiti sulla struttura della fantascienza sociologica piu'pessimista,ma densa di situazioni che spaziano dalle atmosfere del giallo classico,al noir,fino ad arrivare,in uno splendido sgomento,alla disperazione di una vicenda in pieno stile cyberpunk.

Il cast si dimostra all'altezza:grande come al solito Max Von Sydow,convincente Tom Cruise e semplicemente straordinaria Samantha Morton vera e propia rivelazione....Spielberg da parte sua si dimostra capace di assimilare le lezioni dei vecchi maestri(palesi all'interno del film i richiami a Hitchcock e Kubrick)concependo una delle migliori pellicole di fantascenza degli ultimi anni e un'altro dei suoi personali capolvori.