La storia vera di Maureen Kearney, rappresentante sindacale del CFDT (Confédération française démocratique du travail) presso la Areva, una multinazionale che opera nel campo delle energie nucleari e rinnovabili. Nel 2012 viene a conoscenza un segreto di stato che coinvolge l'industria nucleare e sconvolgerebbe la Francia, ma è sola contro tutti e deve combattere contro ministri e industriali per rendere nota la notizia e difendere così più di cinquantamila impiegati del settore.
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Un film denuncia in cui la denuncia rimane abbastanza marginale se non nelle sue conseguenze maggiori, cioè la perdita di posti di lavoro e nelle frasi finali che nella realtà hanno un impatto molto importante.
LA Syndicaliste si sofferma maggiormente sull'aspetto psicologico nel dover affrontare le formalità di un indagine in cui lei ne è la vittima. Lo spettatore rimarrà sempre incerto sulla realtà dei fatti. ll bel viso e spesso impassibile della Huppert, magnifica, tiene in piedi un personaggio non banale e assai trasparente, in cui fragilità e resilienza si sovrappongono. Il risultato è un thriller assai realistico in cui proprio come nella realtà
Il personaggio della Huppert è centrale al racconto in quanto si trova al centro da una parte tutelare i posti lavoro dei dipendenti una grande azienda francese del nucleare, dall'altra le manovre oscure del potere che possono minacciare tali posti di lavoro attraverso un accordo tra i nuovi manager di questa azienda, la EDF ed i cinesi che acquisirebbero le tecnologie il cui significato sarebbe la ristrutturazione dell'azienda. E quando si parla di ristrutturazione, significa licenziamenti. E' un processo di progressivo isolamento del personaggio, tratto fra l'altro di una storia vera, a cui vengono tolti i punti di riferimento (la vecchia managerialità aziendale più collaborativa) e soprattutto di credibilità personale a seguito della sua aggressione. Questo elemento è più legato al thriller che si miscela alla denuncia su un certo modo di gestire il potere. L'aspetto thriller è indubbiamente efficace perchè instilla il dubbio anche nello spettatore sulla credibilità della sindacalista: può essersi inventata tutto. Ciononostante se la rappresentazione è appunto efficace a livello narrativo si notano carenze dal punto di vista logico, forse per esigenze di drammatizzazione cinematografica, ma che ho trovato esagerate. Malgrado questo La Syndacaliste è un film che consiglierei se non altro per la ottima prestazione della Huppert.