la bicicletta verde regia di Haifaa Al-Mansour Germania, Arabia Saudita 2012
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la bicicletta verde (2012)

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locandina del film LA BICICLETTA VERDE

Titolo Originale: WADJDA

RegiaHaifaa Al-Mansour

InterpretiWaad Al-Masanif, Abdullrahman Algohani, Reem Abdullah, Sultan Al Assaf, Ahd Kame

Durata: h 1.38
NazionalitàGermania, Arabia Saudita 2012
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2012

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Trama del film La bicicletta verde

Wadjda è una ragazzina di dieci anni che vive in un sobborgo di Riyadh, la capitale dell'Arabia Saudita. Pur vivendo in un mondo conservatore, Wadjda adora divertirsi, è intraprendente e si spinge sempre un po' più in là nel cercare di farla franca. Dopo un litigio con il suo amico Abdullah, un ragazzo del vicinato con cui non potrebbe giocare, la bambina vede una bella bicicletta verde in vendita. Wadjda desidera la bici disperatamente per battere Abdullah in velocità, ma sua madre non gliela concede, poiché teme le ripercussioni di una società che considera le biciclette un pericolo per la virtù delle ragazze. Così Wadjda decide di provare a recuperare i soldi da sola...

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Voto Visitatori:   7,50 / 10 (19 voti)7,50Grafico
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Voti e commenti su La bicicletta verde, 19 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  24/05/2016 00:10:32
   7½ / 10
Può l'ingenuo desiderio di una bambina essere uno spiraglio per una prossima speranza di libertà?
E' impressionante vedere tutti i negozi con abiti colorati, accessori femminili, biancheria intima e vedere donne che sembrano fantasmi neri girare per i centri commerciali come delle aliene. Impressionante.

Wadjda ha solo dieci anni, ma è caparbia, ribelle e intelligente. Il suo affannarsi per procurarsi l'oggetto desideri, la bicicletta (proibita alle donne arabe!!!), riuscirà in qualche modo a scalfire dall'interno lo stesso sistema con le stesse armi.
Bisogna sapere il Corano? Lei ci riuscirà.
Ovvio che non anticipo il finale, ma è un film che vale la pena vedere, malgrado sia un pochino essenziale e quasi elementare. E' il pensiero quello che conta, il desiderio di emancipazione.
Non solo gli uomini opprimono le donne, ma le donne stesse si opprimono tra di loro.
Peccato che manchi un po' più di passione. Senti sintonia mentale, ma non di cuore. Il voto però è di simpatia, perché le donne, quando ci si mettono, sono davvero in gamba.

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Burdie  @  23/05/2016 23:48:35
   8 / 10
....ma che bel film! Ma che schifo di società...l'uomo nella sua più bieca bieca espressione...donne perdonateci se potete!

tritech  @  07/03/2016 16:24:14
   6 / 10
Non male, ma è uno dei tanti film che strappa a stenti la sufficienza e in questo forum passa per chissà che cosa.
Media voto fuori dal mondo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  20/03/2015 20:33:58
   7½ / 10
Il velo le cade, lei lo sistema velocemente, poi ricade...
Per raccontare la condizione femminile in Arabia Saudita non serve chissà cosa: un film per esempio. Semplice, breve, leggero ma di grande impatto. Un canto di libertà contro una delle mille discriminazioni nel mondo.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  06/11/2014 11:42:54
   7 / 10
Interessante film sulla condizione delle donne in Arabia Saudita, il cui principale punto di forza è il non essere affatto didascalico. La recitazione è praticamente amatoriale e regia e sceneggiatura denunciano una marcata ingenuità in più tratti, ma nel complesso il film è convincente, nella sua onestà di intenti.

Sestri Potente  @  15/05/2014 19:49:55
   7 / 10
Bel film; vale la pena vederlo, se non altro per qualcosa di diverso. Offre una panoramica sulla condizione della donna nei paesi arabi, quindi può essere considerato, se non un manifesto, per lo meno un approccio verso l'emancipazione femminile in queste località.
Peccato per la lentezza...

horror83  @  25/04/2014 17:51:02
   8 / 10
Un gran bel film, che fa vedere la condizione delle donne in Arabia Saudita, dove hanno pochi diritti e conducono delle vite difficili. Addirittura non possono andare in bicicletta (mai capiti questi divieti). Quindi il film racconta la storia di questa ragazzina che vuole a tutti i costi una bicicletta verde, per poter andare in bicicletta come fa il suo amico d'infanzia. Mi piacciono questi film perchè fanno vedere uno spaccato di mondo che magari uno non immagina neanche, oppure chi ne sa qualcosa entra per un ora e mezza in una realtà molto distante dalla propria, e conosce sempre nuove cose.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/03/2014 12:22:54
   7½ / 10
Il primo film di una regista Saudita non poteva che trattare il tema della mancata emancipazione femminile dove vige l'integralismo Islamico che rende ciechi gli uomini.
La cosa migliore che poteva far vedere la regista è quello di mostrare l'ostracismo maschile ma far vedere quei problemi dal punto di vista femminile.
Al sogno di avere una bicicletta, infatti, non si oppongono uomini ma solo Donne, la maestra e la Madre (inizialmente).
La bicicletta vista come voglia di riscatto sociale... speriamo, che come con De sica e il suo "Ladri di biciclette" , sia arrivato il tempo del neo-realismo anche in questo paese...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  30/12/2013 17:07:20
   8 / 10
Un film semplice e profondo come certo cinema iraniano degli anni '90. Tra le pieghe di una storia neorealista, con al centro una bicicletta, si intravedono i contrasti e le schizofrenie di una condizione femminile di sudditanza subita, interiorizzata ma non accettata, ancora lontana da una possibile rivendicazione di parità.

TheLegend  @  17/06/2013 18:48:41
   6 / 10
Film abbastanza statico che non colpirebbe per nessun aspetto in particolare se non fosse per la dolcezza della piccola protagonista e per i luoghi che mostra.
Bello vedere come "occidente" e "oriente" convivano nella stessa nazione anche se spesso scontrandosi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  29/03/2013 11:19:59
   7 / 10
Io conoscevo una storia diversa sulla bicicletta verde: una ragazza decide di dipingere la sua bici di verde. Mentre pedala incontra un amico che dice: ma verde non è il colore giusto! Dipingila di giallo! E allora la dipinge di giallo. Poi, di nuovo girando con la sua bici, incontra un'amica: che colore brutto! Dipingila di rosa! E allora la dipinge di rosa. Successivamente un altro amico le propone di colorarla di blu, e così via... finché non si stufa, e la ricolora di verde.
Ecco, cosa c'entra quindi il titolo italiano? Boh, come al solito. Forse per fare un collegamento con il nostro Ladri Di Biciclette? Si parla di un film neorealista arabo?
Potrebbe essere. Questo film, straordinariamente girato da una donna in Arabia Saudita, rappresenta lo spirito di emancipazione femminile e voglia di libertà in quel paese. Le due ruote assumono perfettamente questo valore.
La protagonista è una ragazzina che non accetta i valori che le impongono. Ogni azione che fa è dettata dal suo orgoglio e non c'è niente che la ferma. Tra l'altro la piccola attrice è bravissima nel descrivere le sue ostinazioni, le furbizie e anche le delusioni. Ma tutte le attrici le ho viste in parte, anche la madre, grandiosa. Tra l'altro il doppiaggio italiano è ottimo. Pure la colonna sonora mi è piaciuta.
Il film comunque è pervaso da uno spirito ottimista, segno che in Arabia Saudita forse si sta smuovendo qualcosa.
Ultima nota: strano che le alunne sono obbligate a vestirsi secondo rigidi dettami, mentre le maestre sono belle truccate.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  20/03/2013 00:40:49
   8 / 10
Ho trovato davvero acuto il ritratto della madre, donna intrappolata, ottusizzata, che osserva diligentemente i dettami religiosi e attende doverosamente i comodi di un marito codardo. Eppure fra le mura domestiche non umilia la propria bellezza, anzi la ostenta gioiosamente, con un piglio di allegra inconscia sovversione. Consegna insomma alla figlia, quasi senza accorgersene, un messaggio fondamentale: esistono due mondi. Uno pubblico, "giustamente" austero, ordinato, degno del sommo pudore, e un altro privato, libero, colorato, frivolo (della frivolezza del canto, delle risa, dello smalto azzurro). Una tale dicotomia è insieme il dolore e la salvezza di Wadjda, l' unica fra le sue compagne di scuola ad aver sviluppato un' intelligenza spregiudicata.
Haifaa Al Mansour ha dalla sua una forte rabbia biografica, mai sgarbata, sempre percepibile. La trasmette allo stravaccato pubblico delle sale occidentali, con una levità che forse rischia di essere analgesica, o forse invece invita a cogliere l' universalità della storia (a volgere lo sguardo alle nostre emancipazioni di carta).

forzalube  @  28/02/2013 07:53:33
   8½ / 10
Un film eccellente sulla condizione della donna in Arabia Saudita raccontata dal punto di vista di una bambina.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/02/2013 15:49:34
   7 / 10
La bicicletta era per De Sica il riscatto sociale di un paese immerso nella povertà del dopoguerra, in Arabia è il sogno dell'inizio di un'emancipazione femminile, sfidare un tabù per migliorare la propria dignità di donna. Interessante come viene mostrata la condizione femminile con le donne stesse a ergersi a baluardo di difesa di un ordine precostituito che sminuisce la loro figura e di una presenza maschile quasi impalpabile tesa a sottolineare non tanto una colpevolezza, quanto un'accondiscendenza delle stesse donne a tale condizione. Molto efficace nella descrizione del quotidiano della donna araba con tutte le sue contraddizioni (esercitarsi al corano sulla playstation mi ha spiazzato) e una speranza fondata sulle nuove generazioni.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/02/2013 20:06:04
   7½ / 10
Non è davvero divertente e leggero come si dice in giro, anzi è un film complesso con alcune sfumature che emergono solo dopo un pò di tempo, ma è un bellissimo film. Da accostare al tanto osannato La sposa promessa, perchè esistono varie forme di radicalismo e integralismo, ed esistono ovunque... la bicicletta è un simbolo di libertà, o il bisogno di raggiungere una (pur limitata) indipendenza davanti ai dogmi intransigenti della cultura Islamica, perseguiti e rispettati proprio dalla figura femminile... lo spazio per i sentimenti è nel controverso rapporto materno, o nella forma di una gioventù - per quanto rigida - capace comunque di esplorare una propria timida, ingenua e pura, spontaneità.

stefy91  @  31/01/2013 21:26:08
   10 / 10
Film assolutamente meraviglioso! Finalmente!

Crimson  @  04/01/2013 18:34:35
   7½ / 10
Al di là del Golfo Persico, Haifaa Al-Mansour raccoglie l'influenza stilistica del cinema iraniano degli ultimi due decenni e realizza un film di denuncia ineccepibile.
Il titolo italiano probabilmente gioca sull'accostamento con il fanciullesco Il palloncino bianco di Jafar Panahi, che pure in parte sembra un riferimento per la regista saudita. Eppure il titolo originale di questo lungometraggio, Wadjda, coincide con quello della protagonista undicenne.
Il film raggiunge il suo obiettivo di mettere in luce lo sconfortante paradigma sociale che soffoca l'emancipazione femminile nell'Arabia Saudita.
La quotidianità della protagonista, delle sue compagne di scuola e della madre è raccontata tramite un racconto corale, certo di parte (gli uomini, detentori dei diritti e dunque del potere, sono tutti personaggi negativi)ma mai artificioso, in un crescendo di invettive che vengono scagliate più verso l'applicazione cronicamente indiscussa delle convenzioni che contro la legge.
E' sorprendente il linguaggio con cui sempre più spesso cineasti provenienti dalla Penisola Araba riescano a trasmettere la propria realtà a chi ne è esterno ed estraneo.
Mi ha colpito lo sguardo fresco ed anticonvenzionale di Wadjda rispetto ai concetti di "giusto" e di "proibito". E' il sintomo naturale che indipendentemente dall'educazione ricevuta dal contesto sociale di riferimento, l'individuo ha sempre la possibilità di formare la propria individualità. Il merito principale del film è di trasmettere un messaggio siffatto con ardore e intelligenza. Nel caso della maturazione della protagonista certamente gioca un ruolo fondamentale anche la figura materna, realmente tale, indipendentemente dalla scissione sociale e la relativa sofferenza per le seconde nozze del marito.

Kitiara31  @  26/12/2012 21:25:55
   7 / 10
Un interessante spaccato della vita delle donne saudite oggi, tra divieti imposti loro dalla legge e dalla religione (che coincidono) e limiti dettati dalla paura del giudizio delle altre donne.
Da vedere.

Delfina  @  21/12/2012 20:26:10
   7½ / 10
Bel film, incentrato su una storia pre-adolescenziale ambientata nella bizzarra dittatura religiosa retrograda dell'Arabia Saudita.
Bravissima la ragazzina e anche interessanti gli altri interpreti (soprattutto donne).
Una fotografia interessante e una sceneggiatura discreta completano il tutto (malgrado qualche divagazione non necessaria), rendendolo un film sicuramente piacevole e interessante da vedere.

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Ultima risposta 29/12/2012 14.20.08
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