la strada di levi regia di Davide Ferrario Italia 2005
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la strada di levi (2005)

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locandina del film LA STRADA DI LEVI

Titolo Originale: LA STRADA DI LEVI

RegiaDavide Ferrario

InterpretiPrimo Levi

Durata: h 1.32
NazionalitàItalia 2005
Generedocumentario
Al cinema nel Gennaio 2007

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Trama del film La strada di levi

Nel 1945 Primo Levi, autore di "Se questo è un uomo", veniva liberato dal campo di concentramento di Auschwitz. Dopo dieci mesi, dozzine di deviazioni, molti ritardi e centinaia di chilometri, è tornato a Torino. Durante il viaggio ha attraversato la Polonia, l'Ucraina, la Moldavia, la Romania, l'Ungheria, la Slovacchia, l'Austria, la Germania per arrivare finalmente in Italia. Ha raccontato poi questo viaggio nel libro "La tregua", portato sullo schermo da Francesco Rosi. Sessanta anni dopo, Davide Ferrario e lo scrittore Marco Belpoliti ripercorrono lo stesso itinerario nell'Europa post comunista. Il film ricostruisce l'avventura di Levi mostrando la condizione dell'Europa moderna: i resti dell'impero sovietico, Chernobyl, i raduni neo-nazisti, i villaggi dei poveri migranti. La strada di Levi è un road-movie senza attori ma costruito su un'esigenza di ricerca...

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Voto Visitatori:   8,00 / 10 (11 voti)8,00Grafico
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Voti e commenti su La strada di levi, 11 opinioni inserite

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Oskarsson88  @  21/01/2019 22:02:36
   7 / 10
Particolare documentario stratificato a ricordare il percorso di Levi in maniera originale e contemporaneizzando il suo percorso.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/01/2013 00:27:51
   8 / 10
Sessant'anni dopo Primo Levi, Davide Ferrario ripercorre quel lungo ritorno che lo scrittore intraprese dopo la liberazione di Auschwitz. Una nuova tregua dove si osservano le trasformazioni di paesi post-comunismo, tra ritrovate identità nazionali, tra il resistere e portare avanti un'ideologia, tra il contemplare le rovine di una Chernobyl irrealmente deserta, simbolo stesso di un sogno distrutto nell'arco di una notte. Due viaggi così lontani e così vicini che segnano la fine di due ere e l'inizio di altre. Un viaggio coinvolgente dal punto di vista emotivo, semplice e struggente. Bravo Ferrario.

ghiro  @  28/02/2008 17:04:59
   6½ / 10
Il film va sicuramene visto solo per il fatto che ripercorre parte della vita di un uomo che voluto raffigurare al meglio il terrore vissuto ad auswitz.
Il film lo definirei in parte documentario.
Gli autori sono usciti dai parametri tralasciano primo levi ed evidenziando il degrado sociale di un tempo delle nazioni che facevano parte dell'URSS.
Quest'ultimo accenno non è stato del tutto sbagliato, ma non era ciò che il pubblico si aspettava dal titolo.

polbot  @  21/02/2008 15:06:53
   7 / 10
Buon documentario, mi è venuta voglia di legger qualcosa di Levi...però l'ho trovato poco organico e talvolta un po' frettoloso

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  01/02/2008 14:19:36
   8 / 10
Sulle orme di Primo Levi, quel geniale chimico-scrittore che ha dato così tanto all'Umanità quanto ha tolto a se stesso per poi alla fine suicidarsi.
La storia di Ulisse al contrario, un'Odissea così potente e sofferta che non può che paragonarsi a quella di Ulisse, ma la cui essenza è così diversa: Ulisse peregrinante per curiosità, Primo per curiosità indotta.
La ricerca di un'identità che la libertà pura e semplice, il sentimento di libertà non può da solo obnubilare, o meglio riempire.
"La tregua" una sorta di fallimento esistenziale che nemmeno un viaggio così speciale ha saputo rinobilitare, era una ricerca di identità che Primo non ha saputo trovare, "povero Primo" dice, addoloratissimo, il suo caro amico, nonchè scrittore meraviglioso, Mario Rigoni Stern. sì, tutto quello che si puà provare per Primo è compassione e ringraziamento...e penso che oltre allo sguardo socio-politico, il regista di questo stupendo Road-Movie volesse comunicarci essenzialmente questo: compassione e ringraziamento.
Ironia, materia su cui pensare, magia, sentimento, realismo, intelligenza, questo documento riassume tutto questo in 90 minuti che forse sono pochi, ma intensi e sconvolgenti come pochi.
La riesumazione di un viaggio, di un percorso di vita per un'inevitabile confronto fra due Realtà vicine e lontane, ma sostanzialmente immutate, forse solo degenerate. la follia post-bellica raccontata da persone comuni, ma anche personalità d'eccellenza come il grande regista polacco Wajda e da una musica che entra sussurrando la Storia dei Paesi, la Storia d'Europa.
e la riflessione iniziale su Ground Zero no può che lasciare basiti gli spettatori inconsapevoli di quello che li attende per quei prossimi 90 minuti....

uecanaia  @  22/08/2007 00:25:32
   9 / 10
Sono andato da solo al cinema pur di vederlo. Riesce a far provare parecchi stati d'animo, dal sorriso un po' tirato al malessere... agghiacciante.
Dovrebbe essere visto da tutti, a costo di annoiarsi o di non comprende.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  04/07/2007 01:16:35
   7½ / 10
Davide Ferrario coglie ancora nel segno dopo la strepitosa prova di "Dopo mezzanotte";ottimo documentario che ripercorre il viaggio incredibile di Primo levi per tornare a Torino alla fine della seconda guerra mondiale; voce off sui brani tratti da "La tregua" che si intersecano con la nuova Europa uscita dal comunismo(dall'Ucraina alla dittatura bielorussa,dalla Moldavia all'Ungheria,etc)e ne esce un quadro non proprio lusinghiero.Commovente il cameo conclusivo di Mario Rigoni Stern nell'accorato ricordo di Levi e della sua prematura morte.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  07/05/2007 11:30:24
   8 / 10
Sessant’anni dopo la liberazione di Auschwitz il talentuoso Davide Ferrario ripercorre le tappe del viaggio intrapreso da Primo Levi per tornare in Italia,attraverso un documentario che si affida spesso a stralci del noto romanzo dello scrittore torinese “La tregua” ,ovvero una sorta di resoconto dell’estenuante viaggio intrapreso dall'ex detenuto.
Quello di Ferrario non è solo l’omaggio ad un grande scrittore, ma anche un viaggio attraverso i cambiamenti che hanno investito le zone toccate dalle estenuanti peregrinazioni di Levi.
Cio’ che si evince è che ovviamente molte cose sono cambiate,ma non sempre in meglio,Ferrario tenta di analizzare il piu’ imparzialmente possibile gli avvenimenti accaduti,infarcendo il tutto con una sottile vena ironica.
Il regista ci porta a spasso attraverso un Europa sconosciuta ai piu' ,illustrandoci le fabbriche polacche di Nowa Huta simbolo di prosperita’ e manifesto dello sviluppo socialista ora abbandonate ed in disuso,ci parla del dramma di Chernobyl e di quello degli emigranti Moldavi che per sopravvivere debbono espatriare,ci illustra l’inquietante ideologia nei nuovi nazisti e le difficoltà di coabitazione tra russi ed ucraini,mostra a tutt’oggi come in alcuni paesi dell'Europa moderna la liberta’ di stampa e parola non esistano totalmente come avviene in Bielorussia.
Il film si chiude con i iricordi di un altro scrittore toccato profondamente dalla grande guerra ,vale a dire Mario Rigoni Stern,che ricorda Primo Levi e l’amicizia che li legava.
Un film particolare ed interessante sicuramente tra i piu’ originali usciti ultimamente.

forzalube  @  13/03/2007 12:42:19
   9 / 10
Molto bello e interessante. Assolutamente da vedere per chi riesce a reperirlo. Ottimo il sottofondo musicale. L'unica pecca è che a volte la voce fuori campo del narratore è un po' impastata e si perde qualche parola.

Invia una mail all'autore del commento signor_kappa  @  20/02/2007 01:35:00
   9 / 10
Scrivo queste poche righe per commentare lo straordinario film del mio concittadino Davide Ferrario. Vi è in esso la sottile tematica, che unisce i vari episodi, della paura che l'Europa ha del suo futuro. Percorso da grande talento visionario e alta poesia, sempre filologicamente trattati, non si abbandona a nostalgie ma le ritrae con l'occhio tenero di un padre. Più e più momenti sono imperdibili, e al di sopra di tutto sta sempre una dolcissima ironia.

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/03/2008 21.32.16
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  06/02/2007 15:48:21
   9 / 10
Un film fantastico, che consiglio a tutti. La strada di Levi, ripercorsa dalla pagine del "La tregua" diventa un on the road nel profondo Est europeo, che sembra così lontano da noi e dall'Occidente. Si passa così dall'Ucraina, dalla Bielorussia (l'unico stato che ha conservato il sistema sovietico), la Moldovia, la Romania e l'Ungheria. Il ricordo si unisce al presente, in un ex Unione Sovietica/Blocco Sovietico, dove molto è cambiato e tanto è restato uguale.
C'è poesia, voglia di conoscere, sorpresa nel scoprire. Questo è (meta) (documento) cinema. Imperdibile.

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