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Ernst Lubitsch si trasferisce a Parigi, la città dell' Amore, e dopo "Il Ventaglio di Lady Windermere" ritorna alla formula fortunata di "Matrimonio in Quattro". Qualche stoccatina impudica ma è un Lubitsch senz' altro minore.
Praticamente si tratta di un'intricatissima commedia degli equivoci (dove in sostanza, dopo varie vicessitudini, il protagonista Giraud approfitterà di un pretesto per reincontrare uan sua vecchia fiamma al posto della moglie), senza dialoghi parlati (ma scritti) che, credo, non riesca a raggiungere nemmeno i 60 minuti di durata.
Il talento di Lubitsch già comuqnue si riesce a carpire, anche se il tutto è purtroppo pervaso da un moralismo che mi pare un pò eccessivo (soprattutto la paternale rappresentata dalla frase finale è molto esplicativa sotto questo punto di vista), visto tutto sommato la leggerezza della vicenda.
Bravi gli attori, tra l'altro.
E' inoltre un mediometraggio liberamente e legalmente scaricabile dalla rete, credo.