la ragazza della palude (2022)

Film scorre in maniera, talvolta lenta, ma è lineare e senza sbavature.
Non l'ho trovato originalissimo; un buon film che tratta bene il tema della violenza sulle donne contestualizzato al periodo riportato nel film(1969).

Il dramma di una ragazza abbandonata da tutta la sua famiglia, manco avesse la peste, la cui storia si lega a un omicidio.

Non lo definirei "giallo" perche' il finale è abbastanza chiaro e il colpo di scena telefonato.

E' la parte drammatica che prende il sopravvento, per fortuna, sul tema dell'abbandono da parte della Madre in particolare. Toccante il salto "finale".
Ma anche da parte del fidanzatino che poi tornera' dopo anni.

Un film che si lascia seguire, abbastanza avvincente anche i momenti in tribunale. Ha sicuramente dei difetti ma la visione è assolutamente consigliata.

La storia di una ragazza emarginata e sola che vive in una casa isolata nel bel mezzo delle paludi del North Carolina che grazie alla pesca ed all'innato talento e passione per la natura riesce a vivere. Due amori, Tate e Chase, con cui trova un'amicizia ed un rapporto più profondo per non sentirsi sola. Il ritrovamento del corpo senza vita di Chase metterà a dura prova la sua fragile personalità. Tenera e convincente la protagonista Kya interpretata da Daisy Edgar-Jones che ha come unici supporti la gentile coppia dell'emporio e l'avvocato, interpretato da David Strathairn, che la difende nel processo per la morte del ragazzo con cui aveva una relazione. Un dramma con una sottile venatura di giallo che appassiona sia sul lato della vicenda personale della "ragazza della palude" che sul lato del legal thriller. A tratti forse un pò troppo melenso ma nel complesso un discreto film.

Il film scorre molto bene, anche se non è un giallo, e serve a ricostruire la storia della ragazza della palude. Tutto gira intorno al suo personaggio, e, grazie all'interprete, nonostante la storia sia patinata e piuttosto improbabile, l'attenzione non cala mai.

Buon film ma che comunque soffre di una certa ripetitività melnsa nella fase centrale .
Peccato perchè sia la sceneggiatura che le interpretazioni sono buone e il mistero resta coinvolgente sino all'epilogo .

Poetico e mai scontato
Fighissimo il colpo di scena finale

Ambientazioni particolare, come può essere una palude.
Buon film, ma niente di che.

Sarà che sono in hangover di capodanno ma questa pellicola mi ha lasciato molta tristezza...
Non mi è dispiaciuto ma non l'ho trovato eccezionale anche a fronte del fatto che mi aspettavo un thriller ed invece è più che altro un film drammatico con un giallo di base.
Belle le ambientazioni della palude e validissime le interpretazioni con una credibile Daisy Edgar-Jones.
E' una bella storia che mi rimarrà comunque impressa.

Bellissimo film,non c'è altro da dire,tiene bene l'attenzione e fa anche emozionare

Bello questo film, mi ha emozionato e mi ha tenuto incollato per tutta la durata del film. Bella la fotografia, ottima regia e ottima recitazione. Mezzo voto in più per il finale a sorpresa.

Trasposizione d'un popolano bestseller statunitense in melò patinato: sotto il McGuffin d'un legal drama e di non so quant'altri generi, una saga melensa di traumi e controtraumi secondo tradizione romantica da soap opera hollywoodiana, cioè con l'aggravante d'una versione femminil'e naturalista.

Bellissimo film, peraltro non un thriller come mi aspettavo o tantomeno un horror, ma un giallo ambientato negli anni '60 ben narrato e interpretato. Una vicenda bellissima, emozionante che t'incolla dall'inizio alla fine.

La ragazza della palude non un pessimo film, semmai tra vicenda personale della protagonista e l'aspetto più legal thriller della storia, la sceneggiatura sceglie una via di mezzo senza scontentare entrambi gli elementi. Per cui se l'aspetto thriller è piuttosto cannico e funge da raccordo tra presente e passato della ragazza, i flashback rivelano il lato esistenziale di un personaggio rifiutato a priori da una comunità. Emarginato nella palude fin dall'infanzia, isolato dalla comunità, riversa la sua attenzione verso quel luogo apparentemente inospitale fino a raggiungere un equilibrio. Se l'incontro dapprima con Tate, l'amore di gioventù e successivamente con il violento Chase successivamente rappresentano delle delusioni, la natura mostrando il lato lussereggiante in qualche modo la adotta, mostrandole i suoi lati più affascinante che Kya descrive nei suoi splendidi disegni. Quello di Kya è il classico percorso di crescita. Il film tutto sommato si lascia seguire però mi ha dato l'impressione di cadere nel cartolinesco. Detto della classicità dell'impianto thriller, il film non mi ha colpito in maniera particolare, ma ha degli aspetti positivi innegabili come la buona interpetazione della Edgar-Jones, volto giusto per un personaggio dotato di una certa purezza, abbandonato dall quasi totalità dalla comunità di appartenenza ma indomito nel sua essenza caratteriale.